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Autore: luinil    03/09/2013    0 recensioni
Ventottesimi Hunger Games ...
Un'altra edizione di guerra, sangue, morte ...
Due tributi protagonisti:
Coral Silver dagli abissi del distretto quattro*
Karen Incantation dalla parte più povera del distretto dodici
Cosa sarà a legare un'alleanza fra una Favorita e una del Giacimento?
Chi sopravviverà? Chi vincerà? Chi sarà palesemente ammazzato?
May the odds be ever in their favor, Always.
FF scritta a due mani da: Luinil con la ragazza del distretto 4 e Ellie01 con la ragazza del 12
Genere: Azione, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Girl on ice
-cap.1. Paura e mietitura.

( POV Karen )
<< Karen Incantation! >> annuncia la capitolina del Distretto Dodici. 
Non riesco a mettere a fuoco l’immagine davanti a me. 
Non … non vedo nulla… il bianco … un tonfo … sono morta? Spero di sì. 
Mi sveglio di soprassalto scattando seduta sul letto, era solo un sogno … anche se volevo non lo fosse.
Morire prima di partecipare e scampare a tutte le Mietiture.
Sì, forse potrei farlo… 
Tutte … questa è la prima, purtroppo: ho dodici anni, e una sorella che ha ottenuto 24 nomine per mantenerci in vita.
Come pensate, sono del Giacimento e … sul punto di soffrire la fame, la sete, tutto.
Non so neanche se ho un vestito per oggi pomeriggio.
All’una Melley Cadet ci vuole tutti freschi e arzilli in piazza.
E adesso che ore sono? Le sette, la mia cara amica Rose mi aspetta a casa sua, siccome io non ho la possibilità di farmi una doccia lei è così gentile da farmi usare la sua.
M’incammino dalla mia catapecchia fino a una vera e propria abitazione, quella della mia migliore amica.
Questa mattina le strade sono deserte e vi si nota un velo di tensione proveniente dalle stanze dei possibili Tributi. 
Ormai non ci speriamo più… continuiamo a perdere, morire, noi del Distretto Dodici.
E adesso ci tocca la ventottesima edizione?
<< Kar! >> esclama Rose aprendomi la porta.
Io mi precipito dentro stritolandola.
<< Rose! Quanto mi sei mancata! >> anche se ci vediamo ogni giorno a scuola mi manca sempre.
Lei mi sorride e mi scorta in bagno.
<< Hai idea su cosa metterti? >> mi aspettavo questa domanda sinceramente.
E ora che le dico? Probabilmente non ho niente di carino da indossare? Ho paura che mi faccia una ramanzina!
Non le rispondo e mi limito a sorriderle innocentemente. 
<< Senti, tu fatti il bagno dopo noi andiamo a casa tua e vediamo se tua sorella ha qualcosa da prestarti! >>
Mi propone lei.
<< Ah Rose… se non ci fossi tu! >> esclamo, chiudendomi in bagno.
Dopo essermi spogliata ed entrata nella doccia, aziono l’acqua fresca che subito mi schizza la pelle con un delicato getto d’acqua. 
È molto piacevole, dopotutto … da quanto tempo il mio corpo non ha toccato questo liquido?
Cerco di fare in fretta per non essere di troppo disturbo alla loro famiglia.
Comincio a pensare alla Mietitura, nella quale il rischio di entrare ai Giochi di Celèna, mia sorella, è pari a ventiquattro nomine a soli quattordici anni.
Ah, dimenticavo! Il mio fratellino! Si chiama Kevin e, anche se abbiamo due mesi di differenza, mi sembra di essere maggiore.
Io e lui abbiamo gli stessi occhi bicolore tra il verde e l’azzurro, ma, per colpa di quel monotono tempo nuvoloso, li abbiamo sempre grigi.
A noi è stato vietato ottenere nomine.
Mi sembra giusto.
