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Autore: SmartieMiz    04/09/2013    7 recensioni
Mini-long Trunter.
Un incontro casuale nel reparto abbigliamento di un centro commerciale.
Una sorpresa a scuola.
Un'amicizia.
Un piano.
Un amore.
Otto giorni di Trunter. Per la Trunter Week 2013 :)
Sept. 4: Pyjamas
Sept. 5: Spin the bottle
Sept. 6: Teen Wolf (AU)
Sept. 7: Cookies
Sept. 8: Cooking
Sept. 9: Mr. Pussy
Sept. 10: Last Kiss
Sept. 11: Daddies Trunter (extra)
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Hunter Clarington, Trent Nixon | Coppie: Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Can you be my nightingale?
Rating: arancione
Genere: commedia/fluff/romantico

 



Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della Fox; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro


 

 Trunter Week 2013

 

Can you be my nightingale?



Day 1 - Pyjamas

Hey, I just met you
 

 

«Perché cavolo avete costretto anche me a venire?!».
«Perché Richard è nostro amico».
«Trent, ma per favore, Richard è vostro amico».
«Non fare tante storie, Seb».
«Non sono in vena di feste a sorpresa».
«Ma infatti la festa a sorpresa non sarà mica per te».
«Capitan Ovvio, Harwood».
«Ma Sebastian, non vuoi proprio provare ad avere contatti con il mondo esterno, ad avere degli amici o qualcosa del genere?!».
«No, Duval, mi basta il mio ragazzo».
Trent Nixon ridacchiò, notando il rossore sul volto di Thad Harwood. Questi aveva quasi dimenticato l’intero battibecco tra Sebastian Smythe e i suoi amici, troppo preso ed intenerito dall’ultima frase pronunciata dal suo ragazzo.
«Sei dolce, Smythe. A modo tuo, ma lo sei», tubò Thad, con occhi luminosi.
«Oh, ma piantala. Mi fai sempre pentire di quello che dico e faccio», sbuffò Sebastian.
«Bene, chiudiamo questo piccolo scenario amoroso», si intromise Jeff Sterling: «Siamo qui per comprare l’occorrente per l’imminente festa del nostro amico Richard, no?».
«Vostro, ho detto».
«Nostro, vostro, oddio, è lo stesso!», blaterò Jeff spazientito.
«No, non è affatto la stessa cosa».
«Sono il tuo ragazzo e i miei amici sono anche i tuoi», questa volta fu Thad a placare Sebastian, poi mormorò: «Dai, fa’ il bravo. Sai già come verrai ricompensato…» .
Sussurrò qualcosa di incomprensibile che fece spuntare un sorrisetto vivace sul volto di Sebastian. Trent sbuffò sonoramente. «Dividiamoci, non li sopporto più questi due», disse, alzando gli occhi al cielo: «Nick, Jeff, occupatevi del cibo. Thad, Sebastian, procuratevi le decorazioni. Io penserò al regalo».
«Sei soltanto invidioso del fatto che non hai mai avuto una ragazza o un ragazzo», fece Sebastian.
Calò un silenzio imbarazzante. Thad gli diede una gomitata dritto alle costole. Nick e Jeff lo fulminarono con lo sguardo.
«Okay, l’ho combinata grossa», mormorò Sebastian, serrando i denti.
«Oh, no, non è niente, è tutto okay», sorrise Trent. Era visibile che il suo fosse un finto sorriso di circostanza: «Io vado».
«Seb, credo che te la caverai benissimo da solo con le decorazioni», asserì Thad, freddo: «Io vado con Trent».
Sebastian roteò gli occhi. «Allora ci vediamo tra un’ora alla cassa, d’accordo?», fece Nick.
«Okay! Quale cassa?», chiese Thad.
«La 36, ovviamente. Sarà un buon punto di riferimento, no?», Jeff sfoggiò un sorriso smagliante che fece contorcere lo stomaco di Sebastian e che mandò Nick in brodo di giuggiole.
I ragazzi fissarono il loro punto d’incontro e si separarono.
«Ti faccio le mie più profonde scuse al posto suo», iniziò Thad: «Non sa quello che dice e quello che fa. No, aspetta, lo sa bene ma continua a farlo perché è un emerito imbecille».
«Non è niente, Thad. Davvero», Trent gli sorrise, leggermente.
Thad sbuffò. «Okay, senti, Trent», lo fermò e lo prese per le spalle: «Ti conosco bene, okay? So che te la sei presa, ma non devi perché quello è un cretino. Prima di metterci insieme faceva squallide battutine e frecciatine anche con me e devo dire la verità, è un vizio che non smetterà mai di avere perché continua a farlo. È fatto così: 10% di figaggine, 30% di stupidità e 60% di stronzaggine».
