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Autore: _Sunshine 27_    04/09/2013    0 recensioni
Prima giornata di lavoro al cantiere per il 23enne Jim, un ragazzo pieno di idee e immaginazione costretto a lavorare in una città troppo piccola per lui...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nuova città, nuovo lavoro.
Jim camminava verso il cantiere.
L'aria era pesante, c'era odore di smog dappertutto.
Aveva solo 23 anni ed era un'operaio come tanti.
Non aveva potuto permettersi l'università, i soldi erano troppo pochi.
E quindi si era dovuto trasferire nella periferia di una grande città. Finché c'era lavoro si doveva andare...
Sospirò. Aveva sempre voluto fare l'attore...
Amava ogni forma di arte, gli piaceva scrivere, suonare, recitare e...
Si voltò all'improvviso. Si guardò intorno.
Dietro di sé solo persone che correvano verso gli uffici e auto che procedevano
lente sulla strada. Sembravano nemmeno vederlo.
Strano, per un attimo gli era parso di essere seguito.
Continuò a camminare. La strada davanti a sé sembrava interminabile.
Jim si immerse di nuovo nei suoi pensieri.
Il quartiere dove abitava era una fogna che raccoglieva brutti tipi: alcool, spaccio, ragazze facili, tutta gente che Jim guardava con rassegnazione, con un po' di compassione e con un aria sconfitta. Dov'era finita la cultura, l'arte, l'ispirazione, la dignità? Più guardava quella gente e più Jim si sentiva vuoto, quasi contaminato di
loro atteggiamenti. Ma soprattutto sentiva la sconfitta dentro di sé che bruciava.
Perché doveva assistere a questo scempio? L'umanità stava finendo in basso e lui non poteva sopportarlo.
Era una grande città, eppure gli stava decisamente troppo stretta...
Si girò, di nuovo. Si guardò intorno rapidamente. Una goccia di sudore gli scese lungo la tempia.
Lo stavano seguendo. Jim affrettò il passo.
Quando vedeva quelle persone, a Jim veniva tanta voglia di di buttare all'aria tutta
la sua dignità, quel poco che gli avevano lasciato, e di seguirli. Non si curavano di
niente e sembravano felici. Li invidiava un po'...
Ecco, era arrivato al cantiere. Una squallida struttura grigia e spenta.
Si guardò intorno, triste. Aveva tanta voglia di riprendersi la sua gioventù rubata, di studiare, di fare quello che aveva sempre desiderato fare. Voleva vivere per una volta...
- Bene, ragazzo, puoi cominciare da qui. - disse il capocantire a Jim.
Jim si guardò intorno. Si sentiva piccolo, perso, impotente.
Poi cominciò a correre. Erano lì, lo stavano inseguendo, lo volevano prendere.
Jim corse più forte che poté, ma ovunque andasse, si trovava di fronte qualcosa che lo bloccava.
Era in trappola. Si sentiva oppresso, schiacciato dal peso di ciò che aveva intorno.
Non poteva scappare.
Ovunque si voltasse c'erano solo... ignoranza, monotonia e desolazione.
  
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