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Autore: Niallbestshirt    05/09/2013    0 recensioni
“Mh, entriamo da Prada o da Chanel tesoro?” quella vocina stridula rimbombava nelle mie orecchie da circa quattro ore, ma nonostante avessi mal di testa e malgrado il mio conto in banca quasi vuoto, non riuscivo ad odiare quel suono e ancor di più non riuscivo a prendere a pugni ogni ragazzo che passava e la spogliava con gli occhi. Come se fosse facile, non sapevo neanche se fosse o no la mia ragazza. Aveva fatto a pezzi e poi riattaccato con lo scotch il mio cuore, forse perchè ero il meno peggio o il migliore dei ragazzi che la volevano. Eppure non riuscivo a dire di no a quel sorriso che riusciva ad illuminare il buio londinese.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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HARRY’S POV

“Mh, entriamo da Prada o da Chanel tesoro?” quella vocina stridula rimbombava nelle mie orecchie da circa quattro ore, ma nonostante avessi mal di testa e malgrado il mio conto in banca quasi vuoto, non riuscivo ad odiare quel suono e ancor di più non riuscivo a prendere a pugni ogni ragazzo che passava e la spogliava con gli occhi. Come se fosse facile, non sapevo neanche se fosse o no la mia ragazza. Aveva fatto a pezzi e poi riattaccato con lo scotch il mio cuore, forse perchè ero il meno peggio o il migliore dei ragazzi che la volevano. Eppure non riuscivo a dire di no a quel sorriso che riusciva ad illuminare il buio londinese. “E allora? Cos’è, devo prenderti a ceffoni?” feci spallucce. “Fai come vuoi.” “Va bene amoruccio, dammi la carta di credito.” La guardai sospettoso, ma sfoggiò uno dei suoi sorrisi, che come sempre riusciva a sciogliermi.
“Potresti anche aiutarmi a portare su la roba, stronzo.” Feci per scendere dall’auto, ormai ancora preso dal nervoso. Sapevo che avrei dovuto dire addio ad un altro semestre di studi incompleti. “Tanto ormai ho fatto, vaffanculo!” mi baciò scoprendo i denti, quasi facendomi male, ma lei sapeva che così avrebbe solo scatenato la mia eccitazione. E lasciandomi, come sempre, con un peso sullo stomaco, quando vidi nello specchietto retrovisore uno dei suoi tanti ragazzi prenderla in braccio a gambe aperte e portarla dentro nel suo cottage. Non osai guardare la mia smorfia nello specchietto, fino a quando non riuscii a mettere le marce e partire sull’autostrada fino al mio appartamento, con le lacrime che andavano via con il vento.
 
She’s so mean but
I gotta love it, and i just can’t let her go.

ABBY’S POV

Scrivere, caffè, scrivere, brioche. Questa era la mia solita routine quotidiana, ma non mi lamentavo, perchè amavo il mio lavoro, ed ero una delle poche ragazze della mia scuola che dopo il liceo era riuscita a trovarsi un lavoro che amava per pagarsi il college. Amavo lavorare in redazione, e stava portando i suoi frutti, anche se ero piuttosto isolata dal mondo “reale”. Mi sistemai gli enormi occhiali squadrati, e sbottonai il primo bottone della mia camicetta per l’insolito caldo. Finii l’articolo e spensi il portatile infilandolo nella valigetta, dirigendomi verso il mio appartamento, decisa a mangiare un gelato.

HARRY’S POV

Parcheggiai l’auto, e sollevai il bordo della mia tshirt, deciso a non far vedere a nessuno i segni del pianto. Avrei lavato il viso con acqua fresca, mi sarei bevuto un bel caffè e avrei cazzeggiato davanti al televisore, come sempre. Ma ero arrabbiato, lei non poteva farmi questo. Per un istante sulle scale incrociai la ragazza della porta affianco, così poco femminile, nascosta nella sua solita camicetta informe. Oggi aveva messo la gonna, e il suo viso era piuttosto rilassato prima di essere travolta da me mentre correvo verso casa.

ABBY’S POV

Harry era sempre stato un ragazzo strano. Lo incrociavo spesso per le scale, mentre borbottava qualcosa di incomprensibile, e qualche volta, dalle pareti che erano praticamente fatte di carta pesta, l’avevo addirittura sentito singhiozzare. Infilai la chiave nella serratura, ma un forte rumore da fuori mi fece sobbalzare, facendo cadere il piccolo pezzo di metallo a terra.
 
