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Autore: allyouneedisloool    05/09/2013    0 recensioni
Dal primo capitolo:
''Uh, e tu chi sei, bambolina?'' sorrise, guardando nella mia direzione e mettendo un braccio sullo schienale della mia sedia. Mi allontanai alzando un sopracciglio. ''Il tuo incubo peggiore, se non ti allontani e usi di nuovo quel soprannome.'' sputai acida.
[...]
''Devi seguirmi ancora per molto?'' chiesi irritata. ''Uhm, beh. Penso che quando mi dirai il tuo nome non ti seguirò più'' rispose sfacciato. ''Beh, allora dovrò essere seguita per sempre da te.''
[...]
''Hai dimenticato questa, Alexandra Alice Lewis.'' sorrise sfacciato. Aveva in mano una lettera dei miei, col mio nome sopra.
'Io posso farti cambiare,Damon. Il mio amore può farti cambiare'
Genere: Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Caroline/Tyler, Elena/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero da tipo un’ora a riguardare quelle carte, quei fogli che avrebbero cambiato la mia vita, non so se in meglio o in peggio. Sospirai, scendendo in cucina dove trovai mia madre intenta a cucinare. < Ciao mamma> sorrisi. continuai. mi chiese premurosa. sospirai. mormorò sedendosi.  replicai sedendomi. < Oh è molto interessante tesoro.> sorrise amorevole la donna. < E…?> mi incitò a continuare. Mia madre, dopo alcuni minuti di silenzio, mi abbracciò. < Uhm, Virginia> sospirai, leggendo il nome della città sui fogli che mi avevano dato a scuola. Li porsi a mia madre, che cominciò a leggerli attentamente.
                                                                                 °°°
chiese Mary, la mia migliore amica. < Alice, cos’è successo?> sorrisi rassicurandola. continuai abbracciandola.< Ci sarò, tranquilla.> mormorò abbracciandomi. Tornai a casa dopo un’altra giornata di scuola e andai in camera mia prendendo le valigie e mettendo tutto ciò che avevo lì dentro. Il pomeriggio presi la mia borsa con i documenti firmati e compilati da me e i miei e mi avviai verso scuola, per consegnarli. La segretaria mi sorrise porgendomi tutti i coupon della città e della mia nuova scuola e prendendo i documenti. La salutai e ritornai a casa, leggendo attentamente i coupon. ‘Mystic Falls, una piccola cittadina della Virginia. Caratteristica, pittoresca. Un luogo dove ti piacerebbe crescere una famiglia. Meridionale nell'ospitalità, settentrionale nell'atteggiamento’ Okay. La scuola sembrava un normale liceo, la ‘ Mystic Falls High School’. Posai i coupon nella borsa e, preso il computer, digitai ‘Mystic Falls’. Restai a bocca aperta per le numerose aggressioni animali che c’erano ogni giorno, tanto che fui costretta a chiudere il computer. Sperai con tutto il cuore che quell’anno lì sarebbe stato tranquillo, e non movimentato. I giorni seguenti, a mio dispiacere, passarono in fretta e lunedì mattina arrivò. Presi le mie valigie e dopo aver dato un ultimo saluto alla casa mi avviai con i miei, mia sorella, mio fratello e  Mary all’aeroporto. mormorai abbracciandola dolcemente. prima che potesse scoppiare a piangere lo abbracciai. sorrisi scompigliando i capelli a mia sorella, mentre lei come risposta mi faceva una linguaccia. abbracciai mio fratello. replicò. abbracciai Mary. Lei mi salutò abbracciandomi. Salii sull’aereo e allacciai le cinture di sicurezza. Lasciai che le lacrime scendessero lungo le mie guancie, mentre vedevo l’aeroporto diventare sempre più piccolo, fino a scomparire tra le nuvole.
                                                                             °°°
esclamai guardando un appartamento a due piani davanti a me. Aprii il cancelletto per poi percorrere tutto il vialetto che conduceva alla porta. Aprii la porta e dopo aver sussurrato un ‘wow’ cominciai ad esplorare la casa. Successivamente svuotai le valigie e finii verso tardo pomeriggio. Decisi di esplorare la città, anche perché non avevo nulla da mangiare in casa. Presi  la borsa, i soldi e il cellulare ed uscii di casa.  Mi fermai a ‘Mystic Grill’ dopo aver chiesto informazioni. Entrai e, fermata al bancone, ordinai qualcosa di semplice, e andai a sedermi. L’ordine mi fu portato da un ragazzo piuttosto carino, capelli castani e occhi chiari. sorrisi. chiese curioso il ragazzo. spiegai. sorrise si presentò il ragazzo porgendomi una mano sorrise per poi tornare al bancone. Finii di mangiare e mi incamminai verso casa. Man mano che camminavo sentivo sempre di più qualcuno che mi seguiva, ma non appena mi giravo non c’era nessuno. Mancavano ancora pochi metri a casa, quando cominciai a sentire realmente dei passi dietro di me. Paralizzata dalla paura, non riuscii a girarmi. Corsi fino a casa e chiusi a chiave la porta, controllando dalla mia finestra se ci fosse qualcuno, ma non vidi niente. Tranquillizzata, salii in camera mia e infilai il pigiama, per poi ricordarmi di chiamare Mary. la salutai.  Spensi il cellulare e mi addormentai,  sperando che il giorno successivo sarebbe stato normale.
                                                                                 °°°
