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Autore: _Nica89_    04/09/2013    2 recensioni
Spoiler il canto della rivolta
Le fogne di Capitol City, la corsa contro il tempo per sfuggire agli ibridi, il destino segnato.Gli ultimi momenti di Finnick, dal suo punto di vista.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Storia partecipante al contest "Il miglior personaggio maschile"

Autore: nica89 (_Nica89_ su efp)
Fandom: 
Hunger Games
Rating: giallo
Pacchetto/i scelto/i: 
3- un personaggio muore, 18- un personaggio si sacrifica per qualcuno
Note dell'autore:
 La storia è stata ispirata dalla canzone Reach for me now, soprattutto per quel che riguarda l’ultima parte della one-shot. Questo è il link con il testo della canzone e il video.
http://lyricstranslate.com/it/cirque-du-soleil-reach-me-now-lyrics.html

 

Fino alla fine

 

È strano come i cattivi presagi si avverino sempre. È da questa mattina che un’insistente sensazione m’invade e mi stringe il cuore. Certo, le fogne di Capitol City non sono un luogo che ispiri chissà quali pensieri positivi, ma quello che provo va ben al di là della ragionevole paura che deriva dalla nostra situazione attuale.

Stiamo scappando da un branco d’ibridi, non ho tempo per permettermi di pensare a cosa potrebbe succedere se qualcuno rimanesse indietro, sono troppo concentrato nel mettere il più velocemente possibile un piede davanti all’altro senza far scattare qualche trappola, per poter pensare ad altro.

Un bagliore dorato si staglia improvvisamente davanti a noi. Vedo Katniss continuare la sua corsa e d’istinto la strattono all’indietro, verso di me, per impedirle di rimanerne vittima. Per Messalla, invece, non c’è scampo e noi non possiamo fare nulla, se non rimanere immobili ad osservarlo, mentre il fascio di luce lo corrode lentamente.

Sento alle mie spalle qualcuno che preme per farci muovere. Nella confusione, sento la voce di Peeta che ci esorta a non fermarci. Nonostante il depistaggio, il ragazzo ha ragione: non possiamo fare più niente per il nostro compagno, e non abbiamo tempo per la compassione, se vogliamo uscire da quest’inferno.

Rapidamente aggiriamo il raggio letale, ma ad attenderci c’è uno squadrone di pacificatori. Mi volto per guardare indietro e trovo la conferma ai miei timori: siamo bloccati tra loro e il baccello Tritacarne. Non abbiamo tempo di pensare a una soluzione alternativa, possiamo solo aprire il fuoco contro i soldati di Capitol City. 

Quando riusciamo a farne fuori una buona parte, qualcosa prende il loro posto, o meglio, li travolge, per poter arrivare al loro vero obiettivo: Katniss. Dobbiamo uscire da queste fogne, se vogliamo avere anche solo una speranza di poter portare avanti la nostra missione. Freneticamente riusciamo ad aggirare il baccello e iniziare la nostra fuga verso la superficie; ci infiliamo in uno stretto cunicolo, attraverso il quale arriviamo a un ballatoio che sovrasta la cloaca principale.      

Con gli ibridi alle calcagna non possiamo permetterci di riorganizzare le file e coprire la ritirata, così iniziamo a sparare contro gli ibridi. Grazie alle frecce di Beete, Gale riesce a far saltare il ponte, offrendoci qualche secondo di vantaggio, ma è difficile sperare che il fiume di liquami possa ostacolare questi mostri, creati col solo obiettivo di uccidere Katniss, e tutti quelli che li separano dal loro fine. Anche se fondamentale, l’esplosione del ponte non è sufficiente.

Sento la voce di Gale ordinare di ritirarsi. Forse è troppo tardi, forse abbiamo sprecato troppo tempo prezioso a cercare di uccidere questa invenzione di Capitol City. È qui che mi rendo conto che non riusciremo a rivedere tutti la luce del sole.

Volto la testa per vedere chi sta ancora coprendo la fuga e mi accorgo che Katniss sta continuando a scagliare frecce nei corpi degli ibridi.  
«Katniss, sali!» le urlo, ma lei sembra non riuscire a reagire ai nostri comandi.       
«Peeta, Cressida, portatela via!» grido ancora e, fortunatamente, i due mi danno ascolto.   