«Sicuro di non aver sbagliato con le percentuali? 30% mi sembra un po’ pochino», sorrise Trent sincero, ridacchiando.
Thad sorrise. «Facciamo 50% di stupidità e 50% di figaggine, okay?».
«E la stronzaggine? Dimenticata?».
«È impossibile fare una percentuale. Quel diavolo tentatore è stupido e stronzo esattamente quanto è figo».
«Thad, tu sei completamente andato», rise Trent, dandogli un colpetto amichevole sulla spalla e riprendendo a camminare.
Thad sorrise. «Lo amo. Vorrei fosse per sempre».
Trent roteò leggermente gli occhi, ma non poté trattenere un sorriso.
«Non preoccuparti, non sto per iniziare uno dei miei monologhi sui miei progetti con Sebastian dopo la Dalton», lo precedette Thad: «anzi, sto per dirti qualcos’altro. Non devi affliggerti! In una parte del mondo c’è la tua anima gemella. Il fatto che tu non abbia mai avuto una ragazza non è mica una cosa di cui vergognarsi! Le cose di cui vergognarsi sono altre, di certo non questa».
«Lo so, ma Sebastian mi fa pesare tutto», sospirò Trent.
«Già ti ho spiegato perché: è un cretino. Prima di lui ho avuto sì e no due ragazze e prima di Nick, Jeff rimorchiava le ragazze ma le sue avances non lo portavano a niente. Questo non fa certo di noi degli sfigati! Capito, Trent?».
Trent annuì. Erano nel reparto tecnologia e stavano ammirando le vetrine. Thad si era incantato ad osservare le macchine fotografiche. «E se comprassimo a Richard una di queste? Potrei consigliarti».
«Nah, per lui tecnologia significa soltanto videogiochi», rispose Trent: «Io avevo pensato di comprargli anche una maglia. Insomma, lo sa benissimo che noi Warblers gli regaleremo Kingdom Hearts per play-station 3, mi ha assillato tutta l’estate utilizzando paroloni abnormi per descrivere la magnificenza di quel videogioco. È soltanto uno stupido gioco, cavolo!».
«Alt, Richard non si sbaglia», sorrise Thad: «Parla male di quel videogioco a Jeff e sei morto».
«Bene. Buono a sapersi!».
I due ragazzi trovarono il regalo per Richard, poi Trent convinse Thad ad entrare nel reparto abbigliamento.
Contemplarono le felpe e le magliette, finché l’occhio di Trent non cadde su un orribile pigiama azzurro con i cuoricini arancioni e verdi.
«Gli comprerò questo», scherzò Trent.
«E se invece lo comprassi a Sebastian? È così divertente vederlo incazzato», Thad sorrise, sadico.
Trent ridacchiò, allontanandosi un po’ da Thad per vedere gli altri assurdi pigiami dallo stile strampalato. Posò la mano su uno di essi, e contemporaneamente un’altra mano si posizionò al di sopra della sua.
«Oh, scusami», una voce limpida si scusò.
«Prego», rispose educatamente Trent, per poi alzare il volto e guardare in faccia l’interlocutore.
Non l’avesse mai fatto.
Due splendidi occhi verde-azzurro incastonati in un bellissimo viso, incorniciato da capelli castano chiaro. Se gli occhi erano meravigliosi, il sorriso era qualcosa di sovrannaturale.
Un sorriso luminoso e gentile che fece sciogliere Trent come un ghiacciolo.
«La mia bellezza ti ha accecato?», disse.
L’espressione incantata ed inebetita di Trent subito si dissolse, dando spazio ad un’espressione indignata.
«Okay, scusami. Stavo soltanto scherzando!», rispose quello con una leggera risata, anche se non sembrava pienamente convinto di quello che aveva appena detto: «Se vuoi possiamo tornare indietro e ricominciare. Piacere di conoscerti, sono un bel ragazzo che se la crede un po’». Gli tese la mano, con un sorriso cordiale.
«Sono un ragazzo semplice piuttosto modesto. Il piacere è tutto mio», rispose Trent, ricambiando il sorriso e accettando la stretta.
«Già il fatto che pensi di essere modesto non fa di te una persona umile», ammiccò lo sconosciuto.
«Ah, forse l’ho dimenticato: oltre ad essere modesto, sono anche sincero».
 
