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Autore: EagleTheBirdie    05/09/2013    0 recensioni
Dopo aver sconfitto il Kraken, creatura di Ade, Perseo torna per aiutare i suoi cari e difenderli dalla furia di Ade, liberato da Zeus per un periodo di prova e fedeltà. *Spero vi piaccia ^^*
Genere: Azione, Fantasy, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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SCONTRO TRA TITANI

AGE OF GODS


 

L'Olimpo regnava incontrastato sul mondo, quasi opprimendolo, gli dei erano raggruppati in cerchio attorno alla sala argentata, e Zeus, il padre degli dei, sedeva sul suo trono di pietra, - "Che stai dicendo, Ade!?"- Ade sorpreso fissò Zeus malinconico, - "Fratello... io, io non pensavo che..."- "Zitto! Ade, fratello... come posso perdonarti!"- Ade era stato punito e rimandato negli inferi per aver liberato la sua creatura, il Kraken. - "Ade, dimmi per quale motivo, tanto odio, per gli umani, per gli dei... per me"- Ade guardava in basso, in ginocchio di fronte a Zeus, che lo intimidiva con la sua voce possente, mentre Ade, era solo un povero dio, che viveva nell'odio, nell'invidia, nell'oscurità delle mura del Tartaro, in quegli oscuri luoghi infestati da creature feroci e sanguinarie, e lui se ne stava li, ad aspettare qualche segno del cielo, qualcosa che lo facesse emergere da quel buco, sotto il mare del mondo, per respirare aria più divina. -"Zeus, signore degli dei, per quanto tempo sono rimasto li, a soffrire, e tu qui, su in alto nei cieli dell'Olimpo, a vivere di amore... "- Fra i due ci fu qualche attimo di silenzio, - "Fratello, io come te, sono un dio, ma, non ho vita laggiù che meriti un dio, non ho figli da amare come te, non ho nessuno, con cui vivere nella mia oscurità"- Zeus meditava a lungo su quelle parole che il fratello gli diceva, nel cuor suo, provava una forte pena per Ade, ma sapeva, che se lo avesse liberato, che se solo avesse provato a lascare la corda, Ade se ne sarebbe andato a distruggere tutto, perchè esso vive della morte, ma è un suo sfogo, di tutto quello che Zeus gli fa pesare addosso. - "Ade, io ti perdono"- Ade rivolse un altro sguardo a Zeus, carico di fiducia, - "Fratello... lo sai che stai facendo un accordo?"- Zeus si rimproverò nel pensiero, ma annuì, - "Ade, ti lascio a conoscere l'animo umano, consideralo un periodo di prova, ti concedo 10 giorni, al termine, valuterò se la tua collera si è placata, e il tuo animo ritornato quello di un tempo"- "Si fratello"- Ade si alzò da terra, e i suoi occhi divennero rossi di potere, mentre svaniva in un cumulo di polvere nera. -"Padre"- Apollo corse verso Zeus, seduto a meditare sul suo trono, - "Si Apollo"- Apollo stentò un'attimo prima di parlare, ma poi vide lo sguardo perso di Zeus, - "Padre, come hai potuto? Ade, lo hai liberato!"- "No Apollo, gli ho dato solo un po' di tempo per pensare" -.


 

Un possente cavallo nero alato galoppava nei cieli della grecia, spoglio di sella e redini, percorreva la costa, in un volo senza meta, dirigendosi in alto verso le nuvole più fitte, squarciando il vento, e sferzando il bianco gas nuvoloso; d'un tratto una stretta virata lo portò verso verso il basso, sulle creste delle onde, e poi sugli scogli corrosi dalle forti correnti marine, arrivando così su una spiaggia sabbiosa, vicino a delle case di pescatori greci. Pegaso chiuse le ali e iniziò a galoppare verso le piccole casette di pietra rossa, fuori tanta gente che osservava la maestosa creatura dirigersi verso il centro, con occhi increduli, che cavallo tanto divino fosse giunto laggiù così in basso dal cielo. Pegaso si dirigeva sempre galoppando verso una casa poco vicina al centro del piccolo paese di pescatori, così d'un tratto si bloccò e nitrì di fronte l'abitazione, impennandosi e pestando gli zoccoli a terra e alzando la polvere, poi fermò e iniziò ad indietretreggiare piano, mentre dall'abitacolo usciva qualcuno, - "Cosa sei venuto a fare qui? Vieni per salutarmi?" - Perseo sorrise alla vista di Pegaso, si stupì di perchè fosse venuto fin laggiù, - "E da molto tempo che non ci vediamo eh? E' successo qualcosa?"- Pegaso cercava di far capire a Perseo che voleva portarlo con lui, - "Va bene... hah!" -Perseo gli salì in groppa in un lampo, e si diresse a passo veloce verso il mare, - "Perseo! Perseo! Dove stai andando?"- Perseo si girò verso la casa, e vide che Io gli stava correndo incontro, - "Pegaso sta cercando di dirmi qualcosa, e meglio che vada con lui, tornerò presto"- Perseò si voltò di nuovo e mandò Pegaso al galoppo verso il cielo, - "Va bene, ti aspetto Perseo"- Io fissò il cavallo galoppare verso le nuvole, e sparire nel cielo azzurro.


