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Autore: _ari22    04/09/2013    9 recensioni
Un foglio ingiallito ripiegato più volte.
Lo riconobbe subito.
L’aveva scritto lui.
[spoiler 5x24]
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Se ami qualcuno, lascialo libero
 
 

Stesa sul divano di pelle bianca, con la testa appoggiata sul cuscino, Kate si stava finalmente rilassando.
Erano ormai settimane, se non mesi, che tra casa e lavoro non si fermava un attimo. Era sempre impegnata, sempre di fretta con mille cose da fare. Non aveva avuto più un attimo per sé stessa.
E ora si stava godendo la calma di un tiepido pomeriggio primaverile.
In casa regnava il silenzio. Intanto gli occhi di Kate scorrevano rapidi tra le parole di uno dei tanti libri trovati appoggiati sul comodino, in attesa di essere letti.
Niente avrebbe potuto disturbarla in quel momento. Era completamente immersa in un altro mondo. Amava così tanto leggere, diceva che era come viaggiare, ma senza limiti.
Era sempre stato il suo rifugio. Quando la vita reale diventava troppo complicata, fuggiva in altri luoghi, in altre epoche e viveva altre vite immedesimandosi nei personaggi.
 
Adesso si trovava nell’Inghilterra del Novecento, in una stradina deserta con l’uomo di cui era sempre stata segretamente innamorata. Lui si stava avvicinando al suo viso. Era come ipnotizzata dai suoi occhi, non sapeva nemmeno se stesse ancora respirando. Tutto quello che riusciva a percepire era il cuore che le martellava forte nel petto e il profumo dell’uomo invaderle le narici. Adesso erano così vicini che poteva sentire il suo respiro infrangersi sulla pelle.
Il suo sguardo passò automaticamente alle labbra carnose. Erano così perfette. Moriva dalla voglia di assaporarle. Ormai li separavano solo pochi centimetri, i loro nasi quasi si sfioravano e..
 
Un rumore assordante squarciò il silenzio.
La pace che si era creata si distrusse.
Kate venne brutalmente tirata fuori da quel meraviglioso idillio e riportata alla realtà.
Senza pensarci due volte scattò in piedi lasciando cadere il libro sul tappeto.
Corse rapida verso la stanza accanto gridando “Keegan! Keegan cos’è successo?”
Trovò suo figlio seduto per terra con aria soddisfatta, mentre stringeva tra le mani il suo libro preferito sugli animali. Era circondato da altri tre o quattro vecchi libri appartenenti a Kate e, di fronte a lui, proprio davanti allo scaffale troppo in alto per la sua statura, c’era la sedia della scrivania. Non ci mise molto a capire cos’era successo ma volle comunque sentirselo dire da suo figlio. “Keegan che cosa hai combinato?”
“Niente mamma.” rispose con la voce più innocente che riuscisse a fare.
“E come lo spieghi questo disastro?” indicò i libri per terra che in precedenza si trovavano sullo scaffale.
“Ehm.. Vedi tu stavi leggendo e io volevo farti compagnia. Ma l’ultima volta hai appoggiato il mio libro lassù e ho dovuto prendere la sedia... Solo che sono caduti anche i tuoi libri... Ma mamma io non l’ho fatto apposta davvero.” Il labbro inferiore di Keegan cominciò a tremare e probabilmente sarebbe scoppiato in un pianto disperato da un momento all’altro.
“Tesoro non sono arrabbiata per i libri, ma perché non hai chiamato me?” cercò di tranquillizzarlo lei.
“Non volevo darti fastidio..” abbassò lo sguardo, aveva davvero paura di aver sbagliato e che la mamma fosse arrabbiata.
“Ascolta, vieni qui. Tu non mi dai mai fastidio, capito?” i grandi occhioni verdi di Keegan la scrutarono attentamente, come per capire se potersi fidare. “Dico sul serio, per qualsiasi cosa devi chiamarmi e non prendere mai più iniziative di questo genere perché potresti farti molto male. Va bene?”
Il piccolo annuì vistosamente “Certo mamma, non lo farò più.”
Kate lo strinse forte a sè.
“Allora che ne dici se adesso mettiamo in ordine qui e poi ti preparo la merenda?”
“Siiiii!” un sorriso a trentadue denti si aprì sul suo tenero viso.
Lei sorrise a sua volta e si piegò per raccogliere i libri e rimetterli ordinatamente sullo scaffale.
Nel farlo però, qualcosa scivolò dalle pagine cadendo ai piedi di Keegan.
“Mamma! Mamma! È caduto questo!” Kate abbassò lo sguardo per vedere di cosa si trattava.
Un foglio ingiallito ripiegato più volte.
Lo riconobbe subito.
L’aveva scritto lui.
Rimase immobile.
Non poteva crederci.
Era certa di averlo perso nel trasloco.
E ora era di nuovo lì, tra le mani di suo figlio.
Malgrado gli anni passati, rivederlo scatenò in lei migliaia di emozioni.
Gli occhi diventarono lucidi.
“Mamma cos’hai? Cos’è questo foglio?” Keegan stava cominciando a preoccuparsi.
“Niente tesoro, tranquillo.” cercò di essere il più convincente che poteva. “Ascolta perché intanto non vai in cucina e mangi qualche biscotto?  La scatola è rimasta sul tavolo. La mamma ti raggiunge tra pochissimo.”
“Va bene mamma, però fai presto!” e se ne andò trotterellando verso la cucina.
Kate rimase lì, con quel foglio ora tra le sue mani e la paura di aprirlo e leggerlo.
Era passato così tanto tempo dall’ultima volta che l’aveva fatto. Era certa che fosse scomparso, ma evidentemente si sbagliava.
Si fece coraggio e cominciò ad aprirlo.
Sapeva che le avrebbe fatto male, che malgrado risalisse a quindici anni prima l’avrebbe fatta soffrire quasi come la prima volta che l’aveva letto. Ma sentiva il bisogno di farlo.
Si sedette per terra e, grazie a una forza che non pensava di avere, cominciò a leggere le prime righe.
 