Spends too much
And i never tell her no
Drives me nuts and she got me by the throat

HARRY’S POV

“Che succede? Harry aprimi!” “Non mi importa chi sei, è il mio appartamento e faccio quel che cazzo mi pare!” Le mie nocche sanguinavano dopo i numerosi pugni. Ma non mi importava. Mi sentivo uno stupido adolescente, innamorato della ragazza che volevano tutti, al contrario però lei mi voleva, ma solo per i soldi, per prada, per chanel e per tutte quelle stupide marche di cui a me non era mai importato nulla. Perchè io, al contrario degli altri, mi ero innamorato di quel fottuto sorriso, quello che appariva solo quando c’erano i saldi. E mi chiedevo sempre perchè non avevo qualcosa di normale, una ragazza seria, una che rideva solo per me. “Harry aprimi subito!” mi diressi verso la porta, ormai annoiato dalla voce di quella giovane nonna che era la mia vicina di casa. Ma la sua voce non era troppo nasale o troppo acuta, era quasi melensa. “Che cosa c’è?” appena la vidi dovetti tenere a freno la mia rabbia, perchè oggi quell’insolita nonnina sembrava veramente una ragazza di vent’anni. Aveva i capelli sciolti, che ricadevano in morbide onde sulla camicetta appena sbottonata. Aveva abbandonato i soliti maglioncini di cachemire, e oggi la gonna era insolitamente più corta, e lei era insolitamente carina. Mi lasciai sfuggire un sorriso, che forse stonava con il suo broncio. “Non puoi chiedermi cosa c’è se sei tu la causa del problema. Smettila di prendere a pugni tutto. Se vuoi puoi parlarne, ma ora basta.”

ABBY’S POV

Non sapevo da dove mi fosse uscita tutta quella sicurezza nella mia voce, ma con Harry era diverso, perchè lui mi ispirava serenità. I suoi riccioli, il suo sorriso, era bellissimo. “Vieni a sederti, ti faccio un caffè” “O certo, potremo calmarci tanto con della caffeina” osservai sarcastica. Vidi il suo sorriso, quello che adoravo tanto.
 
3 mesi dopo

HARRY’S POV

“Tesoro, potresti aiutarmi con questo scatolone?” la sua melodiosa voce risuonava nel nostro nuovo appartamento, luminoso come noi, ma ancora troppo vuoto. “Arrivo piccola” mi precipitai giù per le scale dopo aver provato il nuovo letto. Presi la scatola dalle mani di Abigail e la sollevai tra le mie braccia, correndo di nuovo nella camera da letto. “è bellissimo qui..” riuscì a mormorare appena. Ed era veramente meraviglioso, come lei. Ero totalmente pazzo di lei, e ormai l’amore per i miei soldi di quella stupida era lontano. Con quel denaro avevo comprato una casa, dove essere felice e dove rendere felice lei, che lo meritava tanto. La osservavo mentre si stendeva sul letto, intenta a guardare la grande finestra incorniciata dagli alberi. “Ti amo Abigail.”

ABBY’S POV

Adoravo quando mi chiamava con il mio nome per intero. Nessuno mi aveva mai chiamata così, avevano sempre accorciato tutto. Ma il mio nome veniva perfettamente accarezzato dalla sua lingua e dalla sua voce e amavo quel suono. E amavo ancora di più il fatto di aver reso felice quel ragazzo triste per non aver ricevuto abbastanza amore. Ero pazza di lui. “ti amo Harry.”
 
And now, i really can’t let her go.

CI SONO! ALEEE OOOOOH ALEEEE OH!

Io, Rebecca Tipasenzasecondonome, chiedo umilmente perdono per non essere rimasta viva durante le vacanze. Mi impegnerò a rimanere viva per il resto della mia vita forever a meno che non finisco morta assiderata senza lacrime perchè oggi vedrò THIS IS US *-* ma... ok.. perdonatemi, vi ho scritto questa os per farmi perdonare (anche se fa schifo :c) , e molto probabilmente domani aggiorno. Vi amo tantissimo, e vi aggiornerò su twitter (@liamsblouse) se ci sono novità. Non mi abbandonate, please :c

Un kiss :3

-niallsbestshirt

 
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yeah :33
  
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