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Autore: _Pobluchan_    04/09/2013    15 recensioni
Sembrava un bambino.
"Ti amo Zayn"
"Io ti amo di più"
Appunto.
**
il testo tratta di un argomento un po' forte.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Volevo solo lasciarmi andare. Ora che lui non c'era più non aveva più senso vivere. Tutte le mattine mi alzavo e riuscivo a sentirlo in cucina mentre preparava la sua pancetta sbruciacchiata e le sue uova strapazzate. Non riuscivo a credere che lui non ci fosse più. Era stato una questione di un attimo e il mio mondo era crollato.
*flashback*
Era stato strano per tutto il giorno.
"Si può sapere che hai, Zayn?" chiesi preoccupata.
Lui sospirò e mise la sua tazza di caffè sporca nel lavandino.
"Ho il cancro"
*fine flashback*
Il cancro. Una malattia incurabile me lo aveva portato via. Gli era stato diagnosticato circa un anno di vita. Era stato l'anno più frenetico e intenso della mia vita.
*flashback*
"Sposami"
"Cosa?!" esclamai ridendo.
Eravamo distesi sul letto dopo aver fatto l'amore. Io mi appoggiai col mento sul suo petto per poterlo guardare negli occhi.
"Sposami. Cerchiamo i testimoni e andiamo a sposarci in comune. Oggi stesso" mi disse cominciando a giocare con una ciocca dei miei capelli.
Io gli toccai la fronte giocosamente.
"No, non hai la febbre" constatai.
"Smettila di fare la stupida. Mi rimangono circa undici mesi di vita. Voglio che tu sia legata a me in tutti i modi possibili" mi disse.
Io mi avvicinai al suo volto e lo baciai dolcemente.
"Ma io sono già legata a te in anima e corpo" gli sussurrai. "Ma se ti vuoi sposare di certo non sarò io a dirti di no"
Quel pomeriggio stesso chiamammo i ragazzi e andammo in comune. I testimoni furono: Liam e Josh per Zayn, Harry e la Miky ( la mia migliore amica) per me. Quando uscimmo eravamo sposati e felici. Ora ero la signora Malik.
**
"Allora... Dove vorresti andare per il nostro viaggio di nozze?" mi chiese mentre strofinava il suo naso contro il mio collo. "Hawaii? New York? Tokyo? Jamaica? Parigi? Dove?"
Eravamo di nuovo su quel letto e io gli accarezzai i capelli mentre lui appoggiò la guancia sul mio petto.
"Sei molto morbida" disse tastandomi bene una tetta con la faccia facendomi ridere.
"Dalla tua famiglia" proposi.
Lui mi guardò stupito.
"Dalla mia famiglia?! Sicura di voler passare il tuo viaggio di nozze a Bradford in compagnia delle mie sorelle rompiscatole, i miei nipotini, mia madre che piange ogni due per due e mio padre che ti mette paura?" mi chiese scettico.
"Si" dissi timidamente sorridendo.
Li rise e mi baciò.
"Dio quanto ti amo"
**
"Sei ancora di quello che stiamo facendo? Mi sembri un po' tesa"
Ovvio che ero tesa! Stavamo per presentarci alla sua famiglia dicendo che tre giorni prima ci eravamo sposati. Cavoli se ero tesa!
"Sono sicura, ma glielo dici tu che ci siamo sposati"
Lui rise.
"Ovviamente" confermò mentre suonava il campanello.
Dlin-dlon. Cominciai a masticarmi le dita delle mani dal nervoso. Lui me le prese e le nascose nelle sue. Si aprì la porta.
"Zayn! Oddio! Cosa ci fai qui?!" esclamò sua madre abbracciandolo.
Lui rise e la strinse forte.
"Volevamo farvi una sorpresa"
Trisha si girò verso di me e mi abbracciò dolcemente, io le sorrisi imbarazzata.
"Dai, entrate"
Prendemmo i nostri zaini e entrammo nel salotto.
"Sono così felice che siate venuti. Al momento il papà e Safaa sono a fare la spesa, ma torneranno tra poco. Questa sera Doniya a Waliyha vengono a trovarci con le famiglie" disse chiudendo la porta.
"Perfetto! Così non devo telefonare a tutti per dire che sono tornato in città" disse lui sfregandosi le mani.
"Zayn... Non è possiamo portare le valigie di sopra?" lo supplicai col braccio dolorante.
"Certo certo!" disse.
