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Autore: Kitiara_92    04/09/2013    5 recensioni
"Da sempre era stata una ragazza per natura allergica alle storie d'amore e anche l'amicizia o perfino i più semplici rapporti sociali non le erano mai interessati. Quindi non capiva proprio perché, lei, improvvisamente, senza averlo voluto si ritrovò a fare il cupido personale a tutti coloro che, incasinati nelle loro assurde storie d'amore senza capo né coda glielo avevano chiesto!"
Ciao, questa è la mia prima fic, parla del primo anno di college di un gruppo di ragazzi, Temari è la protagonista, una ragazza fredda (all'apparenza) che senza essersela cercata si ritrova in mezzo alle trame d'amore dei suoi amici e ad altri guai assurdi. Spero vi possa piacere, in ogni caso...
buona lettura :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Temari, Tenten | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Nessun contesto
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IL QUADERNO COLOR BISCOTTO

 

Prime conoscenze

 

Da sempre era stata una ragazza per natura allergica alle storie d'amore e anche l'amicizia o perfino i più semplici rapporti sociali non le erano mai interessati: alle elementari la chiamavano “quella strana” visto che se ne stava spesso e volentieri da sola, durante la ricreazione preferiva leggere per conto proprio piuttosto che giocare con gli altri bambini. Certo, aveva avuto anche lei la sua amica del cuore ma gli altri in generale non l'avevano mai interessata molto. Alle medie invece la chiamavano “secchiona”. Aveva legato con poche persone nella sua classe, provava disprezzo per i ragazzini infantili che sembrava non sarebbero mai cresciuti, per i professori invece era sempre stata la studentessa prediletta. Alle superiori le cose non erano cambiate molto ma il suo soprannome era diventato “la sexy ragazza di ghiaccio”: bellissima e totalmente inavvicinabile. Non aveva mai avuto un ragazzo sebbene in molti le avessero chiesto di uscire (chi non ci aveva provato o era troppo timido per farlo o apparteneva all'altra sponda), non aveva mai creduto nell'amore, per lei era una sciocchezza colossale. Per quanto riguardava le amiche ne aveva avuta qualcuna, tutte ragazze serie con la testa a posto ma dopo il liceo si erano perse di vista.

Quindi non capiva proprio perché, lei, che si era sempre tenuta il più lontano possibile da amiche, possibili pretendenti e persone in generale, improvvisamente, senza averlo voluto si ritrovò a fare il cupido personale a tutti coloro che, incasinati nelle loro assurde storie d'amore senza capo ne coda glielo avevano chiesto!

Eppure aveva ben altri pensieri per la testa che cercare di risolvere quelli delle altre persone, in primis il college: era al primo anno e voleva mantenere una buona media, non poteva proprio accettare voti inferiori alla lode! Pretendeva forse troppo? Assolutamente no! Lei era sempre stata la migliore a scuola a partire dalle elementari per proseguire alle medie e per finire alle superiori dove era uscita con il massimo. Perciò non poteva proprio perdere tempo con altro.

A quanto pareva però la vita sembrava volerle giocare qualche strano scherzo quell'anno: fossero stati problemi suoi poi! No, erano le altre persone che avevano deciso di eleggerla, per chissà quale motivo poi, il loro personale angioletto alato con tanto di frecce e arco! E la sua vita iniziò a cambiare proprio da quel maledettissimo primo giorno, seppur non se ne accorse subito (altrimenti sarebbe fuggita via di sicuro a gambe levate).




 

Temari attraversò l'enorme giardino della scuola, il suo passo era spedito e sicuro come sempre, qualche ragazzo le lanciò occhiatine di apprezzamento ma lei non ci fece caso e non degnò nessuno di uno sguardo. Entrò nell'edificio trascinando dietro di sé la pesante valigia e si fermò all'entrata per ammirare l'enorme atrio. Era davvero immenso ma non c'era da stupirsene visto che l'intera scuola lo era. Si spostò per far passare altri ragazzi, anche loro appena arrivati a giudicare dai bagagli che avevano con sé.

La sua attenzione venne catturata da una biondina tutta presa a insultare in tutti i modi possibili e immaginabili un ragazzo che senza volerlo aveva rovesciato per terra una delle sue innumerevoli valigie.

«Guarda che hai combinato incapace! Lì dentro ci sono tutti i miei vestiti e se per colpa tua si sono stropicciati o altro giuro che te li farò lavare e stirare tutti a te!» Temari la guardò con espressione critica. “E io che pensavo che il college fosse per gente matura” Pensò. A quanto pareva non era molto diverso dal liceo.

