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Autore: Sara8352    05/09/2013    1 recensioni
La storia parla di una ragazza che, non sopportando più le angherie della madre triste per la morte del marito, scappa di casa insieme all'amica che, pure lei, non ce la fa più a sopportare il padre che beve ogni sere e torna a casa ubriaco, picchiandola. Insieme vivono molte avventure in una foresta non ancor a esplorata dall'uomo.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I. L'incidente



Debora non ne poteva più. Non ce la faceva più a sopportare i grandi. Gli trovava così irritanti! Ogni cosa che faceva loro si lamentavano e lei proprio non li sopportava. Pensava che se al mondo avessero dominato i bambini,non ci sarebbero state tutte quelle ingiustizie, né in mare né in terra. Qualche volta erano simpatici, ma altre volte proprio non li sopportava. I suoi genitori erano i primi nella lista. Erano quelle persone noiose e serie che sembravano non sopportare i bambini. La trattavano sempre male e lei si stava stancando. Poi un giorno successe l'inevitabile. Debora aveva visto in televisione una gonna fantastica, e, visto che il giorno dopo sarebbe stato il compleanno della madre, chiese al padre se poteva andare a comprarla per regalarla alla mamma. Mentre era per strada il padre si scontrò contro un camion. L'incidente fu fatale. Da quel giorno la madre diventò ancora più cattiva del solito e cominciò a trattarla più come una serva che come una figlia, perché riteneva sua la colpa della morte del padre. Diceva che se non gli avesse chiesto di andare a prendere quella gonna, non avrebbe avuto l'incidente.

Poi, un giorno, la madre fece una cosa che mandò Debora su tutte le furie. Da un po' di giorni si era accorta che la gente che conosceva era più distaccata con lei e, finalmente, capì il perché: a casa era venuta una signora amica di sua madre e per sbaglio sentì la loro conversazione:

-Mi dispiace molto per quello che è successo a suo marito- cominciò a dire la signora. L'altra assunse un'aria triste e disse:

-Quella sfacciata di mia figlia! È tutta colpa sua, sa? Mia figlia voleva a tutti i costi una gonna che aveva visto in un negozio, quello che ha appena aperto. Mio marito le aveva detto che non poteva, ma lei ha insistito, e alla fine mio marito ha dovuto rinunciare ad una riunione di lavoro per far contenta quella viziata di mia figlia. Se non avesse insistito così tanto non sarebbe morto- disse in lacrime la donna.

-Ah, sì, me lo hanno detto un po' tutti in città- disse l'altra. Ecco perché in città avevano cominciato ad ignorarla. Debora, che aveva sentito tutto, non trovò affatto giusto che sua madre dicesse quelle bugie su di lei e che le parlasse male alle sue spalle. “Adesso tutta la città crederà che sono una bambina viziata” pensava Debora "e che mio padre sia mortò per colpa mia...". Non era affatto vero che si era messa a frignare per avere la gonna! E nemmeno era vero che suo padre aveva una riunione, sennò avrebbe lasciato perdere quel regalo e avrebbe fatto qualche cosa a mano. Si accorse che sua madre voleva proprio fargli fare brutta figura davanti a tutti per “vendicarsi”. Entrò in salotto con la faccia un po' china.

-Buongiorno- disse Debora piano piano.

-Ah,ciao- le fece la signora con distacco. Poi si volse di nuovo verso la madre di Debora e non le disse più nulla. Come se fosse arrabbiata con Debora che non aveva fatto nulla.

-Chissà come fa ad avere la coscienza pulita dopo quello che ha fatto. Probabilmente è talmente insolente che non si sente nemmeno minimamente in colpa- sussurrò la madre di Debora alla signora. Debora, che aveva sentito, corse in camera e si mise a piangere. “I grandi sono tutti credeli” pensò in lacrime.

  
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