The
Flame Dancer
Benvenuti
nel terzo capitolo di The Flame
Dancer. Qui presenterò altri personaggi, in particolare
2… che sono molto
importanti per la storia. Oggi siamo in compagnia dell’India,
delle sue
meravigliose sonorità, dei suoi colori caldi e vivaci.
Accendete la radio e
ballate con me. Muovete quei culetti ragazze, muovete quei bacini,
uomini! XD
Spero
vi piaccia, buona lettura! BD
Baci,
Micchan!
Capitolo 3
– Oh my stray Heart! By by
feeling!
Ormai
era ormai passata una settimana buona da quando Kah aveva deciso di
ospitare
quel micione azzurro smemorato, ma nonostante la convivenza non fosse
concretamente
facile, iniziava a divertirsi a prenderlo in giro e, soprattutto, ad
avere un
uomo a spezzare quella quotidianità in casa. Quel giorno non
aveva sicuramente
lezione e, se non fosse stato per
“l’idiota” e un appuntamento importante,
sarebbe rimasta davanti alla tv per tutto il giorno o a studiare
mineralogia.
Quello,
però, non era un giorno qualunque: infatti uno dei suoi
più grandi amici
sarebbe passato per un thè, portando tanti pasticcini alla
cannella e pezzi di
latte condensato aromatizzato come dono, che lei avrebbe poi mangiato
con
avidità. Tale amico, che ovviamente era sempre accompagnato
da Magda, si
chiamava Punaḥ
Jalāyā. La sua famiglia si era trasferita in Argentina
circa 215 anni fa dall’India, quando lui aveva circa cinque
anni. Da allora era
cresciuto giocando, studiando e chiacchierando con la sua amica; ma Kah
sembrava abbastanza certa che alla fine quei due si sarebbero sposati,
perché
stavano troppo bene insieme!
-Che
bellooooooooooo! Stanno arrivandoooooooooooo! Uuuuuh… la
torta è venuta
stupenda! SENTI CHE PROFUMINOOOOOOO!- cinguettò felice la
nostra eroina, fiera
del risultato: in effetti, la torta ai mirtilli aveva proprio un
bell’aspetto!
La ragazza si prodigò per apparecchiare la tavola con i
pasticcini, i biscotti,
le tartine… e nel mezzo la sua ultima creazione culinaria.
Si andò a preparare
al piano di sopra, mettendosi il suo vestito preferito (verde smeraldo
a
tubino) e i tacchi, mise il lucida labbra rosso corallo, un
po’ di fard,
ombretto nero e porpora per creare un contrasto con il verde smeraldo
del
vestito e mise uno o due spruzzi di profumo ai fiori
d’arancio e kiwi più
qualche ninnolo, giusto quel poco che bastava per essere casual.
Andò
verso le scale per scendere, passando vicino alla stanza
dell’azzurro, che non
appena sentì i tacchi passare si affacciò sul
corridoio aprendo di poco la
porta. Un’ondata di profumo travolse l’olfatto
di Grimmjow, che era davvero straordinario, e lo costrinse a uscire
come se
fosse attratto da un gomitolo di lana. Decise di seguirla fino
all’inizio delle
scale, poi si fermò dietro un angolo, da cui poteva vedere
il piano inferiore.
–Maledetto
profumo… ogni volta che lo mette, mi confonde i sensi!-. si
disse, più come
monito a cercare di resistere che per altro. Con sua sorpresa si
ritrovò a
fissarla e a pensare che gli piacessero le sue gambe, snelle, lisce e
alte, e
che quel culetto ci stava proprio bene in coordinato! Si diede
dell’idiota e
pensò che forse fosse per il profumo che aveva addosso, che
aveva una strana
nota al kiwi (i felini sono attratti dall’odore di cetrioli e
kiwi). Si
appoggiò al muro, guardandola mentre scendeva agilmente e
mentre quei capelli
svolazzavano felici come le fiamme di un incendio.