Dover affidare la vita della Ghiandaia Imitatrice a Peeta non è la scelta più sicura, ma sembra che il ragazzo sia il più lucido tra tutti noi, nonostante tutto. Vedo Gale voltarsi, per controllare che Katniss sia sulla scaletta e che stia effettivamente risalendo in superficie. È un attimo, un istante di troppo per assicurarsi che lei sia al sicuro; gli basta questa breve esitazione per essere colpito dagli artigli di uno degli ibridi.

Infilzo il mio tridente nel corpo di quella creatura, già fiaccato da diversi colpi di fucile, uccidendolo. Gale sanguina, ma riesce a rimettersi in piedi e continuare a lanciare frecce che colpiscono i vari bersagli.

So che quello che sto per fare mi condannerà, ma se c’è ancora qualcuno che può aiutare Katniss a porre fine a tutto questo è proprio lui. Se lui dovesse morire qui sotto, lei crollerebbe e neppure la sua sete di vendetta potrebbe darle la forza di continuare. Così, mi faccio forza e pronuncio la mia condanna a morte:

«Gale, sali».   
«Cosa?» mi domanda, sorpreso da quell’ordine. Forse si aspettava di dover resistere ancora, prima di poter salire, o forse aveva già accettato il fatto di sacrificare la sua vita in questa fogna.   
«Vai, Gale, qui ci pensiamo Homes ed io».  

Lo vedo annuire. Non dice nulla, ma so che ha capito che il nostro è un addio. Lo leggo nei suoi occhi, nel momento di esitazione che lo fa tentennare, poi corre verso la scaletta.

Poco distante da me Homes sta soccombendo, lo sento dalle grida di dolore che hanno iniziato a riempire l’angusto spazio nel quale ci troviamo. Continuo a cercare di allontanare gli ibridi, ma questi sono sempre più numerosi e si avvicinano molto più rapidamente, adesso che il nostro fuoco offensivo si è ridotto al minimo. Sento la voce di Gale sbraitare un ordine, ma non mi concedo il lusso di capire a chi sia rivolto. Chiunque ne sia il destinatario non si sarebbe dovuto trovare su quei pioli.

Sento le urla di Homes cessare e capisco di essere rimasto solo. Non sono preparato al dolore che provo, mentre gli artigli di un primo ibrido raggiungono la mia gamba, lacerandomi la divisa e strappandomi brandelli di carne.

So già quello che sta per succedere e so che il mio destino è segnato: non ho scampo. La scelta più facile sarebbe quella di aprire il taschino della divisa, cucito all’altezza della spalla, e ingoiare il “Morso della notte”, di sicuro mi risparmierebbe molte sofferenze, ma scelgo di non farlo. Come un folle mi avvento sull’ibrido che mi ha attaccato e con tutta la disperazione che ho in corpo lo colpisco, lottando disperatamente per rimanere in vita.

Un secondo ibrido si unisce al precedente, sento i miei colpi perdere forza mentre gli artigli e i denti dei due mostri trovano la mia carne con sempre maggior facilità. Ormai è finita, lo sento, ma non voglio che sia la disperazione l’ultimo mio ricordo.

Il mio pensiero corre a te ed io mi ci aggrappo con tutte le mie forze, mentre un terzo ibrido mi tira indietro la testa. È la fine, lo so. Mi limito ad attendere il colpo finale, ma tutto mi sembra sospeso in un tempo esageratamente dilatato. Annie, amore mio, dove sei? Ho bisogno di te, vorrei stringere le tue mani, così calde rispetto alle mie ora, non questo tridente che ha portato solo morte.

Poi, ti vedo, meravigliosa nel tuo abito da sposa verde. Annie, dove stai andando? Ti prego, non scivolare via da me, non lasciare che la tempesta ti porti via. Parlami, ho bisogno di sentire la tua voce. Vedo le tue labbra muoversi e i tuoi occhi pieni di lacrime. Non piangere amore mio, sei sempre stata tutta la mia vita, tutto quello di cui avevo bisogno, e adesso sono tuo. Lo sarò per sempre, finalmente libero di amarti.

T’imploro ancora di rimanere con me, mentre con le dita asciugo le lacrime che hai versato. Tu stringi la mia mano nella tua. Tra le tue braccia sento arrivare il morso che mi toglie la vita, ma non fa male. Adesso siamo sulla sabbia del nostro distretto, col sole che ci illumina e il rumore delle onde che ci culla. Sono stanco, Annie, chiudo gli occhi mentre tu vegli sul mio sonno e tutto si fa buio e silenzioso.

  
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