**
Stavamo cenando tra le risate. Erano tutti così felici di rivederci. Perfino suo padre, Yaser, era meno minaccioso del solito. Io ero seduta tra Zayn e la piccola Kalinda, primogenita di Doniya, con cui giocavo a fare le storielle con le mie dita, finché Zayn non si alzò in piedi con il bicchiere d'acqua in mano (non poteva più bere alcolici).
"Io e l'Adele avremmo un annuncio da fare"
Immediatamente tutti si zittirono. Lui mi tese la mano e io mi alzai.
"Noi" iniziò.
"Finalmente vi siete decisi! Quand'è la data?" chiese Safaa interrompendolo.
"Tre giorni fa" disse tranquillo.
"Tra tre giorni?! Ma è prestissimo!" disse Trisha.
Io abbassai lo sguardo imbarazzata.
"Veramente mamma è stato tre giorni fa, non tra tre giorni. Mamma, lei è già diventata la signora Malik"
A quel punto il silenzio divenne opprimente. Non avevamo pensato a come giustificare questo gesto avventato.
"Sapevo che l'Ade era un tipo deciso, ma non così impulsiva" disse Yaser.
"Veramente papà, sono stato io a proporlo. Semplicemente lei non ha saputo dire di no"
"E come mai questa decisione?"
Ecco. Come dargli una notizia del genere? Come dirgli che il loro unico figlio maschio stava morendo di cancro? Come potevano dare una notizia del genere ad una famiglia così felice? Inevitabilmente gli occhi mi divennero appena lucidi.
"Perché la amo. Volevo qualcosa di intimo, di nostro. Quindi l'ho portata in comune con i testimoni e l'ho sposata"
Che bugiardo. Come riusciva a mentire così bene con loro? Lui stava morendo. In realtà lui avrebbe voluto una cerimonia in grande stile, ma non c'era abbastanza tempo.
"Ma avevi sempre detto che avresti voluto un matrimonio sfarzoso, pieno di gente e che sarebbe durato giorni interi" disse sua madre leggermente delusa.
"Le circostanze mi hanno fatto cambiare idea" disse facendo spallucce.
Le circostanze... Una lacrima sfuggì al mio controllo. Poggiai un attimo la mano sulla spalla di Zayn.
"Io devo prendere una boccata d'aria" dissi scappando da quella situazione opprimente.
Stupido cancro! Non solo me lo stava portando via, ma gli stava anche distruggendo i sogni. Stava per distruggere una delle famiglie migliori del mondo. Se fossi morta io i miei non avrebbero mai sentito la mia mancanza. Quando lui sarà morto sua madre morirà per il dolore.
"Ehi, principessa che succede?"
Mi voltai verso Zayn che mi aveva raggiunto fuori.
"Perché devi proprio essere tu ad andartene? Perché non io? Quando la tua famiglia saprà tutto sarà distrutta. Come riesci a far finta che non stia accadendo? Tu stai morendo Zayn..." dissi piangendo.
"Loro lo sapranno solo alla fine. Voglio che mi ricordino per quello che sono: il figlio che gli vuole bene" disse allargando le braccia.
Subito mi ci tuffai dentro, affondando la faccia sul suo petto.
"Ti amo Zayn, non andartene"
**
"Abbiamo ancora dieci mesi e venti giorni... Hai qualche altro piano folle?" chiesi mentre tornavamo a casa dopo un bagno nella fontana di notte.
"Voglio avere un figlio"
"Cosa?!" esclamai.
"Non faccio che ripensare a te con Kalinda. Eri così felice. Voglio che tu sia felice"
"Zayn... Io con te sono felice" gli dissi poggiando una mano sulla sua.
"Si, ma quando io non ci sarò più chi ti farà sorridere?"
Cercai di trattenere le lacrime.
"Io voglio che tu non resti sola. Voglio che tu ti ricordi di me per sempre"
Io lo baciai cercando di fargli capire quanto lo amavo.
"Non potrò mai dimenticarti Zazà. Tu sei e sarai tutta la mia vita"
Lui appoggiò le mani sulla mia pancia.
"Allora lascia che ti dia qualcosa di me che possa farti sorridere anche quando non ci sarò più"
Io lo baciai di nuovo e lo attirai sul letto.
**
"È un maschio!" urlai.
Subito la Miky mi abbracciò felice insieme a Niall.
"Che bello! Diventeremo zii!" urlò Louis.
