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Autore: slytherin ele    04/09/2013    2 recensioni
Questa fanfiction è la prima storia, che scrivo sulla Vecchia Generazione, quindi è stata una sfida prima di tutto con me stessa. Spero di aver reso al meglio i personaggi, soprattutto Bellatrix, che è un personaggio che adoro, ma credo che sia davvero difficile da rendere.
Il titolo significa “la morte scioglie tutto tranne la vendetta”, è una frase dell’imperatore Giustiniano (non me ne prendo i meriti XD), che ho modificato a mio piacimento, in modo da renderla più adatta alla storia.
Credo di aver sfogato una gran parte della mia vena malefica su questi poveri personaggi.
Spero piaccia.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rodolphus Lestrange, Sorelle Black, Ted Tonks | Coppie: Rodolphus/Bellatrix, Ted/Andromeda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Nick (Forum ed EFP): slytherin ele
Titolo: Mors omnia solvit praeter vindicta
Genere: Angst
Rating: Arancione
Personaggi: Bellatrix Black, Andromeda Black, Narcissa Black, Nuovo personaggio. (Accenni a  Rodolphus Lestrange, Ted Tonks.)
Vostre note: Questa fanfiction è la prima storia, che scrivo sulla Vecchia Generazione, quindi è stata una sfida prima di tutto con me stessa. Spero di aver reso al meglio i personaggi, soprattutto Bellatrix, che è un personaggio che adoro, ma credo che sia davvero difficile da rendere.
Il titolo (che significa “la morte scioglie tutto tranne la vendetta”) è una frase dell’imperatore Giustiniano (non me ne prendo i meriti XD), che ho modificato a mio piacimento, in modo da renderla più adatta alla storia.
Credo di aver sfogato una gran parte della mia vena malefica su questi poveri personaggi.
Spero piaccia.
 

Questa storia partecipa al contest “Halloween’s Night ~ Contest” di Bellatrix_ Black
DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i suoi personaggi appartengono a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
 
 
 
Mors omnia solvit praeter vindicta

Ridi, Bellatrix, ridi, mentre scagli l’ennesima maledizione senza perdono contro un babbano, che cerca di proteggere la figlia; senti le urla tutto intorno a te. La bambina urla, mentre tu pronunci le due parole che uccideranno suo padre.
“Avada Kedavra!” La luce verde colpisce l’uomo in pieno petto. Ghigni di soddisfazione, mentre vedi la vita uscire per sempre dai suoi occhi. La figlia inizia a piangere e senti un uomo urlare in lontananza per la maledizione Cruciatus, lanciata da tuo marito, Rodolphus. Incroci lo sguardo lucido della piccola, ma non provi alcuna pietà per lei, la uccidi, nello stesso modo in cui hai ucciso suo padre. I suoi capelli biondi ondeggiano fino a toccare terra. Vorresti vederli ricoperti di sangue e nella tua mente, sono così, grondanti di liquido rosso.
Tu ridi, solo questo, una risata lugubre.
Quando hai smesso di provare pietà, compassione? Quando hai iniziato a odiare così tanto i Babbani da volerli uccidere? Te lo ricordi, Bellatrix? Sì, è impresso a fuoco, nella tua mente, lo stesso fuoco, che decidesti di utilizzare per cancellare per sempre i suoi assassini. Gli assassini di Antlia.
 