“Questa
mi ucciderà, uno di questi giorni… devo sbrigarmi
a recuperare la memoria!”
pensò, cercando di non farsi vedere dal piano inferiore e
ricacciando indietro
quell’idea assurda che aveva in testa di una Kah con sguardo
alla Psyco e
coltellaccio in mano, inoltre rabbrividì vistosamente. In
quel momento
suonarono al campanello e lei aprì la porta con tanta
passione. Vi fu una
folata di vento, che attraversò la stanza alquanto grande, e
fece arrivare, per
la seconda volta, un saggio di quel profumo al povero ospite, che
dovette
rintanarsi in camera per calmarsi. Il suo più grande
problema era però la
curiosità… quindi tornò alla sua
postazione per vedere chi era che veniva a far
visita. Vide quindi un ragazzo alto, vestito con colori aranciati molto
sgargianti,
dalla pelle scura e con il turbante in testa e poi una ragazza di
colore con i
capelli corti e vestita di giallo e color avorio.
“Ma
chi cazzo sono quelli? Sono vestiti come se fossero fiori! Bleah, che
schifo!”
pensò, guardando quegli abbinamenti che per lui erano
decisamente molto arditi.
Come se non bastasse, l’uomo dalla pelle scura sembrava uno
sciocco per il
sorriso che aveva in faccia, e gli dava già la voglia di
spaccargli la faccia. La
ragazza, invece, vicina a lui suggeriva uno strano senso di pericolo.
-Sei
vestito con i tuoi soliti colori, eh, Punaḥ?-
chiese con divertimento Kah. L’interpellato aprì
braccia
e gambe, con una faccia comicissima. La padrona di casa già
rideva, ancor prima
di sentire la battuta, che sicuramente era in arrivo. Grimmjow si
sorprese nel
sentirsi geloso, la conosceva appena, eppure era già molto
attratto da quella
micetta dispettosa.
-Beh,
devo pur sembrare un fiore, no? I miei hanno un negozio di fiori da
circa 200
anni! Anche se probabilmente assomiglio più a una zucca,
adesso! Si mi sento certamente
zuccoso! Ahahahahahahahahah!- e mentre le ragazze ridevano ancora di
più e di
gusto, il ragazzo si ridiede un contegno, aggiustandosi un attimo la
cintura
rosso corallo che manteneva i suoi vestiti tradizionali in posizione.
–Questa
casa è enorme, ogni volta che entro ho paura di perdermi!-
disse lusingando la
padrona di casa, che rise divertita. Continuarono a parlottare per un
po’,
ridendo e scherzando. L’indiano tirò fuori degli
strani dolcetti rettangolari
di un giallo ocra intenso, con una sfoglia sottilissima
d’argento ed un fiore
di ostia sopra. Poi la ballerina ne prese uno in mano, addentandolo
avidamente
e gustandolo come se fosse una rarità. Sembrava avere, per
il gatto azzurro, la
faccia di un little pony!
-Prego…
dalla solita parte!- esclamò piena di gioia la rossa. Quando
non furono più
visibili, l’azzurro decise di rintanarsi nella sua camera. Fu
proprio in quel
momento che si sentì tirare una manica della camicia. Si
girò, vedendo una Kah
sorridente che lo guardava con un qualcosa di strano, come se lui fosse
speciale. Non capì, e pensò che uno come lui non
poteva non fare paura ad una
donna, anche se non sapeva perché pensava ciò di
se stesso.
-Che
vuoi
scema?- soffiò, con una certa acidità. Lei
sembrò non farci molto caso alla sua
domanda all’acido per batterie e sorridendo ancora di
più lo afferrò per il
braccio e lo trascinò di sotto. Nello stesso tempo che
scendevano, guardò anche
abbastanza insistentemente le cosce snelle e toniche che trasparivano
dal
vestito. “Non guardare, non guardare, non
guardare…” pensava il povero mal
capitato.