Quello che non sapevano era che avrebbero sostituito il padre del bambino prima di quanto immaginassero.
**
"Gregor"
"Ma dai! È brutto! Non voglio ritrovarmi ad urlare quel nome per chiamarlo al parco!" dissi indignata.
"Perché?! È bello" protestò lui facendo la faccia da cucciolo.
"No. Sean è meglio"
"Sean?! È da gay! Io voglio che mio figlio diventi un gran donnaiolo come il suo papà!"
"Ehi!" protestai dandogli un pizzicotto.
Lui rise poi si chinò ad appoggiare la testa al mio pancione.
"Non dar retta alla mamma su quello che ti dirà di me: io sono davvero affascinante e donnaiolo. Solo che se non mi tenevo la tua mamma se la sarebbe presa qualcun altro. E io non voglio che le persone che amo soffrano"
Io gli accarezzai i capelli. Da quando mi era spuntata un po' di pancia lui sembrava un bambino in attesa della nascita di un fratellino.
"Ti amo Zayn"
"Io ti amo di più"
Appunto.
**
"Voglio un gelato al limone!" dissi indicando il chiostro dei gelati.
"Un altro?! Ma ne hai mangiato uno un'ora fa!" disse lui esausto.
"Zayn, sono una donna in cinta e ho voglia di gelato al limone" dissi autoritaria.
"Di questo passo nostro figlio avrà le voglie al limone" disse sarcastico mentre si allontanava.
Io rimasi sulla panchina a guardarlo. Era dimagrito tantissimo ed era diventato pelato. Ormai mancava poco alla scadenza. Volevo ricordare ogni singolo dettaglio: il suo modo di camminare, come si leccava il labbro inferiore quando era sovrapensiero, come si torturava le orecchie quando era nervoso, come infilava la lingua tra i denti mentre rideva, come guardavano il mondo i suoi occhi dorati. Volevo ricordarlo felice. In quel momento tornò col mio gelato.
"Non mi va più"
Lui fece spallucce e se lo mangiò. Volevo ricordarlo così: un ragazzo che prendeva quello che veniva rimanendo forte e sereno.
**
"Louis smettila!" urlai mentre Lou cercava in tutti i modi di farmi alzare dal letto.
"Dai Louis, non rompere i coglioni" disse meno elegantemente Zayn voltandosi dall'altra parte.
"Dai..." insistè il casinista.
Alla fine Zayn si alzò sbuffando e andò in cucina a preparare la classica colazione. Cominciai a sentire un profumino di uova quando un rumore metallico mi fece sedere di scatto rischiando di schiacciare il pancione.
"Zayn!" l'urlo di Louis mi fece scattare in piedi.
Quando arrivai in cucina Zayn era steso a terra e Louis lo scuoteva.
"Lou chiama l'ambulanza... SUBITO!"
Lui non se lo fece ripetere due volte. Mi chinai sopra Zayn e gli strinsi la mano potandola sul pancione.
"Non lasciarci adesso... Ti prego non andartene" cantilenai piangendo.
**
"Spinga"
Strinsi forte i denti. Era la cosa più dolorosa che avessi mai provato. Ma dovevo farlo. Zayn era nell'altra stanza che mi aspettava. Dovevo farcela. Quando un pianto irruppe nella stanza mi rilassai e una lacrima scese. Mi diedero in braccio il mio bambino. Aveva la pelle più scura della mia e un nasino così tenero. Sorrisi e gli accarezzai quell'accenno di capelli scuri. Poi aprì gli occhi. Due occhi azzurri. Piansi. Quello era il mio bambino. Il nostro bambino.
"Me lo dia, ora lo vestiamo e lo mettiamo a dormire. Lei deve riposare" disse l'infermiera.
"Aspetti!" dissi stringendolo al mio petto. "Vorrei prima farlo vedere a mio marito"
"Lo può vedere dalla sala neonati" mi disse gentilmente.
Io scossi la testa.
"Non può. Lui è malato. È nella stanza vicino alla mia. È un malato terminale. Potrebbe non arrivare a domani"
L'infermiera mi guardò male.
"La prego... È il minimo che posso fare dopo quello che lui ha fatto per me"
L'infermiera sospirò e mi accompagnò subito da lui. Quando entrai lui si voltò lentamente. Era quasi giunto alla fine. Come vide il piccolo fagotto urlante tra le mie braccia sorrise e si mise seduto.