Inizio Flashback
10 anni prima
Era il primo Halloween che la vostra sorellina Antlia avrebbe trascorso lontano da casa, esattamente ad Hogwarts, quindi tu, Andromeda e Narcissa avevate deciso di accompagnarla ad Hogsmeade. Il villaggio era addobbato a festa per rendere felici i giovani avventori e c’erano molte attrazioni diverse con cui poter divertirsi. Nonostante tu stessi frequentando il tuo Settimo Anno, le tue sorelle erano riuscite a convincerti, complice il viso dolce della minore, ad indossare un costume; avevi scelto un vestito da demone del tutto nero, rispecchiava la tua indole crudele già allora, per questo lo avevi scelto; neanche tu ancora sapevi fino a dove potesse spingersi la tua malvagità.
Era stato abbastanza divertente essere lì per le prime ore, Antlia era felice ed era tutto quello che t’importava, far si che, anche se per poco, dimenticasse la malattia che aveva colpito vostro padre, Cygnus. Vederla, correre in giro nel suo vestito blu da Elfa notturna, parlare con i suoi compagni, ridere e giocare, rendeva serena anche te.
Le sorridesti, quando ti venne incontro, saltellando. I suoi capelli biondi come quelli di Cissy e di vostra madre, ma ricci come i tuoi e quelli di Meda, le svolazzano intorno.
“ Alcuni dei miei compagni vogliono andare nel Mondo Babbano per qualche ora, i loro fratelli e cugini hanno detto di sì… Possiamo unirci a loro?” Ti chiese, quasi con paura, non volendo farti arrabbiare in qualunque modo. La guardasti dubbiosa, non sicura dei pericoli che poteva portare andare nella Londra babbana.
“ Eh, dai, Bella! Ci stiamo un’oretta che sarà mai!” Meda ti fa crescere dei dubbi ancora più profondi sul “no” che stavi per pronunciare. Cissy dietro di lei, ti lancia un’occhiata colpevolizzante, indicandoti poi Antlia con lo sguardo. Ti avvicinasti alla minore di voi, mentre sentisti le urla di giubilo degli altri bambini, contenti della risposta affermativa dei parenti.
Annuisti, contenta del sorriso della tua sorellina. Ancora non sapevi che quel semplice “sì” avrebbe fatto nascere in te il rimorso più grande.
Uno dei fratelli di un piccolo Corvonero pensò fosse meglio avvertire un docente della vostra piccola escursione, così da non avere guai di sorta per una semplice passeggiata nel mondo babbano.
Il ragazzo tornò in poco tempo, con la risposta affermativa di Horace Lumacorno, convinto che durante la festività, nessun babbano potesse insospettirsi. 
Eravate in nove, i ragazzi del Settimo Anno, che potevano tele trasportarsi, ognuno di voi prese un gruppetto di cinque bambini o adolescenti e vi smaterializzaste nei luoghi più nascosti della Londra Babbana, decidendo di rincontrarvi tutti vicino a Buckingham Palace.
Una volta arrivati, i più piccoli di voi furono ancora più entusiasti di prima, ai loro occhi sembrò tutto così diverso e nuovo; soltanto in pochi avevano già visto Londra piena di festoni ed insegne arancioni e nere. Rimasero stupiti per lo più dalla maggior parte dei bambini babbani, che andavano in giro vestiti da maghi o streghe, portando a mano le scope non volanti e dei cappelli a punta di cui non capivano affatto l’utilità.
Qualcosa dentro di te ti disse a gran voce che quel posto non era sicuro, cercasti di scacciare quella voce, che assomigliava tanto al tono di tuo nonno, mentre ti istruiva su come e quanto stare lontana dai babbani. Scuotesti la testa, violentemente, cercando di ritrovare il sorriso e la tranquillità per Antlia; quella bambina aveva una capacità quasi sovrannaturale di captare gli stati d’animo delle persone in una situazione normale, figurarsi se ti avesse visto tanto agitate. Saltasti per aria, nel momento in cui Rodolphus ti toccò la spalla, lo guardasti male, girandoti, lui rise.
“ Bella, che ti preoccupa? Di solito, nulla ti coglie di sorpresa!”
La sua frase ti colse impreparata, non sapevi cosa dire. L’angoscia che ti aveva pervaso non accennava a diminuire, anzi se possibile aumentò, quando vedesti tua sorella Meda raggiungervi insieme a Ted Tonks.