–Ehi
aspetta! IO NON VOGLIO VENIRE DI SOTTO!- la ragazza rise di gusto,
mentre lui
si chiese come facesse a correre e saltare con i tacchi con
quell’agilità. Giunsero
quindi nella sala da pranzo, dove il povero malcapitato si
ritrovò davanti ad un
tavolo imbandito di dolci. “Ed ora? Io odio i
dolci!” si disse, mentalmente.
Smise subito di pensare non appena percepì gli sguardi dei
due ospiti arrivati
poco prima.
-Abbiamo
anche un nuovo ospite, oggi! Non so ancora come si chiami, ma vi posso
dire che
è divertente!- andò a prendere una sedia in
più e la mise davanti al tavolo,
dopo di che lo tirò per farlo avvicinare di più,
anche se lui sembrava
piuttosto riluttante. “Chissà se gli piace la
compagnia che ho scelto per farlo
ambientare a Lobos? Certo, Magda sarà un problema per un
po’… ma a Punaḥ
sembra piacere! E se…
invece non gli piacessero i dolci? AAAAAAAAAAAH! Smettila di pensare
storto,
Kah!” rifletté intanto la padrona di casa.
-E
lui chi è?- chiese Magda, sbigottita soprattutto dalla
bellezza dell’uomo che
aveva davanti. Gli girò intorno molte volte, per cercare di
carpirne gli
eventuali segreti, poi lo fissò negli occhi, come per
scrutarlo nel profondo
della sua anima… ma ne rimase congelata, per via dello
sguardo infastidito che
le stava riservando. O almeno per lei era gelido, per lui invece era un
normalissimo sguardo interrogativo.
–Mizzica,
che gelido che sei! Kah, buttalo pure fuori!-. La sua amica
sbuffò e si
lamentò, segno che non voleva certo lasciarlo ad
un’altra. –Mai una volta che
ascolti i miei consigli! Comunque, seriamente, chi è questo
tizio con la passione
per i puffi?- chiese, nuovamente osservandolo e questa volta anche
squadrandolo
dalla testa… al bacino! Ed appena arrivò
lì, fece un suono che secondo lei
doveva ricordare quello di una pistola.
Grimmjow,
con spontaneità folle e sconsiderata, rispose –Se
ti dico che non me lo
ricordo, che dici?-. Magda, lo guardò come se fosse
diventato pazzo e stesse
saltando per la stanza rincorrendo un gomitolo, per poi tornare a
guardargli in
mezzo alle gambe. Rialzò un attimo gli occhi osservandolo
nelle pupille direttamente.
Inutile dire che lui si sentì abbastanza sotto accusa.
–E’
inutile che mi guardi in quel modo, ho fatto una brutta caduta, sai? E
smettila
di guardarmi il pacco!- sbraitò l’arrancar verso
la ragazza, che era poi
tornata a guardare molto più in basso con sguardo da
pervertita. Nel frattempo,
il povero Punaḥ
guardava perplesso la
scena; poi però si mise a ridere perché il gatto
non voleva che la sua amica lo
guardasse lì in quel modo. Poi notò la strana
colorazione dei capelli.
-Scusa,
ma chi ti ha sbagliato la
tinta? Oppure sei albino e la tinta non ha colorato un accidenti?-
chiese
l’indiano, curioso. L’espada, di tutta risposta, si
irrigidì e si girò fissandolo
quasi malignamente. Peccato che il suo interlocutore non sapesse
affatto perché
lo guardava in quel modo. Ancora più incuriosito,
soprattutto dalla sua maschera
e dal buco in pancia, il moro si avvicinò ancora di
più, infilando addirittura
una mano nel buco.
–To’,
qualcuno gli ha sparato contro
con un bazooka, ihihih!- ridacchiò, divertito, il giovane
uomo, iniziando a
fargli il solletico sulle pareti del buco. Il povero Arrancar cade a
terra
dalle risate, mentre l’altro continuava a solleticarlo
dicendo ogni tanto
>>Piripiri<<. Kah nel frattempo faceva foto
a random, sbellicandosi
anche dalle risate, e Magda mangiava barfi in continuazione, ridendo.
