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Autore: Some_Duped    03/09/2013    1 recensioni
Innamorata di quel ragazzo da quando avevo 8 anni. Incredibile ma vero, anche se sono passati quindici anni, quando l ho rivisto li, mezzo ubriaco che mi ha sorriso, mi è venuto un tuffo al cuore. 'ciao Nate' semplicemente due parole, per incominciare una storia piena di ostacoli, dolori, momenti indimenticabili, momenti comici. 'mi manchi Gracie' dico alla mia migliore amica poco prima che lei si risvegli sul letto d'ospedale, poco prima della festa a sorpresa per il trentunesimo compleanno di Nate...queste sono solo alcuni dei momenti indimenticabili passati insieme facendo gli idioti. Jack,Andrew,Nate. Le persone a cui tengo di piu...
e pensare che tutto questo è successo solo grazie al quinto piano di uno dei tanti palazzi di New York, una storia incominciata quindici anni fa, e continuata sempre sullo stesso piano, per un nome: 'potter'.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Mamma c'è il nuovo vicino alla porta"
"Si, eccomi...buongiorno"
"Buongiorno signora Peterson, sono Ruess, abito vicino la scala...volevo solo presentarmi..."
"Oh certo, qualsiasi cosa noi siamo qui... Vuole entrare?"
"Se posso"

Mia madre e il signor Ruess erano molto amici, e spesso rimanevano ore a parlare nell'androne.
Io però non ho mai conosciuto il resto della famiglia Ruess.
Il signor Ruess spesso mi parlava di suo figlio.
Avevo otto anni. A quanto mi raccontava suo figlio ne aveva 16.
Diceva che era portato per la musica, ma lui non ci contava molto, dato che non aveva mai fatto corsi per imparare a cantare o a suonare uno strumento.
Nate (cosi si chiamava), faceva parte di una band liceale, ed era il cantante.
Ho sempre provato una grande simpatia per Nate ma lo ho incontrato solo una volta.
In verita la famiglia Ruess viveva in una fattoria in Arizona ma per alcuni motivi di lavoro si trasferirono per un anno qui.
Era il giorno del mio nono compleanno, stavo scendendo le scale per andare da mia nonna, che abitava al terzo piano.
Era mattina, mentre bussavo alla porta sentii un rumore di passi, di qualcuno che scende le scale molto velocemente.
Mi giro e vedo un ragazzo, indossa una camicia (con metà collo all'in su e metà all'in giu) una t-shirt bianca e un paio di jeans.
Incrocio il suo sguardo e lui mi sorride.
Aveva un sorriso solare e degli occhi piccoli che credo fossero verde acqua.
Si fermò un attimo vicino a me e mi disse: "tu sei charlie, giusto? Io sono Nate, mio padre mi ha detto che oggi è il tuo compleanno. Auguri!"
Mi feci rossa senza motivo, mi sentivo in imbarazzo, avrei voluto che Nate non si fosse fermato e non mi avesse salutato.
Non risposi, e lui se ne andò, continuando a sorridermi mi fece l'occhiolino.
Quando sparì tra le scale mi uscì un sorrisetto felice.
Nate aveva otto anni in piu di me, ma fu la mia prima cotta.
Il suo sorriso mi colpì subito, il suo modo di parlare dolce, con quella voce simpatica.
Rimasi li per altri cinque minuti, appoggiata allo stipite della porta, fino a quando il 'clack!' della serratura che si apre non mi fece sobbalzare, mia nonna aveva finalmente aperto.

La famiglia Ruess se ne andò dal nostro palazzo cinque mesi dopo.
Ci rimasi molto male. Il signor Ruess, che mi era molto simpatico non sarebbe piu venuto a trovarci e non mi avrebbe parlato piu di Nathaniel.

Rimasi con il broncio per un mese intero, e quando ritrornai a scuola raccontai tutto alla mia migliroe amica.
Cercai di descriverle meglio che potevo sia Nate che suo padre, e speravo che Rebecca potesse capire le emozioni che avevo provato.

Rebecca, pero, non capì, e io non ne parlai piu con nessuno.
Passarono mesi, io passai alla classe successiva, e quella dopo.
Non mi dimentaicai mai dell'appartamento numero 23, e ogni volta che ci passavo controllavo se qualcuno lo avesse affittato o comprato.
Sperando di trovarci in cartellino 'venduto. Ruess' ma non successe.
Ancora oggi è mia abitudine, quando vado a trovare i miei genitori, darw un occhiata al foglio dove sono scritti i nomi delle persone che abitano nel palazzo e dei loro rispettivi appartamenti.

È inverno, febbraio. 
Tira un vento secco e fastidioso, gli alberi spogli lasciano chei loro rami vengano comandati dal vento, le strade sono meno popolate del solito e un gatto tremante sta attraversando la strada per poi saltare su un muretto e nascondersi in una siepe.
Io entro nel palazzo e saluto John, che mi risponde russando.
Salgo le scale fino al quitno piano.
'Questo è l'unico palazzo di tutta la citta senza un ascensore!' 
Mi tiro su per l'ultimo scalino e sbatto i piedi sulla moquette per togliere la neve dagli scarponi. Mi dirigo verso il numero 25 guardando una ad una tutte le targhette sulle porte, come se non sapessi dove si trova la mia   ex-casa.
' 22, Jackson. 23, Potter. 24, Thoma...'
Mi blocco. 
Mi rendo conto della stranezza.
Sul numero 23 c'è un nome.
Potter!?che coincidenza! Magari dopo sarei andata a vedere.
Faccio un altro passo ma la tentazione di anadre a vedere chi è quel Potter che ha comprato la casa dei Ruess.
Ritorno indietro e busso.
Non mi apre nessuno, cerco di guardare dalla serratura ma niente.
'saranno usciti'

Passano quattro ore.
Mi sono fermata a pranzare dai miei, ma sono le quattro.
Mi fermo di nuovo vicino all'appartamento dei Potter, e mi accorgo che sotto il cognome ci sono due nomi.
'James e Lily'leggo.Ma che scherzo è questo? Piano a piano mi è venuto  la curiosita di capire chi sono questi simpaticoni.

Da dentro sento un rumore di bicchieri e una voce maschile.
'Quindi c'è qualcuno... E se apro che succede, mi ritrovo ad Hogwarts?'
Busso di nuovo, ma nessuno mi apre.
Ribusso.
So di essere rompiscatole, ma ho delle ragioni, quell'appartamento è stato importante per me.
Al terzo campanello sento un rumore di passi.
Vedo che l'occhiello si oscura, e capisco che finalmente qualcuno mi sta aprendo.
'Clack!' 
La porta si apre, e appare sorridente un ragazzo.
'Ciao. Chi sei?' mi fa.
'Cosa? Ah, sono Charlie, i miei abitano qui vicino e volevo solo presentarmi'
Mi accorsi di aver detto le stesse parole del Signor Ruess quando si presentò a mia madre.
Il ragazzo mi guarda dritto negli occhi.ha le iridi azzurro cielo, ha una barbetta su tutto il mento, e anche un po di baffi.
I capelli sono corti. Non pettinati, castano chiaro.
Mi porge la mano : 'io sono Andrew, Andrew Dost, ma puoi chiamarmi anche Andy'


***
'gioooorno Fun.atic :3 questa è la mia prima storia sui ragazzi, spero vi abbia intrigato abbastanza da aspettare il secondo capitolo... Zio Natanielo (?) ricomparirà presto naturalmente intanto vi lascio a Andy e Formica con l'interruttore della luce xD 
Bye al prossimo capitolo :) -Giuly_crazyXD
  
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