“ Ciao Bella, Rod!” Vi salutò. Cercasti di ricambiare, ma appena incrociasti il suo sguardo, la sensazione che avevi si trasformò in terrore puro. Sbarrasti gli occhi urlando, mentre davanti a te la scena più dolorosa che avessi visto prendeva forma. Vedevi Antlia morire tra le fiamme, come se fosse stata legata ad un rogo, le fiamme la inghiottivano e lei urlava, mentre la sua pelle si staccava pezzo per pezzo. Vedevi i suoi occhi diventare rossi, i suoi capelli neri come la pece, non riuscivi a vederla in volto, quella coltre nera te lo impediva. Girò di scatto il volto verso di te, il viso deformato, pieno di piaghe che vedesti, ti fece urlare.
Sobbalzasti, sbarrando gli occhi, era tutto buio; quando rimettesti le immagini a fuoco, il volto di Rodolphus, preoccupato, ti si parò davanti, ti teneva tra le braccia, poiché era svenuta, cercasti di sorridere rassicurante all’ennesimo Bella inquieto che uscì dalle sue labbra.
“ Sto bene… Ho avuto solo un calo di zuccheri…” Gli dicesti, rassicurandolo con un bacio di labbra, sembrò credere alle tue parole e ti aiutò a rimetterti in piedi. Ti passasti una mano sul viso, eri sicura di aver pianto e, invece, era asciutto. Ripensasti alla scena vista: che cosa poteva essere? Una fattura? Un’Illusione? O un presagio?
Cercasti di cancellare l’ultima delle ipotesi dalla tua mente.
Scattasti sul posto, quando la mano di Ted si appoggiò sulla tua spalla, non l’avevi mai visto di buon occhio, ma non ti era mai parso neanche così malvagio, come ti sembrava in quell’istante; per un attimo vedesti un ghigno sadico sul suo volto, che scomparve subito. Non riuscivi a capire cosa ti stava succedendo, ti inginocchiati a terra, davanti al tuo fidanzato, ancora più sconvolto, a tua sorella Meda che cominciava a preoccuparsi seriamente e al suo ragazzo, che ti guardava perplesso, di certo ti aveva sempre visto come l’emblema della forza di volontà.
 “ Bella, forse dovresti sederti… ” Ti disse Rod, premuroso solo come con te sapeva essere, ma non potevi ascoltarlo.
“ Cissy e Antlia?! Dove sono?!” Urlasti all’indirizzo di Andromeda, che sobbalzò. “Avevamo deciso di non lasciarle mai sole, no?! Mi sono distratta un attimo e tu le hai perse!”
“ Bella, calmati…” Cercò di dire Ted.
“ Zitto, schifoso Mezzosangue! Nessuno ha chiesto il tuo parere!” urlasti, pienamente convinta delle tue parole. Lo sguardo critico , offeso e triste di Meda, ti fece capire che, in quel preciso istante, qualcosa si rompeva, ma tu eri ancora troppo sconvolta ed arrabbiata per scusarti e continuasti.
“ Cosa credi?! Che io o Cissy ci schiereremo dalla tua parte, quando deciderai di fare questa pazzia?!” Dicesti, puntando lo sguardo su Meda ed indicando Tonks. “ Stolta! Se vuoi essere eliminata per sempre dalla famiglia fai pure, ma nessuno di noi ti seguirà!” Stavi diventando crudele, lo sapevi, ma non ti importava. Vedesti una lacrima scendere dagli occhi di Meda, mentre si allontanava con il Babbano. Quella scena ricomparve, questa volta più nitida e nella tua testa sentisti qualcuno gridare Ardemonio e le fiamme propagarsi sempre più verso l’alto fino a circondare del tutto la ragazzina, fino ad incenerirla. Socchiudesti gli occhi, cercando di respirare e di convincerti che non era reale.
“ Dobbiamo trovare Antlia!” Ordinasti a Rodolphus, che pur non comprendendone il perché, annuì e ti prese per mano. Non l’avresti mai ammesso ad alta voce, ma amavi quell’uomo, che i tuoi genitori avevano deciso per te e non invidiavi Andromeda per il suo amore proibito e pericoloso , era quasi triste per lei.
I tuoi timori si sfaldarono, quando vedesti le tue tre sorelle chiacchierare e Antlia con una mela caramellata in mano, che ti correva in contro, attraversando la strada senza guardare, sentisti Cissy urlare e vedesti una macchina travolgere a tutta velocità tua sorella. Il tuo primo pensiero non fu rivolto alle condizioni di Antlia, qualcosa ti diceva che per lei non c’era più nulla da fare. Incurante di essere nel bel mezzo della Londra Babbana, ti tele trasportasti davanti all’auto, che aveva investito la tua sorellina. C’erano tre uomini all’interno, sorridesti sadica, avvicinandoti al veicolo. Con incantesimo non verbale li facesti uscire. Incrociasti lo sguardo di Rod, che ti aveva seguita e sparisti con loro.