 

-"Perseo"- Perseo udì nella sua testa la voce di Zeus, che lo chiamava frettolosamente, - "Padre, sto arrivando" -Pegaso galoppava verso l'Olimpo, l'enorme palazzo degli dei, ma prima di vederlo, un'ombra nera gli tagliò la strada, e poi svanì dietro una nuvola bianca, - "Che fosse... no, non è possibile"-. Pegasò arrivò alle porte della sala degli dei con in groppa Perseo, che scese svelto com'era salito, e si diresse verso Zeus, che scrutava il mondo dalla sua mappa della terra, - "Perchè mi hai chiamato, lo sai che non voglio avere più a che fare con gli dei"- Zeus si avvicinò a Perseo con un simpatico sorriso sul viso, - "Perseo, è passato un po' di tempo, ti ho chiamato perchè ho bisogno di te, del tuo aiuto"- Perseo si innervosì a quelle parole, aveva già fatto tanto per gli dei solo sconfiggendo il Kraken, e non voleva avere altri problemi, dato che aveva messo su famiglia, -"Perchè hai bisogno di me? Che cosa vuoi che faccia?"- Zeus gli mise le mani sulle spalle, in segno di affetto, - "Perseo... devi aiutarmi con Ade"- "Ade..." - Perseo volse lo sguardo fuori dal palazzo, verso le nuvole, perso nei suoi precedenti scontri proprio con lui, -"Ha ucciso la mia famiglia, se mi chiedi di uccidere lui, allora ne sarò più che felice, ma se mi chiedi di aiutarlo"-"No Perseo, non ti chiedo di aiutarlo, ti chiedo solo di tenerlo d'occhio, non voglio che faccia pazzie"- Perseo si tranquillizzò un attimo, poi chiese: "Ma perchè io, non puoi tenerlo d'occhio tu? Sei o non sei il padre degli dei? Sono sempre io che devo fare i comodi per te"- Perseo si girò e si diresse verso Pegaso, lasciando Zeus con la sua armatura splendente e argentea, - "No aspetta! Ti scongiuro Perseo, ascoltami"- Perseo si fermò, e il suo sguardo si perse di nuovo fra le nuvole bianche, - "Allora cosa devo fare?"- Zeus fece qualche passo verso di lui e poi si fermò, - "Ho paura che Ade sfoderi tutta la sua furia sugli umani, e voglio che tu lo fermi, se questo dovesse accadere"- "Hai liberato Ade dagli Inferi!? Perchè l'hai fatto?"- "Liberato non è la parola giusta, gli ho dato solo un periodo di prova, un ritorno alla civiltà per vedere se merita di stare nell'Olimpo"- Perseo sorride per un attimo, - "Tu sei pazzo"- "No Perseo... sono solo troppo generoso, non ti avrei proposto l'idea di diventare un dio altrimenti"- "Questo e vero, ma... se solo Ade prova a toccare Io, o qualcun'altro a me caro... sfogherò tutta la mia rabbia su di te padre"- con queste parole Zeus lo lasciò andare, e per la rabbia Perseo sbattè il pugno sul muro, poi si aggrappò alla criniera di Pegaso e salì sulla sua groppa, -"Ha!"- Pegaso nitrì e poi partì via al galoppo, mentre Zeus svaniva in mille scintille in un vortice di fulmini incandescenti.

-"Come sarà uscire? Riemergere come prima, che cosa posso fare, appena fuori? Distruggere, creare, plasmare..."- Ade stava per riemergere dagli inferi, quando qualcuno lo chiamò da dietro, - "Voi emergere!? Ahahah!"- Ade si girò con nervosismo, e gli occhi spalancati verso la figura che gli stava parlando, - "Come osi, insulsa creatura e serva del mio regno, a rivolgerti a me in questo modo?" - Ade si avvicinò al minotauro che gli stava davanti, -"Non puoi uscire re degli Inferi, questa è la tua casa, il tuo regno, il tuo posto è qui"- "Stolto"- con un solo tocco di dita, Ade consumò la carne del minotauro, che emise un lieve grido che andava svanendo con lui nella polvere grigia, Ade lo aveva dissolto come faceva con le altre vittime dei suoi poteri divini. -"Ed ora, uscirò da qui"-.

