10. UNA RAGAZZA ORGOGLIOSA E TESTARDA
Rose si ritrovò nel prato di Hogwarts. Era notte e nell'aria aleggiava qualcosa di strano, di particolare, di insolito.
Le luci danzanti delle fatine, nel giardino delle rose, illuminavano la sera.
Rose era circondata da cespugli, tortuosi sentieri ornamentali e grandi statue di pietra.
C'era anche una grande fontana al centro.
Qua e là, diverse panchine intagliate ospitavano ragazzi e ragazze.
Tutto aveva un'atmosfera romantica.
Doveva essere un ballo, ne dedusse Rose.
Le ragazze avevano lunghi abiti e i capelli sciolti, i ragazzi erano eleganti come non mai.
Vide da lontano diverse sagome scure e scorse i contorni di quelli che dovevano essere suo padre e zio Harry, ma ancora prima di poter avvicinarsi sentì qualcosa.
<< No, Malfoy >> disse la voce sicura di sua madre.
Si girò in quella direzione e gli vide.
Erano nascosti in un cespuglio molto più appartato di quelli vicino al portone.
Si avvicinò a loro e si sedette nell'erba, a pochi metri da loro.
Sua madre era davvero bella.
I capelli le ricadevano sulle spalle lisci e lucenti. Indossava un abito blu pervinca e aveva un portamento in qualche modo diverso.
Malfoy era elegante nel suo abito nero e Rose non poté ammettere, con una stretta al cuore, che era molto carino.
<< Dai, Granger, non metterti a fare la preziosa con me >> sbuffò Malfoy.
Hermione alzò gli occhi al cielo.
<< Io non faccio la preziosa, semplicemente non voglio. Ora, se tu mi facessi il favore di andartene, prima che ci vedano insieme >> aggiunse piuttosto nervosamente.
Rose vide che lanciava occhiate a quelle sagome scure a diversi metri di distanza.
<< Non ci troveranno >> disse Malfoy con noncuranza.
<< Questo lo dici tu! >> ribatté Hermione.
<< Comunque non capisco cosa vuoi >> aggiunse poi << mi sembra di averti già spiegato cosa penso >>.
Malfoy fece una risatina sarcastica.
<< Tu non lo pensi invece, Granger >> disse sicuro di sé << lo so che mi desideri >> aggiunse.
Hermione fece un verso che sembro vagamente uno sbuffo.
<< Io non sarei così sicuro di me >> sussurrò Hermione << se hai notato, sono venuta al ballo con Viktor e.. >>.
<< Del quale, non ti importa assolutamente nulla >> la interruppe Malfoy.
Vedendo la faccia confusa di sua madre, sorrise.
<< Eddai, Granger, hai accettato solo perché non avevi ricevuto proposte migliori e perché lui è un campione e famoso giocatore di Quiddich >>.
<< Io... >> sussurrò Hermione.
Ma Rose era convinta che Malfoy avesse colto il nervo scoperto.
Hermione arrossì ed abbassò lo sguardo.
Le sagome si stavano avvicinando sempre di più, ma loro sembravano essersene dimenticati.
Malfoy prese tra le dita il mento di sua madre e lo alzò.
Lei aveva un'espressione orgogliosa, nonostante tutto.
<< Ti sbagli! >> mormorò.
Malfoy sorrise, le mani ancora sul mento di Hermione.
<< Non credo, no. E sono anche convinto che tu, Granger, non vedi l'ora di baciarmi, ma come sempre, sei assolutamente orgogliosa e, se mi permetti, testarda >>.
<< Sei un viscido verme, Malfoy! Come ti permetti di... >>.
Di colpo si zittì.
Malfoy le sfiorò le labbra con un dito.
Era pallido alla luce della luna e sulle rosee labbra di Hermione, risaltava ancora di più.
Il primo sguardo di sua madre, fu di sorpresa, poi imbarazzo e poi... lei molto lentamente lo baciò.
La lingua toccò appena con la punta, il polpastrello di Malfoy.
Lui tolse il dito e lo fissò.
Rose tratteneva il fiato, sperando che non lo facesse, ma i suoi peggiori incubi divennero realtà.
Malfoy mise il dito in bocca e succhiò.
Hermione deglutì rumorosamente.
Erano vicini, troppo pericolosamente vicini.
Poi furono interrottì.
<< Il momento si avvicina e per noi è fondamentale... >>.
Quella voce era del tutto sconosciuta a Rose, ma sentì il sussurro terrorizzato di Hermione.
<< Karkaroff >> disse.
Malfoy annuì e molto lentamente le fece cenno di scappare.
Insieme, corsero di lato, evitando le due figure che facevano saltare cespugli di rose, trovando coppie.
Rose riconobbe uno dei due: era il professore di Pozioni, quello con i capelli unticci e la pelle olivastra.
<< Piton, devi ascoltarmi.. >> quasi urlò l'altra uomo.
<< Shh >> rispose con veemenza l'insegnante, che a quanto pareva, si chiamava Piton.
Malfoy non salutò Hermione e quando furono abbastanza al buio, scomparve.
Rose rimase a vedere sua madre risistemarsi l'abito ed uscire disinvoltamente dai cespugli, per tornare al portone.
Si passò la lingua sulle labbra.
Poi la scena cambiò...
Angolo autrice:
So che questo capitolo non è molto lungo, ma ultimamente ho avuto molto da fare..
Ci sentiamo presto, spero.
E vi prego lasciate qualche recensione.
A presto.
Ciao.