           
“Ciao Kate.
Non so esattamente cosa sia questa lettera ma sento il bisogno di scriverti.
Perdonami se non ti parlo di persona ma non ce la farei,
non ce la farei a lasciarti andare.
Ma devo.
È finita, è davvero finita.
Sai che sono un inguaribile ottimista ma questa volta non c’è nessun lato postivo da trovare, niente a cui credere e nemmeno una speranza a cui appigliarsi.
 
Hai detto ‘no’.
Ti ho chiesto di sposarmi e hai detto ‘no’.
A quella parola, qualcosa dentro di me si è spezzato.
E credo sia stato così anche per te.
Perché malgrado la tua voce non tradisse nessuna emozione,
lacrime silenziose hanno cominciato a farsi strada sul tuo volto.
Ma questo non ti ha fermata.
Mi hai spiegato che non è il momento e che non sei pronta.
Ma inizio a credere che non lo sarai mai.
Pensavo che quel muro fosse finalmente distrutto,
ma mi sbagliavo.
Ormai fa parte di te e non c’è niente che io possa fare.
Sia chiaro, non te ne sto facendo una colpa.
Non lo farei mai.
Ma non riesco più a credere in noi e per te è lo stesso.
 
Mi hai chiesto spazio.
E io ho intenzione di lasciartelo.
Domani prenderai l’aereo per Washington e io non sarò lì con te.
Sarò qui a casa a chiedermi se mai ci sarà un volo di ritorno.
Ma ho paura di no.
Ho paura che questa volta l’Universo non sia dalla nostra parte.
 
Sai, ho sempre pensato che fossimo come due sentieri.
Ognuno con il proprio terreno, ognuno con il proprio passato.
E poi ci siamo incrociati.
Abbiamo sostato a lungo in quel punto in cui le nostre storie si univano.
Abbiamo accettato le nostre caratteristiche e siamo cambiati per l’altro.
Tutto questo con l’intento di unirci definitivamente e cominciare insieme  un’unica nuova grande strada.
Ma non siamo noi a deciderlo.
Il nostro percorso è già stato disegnato dal destino.
E ora supereremo l’incrocio e andremo avanti,
in direzioni opposte,
allontanandoci sempre di più.
 
Fa male, fa dannatamente male.
Ma non c’è niente che io possa fare.
Se non assicurarti che, nonostante tutto,
tu rimarrai sempre la donna che mi completa.
L’unica.
Ci sono persone che non possono essere sostituite.
Non dimentichiamo mai fino in fondo.
I sentieri si potranno anche dividere
ma una parte di te rimarrà sempre con me,
nel mio cuore.
Ti prometto che me ne prenderò cura
e non la perderò mai.
Rimarrà sempre la parte migliore di me.
Always, ricordi?
 
