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Autore: Julia of Elaja    03/09/2013    2 recensioni
Spoiler della mia prossima long thriller.
Una comitiva di amici si ritrova a dover fronteggiare l'incubo peggiore che mai potesse loro capitare: un killer sconosciuto ha giurato di ucciderli uno ad uno, sino all'ultimo e non si darà pace fino a quando non avrà completato la sua missione.
Norma Hutch, una delle ragazze del gruppo, ha sempre condotto un'esistenza tranquilla, sino al giorno in cui le viene recapitata una lettera.
"Lui" è la firma in basso a sinistra. Niente più sull'identità del mittente.
Come cambierà ora la vita di Norma e dei suoi amici?
Il mio primo "esperimento" qui su EFP con il triller, la long l'ho scritta a quindici anni :P
Buona lettura!
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forse, se solo avessi saputo prima, avrei evitato che tutto questo potesse succedere.
Ma, ormai, il passato è passato. Bisogna guardare al futuro, ai giorni che verranno, che sono i più bui della mia vita.
"Norma, c'è Madison!".
Non mi voglio alzare da questo letto, tanto so già che la mia amica entrerà direttamente in camera mia, probabilmente per parlarmi dello stesso mio problema.
I nostri genitori non sanno nulla, e niente devono sapere. Non dopo la fine che ha fatto Lyla.
"Che diavolo significa?".
La voce di Madison mi risveglia di botto, come se fossi stata in uno stato comatoso sino a quel momento in cui lei e i la sua chioma rossa fluente non si sono presentate in camera mia. Sorrido: Madison, la mia amica, da quanti anni ci conosciamo? Venti. Accidenti, come vola il tempo... se solo avessimo saputo...
"Norma! Allora?!" mi sta sventolando una mano davanti agli occhi: gliela sposto con un gesto secco e mi alzo dal letto. Prendo a girare avanti e indietro per la mia stanza, fissandola come a volerle dire "Lo so. Ho paura anche io".
"Mi è arrivata questa" esibisce un foglio stropicciato nella mano destra "E la cosa non mi piace per niente. Cosa dovremmo fare, Norma? Eh?".
"Prima di tutto abbassare la voce, se non vuoi far sentire tutto a mia madre" le rispondo, e la mia voce sembra un ringhio basso, come quelli del mio cane quando è arrabbiato.
Sbuffa, Madison: non l'ho mai vista così spaventata, i suoi occhi sono dilatati e si sta mordendo a sangue le labbra.
"Senti, Mad" le dico, avvicinandomi "Io non so davvero cosa fare. Più che parlarne con gli altri, ecco, non so cosa altro suggerire! Non possiamo di certo andarlo a dire alla polizia, o saremo morte e sepol...".
Mi interrompo: ok, questa magari la evito, vista la fine di Lyla...
"Saremo morte" taglio.
Mad si passa una mano tra i capelli lucenti: a guardarla meglio, ora, i suoi capelli non sono più tanto belli come prima. Li ha sempre portati lisci, ora invece sono pieni di nodi e decisamente scialbi. Accidenti, come ci stiamo riducendo...
"Ascolta, Norma" mi dice, prendendomi per le spalle "Io credo che l'unica cosa da fare sia scappare".
Scuoto il capo "Spiacente di deluderti, ma non penso sia una buona idea. Come lo giustificheresti ai nostri genitori? Faremmo prendere loro un infarto se scappassimo di casa, viste le ultime notizie qui a Greentown!".
"E allora inventiamoci qualcosa, Norma! Io qui non voglio starci, va bene? Ci tengo alla vita!" mi dice in un soffio.
"Pensi che non ci tenga anche io? E Andrew? Peter? Avanti, Mad, qui siamo tutti nei guai. Tutti, nessuno escluso. Ci inventeremo qualcosa".
Annuisce, mentre sospira: "Io ora vado dagli altri. Ci raggiungi più tardi?".
"Aspetto Andrew e veniamo al capanno".
"Ciao ciao. Mantieni viva quella pellaccia che hai" mi fa un sorrisetto.
"E tu quei capelli inguardabili" le rispondo con un occhiolino.
E se ne va dalla camera, da casa mia.
Non so perché ma ho un brutto, bruttissimo presentimento, questa sera.
Non riguarda Mad, ma qualcun'altro: me.
Mi getto di nuovo a peso morto sul letto e guardo l'orologio appeso alla parete alla mia sinistra: le nove.
Dieci minuti e Andrew sarà qui.
Dieci minuti e andremo al capanno.
Dieci minuti e ci ritroveremo a discutere di argomenti decisamente inappropriati per dei ragazzi di venticinque anni.
La morte di Lyla Jefferson e la scomparsa della scorsa notte di Paul Tennen.
Grandioso.
Che serata fantastica che mi aspetta.
Chiudo gli occhi, ma li riapro subito: non riesco più a sopportare il buio, ormai, da due mesi.
Tutta colpa di Lui.
Lui e le sue dannate lettere, le sue maledette voglie omicide.
Chi diamine è questo psicopatico?
Mi sembra di vivere un incubo.
Vorrei solo svegliarmi e scoprire che era un brutto sogno. Ma non lo è.
Questa è la triste realtà, Norma, abituati all'idea.
Sospiro: la vita sarà dura d'ora in poi.
   
 
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