Nel frattempo, Thad stava osservando la scena con due occhi a forma di cuoricino. E non era solo.
«Credi che si amino?», domandò Jeff a Nick, emozionato.
«Sterling, scherzi, vero?», si intromise Sebastian: «Non si conoscono nemmeno, come possono già amarsi?».
«Colpo di fulmine, mai sentito parlarne?», rispose Thad secco.
«È inutile parlare con voi, dato che siete degli inguaribile romantici. E anche degli inguaribili idioti», Sebastian sbuffò, incrociando le braccia al petto.
«Sei un bambino», fece Nick, scocciato.
«E l’idiota sei soltanto tu», fece Thad.
«Allora?», Jeff richiamò l’attenzione di tutti: «Non li trovate carini?».
«Ma Trent è etero», notò Nick.
«Sì, esattamente quanto lo eravate tu e la Barbie prima di mettervi insieme», rispose Sebastian sarcastico.
Thad respirò, rumorosamente. «Sebastian, potresti comportati come una persona civile, almeno una volta?», disse, arrabbiato, digrignando i denti: «Con quest’andazzo, non mi lasci altra scelta e sarò costretto a ricattarti con l’astinenza».
Sebastian si limitò ad uno sbuffo, consapevole del fatto che Thad avesse toccato una nota dolente.
Quest’ultimo, infatti, sorrise compiaciuto.
 
«Perché quei tizi ci guardano in quel modo così inquietante?», disse il ragazzo ad un certo punto, leggermente perplesso.
Trent si voltò, e le facce di cavolo dei suoi amici comparvero davanti ai suoi occhi. «Sono fatti così», tagliò corto.
«Li conosci?».
«Purtroppo. Sono miei amici».
«Sembrano buffi. Quello alto e moro è piuttosto carino, oserei aggiungere».
Trent arrossì leggermente. «Ehm… sono tutti impegnati».
«Oh. Beh, direi che la sua ragazza è piuttosto fortunata», disse, con un sorriso, per poi inarcare un sopracciglio. Chissà a cosa stava pensando.
«In realtà è fidanzato con quel moretto, quello più basso», fece Trent: «mentre il biondo sta con l’altro moro».
«Ah, quindi sono tutti gay».
«Sì. Non è un problema per te, vero?».
«No, assolutamente!», fece il ragazzo: «E tu?».
«Non mi piacciono le etichette, anche se mi definisco etero».
«Lo stesso vale per me. E non sono nemmeno remotamente bi-curioso», sorrise.
«E quell’apprezzamento di poco o prima? Me lo sono mica immaginato?», notò Trent.
Il ragazzo si morse lievemente il labbro. «Ah, deve essermi sicuramente sfuggito».
«Può essere, quel ragazzo è capace di far diventare le lesbiche etero e gli etero gay», disse Trent: «ma con me non ha funzionato perché avrà anche un bel faccino, ma è piuttosto antipatico, quindi ti consiglio di starne alla larga».
L’ultima frase suonava tanto come una minaccia. Trent si meravigliò del tono di voce che aveva impostato.
L’altro rise. «Tranquillo, non era mia intenzione provarci con lui. Ora devo andare. È stato un piacere scambiare quattro chiacchiere con te, sconosciuto».
«Lo stesso è stato per me. Ciao».
«Ciao».
Si scambiarono un ultimo sorriso, poi il ragazzo si dileguò.
E Trent si pentì immediatamente di non avergli chiesto nemmeno il nome.

 



Angolo Autrice

Buona... notte(?) xD
Salve a tutti! :)
E' il 4 settembre ed è iniziata la Trunter Week e sono lieta di parteciparvi :) Mi piace molto come ship, sono davvero carini e non potevo non parteciparvi :D
Premetto però che sono quasi sicura che non sarò puntuale con gli aggiornamenti - ma che novità xD - perché purtroppo sarò impegnata in questi giorni (scuola, s'intende). D:
Ma ho plottato tutti i prompt, dando vita ad una mini-long, quindi la completerò sicuro :)
Come vedete, Trent incontra qualcuno (chissà chi u.u) al centro commerciale. Sarà l'inizio di qualcosa? c:
Accenni Thadastian/Niff abbastanza intensi. Che cosa ci posso fare, li shippo da morire.
Ah, dimenticavo: titolo preso da un verso della canzone Nightingale di Demi Lovato, la cui traduzione è "Puoi essere il mio usignolo?" (:
E con questo mi eclisso ♥
Spero che questa mini-long sia di vostro gradimento e che questo primo capitolo/prompt vi sia piaciuto! :D

 

   
 
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