Avevi scelto una radura sperduta dalle parti di Winchester, nessuno li avrebbe sentiti urlare lì ed essendo un prato sul territorio magico, nessuno ti avrebbe cercato e condannato, non che ti importasse, volevi sentirli urlare di dolore.
Uno dei tre tirò fuori una pistola dalla giacca, la facesti volare di quattro metri, ancor prima che te la puntasse contro.
“ Crucio!” Urlasti. Sentire le grida di quell’uomo ti rallegrò come non mai, non importava se la loro sofferenza, la loro morte non avrebbe riportato in vita Antlia, dovevano provare dolore, il dolore peggiore che potessero immaginare. Non era abbastanza, la Cruciatus non era abbastanza per loro. Ghignasti, mentre un’idea crudele si faceva largo tra i tuoi pensieri. Facesti comparire un coltello con la bacchetta e te lo rigirasti in mano, ti avvicinasti all’uomo ancora in preda agli spasmi. Ti inginocchiasti vicino a lui ed immergesti il pugnale nella sua carne, prima nella coscia sinistra, poi in quella destra. Lo estrassi per colpirlo su entrambe le braccia e poi in mezzo allo stomaco. Quell’essere spregevole sputò sangue e ti pregò di ucciderlo, una risata agghiacciante uscì dalla tua bocca a quella richiesta.
Lo lasciasti in vita, in modo che potesse vedere torturati i suoi due complici. Iniziasti a colpirli in punti diversi, ma il risultato fu lo stesso: masse informi e pulsanti che vomitavano da sangue da diversi parti del corpo. Non contenta del tuo operato li torturasti ancora con svariati Crucio, per poi finirla con l’anatema che uccide.
Guardasti i loro corpi esanime per qualche secondo , poi li legasti tutti e tre insieme e mentre la voce, che aveva dato inizio alla morte di Antlia nella tua illusione, pronunciava l’incantesimo, tu lo facesti con lei.
“ Ardemonio!” Le fiamme circondarono i cadaveri, divampando sempre più in alto verso il cielo. Quando anche l’ultima fiamma si spense, non c’era neanche più la cenere.
Rimanesti immobile per un attimo, poi un ghigno si formò sul tuo volto.
Tornasti nel luogo dove era morta Antlia, trovando le tue sorelle, Rodolphus e Tonks, che ne circondavano il corpo. Rod venne verso di te, abbracciandoti, ma non una lacrima scese dal tuo viso, non ti avvicinasti al corpo di Antlia, non dicesti nulla, ti limitasti a guardare. Andromeda incrociò il tuo sguardo, pieno di una luce nuova: la voglia di vendetta. Disse qualcosa a Tonks e se ne andarono in fretta. Cissy teneva la vostra sorellina tra le braccia, la cullava. Tu continuavi a vedere le fiamme, mentre stringevi la mano a Rod.
Fine Flashback
Hai iniziato quel giorno ad odiare i Babbani in modo quasi ossessivo, a torturali, ad ucciderli. Non hai pensato nemmeno un secondo che potesse essere sbagliato provare tutto quell’odio, causare tutte quelle morti, ma soprattutto unirti a lui. La sua chiamata arrivò poco dopo e tu non avesti alcun dubbio.
Tu credi nell’Oscuro Signore, come non hai mai creduto in nessun altro, condividi ogni sua singola parola, ogni suo singolo pensiero. Tu sei il suo braccio destro, forse l’unica di cui si fidi veramente. Lui è il tuo Signore, la tua Guida, ma soprattutto la tua Possibilità di vendicarti.
Non hai smesso di amare la festa di Halloween, anzi consideri un dovere essere ancora più crudele, in quel giorno tanto infausto per la tua famiglia. Riesci ad ucciderne di più in quell’occasione e sai essere anche più creativa. Continuerai ad ucciderli per vendetta, questo lo sai, fino all’ultimo.
Vuoi vederli tutti morti, tutti! Non importa se questo ti condannerà per sempre all’Inferno, almeno sarai tra le fiamme, come Antlia e questo ti fa sorridere, non un ghigno, ma un sorriso vero. Forse, una volta tra le fiamme ti sentirai meglio. Forse.
 
 
 
 
   
 
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