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Autore: Lia483    04/09/2013    3 recensioni
“Non sopporto che le altre ragazze ti guardino”.
Smise di fare piegamenti e lo fissò. “E cosa dovrei dire io, Bill? In tutti i posti dove io non posso stringerti, tu sei circondato da belle ragazze a cui basta sbattere le ciglia per avere un sorriso e un abbraccio da te. Sono geloso a morte di tutte quelle che possono guardarti in pubblico come io non potrò mai fare”.
Bill cercò di rimanere serio, ma gli sfuggì un sorriso mentre gli sfiorava una spalla con un dito sottile. “Anche se mi piace saperti geloso, devi ricordare che io sono solo tuo”disse dolcemente.
“Mio”confermò il biondo con enfasi e decisione.
E i loro sguardi, se qualcuno avesse potuto vederli da vicino, avrebbero detto più di mille parole.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Bill Kaulitz, Gustav Schäfer
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'Autrice: Ecco la seconda OS Yaoi dei TH ** è molto Fluff, ma mi piace XD
Disclaimer: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.
Buona lettura <3

 


 

VOGLIO TE E NESSUN ALTRO...





Uno due e tre.
Uno due e tre.
Gustav continuò con le proprie flessioni. Mancavano venti minuti all’inizio del concerto e stava finendo gli esercizi di riscaldamento.
Doveva essere perfetto anche quella sera, ci teneva che le fan lo vedessero sempre al meglio.
Il palco era l’unico posto dove si sentiva davvero a proprio agio, dove poteva essere sé stesso. Lì non aveva bisogno di parlare come nelle interviste, che il più delle volte non sopportava.
Sul palco era la batteria che parlava, esprimendo i sentimenti con più sincerità di qualsiasi voce reale.
Quando si sentì sfiorare la schiena, già un po’ sudata, da delle delicate dita sottili, si corresse: nessuna voce poteva davvero esprimere emozioni, tranne quella del ragazzo che ora seguiva con un dito la linea della colonna vertebrale.
“Hey, Gus. Sei pronto?”.
“Quasi, Bill, se non mi distrai…”.
Già un brivido gli percorreva le braccia muscolose mentre si piegava.
Bill se ne accorse, ma lasciò la mano sulla schiena del batterista.
“Sei così forte…”mormorò con voce morbida.
Si sedette a gambe incrociate davanti a lui e Gustav alzò il viso per guardarlo tutto.
Portava dei pantaloni in pelle color onice molto attillati, mettendo in risalto le gambe magre, mentre sopra aveva una camicia nera con i primi due bottoni aperti, aderente come i pantaloni, i quali erano infilati in due alti stivali pieni di stringhe.
Gli occhi scuri e truccati osservarono il batterista con la sua stessa bramosia, indugiando sul petto muscoloso coperto da una sottile canottiera e sulle mani ruvide e un po’ callose, ma sempre così dolci quando lo toccavano. Quando però si sporse per baciare quelle labbra rosate, Gustav si scostò a malincuore. “David ha detto di evitare del tutto le effusioni qui. Sai che potrebbero vederci”.
Bill corrucciò le labbra e, a parere del biondo, lo fece in modo adorabile. “Non mi interessa. Quando sono innamorato, mi piace farlo sapere a tutti. E io voglio che tutti sappiano di noi, Gus”.
“Anche io, Bill. Ma per ora è meglio di no”.
“Non sopporto che le altre ragazze ti guardino”.
Smise di fare piegamenti e lo fissò. “E cosa dovrei dire io, Bill? In tutti i posti dove io non posso stringerti, tu sei circondato da belle ragazze a cui basta sbattere le ciglia per avere un sorriso e un abbraccio da te. Sono geloso a morte di tutte quelle che possono guardarti in pubblico come io non potrò mai fare”.
Bill cercò di rimanere serio, ma gli sfuggì un sorriso mentre gli sfiorava una spalla con un dito sottile. “Anche se mi piace saperti geloso, devi ricordare che io sono solo tuo”disse dolcemente.
“Mio”confermò il biondo con enfasi e decisione.
E i loro sguardi, se qualcuno avesse potuto vederli da vicino, avrebbero detto più di mille parole.