Prese un profondo respiro e poi decise di mettersi in cerca della segreteria, doveva consegnare dei moduli e farsi dare le chiavi della propria stanza, non sapeva ancora chi avrebbe avuto come coinquilina. La biondina che aveva urlato fino al quel momento fece prendere le proprie numerose valigie da altri ragazzi e si allontanò con loro lungo un corridoio. Temari si avvicinò alla piantina della scuola appesa al muro e cercò di capirci qualcosa. “Devo andare dritta, girare a destra poi a sinistra poi... uff! Servirebbe un navigatore” Si disse seccata.

«Serve aiuto?» Le chiese un ragazzo gentilmente. Lei si voltò:

«No grazie, ce la faccio da sola» Era abituata da sempre a cavarsela da sé in ogni situazione. Si allontanò incurante della delusione del ragazzo. Dopo venti minuti che girava per quei lunghi corridoi però prese in considerazione l'idea che forse non sarebbe stato male farsi dare una mano da qualcuno. Vide poco più avanti una ragazza con i capelli rosa intenta a leggere un foglio. “Che colore orripilante dei capelli” Pensò ma visto che era l'unica persona disponibile le si avvicinò.

«Scusa» La chiamò e la rosa alzò lo sguardo. Non era brutta in effetti peccato che il colore di capelli rovinava tutto. «Sapresti indicarmi dov'è la segreteria? Sono nuova...»

«Certo, è proprio la porta a sinistra in fondo al corridoio. Anche io sono nuova comunque, mi chiamo Sakura» Le tese la mano e Temari la strinse presentandosi a sua volta. «Ci vedremo sicuramente a qualche corso» Continuò Sakura «Io non conosco nessuno eccetto il mio ragazzo che però è un anno avanti a me, ho deciso di studiare qui anche per lui altrimenti non ci saremmo mai potuti vedere» Per Temari non c'era cosa più stupida da fare che scegliere il proprio percorso studio in base a quello del proprio fidanzato.

«Scusa» La interruppe «Devo proprio andare in segreteria adesso»

«Certo, ci vediamo in giro allora» Temari annuì e si allontanò in fretta. Stava rapidamente cambiando idea sul college, bambocci se ne trovavano anche lì. La segretaria era occupata a parlare con qualcuno, Temari aspettò con impazienza vicino alla porta. Il ragazzo che era prima di lei aveva perso nella borsa i moduli da consegnare e li stava cercando disperato. “Questo è il terzo cretino che incontro” Non poté fare a meno di pensare irritata. Dopo 15 minuti che aspettava entrò e superò il biondino, sbatté i fogli sulla scrivania e la segretaria sobbalzò. «Vorrei la chiave della mia stanza» Le disse.

«Nome?»

«Temari Sabaku no»

La segretaria cercò nel computer e poi le diede le chiavi.

«Stanza numero 123, devi tornare nell'atrio e andare al terzo piano»

«Grazie» Si voltò, l'altro ragazzo aveva finalmente trovato i moduli e le sorrise. Temari non ricambiò e uscì, solo allora si ricordò che avrebbe dovuto chiedere chi era la sua compagna di stanza. “Poco male, lo scoprirò da sola” Si disse.





 

La camera era abbastanza grande per due persone, un letto era vicino alla finestra e lei lo occupò subito visto che era arrivata prima. In un angolo vide l'altra valigia che aveva fatto portare prima per non ritrovarsi tutto il peso sulla strada. Aveva anche un armadio tutto per sé e due mensole dove decise di mettere i suoi libri. Poi c'erano una scrivania e un piccolo frigo, lo aprì, era vuoto. Andò a vedere il bagno, non era male neanche quello anche se non aveva la vasca ma solo un box doccia. “Che peccato, dovrò dire addio ai miei bagni rilassanti”. Tornò in camera iniziò a svuotare la valigia quando la porta si spalancò ed entrò la ragazza bionda che aveva visto nell'atrio accompagnata dai tre ragazzi che le portavano le borse.

«Ora potete andarvene» Disse la biondina ai tre dopo che ebbero poggiato le valigie a terra. Li fece uscire e chiuse la porta poi si voltò verso Temari che era impietrita. Non riusciva a crederci: tra tutti quelli che potevano essere proprio lei le doveva capitarle come compagna! «Il letto vicino alla finestra lo voglio io» Disse la biondina poggiandoci la propria borsa sopra.