Ora è tempo di andare.
Ti lascio il tuo spazio, Kate.
‘Se ami qualcuno lascialo libero’.
E io ti amo.
E voglio solo che tu sia felice.
Addio Kate.
 
Rick.”
 
 
Delle fitte le attanagliarono lo stomaco.
Le lacrime scorrevano senza sosta sul suo volto.
Forse sarebbe stato davvero meglio se l’avesse persa.
Nonostante tutto, quelle parole facevano ancora troppo male e lei non era in grado di sopportarlo.
Ogni giorno non poteva fare a meno di domandarsi come aveva potuto fare questo a lui? A sé stessa? Come aveva potuto fargli perdere la speranza?
Ma la parte tremenda è che malgrado lei si fosse comportata così, lui le aveva detto che sarebbe stata sempre l’unica, che l’amava e desiderava la sua felicità.
Ha sempre pensato di non meritare un uomo come lui.
Ha sempre pensato di non meritare di essere felice.
Non riusciva a frenare le lacrime. Stavano bagnando il foglio.
Non sapeva da quanto tempo se ne stava lì seduta.
Ma ora non poteva tornare in cucina e farsi vedere così fragile da suo figlio.
 
Improvvisamente percepì un corpo avvicinarsi da dietro al suo e delle braccia possenti circondarle le spalle. Non l’aveva sentito arrivare.
“Amore perché piangi?”
La girò verso di sé e cominciò ad asciugarle delicatamente le lacrime con il pollice.
Kate cercò di nascondere il foglio e fare finta di niente, ma inutilmente.
“L’hai ritrovata?”
Lei annuì piano. Ma non riusciva a tranquillizzarsi e a smettere di piangere.
“Dov’è il problema? Ne abbiamo già parlato, appartiene al passato. Avevamo detto niente rimpianti.”
“È difficile Rick! Non possiamo far finta che non sia mai successo! Ho sempre sbagliato tutto con noi. Non avresti dovuto aspettarmi. Non me lo merito.” tra i singhiozzi riuscì a sussurrare queste parole.
“Kate non è vero. Basta colpevolizzarti. Abbiamo fatto tanti errori, ci sono stati tanti ostacoli e abbiamo sofferto. Ma guardaci adesso! Siamo felici. Siamo sposati. Abbiamo un figlio fantastico. E possiamo dire che ne è valsa la pena. Non ho davvero nessun rimpianto. Non posso desiderare di più e se potessi tornare indietro rifarei esattamente gli stessi errori se vorrebbe dire arrivare fin qui.” il suo sguardo era deciso. I suoi occhi blu le penetravano l’anima come a volerle infondere quella sicurezza che le mancava. Ma ancora dopo tanti anni non riusciva a capire, ad accettare quello che era successo e a perdonare sè stessa.
“Ma sono sempre stata io quella che ha commesso errori! Non ho mai fatto una cosa giusta nel nostro rapporto.” affermò mentre gesticolava freneticamente e parlava con voce più acuta del normale.
“Ti sbagli, l’hai fatta. Sei tornata. E questo vale più di tutto il resto. Mi hai dimostrato quanto mi sbagliassi riguardo all’Universo. Il nostro amore è più forte.” le strinse forte le mani prima di continuare. “Nella lettera la citazione non è completa, dice ‘Se ami qualcuno lascialo libero. Se torna da te sarà per sempre tuo, altrimenti non lo è mai stato.’”
Questa volta si tranquillizzò davvero. Sorrise. Aveva capito. Loro si erano sempre appartenuti, si erano sempre completati. E se si trovavano qui, malgrado tutto, è perché avevano capito che senza l’altro la loro vita non avrebbe avuto senso. Certo, lei ci aveva messo di più per arrivarci ma ormai non importava più. Ora erano felici. Insieme.
“Always, ricordi?”


Angolo dell'autrice
Ciao a tutte!
Dopo tanti mesi sono tornata!
Non so esattamente da dove sia uscita questa storia, ma è molto importante per me.
Racchiude una parte di me.
Il banner è abbastanza una schifezza, ma abbiate pietà, è il primo ahahah.
Alla prossima :)
Ari <3
 
 

 
  
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