04/09/2013
1 recensioniELEANOUIS
Il parco sotto casa è il posto ideale, nessuna delle fan sa dove abitano, quindi non possono essere disturbati da richieste di autografi; inoltre la parte dedicata ai bambini è frequentata soltanto dai marmocchi che ancora non vanno all’asilo e dalle rispettive baby-sitter e nonne quindi non c’è pericolo che qualcuno venga a disturbarli.
Eleanor non solo adora il parco, ma ama anche passarci interi pomeriggi con Louis; passeggiando mano nella mano, leggendo sdraiati sotto al vecchio salice, oppure chiacchierando seduti su una panchina.
Oggi è una giornata di fine Maggio, gli alberi cominciano a perdere i fiori e i petali caduti a terra creano dei tappeti colorati intrecciandosi con l’erba ai piedi dei tronchi, mentre il sole tenta di passare attraverso le foglie degli alberi più alti creando strani giochi di luce su tutto quello che li circonda.
La testa della ragazza è posata sulla coscia del ragazzo che sta leggendo un libro che sembra un mattone, le travi di legno della seduta della panchina sostengono solidamente la schiena di El che, con le gambe piegate appoggia i piedi, chiusi nelle ballerine blu, sull’ appoggiabraccio ricurvo opposto a quello dove si posa il gomito di Lou.
Un leggero venticello che muove le foglie degli alberi riesce a mitigare la temperatura che sembra già estiva e trasporta con se le voci e i gridolini dei bambini che stanno giocando nella buca della sabbia ai piedi della loro collinetta.
La gamba muscolosa su cui posa la nuca di Eleanor si muove leggermente risvegliando la ragazza dal torpore che l’aveva colta; può benissimo immaginarlo, Louis sarà arrivato ad un punto cruciale del libro; ormai lo sa, lo conosce da sei anni, si agita e cambia espressione dietro al libro aperto; se chiude gli occhi riesce perfettamente ad immaginarlo: con la fronte corrucciata, la punta della lingua che tocca il centro del labro superiore e gli occhi che schizzano da destra verso sinistra, desiderosi di sapere di più, vogliosi di andare avanti.
Improvvisamente l’attenzione di Eleanor viene attratta da una massa di riccioli d’oro che, incurante dei richiami della tata e del colore ormai grigio del suo ex vestitino bianco, tenta di trascinare nella buca che ha appena scavato, il suo cucciolo di dalmata, alto quasi quanto lei.
La bimba c’è quasi riuscita quando l’animaletto con uno scatto scappa via e la trascina nella sua tessa trappola; sulle labbra della ragazza appare un sorriso che subito diventa un’espressione di curiosità quando sente Louis ridacchiare.
Pensando che fosse arrivato ad un punto cruciale del racconto, El si gira di nuovo verso l’alto ma lo trova che osserva anche lui la buca della sabbia divertito dalla scenetta a cui hanno appena assistito; quando sorride diventa ancora più bello e Eleanor potrebbe passare ore intere a perdersi nei suoi occhi che brillano.
Probabilmente sentendosi osservato Louis abbassa lo sguardo e sorride ancora di più guardando la sua ragazza e dandole un bacio sul naso:
“El?”
“Dimmi”
“Ci penso da un po’; vorresti un Louis o una Eleanor in miniatura? Io vorrei tanto essere il padre dei tuoi bambini, tu vorresti essere la madre dei miei?”