«Non ci penso proprio, sono arrivata prima io» L'altra la ignorò e continuò:

«Mettiamo subito le cose in chiaro: non devi mettere le cose dalla mia parte di stanza, voglio metà del tuo armadio perché nel mio i miei vestiti non ci stanno, la sera si spegne la luce quando dico io e se russi mi sentirò autorizzata a buttarti giù dal letto. Tu non prenderai le mie cose senza chiedermele e dovrai tenere la stanza in ordine perché non sopporto la confusione, per le pulizie faremo a turno e non voglio in frigo schifezze come cioccolatini e dolci vari, se faremo così sono certa che andremo daccordo» Le sorrise e le tese la mano «Ino Yamanaka, piacere» Si presentò. Temari ci mise qualche secondo ad elaborare il tutto. Ma chi si credeva di essere quella?

«Senti un po', innanzitutto il letto l'ho scelto prima io quindi tu prendi l'altro, seconda cosa ti farai bastare il tuo di armadio e terzo non pensare di darmi ordini perché non sono una che ha molta pazienza!» Le prese la borsa e la lanciò nell'altro letto «E poi, io non russo!!!» Sbottò.

«Voglio il letto vicino alla finestra!» Ribatté Ino.

«E invece questo letto è mio» Temari ci si sedette sopra e incrociò le braccia senza alcuna intenzione di schiodarsi di lì. Ino la fissò adirata ma lasciò perdere e senza dire una parola andò a sistemare le proprie cose. Brontolò tutto il tempo.

«L'armadio è troppo piccolo, dove li metto tutti questi vestiti?» Ne aveva un'infinità.

«Potevi non portarne tanti» Ribatté Temari.

«Qualcuno ha chiesto la tua opinione per caso?» Chiese la biondina acidamente.

Temari non rispose, non aveva senso perdere tempo con lei. La sua nuova vita iniziava proprio bene con quella tipa lì, avrebbe preferito convivere con uno zombie, almeno sarebbe stato zitto!

«Ma perché fanno gli armadi così piccoli mi chiedo, non ci sta nemmeno il minimo necessario!» Si voltò verso Temari «A te è stato tutto?» Chiese.

«Certo, io non mi sono portata qui un intero negozio»

«Quello che ho è solo il minimo necessario» Ribatté Ino. Andò a vedere il bagno ed ebbe da lamentarsi anche lì «Avevo chiesto una vasca da bagno, non un box doccia»

«Tutte le stanze hanno il box, è per risparmiare spazio»

«Una vasca ci stava benissimo e poi era ciò che avevo chiesto»

«Vai a lamentarti allora, anche se dubito che servirà»

Ino la guardò stizzita

«Ma che problemi hai?» Le chiese.

«L'unico problema che ho è che pensavo che finalmente sarei stata tra persone adulte e mature e invece mi ritrovo come compagna di stanza una principessina che non fa altro che lamentarsi per le cose più stupide!»

Decisamente la loro convivenza non era partita per il meglio, dopo quelle parole Ino uscì dalla camera sbattendo forte la porta, offesa. Temari immaginò fosse andata a chiedere di cambiare stanza e quasi quasi sperava che l'accontentassero, anzi, senza il quasi. Poco dopo Ino tornò ancora più furibonda.

«Gente maleducata e priva di un minimo di educazione!» Sbottò.

«Hai detto la stessa cosa due volte» Le fece notare Temari.

«Oh, non rompere! Sono andata a chiedere che mi spostassero di camera ma non possono farlo. Credo proprio che dovremo stare qui insieme»

“Ma certo idiota, pensavi che ti accontentassero così?”

«Comunque come ti chiami?»

«Temari»

«Io sono Ino ma te l'ho già detto»

«Appunto» Temari si era fatta già un'idea su quella ragazza, era un suo vizio quello di inquadrare le persone in schemi ben precisi e Ino per lei era viziata, arrogante e irritante. A giudicare dal modo di vestire e da come si era comportata prima con i tre ragazzi doveva anche essere, quella che lei definiva, una mangiatrice di uomini. Non era brutta, anzi, era molto carina, aveva tratti che rispecchiavano la ragazza bella per eccellenza: capelli biondi, lunghi, lisci, occhi azzurrissimi, fisico da modella e portamento elegante. Mentre Ino riprendeva a sistemare le proprie cose Temari si distese sul letto a leggere un libro.

«Che leggi?» Chiese Ino dopo un po' e Temari ebbe la conferma che era davvero insopportabile.

Le mostrò la copertina e Ino fece una smorfia «L'autobiografia di Margherita Hack, che noia...»

«Scommetto che il massimo che leggi tu è “I love shopping”»

«Guarda che non è mica brutto»

«Se ti piacciono le sciocchezze no...»

Ino sbuffò

«Proprio tu mi dovevi capitare come compagna di stanza» Brontolò a bassa voce ma comunque abbastanza forte perché Temari potesse sentire.

«Potrei dire lo stesso» Le due non si parlarono più per il resto della giornata.

  
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