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Autore: Chromore    05/09/2013    2 recensioni
Dalla storia:
"Tutto in questa casa è diviso in due, rosa e blu, tutto mi ricorda che siamo insieme, un’unica anima in due corpi diversi. Ma allora perché sono qui seduto con un coltellino in mano? "
"Il dolore che provo è qualcosa di magico, riesce a curare le ferite del mio cuore, anche se solo per un momento."
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Salve a tutte, mi sono ritrovata ad avere il blocco dello scrittore e così eccomi qua che scrivo una OS Larry probabilmente neanche così originale, va beh.. Ero in vena.
Spero vi piaccia e che vi lasci un’emozione o comunque non vi sia indifferente.
Nella storia ci sono varie ripetizioni, non perché ho fatto varuie ripetizioni e poi non mi andava di correggermi, semplicemente perché è scritta dal punto di vista di Harry, che mentre pensa non è proprio stabile del tutto e quindi si ripete…
Ah, ci tengo ad avvisarvi che quando scrivo queste cose mi lascio molto andare e potrebbe diventare.. Beh, diciamo “non per stomaci delicati”. Se pensate di avere problemi con il sangue e con argomenti tipo l’autolesionismo penso sia meglio che chiudiate la pagina, se siete temerarie e leggete fino in fondo invece, direi che potreste anche lasciarmi una recensione!
Buona lettura, Chromore.