Finalmente esco dalla doccia sperando di non averci impiegato troppo tempo, mi asciugo il corpo e i capelli, indosso velocemente i miei abiti ed esco.
<< Eccoti! >> Rose mi afferra e mi scaraventa letteralmente fuori di casa sua.
Cosi ci avviamo alla mia.
Per le strade non c’è anima viva .. solo nebbia … riesco a scorgere l’orologio della mia compagna: nove in punto.
Entriamo nell’abitazione e, come promesso, ripaghiamo la gentilezza di Rose con una colazione insieme.
Dieci e mezza.
Dopo esserci nutrite filiamo in camera mia e di Celèna.
Quest’ultima ci osserva stranita mentre Rose apre l’armadio di mia sorella.
<< Celèna? Questo non credo che ti stia! >> ci informa lei.
Celèna annuisce e mi lasciano sola per cambiarmi.
L’abito è di color lilla, senza spalline, semplice con una gonna di seta poco sotto il ginocchio.
Questo era di mia madre, gliel’aveva regalato uno spasimante.
Io l’ho sempre desiderato, adoro il lilla
Lo indosso senza indugi e richiamo dentro le ragazze.
<< Sei un incanto! >> esclama Rose.
<< Sennò perché ci chiamiamo incantation? >> commenta ironicamente Celèna.
Scoppiamo in una fragorosa risata, alla faccia della Mietitura!
Una volta uscite, le due si dirigono in cucina, mentre io mi tolgo l’abito per evitare di sporcarlo durante il pranzo.
Mezzogiorno.
Come passa il tempo!
Anch’io le seguo e aiuto mia madre a preparare il pasto.
Ed ecco che, alla fine, convinciamo Rose a rimanere.
Ci accomodiamo a tavola, anche se nessuna delle tre ha molto appetito a quanto pare.
<< Siete agitate? >> ci domanda mio padre comprensivo.
Annuiamo contemporaneamente mentre lui ci sorride.
<< State calme, anch’io ci sono passato e vi capisco. >> ci tranquillizza lui.
Ci aveva parlato di una sua Mietitura.
L’avevano chiamato, ma fortunatamente ci fu un volontario, era suo amico.
Morì alla Cornucopia, ucciso dalla ragazza del Distretto Due, la quale vinse quell’edizione.
<< Rose, cara, ci puoi dire che ore sono? >> chiede affettuosamente mia madre.
<< Un quarto all’una. >> 
Ci osserviamo un secondo per poi salutare velocemente Rose e andare a prepararci.
Indosso il mio incantevole abito, mentre mia sorella se ne va in bagno. 
Poco dopo mi chiama e io la raggiungo, con sé ha una scatola.
<< Per te, buona fortuna! >> sorride lei.
La osservo stranita: il primo regalo che mi fa!
Accetto il dono e apro la scatoletta.
Vi è all’interno un anello di cristallo con incastonato una diamante di un bianco brillante.
<< Celèna … è … sembra di ghiaccio .. è fantastico! >> esclamo.
<< Anche questo era di mamma. Me lo regalò alla prima Mietitura … ora è tuo! >> mi informa.
Io l’abbraccio affettuosamente e lo infilo al dito.
Non sono mai stata così in debito con mia sorella, se mai andassi ai Giochi … cercherò di vincere soprattutto per lei.
Per lei, per la mia famiglia, per i miei amici … un po’ per tutte le persone che mi stanno a cuore … soprattutto per un ragazzo. 
Ehm ehm … stavamo dicendo? 
Okay sì la Mietitura, proprio ora ci stiamo recando in piazza a cinque minuti di anticipo, io e i miei fratelli ci registriamo mentre i nostri genitori se ne vanno tra il pubblico.
<< Sorellona? Che … che stanno facendo? >> chiede spaventato Kevin.
<< Non preoccuparti devono solo prendere un po’ del tuo sangue … su niente paura: segui Karen! >> gli ordina Celèna.
Lui annuisce e respira profondo, per poi sorriderci rassicurato. 
