The letter
-MAMMA!!MAMMA!! è ARRIVATA è ARRIVATA!!
Piacere sono  Marybeth  Bathilda Weasley ho 11 anni finalmente!
vi starete chiedendo perché sto urlando? È semplice! Finalmente è arrivata la mia lettera per la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts lì ci hanno studiato i migliori maghi tra cui anche i membri della mia famiglia, ed a essere sinceri ho sempre sognato di andare lì e diventare come loro, vedere l’orgoglio negli occhi dei miei genitori, essere in grado di saper usare una bacchetta ed una scopa e riuscire finalmente a dire di essere riuscita a cavarmela da sola tornando alle mia urla di euforia, prendo la lettera e mi precipito in cucina facendo scrocchiare le tavole del pavimento in parquet, raggiungo il tavolo dove c’era mia madre intenta a riordinare delle carte le quali erano finite ovunque. Le ci volle un po’ per accorgersi che ero lì e quando se ne accorse, aveva lo sguardo di chi non ha la più pallida idea di cosa stia accadendo. Così cercai  di calmarmi e di far sparire quel espressione da ebete che avevo acquisito. –Mamma! È arrivata la posta!!INDOVINA!!-dissi in preda all’euforia; all’inizio mia madre mi guardò come se stessi dicendo cose senza senso finche, dopo qualche minuto a guardarmi interrogativa mentre sorridevo, vidi le sue labbra incurvarsi verso l’alto fino rivelare i sue denti bianchi. –Amore mi stai dicendo che tu…insomma hai…oh tesoro finalmente è arrivata!!- dette queste parole mia madre mi abbraccio continuando a sorridere.- Devo chiamare tua padre dobbiamo dirglielo sai, inoltre abbiamo molte cosa da comperare- alle ultime sue parole aggiunse un occhiolino che io colsi al volo il significato: avrei tenuto in mano una bacchetta e poi...i miei pensieri furono interrotti da le urla di mio padre che correva anch’esso per il corridoi urlando. –Non dirmi che quella-guardando la mia lettera-è arrivata..-anche lui mi venne incontro per abbracciarmi. –Ron! Come lo sai??- aggiunse mia madre a dir poco sorpresa dalle parole di mio padre. -Ho vistoil gufo con il segno di Hogwarts  e così ho collegato- aggiunse con un sorriso fiero il quale mi fece sorridere a sua volta.
Diagon Alley .Finalmente. La prima tappa fu Olivander, appena entrati notai e cumuli di polvere situati sugli spigoli delle porte, il negozio era pieno cartacce di scatole impilate l’una sul' altro in modo disordinato, il negozio era buio e deserto, poi ci accolse alle spalle un'uomo di media statura, sicuramente la sua altezza era stata sembrava minore a causa della sua evidente curva verso il basso della sua schiena quasi una gobba, i suoi capelli, brizzolati grigio e bianco, ricadevano in modo ingombrante, a causa dei ricci cappelli disordinati e arruffati, sul viso e sulle spalle.In poco tempo era davanti a noi si schiarì la voce con un colpo di tosse e poi aggiunse: -Mi chiedevo quando l'avrei conosciuta-... 




spazio autrice
ehy :) sono fabry e spero tanto che questo piccolo capitolo vi piaccia prometto che seranno il doppio questo è solo l'inizio ;) 
l'idea era quella di mischiare il mio libro e film pfreferito alla mia vita: i ragazzi :) quei sedicenni di x-factor (sognaaaa) cmq spero vi iaccia xx
-fabry