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Autore: Nero inchiostro    05/09/2013    2 recensioni
Perchè sai, a volte le amicizie finiscono.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Frammenti di me'
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La più grande storia di amicizia che avessi mai conosciuto

 

 [ http://www.youtube.com/watch?v=p5W0KVCmblk ]

 

Ero lì, seduta di fronte al computer a perdermi nelle storie degli altri, leggendone svariate su EFP e ripercorrendo a mano a mano le mie e quelle delle mie amiche. Ero lì, a girovagare fra le parole e le emozioni che talvolta mi strappavano un sorriso, a volte una lacrima, quando mi imbattei in una storia in particolare: quella storia scritta da Bella che parlava di noi. Parlava di me, parlava di Donna, parlava di Serena, di Barbara. Quella one-shot che parlava della più grande storia di amicizia che avessi mai conosciuto.

Mi venne il magone.

Mi misi una mano sulla bocca.

Un groppo in gola mi impediva quasi di respirare, un velo sugli occhi di leggere.

E poi alla fine lessi, lessi, continuai a leggere fino a che le guancie non furono rigate di calde lacrime e le mani tremanti accarezzarono lo schermo in cerca di conforto. Conforto da parte di un’amicizia che ormai si era spezzata, sgretolata. Dove erano finiti i tempi in cui sognavamo di viaggiare insieme? I tempi in cui passare i pomeriggi a raccontarsi le cose più stupide e promettere di non perdersi mai. Dove? Dove le avevamo buttate le collane uguali che ci facevano sentire unite? In quale bidone della spazzatura, quale?

Continuavo a pormi mille domande, chiedendomi sempre di più, in mille modi, dove avessimo sbagliato. Chiedendomi se avessi dato troppa importanza ad un’amicizia.

Continuavo a piangere senza sapere come smettere, scorrendo tutte quelle foto fatte nel corso degli anni, vedendoci crescere dallo schermo del computer e sentendo il peso di ogni emozione andata gravarmi sulle spalle. Così pesanti, così bagnate dalle lacrime altrui da chiedermi se non avessi dato un po’ troppo di me stessa a loro, senza  avermi mai più indietro.

Con la manica della maglietta mi asciugai le lacrime, la pelle bruciava, gli occhi erano rossi e gonfi. Con una manica mentale cercavo di asciugare i ricordi, che però non svanivano. Avevo ancora in mente quella volta in cui, dopo la pausa pranzo a scuola, avevamo combattuto impavide una battaglia a suon di cancellini e risate, gesso ovunque, macchiato il mio zaino, i suoi astucci ed il professore che ci rimproverava sempre chiamandoci “antipatiche” per poi offrirci il gelato al pomeriggio. In mente ancora quel pomeriggio al parco, quando si mise a diluviare e grandinare e noi correvamo ovunque cercando riparo, fradice e grondanti di quell’aneddoto che sapevamo si sarebbe impresso nei ricordi, sentirci stupide assieme tramutava quella stupidità in follia e se perdevamo qualcosa lungo la strada, lungo la corsa per ripararci, la ritrovavamo subito nel sorriso dell’altra. Impresse nei ricordi le lunghe chiacchierate da ubriache il giorno di Halloween, a ballare canzoni che avremmo dimenticato ricordandoci tutte le nostre pazzie, e panna montata sulla pizza e Sofficini a colazione e bottiglie di birra ovunque per poi sdraiarsi nei sacchi a pelo a spettegolare guardando un film.

Mi trovai a sorridere, tra me e me, mestamente, per ciò che stavo ancora pensando. Sorridere immaginando che forse questi pensieri prima o poi li avrebbero avuti anche loro. Perché, sì, sai, le amicizie finiscono a volte ma dura dentro al cuore così a lungo il ricordo che la sua eco potrebbe anche risuonare per sempre. Tra le pareti di una stanza, tra i fili d’erba di un prato, tra i cassetti della memoria. 

 

NOTE DELL’AUTRICE: Non è solo una storia, non sono solo parole, è uno sfogo. I nomi non sono quelli, non c’è nessuna identità svelata, ma qui dentro ho rovesciato tutte le emozioni provate e spero le apprezziate. Le amicizie, purtroppo, finiscono. Grazie di averla letta. 

   
 
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