Una volta avevo raccolto una rosa e non mi ero accorta delle spine, così mi sono bucata il dito.
Più o meno dovrebbe essere la stessa sensazione.
Io e mio fratello ormai ci dividiamo, io dalle femmine e lui dai maschi, così ci diamo un ultimo sguardo augurandoci la buona fortuna.
Dopo essermi registrata me ne vado nella fila delle dodicenni, in tante impaurite.
Vicino a me, una compagna di classe di mio fratello: Juliet, che trema come una foglia in una burrasca di vento. 
La ragazza ha i capelli castano chiaro, come Kevin, e quest’ultimo … si è preso una cotta per lei.
A me lui racconta tutto, sarà perché siamo della stessa età e io ho presente i volti i suoi compagni.
Io e Juliet ci conosciamo, così le stringo la mano, rassicurandola, lei mi sorride per poi tronare seria.
Finalmente scocca l’una e la campana tuona, mentre compare Melley Cadet con un sorriso a trentadue denti.
La donna ci fa vedere il solito video dei Giorni Bui con la prima rivolta dei Distretti contro Capitol City, nella quale lotta distrussero definitivamente il Distretto Tredici.
Finito il video la capitolina pronuncia la tipica frase: << Prima le signore! >> con il famoso accento fastidioso.
Si avvia verso la boccia delle ragazze e pesca il primo bigliettino.
<< Juliet Fork! >> annuncia ella.
La ragazza accanto a me si aggrappa alla mia mano come se fossi un’ancora di salvezza.
Uno sguardo a Kevin: lo vedo disperato come se mi implorasse con gli occhi.
Forse sì, forse posso salvarla, forse posso fare qualcosa per lei … la ragazza che si sta dirigendo verso il palco, lei non ce la può fare, è troppo magra e denutrita.
Sì una speranza per lei c’è.
<< Mi offro volontaria! >> questo urlo risuona per tutta la piazza e la capitolina scruta a chi appartiene la voce, stupefatta. 
<< Sì! Mi offro volontaria come Tributo! >> non ci credo.
Sono stata io.
Le ho dato una speranza, l’ho aiutata. 
<< Beh, in questo caso, vieni cara! >> mi invita la Cadet.
<< Come ti chiami bellissima? >> mi chiede lei. 
Odio questo aggettivo, perché non lo sono, un bionda dagli occhi bicolore/grigio non è bellissima.
<< Karen … Karen Incantation! >> la informo io.
Lei mi rivolge un sorriso.
<< Bene … era tua amica? >> si incuriosce Melley. 
Osservo Kevin che ha le mani giunte e mi implora di tenere la bocca chiusa.
<< Sì … >> rispondo.
La donna sorride di nuovo e si avvia verso la boccia di vetro dei maschi.
Mormorando un “ vediamo chi sarà … “ 
<< John … Erevan! >> tuona Melley.
No. No, non può essere, non può essere lui! Lui no!
Sono disperata e osservo mio fratello, lui sa tutto. 
Kevin mi guarda rassegnato, Celèna è quasi in lacrime perché lui era suo amico. Il suo migliore amico.
Ora tocca a mio fratello farmi un favore, ma non so se si offrirà. 
<< Mi offro volontario! >> non è lui, non è mio fratello, non è Kevin. È Lucas, un altro amico di John.
Io e quest’ultimo ci osserviamo.
<< Wow, i primi volontari del Distretto Dodici! >> esalta la nostra capitolina.
John e Lucas si danno il saluto d’addio e quest’ultimo prende il suo posto.
<< Come ti chiami? >> chiede Melley squittendo.
<< Lucas di Corte >> risponde il ragazzo.
Riesco a scorgere per poco mia sorella che mima la frase “ abbi cura di lei “ a Lucas.
Quasi mi metterei a piangere, ma ora non posso perché c’è un treno per Capitol City che mi spetta.
Quindi tra paura e Mietitura: che abbia inizio l’avventura!   
  
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