Come previsto al sveglia suonò alle 7.00, quindi con molta fatica mi alzai e mi spostai in bagno, facendomi una doccia. Finita la doccia mi vestii e cominciai a preparare la borsa con tutto ciò che mi sarebbe servito per quella giornata. Prima di uscire misi un po’ di correttore per coprire le profonde occhiaie che mi si erano formate sotto agli occhi, poi uscii di casa e mi diressi verso la scuola. Arrivata nell’atrio notai molti osservarmi, e questo mi stava irritando, e non poco. Arrivai dal preside e, dopo aver bussato, sentii un ‘avanti’, quindi entrai. sorrise il preside. risposi. sorrisi. Mi alzai dalla sedia e, dopo aver salutato cordialmente il preside, mi avviai alla ricerca del mio armadietto. Una volta trovato  posai tutti i libri lì dentro e mi avviai verso la mia classe. mi voltai per ritrovarmi il ragazzo della sera precedente davanti. replicò guardando i fogli che avevo in mano. sorrise. Annuii e lo seguii, arrivando ad una porta chiusa. sorrise verso di me. sorrisi verso l’uomo. sorrise. replicai. Andai al mio posto, acanto a una bionda che mi sorrise amorevolmente. sorrisi. . iniziò il professore. continuò. sorrise a un ragazzo che aveva alzato la mano. < Oh, il New Deal e la Grande Depressione.> sorrise. si complimentò il professore prima di cominciare a spiegare. sussurrò la mia vicina di banco. replicai. sorrise porgendomi la mano. la imitai. sussurrai. disse indicando un paio di ragazzi. <… oggi pomeriggio, così ti facciamo vedere la città e ci conosciamo meglio,che ne dici?> mi precedette la bionda. sorrisi. Prima che il professore potesse riprenderci ricominciammo a seguire la lezione. Le lezioni successive, a dire il vero furono molto noiose, ma fortunatamente passarono velocemente. Dopo aver salutato Caroline tornai a casa, in tempo per lavarmi, vestirmi e prepararmi. Quando finii uscii di casa e andai a Mystic Grill, dove mi aspettava Croline con una ragazza mulatta con i capelli scuri. indicò la ragazza accanto a lei. sorrise. replicai. sospirò Caroline. Aspettammo lì ancora un paio di minuti a chiacchierare  finchè Caroline non urlò un ‘Ragazzi, siamo qui!’ in direzione di una coppietta che stava camminando verso di noi. indicò una ragazza mora indicò il ragazzo di stamattina. feci un cenno con la mano. sorrise Elena. risposi. Entrammo nel locale e cominciammo a parlare del più e del meno e finii per scoprire che erano ragazzi molto simpatici, e che di loro potevo fidarmi. mormorò Bonnie. soffiò tra i denti Caroline, vedendo arrivare un ragazzo moro dagli occhi azzurri verso di noi. Carino. Ma che dico, è un gran pezzo di… uhm. Ragazzo.  scosse la testa Stefan. scherzò il moro allargando le braccia. sussurrò Stefan. continuò il moro sedendosi tra me e Stefan. sorrise, guardando nella mia direzione e mettendo un braccio sullo schienale della mia sedia. Mi allontanai alzando un sopracciglio. sputai acida. Non sono mai stata una tipa che risponde male, ma se mi fanno innervosire posso fare di tutto. Sentì ridacchiare le ragazze mentre il moro mi guardava sorpreso. Si avvicinò al mio orecchio. sussurrò sensualmente. Inspirò il mio profumo e dopo aver osservato il mio collo potrei giurare di aver visto comparire delle piccole vene rosse sotto ai suoi occhi .    lo scostai disgustata. lo ammonì Caroline. Damon tornò in se stesso e scosse la testa, chiamando un cameriere e ordinando del Bourbon. Mi avvicinai di più a Bonnie ed evitai il suo sguardo sul mio corpo. mi morsi il labbro. rise Damon. Roteai gli occhi e salutai i ragazzi. Mentre tornavo a casa mi fermai al supermercato. Presi qualcosa per riempire il frigorifero e uscii. Non appena varcai la soglia della porta mi ritrovai davanti Damon. Lanciai un urlo e per poco non svenni. urlai. sussurrai tornando verso casa. In pochissimi millesimi di secondi lo ritrovai davanti a me. lo sfidai, oltrepassandolo. Mi fece una smorfia, per cominciare a seguirmi. chiesi irritata. rispose sfacciato. risposi, a pochi metri da casa. Raggiunsi il vialetto di casa mia e lasciai Damon fuori dal cortile. Stavo per chiudere la porta quando qualcosa mi bloccò. Il suo piede. sorrise sfacciato. Aveva in mano una lettera dei miei, col mio nome sopra. Lo mandai a quel paese e, mentre prendevo la busta e chiudevo la porta, lui mi salutava con un ‘ciao ragazzina’.
























 

OKAY.

Eccomi qui con la mia prima storia in questo settore c': Okay, comincio col dire che non mi dovete ammazzare se in questa storia Elena e Damon non saranno follemente innamorati l'uno dell'altro (io shippo Stelena e.e) Comunque, la pronuncia esatta del nome della protagonista è 'ELIS' se ve lo state chiedendo (?) beh, che dire? Niente di più, spero che la storia vi piaccia e che me la leggete :') 

P.S. Un ringraziamento speciale va alla mia migliore amica che mi ha costretto a scrivere il capitolo perchè dice che lei 'vive grazie ai miei capitoli'. ESAGERATA. Grazie Giada c':
ora mi dileguo, che questo spazio autrice sta diventando noioso. e.e Bye c:



 
  
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