Intanto si erano avvicinati Tom e Georg.
Il chitarrista commentò:”Hey piccioncini, siete desiderati sul palco del nostro concerto. Posso anche fare il lavoro di Bill, tenendo Georg come supporto, ma mi sarà impossibile suonare anche la batteria insieme alla chitarra”.
Bill non mollò lo sguardo del fidanzato, mentre commentava con ironia:”Ma come, superman? Non riesci a suonare tutto da solo?? Che delusione”.
“Smettila di fare lo spiritoso e cercati un microfono”.
Visto che Tom gli stava servendo una battutaccia su un piatto d’argento, Gustav non rinunciò all’occasione di dirla. “Se vuoi il mio è disponibile”.
Bill rise allegramente. “Grazie, tesoro, ma credo che qualcuno potrebbe rimanere scioccato”.
“E da cosa? Dalle minuscole dimensioni?”.
“Questa era una vera cattiveria, Tom! E comunque, si dal caso che lui sia molto più equipaggiato di te”.
Quando il treccinato fece per ribattere, Georg li interruppe, alzando gli occhi al cielo. “Smettetela di sparare cazzate e andate a prepararvi”.
Ridacchiarono tutti, poi, mentre Bill si allontanava, Gustav gli fece segno “a più tardi”…

Verso mezzanotte, la porta della suite di Gustav si aprì silenziosamente e una figura magra scivolò all’interno.
Bill si aprì la camicia che aveva addosso ed entrò nella stanza da letto del batterista.
Gustav stava seduto sul davanzale e lo osservava con occhi ardenti. Era a petto nudo con un asciugamano intorno alla vita e Bill si sentì prendere dal desiderio. Gli si avvicinò e spostò l’asciugamano, lasciando che la propria mano ci scivolasse sotto per accarezzarlo.
Gustav sussultò e intanto fissava la bellezza scura del ragazzo davanti a sé e si sentiva inadeguato.
Come poteva un uomo così bello essere innamorato di una nullità come lui?
Con un dolore quasi fisico, si ritrasse dal moro, allontanandosi dalla finestra. “Cosa succede, Gus?”chiese Bill perplesso.
“Oh Bill, facciamo ridere insieme. Tu sei perfetto col tuo look originale e ricercato, con la tua personalità misteriosa e il tuo viso d’angelo… Io invece non sono nessuno. Sarò anche il batterista della band, ma di certo i TH senza di me non avrebbero meno successo. E poi tu potresti avere chiunque, qualsiasi persona migliore di me…”.
Bill si avvicinò col suo passo sicuro e aggraziato che ben riusciva con i tacchi e che Gustav non si stancava mai di guardare. Prese il viso del biondo tra le dita sottili e gli diede un profondo bacio, mettendoci in quello scambio tutti i forti sentimenti che provava ogni giorno per quel ragazzo serio e certe volte così insicuro e che a voce potevano non risultare così chiari.
Dopo qualche minuto, si staccò lentamente e dichiarò con voce decisa:”Questo è quello che provo per te e nessuno ti potrà mai sostituire, né nella mia vita né nella nostra band”.
“Scusami, Bill, ma certe volte mi lascio prendere dal panico come un bambino…”.
Bill continuò, accennando un sorriso,:“E poi io non sono perfetto. Ci sono delle volte in cui ho un atteggiamento petulante e irritante. Anche tu me lo dici sempre”.
“Ma mai ti chiederei di cambiarlo. Ne saresti sminuito, mentre io ti amo troppo così come sei”.
“E io ti amo soprattutto quando sei te stesso. Forse potrei avere chiunque, ma non è chiunque che voglio. Sei tu”.
“Voglio te e nessun altro”mormorarono insieme, con la fronte appoggiata una contro l’altra.
Si scambiarono un nuovo bacio, lasciandosi cadere sul letto sfatto.
Forse saranno anche stati la coppia più strana al mondo, ma se si amavano, allora cosa poteva contare il resto?




FINE.
  
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