Purtroppo
per loro, il divertimento finì quando un Grimmjow
decisamente stanco e sudato
si rialzò gridando un >>basta<<
colossale.
-SI
PUÒ SAPERE PERCHÉ MI AVETE PRESO
PER UN’ATTRAZIONE CIRCENSE, EH?- sbraitò il mal
capitato. Poi la rossa gli
porse un piattino di dolci, sorridendogli furbamente e con fare sexy.
Lui lo
prese in mano ed annusò il contenuto, poi prese la
forchettina che c’era dentro
rimuginando “Beh, proviamo. In fondo… quel che non
uccide fortifica!”. Assaggiò
quindi la torta ai mirtilli che la ragazza aveva tolto dal forno circa
tre
quarti d’ora prima
che era
contenuta nel
piattino,.
-Allora,
ti piace, nuovo arrivato
alquanto stressante?- chiese lei, scherzando. L’azzurro,
mentre mangiava la
torta, ridusse ad una fessura gli occhi come a guardarla storta. Lei
ridacchiò,
e pensò “Sembra un gatto che difende il suo
pesciolino da un altro gatto!”. La
ballerina vide l’uomo cambiare espressione, come se si stesse
concentrando,
mentre assaggiava la torta.
-Però…
è buono! Non me lo aspettavo!-
affermò stranamente sorpreso. Kah si sbudellò di
gusto, nel frattempo che lui
assaporava quel pezzo di dolce, finendolo in poco tempo.
L’ospite quindi si
mise a meditare a proposito di prendere un altro pezzo di dolce, senza
accorgersi che era già finita a causa di Punaḥ!
Quando
se ne accorse si incavolò non poco, risultando
più comico di prima.
-Ehi,
tu! Come hai osato finirti quella
torta? Parla!- l’indiano lo esaminò divertito, e
si mise a sogghignare, come se
fosse un’attrazione turistica osé.
L’indiano iniziò a ridere divertito. Il suo
“aguzzino” iniziò ad innervosirsi,
riflettendo sul fatto che fosse pazzo o
demente come una colonia di organismi primitivi.
-Ma
dai… era solo una torta! Era
squisita certo, ma sempre una torta. Aspetta… vuoi vedere
che anche tu sei
dolce dolce come una torta? Come una girella alla cannella, una
caramella
toffee, come la bambolina voodoo in Man Vs. Food! Dolce come la
marmellata di
lamponi! - La chioma color cielo si rizzò
d’improvviso, segnalando un certo
ribrezzo per le parole dette dal ragazzo straniero e se non fosse
giunta la
rossa con un’altra torta, gli avrebbe spaccato probabilmente
la faccia per
evitare che dicesse altro.
-Ragazzi,
smettetela di litigare! Ne ho
appena portata una, e nel frigo ce ne sono due! Quindi nessuno
rimarrà senza! –
l’azzurro si fermò e lasciò libero
l’uomo “zucca”, per poi dirigersi verso
il
tavolo e prendere un’altra grossa fetta di torta. La pseudo
festicciola
continuò per un paio di ore, poi, non appena finirono i
dolci ed il thè, i due
ospiti se ne andarono.
La
ballerina li salutò calorosamente,
abbracciandoli forte, l’azzurro alzò solo la mano
per un saluto veloce e
soprattutto per niente affettuoso. Una volta usciti dalla porta, mentre
camminavano per raggiungere l’auto di Punaḥ,
Magda notò lo
sguardo preoccupato dell’amico, come se volesse tornare
indietro per aiutare la
sua amica rossa. Sembrava che non avesse digerito la presenza di un
estraneo
nella casa di una delle sue migliori amiche.
-Cos’hai?
Sembri preoccupato, amico!-
chiese la bella e statuaria mora. Lui si girò appena,
fissandola per un
momento, per poi tornare a guardare in avanti in silenzio. Per la
ragazza fu
strano vederlo così, ricordando benissimo che in genere era
sempre pronto alle
battute e allo scherzo, e lo seguì senza dire una parola
fino alla vettura, per
poi aprire la portiera.
