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Autore: Elendil175    04/09/2013    0 recensioni
Salve, questa FF prende il nome dalla canzone "Love is a losing game" di Amy Winehouse che è stata una delle tante canzoni ad ispirarmi. Spero vi piaccia e buona lettura.
"Ma rimasi ferma a guardarlo. Ferma ad asciugarmi quelle maledette lacrime che vincono sempre. Il vuoto che mi aveva lasciato pesava sempre di più e si riempiva di tristezza ogni istante che passava. Non mi voleva più, la nostra storia era finita, la nostra amicizia era finita, lui mi odiava ormai, lo avevo deluso e avevo deluso anche me stessa, mi aveva rimosso completamente dalla memoria… Ma io purtroppo ero una di quelle ragazze che si immergono troppo in tutto, nelle persone, nelle promesse, nei ricordi e io non ero mai riuscita a dimenticarlo." -tratto dal prologo
Genere: Fluff, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO 
-Everything Has Changed-


All I know since yesterday is everything has changed
And all my walls stand tall painted blue
And I’ll take them down, take them down and open up the door for you
And all I feel in my stomach is butterflies
The beautiful kind, making up for lost time,
Taking flight, making me feel right
-Everything Has Changed, Taylor Swift and Ed Sheeran

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-Bene, la lezione è finita, potete andare
E anche oggi è andata, l’ultima lezione del semestre, fra una settimana ci sarebbe stato l’esame di letteratura antica e non avrei dovuto più pensare per tutta l’estate all’università. Peccato adoravo l’università, adoravo le lezioni complicate, adoravo imparare sempre cose nuove e leggere testi di letteratura classica. Adoravo imparare. Lo so a molta gente non piace ma io ero una persona che si distingueva molto dalla massa ad esempio odiavo l’estate. Raccolsi le mie cose in fretta e mi avviai verso i corridoi per uscire,  erano immensi e dai soffitti alti, la gente mi passava a fianco noncurante spintonandomi  e io camminavo a passo spedito verso l’uscita scostandomi i capelli dal viso con la borsa stracolma di libri.
Mi avvicinai alla mia auto nel parcheggio e rimasi a bocca aperta quando vidi la lussuosa Lange Rover nera che era a fianco alla mia Ford Anglia che al confronto sembrava un ammasso di rottami su cui ci avevano sputato sopra un po’ di vernice blu. Appoggiato a quel macchinone stava un ragazzo, mi fermai e lo osservai per qualche istante col cuore in gola.
Alto ma non troppo, capelli castani abbastanza corti e sparati in modo disordinatamente perfetto, tratti candidi del viso, labbra coralline e sottili, fisico mozzafiato, Rayban, I-Phone in mano, Vans, pantaloni con il risvolto rialzato, tatuaggi sulle braccia… era lui
Era cresciuto, capperi se era cresciuto. La sua fronte ora era visibile, era molto più alto e aveva un aria da ragazzo maturo, vederlo fu  una visione quasi divina, sembrava atterrato dal paradiso. Avrei voluto saltargli addosso, abbracciarlo, guardare di nuovo quegli occhi azzurri che mi sono mancati per tutto questo tempo, accarezzare i suoi capelli, sentire il suo profumo sulla pelle, sentire la sua voce, voluto urlargli: “hey sono Galadriel la tua Ariel! Sono tornata e mi sei mancato un sacco! Non ho mai smesso di pensarti…”, e stringerlo per non lasciarlo andare mai più…mai più…
Ma rimasi ferma a guardarlo. Ferma ad asciugarmi quelle maledette lacrime che vincono sempre. Il vuoto che mi aveva lasciato pesava sempre di più e si riempiva di tristezza ogni istante che passava. Non mi voleva più, la nostra storia era finita, la nostra amicizia era finita, lui mi odiava ormai, lo avevo deluso e avevo deluso anche me stessa, mi aveva rimosso completamente dalla memoria… Ma io purtroppo ero una di quelle ragazze che si immergono troppo in tutto, nelle persone, nelle promesse, nei ricordi e io non ero mai riuscita a dimenticarlo.
Ed ora eccoci qua, io a condurre un’inutile esistenza fatta di stenti a guardarlo da lontano e lui a fare soldi a palate famoso in tutto il mondo con la sua band ad aspettare la sua ragazza miss-sono-perfetta-e-sono-l’-unica-ragazza-a-stare-bene-con-la-riga-in-mezzo-e-sono-fidantanzata-con-una-celebrità-e-me-ne-vanto che deve uscire dal corso di economia appoggiato ad una macchina che vale chissà quante sterline.
