Harmonie Bonnie Stevens, la ragazza nuova, varcò il cancello della scuola avviandosi in classe sotto lo sguardo attento di tutti quelli che, ben presto, sarebbero diventati i suoi compagni. La scrutavano tutti attentamente, quasi a voler memorizzare ogni sua caratteristica, dai capelli ricci color cioccolato e gli occhi color sabbia, fino alle dolci lentiggini che ricoprivano le sue guance rosee.
Ad Harry e al suo gruppo di amichetti non sfuggì, ovviamente, Harmonie. Si diceva in giro che non ci fosse ragazza che non avesse mai avuto una cotta per uno dei cinque, anche se solo per un paio di giorni. Erano dei bei ragazzi, certo, ma sfruttavano questo “piccolo vantaggio” cambiando ragazza ogni volta che ne trovavano un’altra con qualcosa in più o qualcosa di diverso. Ognuno di loro aveva un fascino particolare. Harry, il riccio, sembrava potesse leggere l’anima delle persone con i suoi occhi verde-azzurro e il suo sorriso, dolce e malizioso allo stesso tempo, rendeva quel ragazzo mostruosamente affascinante . Liam, il ragazzo con l’espressione più dolce del gruppo, infondeva sicurezza e protezione. Louis, oltre ad essere bellissimo, era divertente; riusciva a sedurre tutte le ragazze con qualche battutina piazzata al posto giusto. Niall, il biondino dallo sguardo color cielo, era tenero e terribilmente sexy allo stesso tempo; la sua straordinaria bellezza avrebbe messo in soggezione chiunque. Zayn, la pelle ambrata, lo sguardo impenetrabile e la sua aria da duro lo rendevano straordinariamente intrigante.
Anche Harmonie, passando, sfiorò con lo sguardo i ragazzi. Il suo sguardo e quello di Harry si incrociarono, subito lei lo distolse imbarazzata dirigendosi dentro l’edificio.

Harmonie entrò nell’aula indicatale dalla donna sulla sessantina seduta dietro un bancone all’entrata della scuola. Non appena oltrepassò la porta, si diresse verso il professore che la fissava sorridente in piedi vicino alla cattedra.
«Lei deve essere la signorina Stevens, giusto?» disse il professor Backer rivolto alla ragazza che annuì con convinzione e sorrise. «Bene può accomodarsi vicino alla signorina Harrison»
Harmonie si guardò intorno e vide una ragazza agitare la mano abbozzando un sorriso. Si avviò all’ultimo banco, vicino alla sua compagna.
«Piacere, Judie» sorrise la ragazza dai capelli lisci e rossicci, guardando Harmonie con i suoi occhi color nocciola.
«Harmonie» rispose stringendo la mano di Judie che la aveva allungata verso di lei. La Stevens iniziò ad osservare i suoi compagni e tra tutti notò il riccio che ricordò di aver visto fuori scuola. Lo stava fissando, quando anche lui si girò e le sorrise maliziosamente, lei spostò lo sguardo imbarazzata sul professore intento a spiegare.

«Harmonie, se ti va possiamo pranzare insieme. Ho pensato che non conosci nessuno e magari ti avrebbe fatto piacere, ecco.» disse Judie sorridendo cordialmente.
«Grazie mille, Judie.» accettò Harmonie. Si diresse con la sua compagna in mensa e si sedettero ad un tavolo in disparte dal quale si potevano osservare tutti gli studenti.
«Quella è Brittany, la troietta della scuola, inutile dire che fa parte della squadra delle cheerleader. Quelle sono le sue “seguaci”, diciamo così. Si chiamano Aubrey, la bionda ossigenata, e Rachael, la mora. Lui è Mark, frequentiamo il corso di scienze insieme..» Judie, sotto richiesta di Harmonie, la metteva al corrente sugli alunni della scuola. Judie si interruppe vedendo l’attenzione di Harmonie attirata da un tavolo in particolare, il tavolo dove erano seduti i cinque ragazzi. «Harmonie, non puntarli tanto quei cinque» disse con tono di disapprovazione.
«Perché? Chi sono?» chiese la ragazza confusa rivolgendo la sua attenzione a Judie.
«Harry Styles, Louis Tomlinson, Liam Payne, Zayn Malik e Niall Horan, quello che odio di più, sinceramente.» disse indicandoli uno alla volta. «Diciamo che gli piace giocare con le ragazze, tutto qui. Sono ben poche quelle che hanno resistito al loro “fascino”, ed io sono una di quelle» disse soddisfatta Judie. Harmonie scrollò la testa ridendo piano per l’affermazione della rossa e tornò a mangiare la sua insalata.

«Harry, non hai davvero speranze. Non farti illusioni, non è una delle tue prede facili.» sussurrò Liam guardando Harmonie con la coda dell’occhio.
«Smettetela! Perché non potrei farcela? Appunto perché non è una preda facile, come dici tu, sarà più entusiasmante il gioco.» disse Harry sogghignando e rivolgendo uno sguardo al tavolo della ragazza.

«Harmonie Bonnie Stevens, direttamente da Liverpool, giusto piccola?» disse spavaldo Harry poggiando la mano all’armadietto accanto a quello di Harmonie, bloccandole così il passaggio, e sfoderando il suo sorriso mozzafiato.
«Harry Styles, direttamente da Manchester venuto per importunare una povera ragazza che vorrebbe andare in classe, giusto riccio?» rispose a tono la ragazza, spostando poi con un gesto meccanico il braccio del riccio che, colto di sorpresa dalla risposta della Stevens, non oppose resistenza. Harmonie si allontanò di qualche passo sotto lo sguardo ancora incredulo di Harry.
“Ha carattere la ragazza” pensò Harry, mentre sorridendo si avviava nella sua aula.