-Non
mi fido di quel tipo! Sembra
troppo aggressivo!- sentenziò Punaḥ
improvvisamente,
mentre apriva la portiera del lato del guidatore, cogliendo alla
sprovvista
l’amica, che lo guardava alquanto stranita. Una volta che
Magda si riprese,
cerco di dire qualcosa per sdrammatizzare, ma l’indiano la
fermò
immediatamente, alzando leggermente la mano.
–Ho
avuto l’impressione che fosse
pericoloso, ma ho fatto comunque finta di niente, per non allarmare
Kah! In
fondo si è impegnata tantissimo per organizzare questo
pomeriggio per bene! Poi
lei mi sembrava molto felice, e non ho voluto infierire!- aggiunse poi,
con
sguardo preoccupato. L’argentina dalla pelle scura quasi
quanto il caffè lesse
nella sua espressione una certa angoscia e, mentre si allacciava la
cintura di
sicurezza, gli accarezzò dolcemente la mano, che lui aveva
messo sul cambio
delle marcie.
-Tranquillo!
Kah non
è una sprovveduta! Se cercherà di farle del male,
lei risponderà sicuramente… e
vivo da li non ci uscirà, di questo puoi esserne certo!- lui
sorrise
rassicurato a queste parole, rispondendo con un si appena accennato e
mettendo
in moto la sua Ford fiesta arancio degli anni novanta. Mentre uscivano
dalla
proprietà della rossa, Grimmjow li osservava dalla finestra
del soggiorno,
cercando di capire cosa si stessero dicendo.
Angolo
della pazziaaaaaaaaaaaaa
FINALMENTEEEEEEEEEEEEEEE!
Ho finito! Spero che questo capitolo vi piaccia e che commenterete!
Fatemi
sapere di eventuali errori grammaticali, così li correggo!
Grimmjow:
Io che mangio dolci? IO MANGIO DOLCI?! MA SEI PAZZA, SEI FOLLE! A TE
T’HANNO
RAPITA GLI ALLIENI E HANNO FATTO QUALCOSA DI SERIO AL TUO CERVELLO! IO
MANGIO
ANIME!
Io:
Non rompere, ok? Vedi che ho dovuto trovare il tempo di scrivere questo
capitolo! U.u
Grimmjow:
MA LA COSA PEGGIORE È CHE IO SBANDO PER QUELLA CILIEGIA
TROPPO CRESCIUTA DELLA
PROTAGONISTA! è.é
Kah:
E che ciliegia, Ombre! Una ciliegia anche piccante, se vuole!
Grimmjow:
Non parlavo di questo! E tu lo sai! DX
Punaḥ:
Ma che bella presentazione che mi hai fatto! O.O
Grazie mille! Dai Grimmiao, stai tranquillo, altrimenti ti si arruffa
troppo il
pelo! BD
Grimmjow:
Ah si… il pelo! *ci mette un po’ per capire la
battuta* COME TI PERMETTI A
PRENDERMI IN GIRO, EH? DB
Magda:
Ma cavolo, come siete rumorosi, voi uomini! Finitela! U.u
Kah:
Ha ragione Magda, finiscila! U.u
Grimmjow:
Sono finito in un covo di pazzi! DX Era meglio farsi maciullare dagli
shinigami! DB
Io:
ESAGERATO! Che poi mica ti sarebbe dispiaciuto! U_u
Grimmjow:
ZITTAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! DX
Io:
Adesso basta! NON SOPPORTO LE PERSONE CHE MI URLANO IN FACCIA! *prende
Grimmjow
e lo butta fuori a calci facendolo volare* E Non tornare mai
più! @__@
Punaḥ/Kah/Magda:
Wow, che volo!
E
dopo questo stressante finale, non mi resta che chiedervi di continuare
a
leggere questa storia! U.u Grazie, a presto! XD