Mi asciugai le guance con la mano, mi sistemai un po’,presi un bel respiro e mi avvicinai
“Tranquilla Ariel devi solo andare alla portiera della macchina”
Cercavo di camminare tenendo lo sguardo fisso a terra sperando che non mi notasse, arrivai alla macchina e con la coda dell’occhio notai che mi volse soltanto uno sguardo per poi tornare a guardare verso il portone. Uff pericolo passato. Entrai nella macchina e misi moto ma ottenni solo un fastidioso ronzio del motore che si spense subito dopo.
-Merda
Il motore non ne voleva sapere di partire.
-parti ti prego, ti prego- dissi sbattendo la testa sul volante
Più tentavo di farla partire più non dava segni di vita.
-Ehi c’è qualche problema?
La sua voce non era cambiata, era sempre la stessa voce dolce e frizzante. Appena alzai il viso mi ritrovai Louis  affacciato al finestrino che mi guardava, ritrovarsi un amico di infanzia davanti che non vedi da ben tre anni e di cui eri innamorata perdutamente non è una cosa da niente.
-ehm…niente…cioè è solo la macchina che non parte
-  io me ne intendo un po’ magari riesco a farla ripartire
- grazie ma puoi stare tranquillo non fa niente prenderò l’autobus
- beh almeno proviamoci
Mi aprì la portiera e mi porse la mano per uscire, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Appena la toccai un brivido mi percosse tutta la schiena, per lui era un gesto insulso ma per me fu una sfida per vedere se il mio cuore reggeva.
Si mise a sedere al mio posto e fece vari tentativi
-quando è stata l’ultima volta che hai fatto benzina?
-ehm…non mi ricordo
Lui rise e…wow…aveva un sorriso incredibile e chissà che strano me lo ricordavo perfettamente
-beh la tua macchina anche se è un po’ vecchia è a posto ma non ha benzina
-oh
Mi sentii in imbarazzo totale, la benzina idiota, la benzina.
-è un mio brutto vizio quello di risparmiare la benzina fino all’ultima goccia- mi giustificai
-beh dai meglio del mio di vizio, io ho il vizio di distruggere i cellulari usandoli come apri bottiglie
-buono a sapersi- dissi tra le risate.
-Io sono Louis, piacere
“come se non lo sapessi”
E mi porse di nuovo la mano
-Io sono...Jade
Dissi stringendola, non potevo dirgli il mio vero nome se no mi avrebbe riconosciuta. Soprattutto con un nome come il mio: Galadriel quel nome lo aveva scelto mio padre, andava pazzo per Il Signore Degli Anelli, mi pare ovvio scegliere il nome della regina degli Elfi per tua figlia no? Jade mi era venuto in mente guardando la mia collana verde di giada, il mio portafortuna anche se di fortuna non ne avevo mai avuta.   Comunque non mi sorprendeva il fatto che non mi avesse riconosciuta vedendomi, ora avevo i capelli tinti di biondo, ero truccata di nero, ero dimagrita, avevo la pelle più chiara, avevo l’aspetto più maturo e serio, ero cresciuta un sacco di altezza e oltre a quello con tutto quello che era accaduto nei tre anni che non lo avevo visto non ero più la vecchia Galadriel.
-dai ti offro un passaggio pensa potrai risparmiare ben 2 sterline di biglietto per l’autobus- disse ridendo
-wow grazie ma non voglio darti fastidio e in più stavi aspettando qualcuno, o sbaglio?
-si aspettavo Eleanor la mia ragazza ma mi sa che sono venuto troppo in anticipo, e poi mi stai simpatica non mi dai fastidio- disse A beh certo, la sua ragazza, “la ragazza dai mille vanti” era molto famosa e stimata alla Manchestern University, ovvio lei era fidanzata con la persona famosa che stava proprio di fronte a me e che mi chiedeva se volevo un passaggio. In effetti dopotutto avrei potuto accettare, pff se Eleanor avesse saputo che eravamo migliori amici e che eravamo stati persino insieme non avrebbe tanto da vantarsi, conosco meglio io il suo ragazzo di lei. Scommetto che non sa neanche qual è il suo gruppo musicale preferito.
-mmh va bene dai vengo, ma se poi sono antipatica e fastidiosa non dire che non ti avevo avvertito
rise e la sua risata mi sciolse tutta fino al midollo.
Mi fece accomodare nel sedile anteriore vicino a lui e partimmo
-Allora signorina dove la devo portare?