"Ciao piccolo" disse commosso.
Gli porsi il mio bambino, il nostro bambino, e lui smise di piangere.
"Gli piaci" scherzai.
"Ciao piccolino"
Li guardai. I miei due uomini. Zayn aveva uno sguardo così pieno d'amore che in circostanze normali sarei stata gelosa. Questa era una scena che non avrei mai dimenticato. Zayn gli diede un bacio sulla fronte e lo accarezzò dolcemente.
"Piccolino... Appena sarai più grande dovrai prenderti cura della mamma. Anche se sembra forte e coraggiosa lei avrà tanto bisogno di te. Te l'affido. So che non mi deluderai"
Quasi come se avesse capito, il bambino gli allungò una manina verso il volto e Zayn sorrise.
"Io volevo chiamarlo Zayn Junior" dissi portando la mia carrozzina vicino al lettino.
"Puoi chiamarlo Zayn"
"Non puoi chiamare il figlio come il padre e ti assicuro che tu lo sei"
"Lo so... Ma sento che questo sarà il nostro addio. So che non riuscirò a vedere l'alba domani"
Inevitabilmente ricominciai a piangere.
"Non dire così. Domani lo rivedrai. Domani scherzeremo insieme scegliendo un nome. Tu mi dirai che lo vuoi chiamare Gregor e che Sean è un nome da gay e tu non vuoi un figlio gay" dissi.
"Io voglio solo essere sicuro che lui cresca. Non mi importa se sarà gay, bisex, un politico o un terrorista. Voglio solo che ti renda felice. Principessa sei la cosa più bella che mi sia potuta succedere"
"Non dire così..."
Dolcemente mi passò nostro figlio e si sdraiò.
"Sono debole, faccio fatica anche solo a stare seduto o a parlare"
"Allora stai zitto"
"No. Questa potrebbero essere le ultime parole che ti dico. Ho paura. Ho una fottuta paura di morire. Non voglio lasciare i miei amici, la mia famiglia... Non voglio lasciare te e il bambino. Però devo. E l'unica cosa che mi fa stare meglio è che non sarai mai sola e che combatterai. Combatterai per la sua felicità e lui per la tua"
Lo vidi trattenere il respiro e sbarrare gli occhi mentre degli strani suoni mi misero in allarme.
"Ti... Ti..."
Io gli presi una mano.
"Resta... Zayn resta... Ho bisogno di te... Io ti amo..."
"Io di più" sussurrò prima che le infermiere mi portassero via con un bambino urlante.
**
Il suo funerale era pieno di gente. Mi ero messa un vestito blu che lo faceva impazzire. In braccio tenevo mio figlio. Nostro figlio. Non mi feci toccare da nessuno, solo da sua madre mentre gli spiegavo che suo figlio era morto di cancro. Alla fine rimanemmo soli sulla sua tomba. Guardai Zayn (così avevo chiamato nostro figlio) che dormiva tranquillo.
"Hai avuto il padre migliore del mondo"
Poggiai un piccolo non ti scordar di me sulla tomba poi gli diedi le spalle. Ora eravamo solo io e il piccolo. Eravamo davvero soli.
*fine flashback *
Ora vivevamo in questa casa senza di lui. Ogni giorno che passava diventava sempre più difficile alzarsi dal letto. Quel letto immenso dove erano state prese le deciosni più importanti della mia vita, ora era un semplice letto troppo grande pieno di ricordi.
"Mamma! Ho preparato la colazione!"
Mi alzai e corsi in cucina preoccupata. Quando vidi Zayn, un bambino di dieci anni, con una padella in mano con dentro pancetta bruciata e uova strapazzate cominciai a piangere.
"Scuasa mamma, non volevo fare qualcosa di sbagliato. Non lo faccio più"
Io sorrisi, gli diedi un bacio sulla fronte e lo guardai negli occhi. Quegli occhi dorati. Era uguale a suo padre. In quel momento seppi che mi sarei alzata da quel letto ogni giorno. Per lui. Perché io e lui eravamo insieme.
"Ti voglio bene Zayn"
"Io di più mamma"


Ho scrito questa os in piena notte piangendo. Vi giuro che mi sentivo quasi come la mia protagonista. Vi chiederei di lasciare una piccola recensione, perchè ci ho messo davvero l'anima. Non mi importa se positiva, negativa o neutra, ma vi prego lasciatemi un vostro parere. Grazie!
-DeDe-
  
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