 
Sono in bagno, seduto per terra, lascio che il mio sguardo vaghi per la stanza.
Sorrido vedendo i due spazzolini vicini sul lavandino, uno rosa ed uno blu, uno mio e l’altro di Louis, poi gli asciugamani anch’essi rosa e blu. Tutto in questa casa è diviso in due, rosa e blu, tutto mi ricorda che siamo insieme, un’unica anima in due corpi diversi. Ma allora perché sono qui seduto con un coltellino in mano?
E’ bello il mio coltello, è uno di quegli svizzeri, è in argento e sopra ha varie rifiniture, mi ricorda la coda di un drago… Non so neanche il perché. Mi viene da ridere, poi scoppio in lacrime, sono in lacrime mentre faccio scattare il coltellino facendo così saltar fuori la lama. Sono in lacrime mentre penso alle foto con cui mi sono torturato tutto il pomeriggio. Sono in lacrime mentre le immagini di Lou, il mio Lou, che bacia la sua “fidanzata” mi passano per la mente. Non usciranno mai delle nostre foto così, ormai ne sono sicuro. Anzi, sono anche certo che la nostra storia non andrà da nessuna parte. Infondo il management me l’ha detto. Devo lasciargli spazio, devo pensare alle cose importanti, alla carriera. Se voglio che Louis sia felice devo lasciarlo in quel negozio, con Eleanor e con tutti quegli anelli, perché lei è la scelta giusta. Lei farà innamorare di sé le fan e con il giusto anello al dito anche le più testarde cederanno all’Elounor.
E’ questo che penso mentre le lacrime smettono di cadere, perché i miei occhi devono vedere, devono vedere ciò che sto per fare.
Abbasso lo sguardo sulle mie cosce, con il polpastrello percorro le varie cicatrici che fanno da cornice alla mia sofferenza. Una cicatrice per ogni foto, penso con un sorriso amaro sul volto.
Traccio una linea con il coltello, una ventina di centimetri sopra al ginocchio, non ho ancora iniziato, ma sto già pregustando il momento in cui tutto diventerà rosso.
Ho scelto il punto, uno dei pochi ancora liberi e finalmente faccio pressione con il coltello sulla carne. Per un istante non sembra essere successo niente, poi lo vedo, una striscia di sangue si fa spazio tra la carne. Appoggio il coltello per terra e continuo a fissare, come incantato la gamba.
Il dolore che provo è qualcosa di magico, riesce a curare le ferite del mio cuore, anche se solo per un momento.
Mi accorgo che forse stavolta ho premuto un po’ troppo con la lama, esce davvero molto sangue, ma non me ne preoccupo, anzi, continuo a guardarlo, lascio che il mio indice vada sulla ferita. Brucia, ma è un bruciore buono. Mi sporco di sangue, ma non me ne curo e inizio a disegnare sulla mia pelle. Inizio disegnando dei ghirigori astratti e senza accorgermene la mia mente torna a lui perché finisco con lo scrivere il suo nome sulla mia pelle.
LOU, LOU, LOU, LO sto per terminare la quarta scritta quando sento bussare alla porta.
“Harry, sei qui dentro? Harry sono cinque minuti che ti chiamo, se non mi apri subito vado a prendere l’altra chiave!”
Perché la tua voce è così preoccupata Louis? Che motivo hai di essere in pena per me?
LOU, finisco di scrivere, non mi piace lasciare i lavori a metà.
Mi sento stanco, c’è davvero un sacco di sangue, inizia a coprire le prime scritte.
La porta si apre con un tonfo, e va a sbattere contro il mobile creando un rumore fastidioso.
Alzo gli occhi e per un attimo il mio verde si perde nel suo blu. Per un attimo nuoto in un oceano meraviglioso ma poi i suoi occhi si spostano ed io torno a vedere solo il mio rosso.
“Harry! Dio, cosa hai fatto?”
In un attimo è su di me. Te l’ho mai detto che hai un profumo buonissimo Lou?
Rimango in silenzio, mentre prende il suo asciugamano e lo appoggia sulla mia gamba, tamponando la ferita.
Ormai hai imparato come fare, vero? ‘Aiutami Lou’ vorrei gridarlo, ma davvero, non ci riesco. Non riesco a dire niente, neanche mentre tu mi stringi. Non riesco a dire niente e non so perché.
Non so neanche perché tu stia piangendo così tanto, urla e continua a stringermi, ‘mi stai stringendo troppo Lou, non respiro così’ vorrei dirti anche questo, ma davvero non trovo la forza.
Cos’è che ti rende così triste Lou? Mi hai già visto così… O no?
Ormai non vedo più neanche il rosso. E’ solo tutto nero.
Aiutami. Aiutami Louis. Non vedo più. Voglio vedere di nuovo il mio oceano, voglio perdermici dentro… Come una volta Lou. Ti ricordi quando nessuno ci impediva di amarci?
Sarà che dopo il primo taglio ne ho fatti altri quattro, uno per ogni membro della band, infondo è anche per il loro bene che io e te non possiamo amarci, vero Lou?
Sarà che il taglio per te Louis l’ho fatto bello grande, tanto quanto è il mio amore per te.
Sarà che ero stanco di tutto e allora il tuo taglio l’ho fatto sull’arteria femorale.
Sarà che ormai il sangue ha smesso di uscire.
Sarà che sono morto. Sarà che sono morto e che tu continui a urlare e le tue urla mi straziano.
Ma anche da morto continuo ad essere egoista, perché non posso che essere felice quando smetti di urlare, prendi il coltello e ti incidi i polsi. Due linee verticali, non sono tanto grandi, ma il tuo rosso si mischia al mio. Siamo fatti per essere uniti io e te. Sarà che sono un morto molto egoista, ma quando il tuo ultimo respiro avviene sulle mie labbra smetto di chiedere aiuto e so che finalmente tutto è al posto giusto.
Io e te.
Louis&Harry.

 
Note di una persona psicolabile:
Beh, ciao a tutte le temerarie che sono arrivate fino a qui!
959 parole di pura allegria devo dire! L’ho scritta tutta di getto e non so davvero con che coraggio pubblicarla xD
Non mi piace neanche troppo ma va beh…
Se volete lasciarmi un commento (accetto volentieri anche i “ritirati”) sono sempre ben accetti!
Poi boh… Se vi volete davvero tanto male passate a dare un occhio alle mie fan fiction ;)
See ya <3

 
  
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