-Magnolia Crescent Road
-Ogni suo desiderio è un ordine
Mise la radio e subito partì un pezzo commerciale di quelli che passavano in radio frequentemente
-Mmmh sai che mi sembra di averti già vista da qualche parte? Hai un volto familiare -disse Louis -Davvero?- Mi finsi sorpresa, beh almeno qualcosa si ricordava.
-Si dove potrei averti già vista?
-Non lo so magari qualche volta che sei venuto a prendere Eleanor?- Ipotizzai
-Si probabile
Ci fu un silenzio imbarazzante in cui si sentiva solo la voce di qualche portoghese truzzeggiante
-Quanti anni hai Jade?
-19, 20 a… lug...ottobre tu?
Dovevo mentire se volevo che non mi riconoscesse
“21 anni il 24 dicembre” pensai
-21 a dicembre il 24 per la precisione- disse
-wow alla vigilia di Natale!- esclamai
-già doppi regali, tu che giorno?
-il…18
-fico, ma tu conosci El? insomma ne parlavi come se la conoscessi
-ci ho fatto qualche lezione di filosofia insieme, ma niente di che e poi è famosa alla nostra università
-si?
-già
Louis cambiò argomento
-Hai voglia se mettiamo un disco? Non c’è niente che mi piaccia in radio
-oh certo
-Ti piacciono i The Fray?
-ovvio
“gli piacciono ancora” pensai
-Davvero ti piacciono? Di solito la gente mi guarda come se parlassi la lingua delle carote
Dopo quell’affermazione scoppiai a ridere e lui disse:
-Qualcosa contro le carote?
-No, io non ho niente contro di loro
-Sarà meglio per te
Disse lui in tono scherzoso
Lo stereo partì a palla con You found me, la mia canzone preferita un sacco di ricordi mi riaffiorarono in testa ma io li lasciai da parte mentre Louis canticchiava silenziosamente.
-canzone preferita dei The Fray?
-sicuramente Never say never ma le adoro tutte
Mentii, in parte perché davvero le loro canzoni le adoro tutte
-la mia è How to save a life ma amo molto anche You found me
Disse lui, lo sapevo benissimo che era la sua preferita
-è la loro canzone più famosa dopotutto
Dissi
Rimanemmo in silenzio per un po’ ad ascoltare la musica, poi Louis disse:
-sei la prima ragazza che mi parla normalmente senza fare accenno al fatto che sono famoso e degli One Direction
-ho pensato che magari ti avrebbe dato fastidio e che insomma non volevo essere scortese, non ti conosco bene
-Grazie- disse Louis
-per cosa?- chiesi spontaneamente -è un po’ che non mi sentivo una persona normale, siamo arrivati
-oh grazie mille
Ero un po’ sorpresa da quella affermazione, probabilmente gli mancava la sua vita a Doncaster. Slacciai la cintura e uscii fuori dalla macchina prendendo la mia roba che era appoggiata sul sedile di pelle.
-grazie mille per il passaggio Louis spero di non averti dato fastidio, ciao
-ciao Jade, grazie per la compagnia, il capo mi chiama ci vediamo
Disse mostrandomi l’I-Phone con la chiamata di Eleanor e poi mi sorrise a cui risposi con un altro sorriso, uno dei miei pochi.
Guardai la Lange Rover nera allontanarsi e mi chiesi se mai lo avrei incontrato di nuovo. Lo avevo rincontrato dopo tutto questo tempo e tutto era cambiato, ma ero felice di aver ritrovato anche solo per dieci minuti una persona che un tempo era la ragione del mio sorriso, e a pensarci lo era ancora adesso.
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*spazio autrice*
Salve gente!
Allora, questo è il prologo della mia FF. Spero vi piaccia e spero di poter trovare tante recensioni! Vorrei sapere cosa ne pensate davvero. Ogni capitolo avrà il nome della canzone a cui mi sono ispirata per scriverlo e ci sarà un riferimento ad essa. Quello di oggi aveva Everything Has Changed di Ed Sheeran e di Taylor Swift. Penso che la persona perfetta ad impersonare il personaggio di Ariel sia Cece Frey anche per la sua voce potente che adoro, ma l'immaginazione è vostra quindi immaginatela come volete. Sono davvero molto curiosa di sapere cosa ne pensate. Basta non vi stresso più :) ciao dolcezze e grazie per aver letto la mia FF.
Laura xx
p.s. se volete io sono @Elendil175 su Twitter

Ariel/Galadriel/Jade

  
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