Le onde rimbombavano sulla costa, mentre il piccolo paesetto di pescatori si ravvivava già di primo mattino con il sorgere del sole, - "Perseo"- una voce risuonava nelle orecchie di Perseo, che stava dormendo nel letto, Io gli era vicino e gli accarezzava i capelli da sotto le coperte, - "Cosa cè che ti turba Perseo?"- Io gli si avvicinò di più cercando di svegliarlo, -"Io, va tutto bene"- "Ne sei sicuro? Dove te ne sei andato ieri con Pegaso?"- Perseo si girò verso di lei, guardandosi negli occhi, - "Mio padre mi ha convocato sull'Olimpo, ma niente di grave, non è successo niente"-"Dimmi Perseo ti prego, cosa ti ha chiesto?"- Perseo rivolse lo sguardo dai suoi occhi per un istante, - "Vuole che tenga d'occhio Ade, non deve combinare guai, il problema e che c'entro io? Ade sarebbe mio zio, ma Zeus è suo fratello, dovrebbe essere lui ad occuparsene"- "Perseo, non devi farlo per forza"- Perseo prese le mani di Io e la strinse a se, - "Lo farò solo per proteggerti, e per la nostra gente, non per mio padre"- detto questo Perseo si alzò dal letto e uscì di casa, cominciò a preparare lo stretto necessario, tirò fuori la sua spada donatagli da Zeus, la estrasse da una botola sotto il pavimento e se la infilò in una cinghia sulla schiena. Io lo stava raggiungendo, mentre Pegaso era già sceso dal cielo davanti gli occhi di tutti, - "Che splendida creatura Pegaso, non è vero? Ricordi la prima volta che lo vedesti, te lo presentai proprio io nella foresta"- Perseo si avvicino ad Io appoggiando le sue mani sui suoi fianchi, -"E' un cavallo meraviglioso, certo che ricordo quel giorno, eri bellissima"- Io indietreggiò sorridendogli, mentre Perseo ricambiava e saliva sulla groppa di Pegaso. Io si allontanò dal cavallo per lasciarlo andare, Perseo salutò l'amata e volò via con Pegaso, dirigendosi verso le porte degli Inferi. Prima ancora di raggiungere la nuvola vicino, qualcosa gli tagliò la strada, come il giorno prima, così decise che fosse saggio tornare a terra, e così fece. Pegaso poggiò gli zoccoli a terra, Perseo rimase stretto in groppa, mentre osservava la tranquillità del villaggio, quando una nuvola nera coprì l'azzurro cielo, e calmò le onde; Perseo fissò l'incombente nuvola nera che copriva tutto, e Pegaso iniziava a scalpitare, tutt'un tratto un vortice di polvere nera gli apparì davanti, una forte corrente d'aria risucchiava le piccole pietre circostanti, mentre Perseo guardava l'imminente arrivo del re degli Inferi. Ad un certo punto il vortice nero smise di girare, e apparì una figura scura, umana; Ade placò il vortice, e il suo lungo mantello si aprì come un battito d'ali, liberando cenere e polvere bruciacchiati insieme ai tizzoni ardenti. Perseo iniziò a fissare i suoi occhi, che tempo prima aveva fissato con tanta paura, ora li fissava con profondo odio e gli si avvicinava con cautela, - "Figlio di Zeus, è qui che ti rifugi, dopo aver ucciso la mia creaura"- Ade si rivolse a Perseo, mentre i suoi piedi si appoggiavano al suolo e il lungo mantello tornava a strascinarsi sulla polvere, - "Ade"- Perseo strinse i pugni, mentre desiderava di tagliargli la testa in quel momento, - "Ne combinerai un'altra delle tue Ade!?"- "Ti posso dare una dimostrazione del mio vero potere semidio"- Ade emise un risolino di sfida, poi spalancò gli occhi rossi, chiuse un'attimo le braccia a se, e liberò la sua furia tutt'intorno a lui, scatenando una forte e nera onda d'urto che stravolse il paesaggio circostante, fece così fare un volo a Perseo e Pegaso lasciandoli sbigottiti, Perseo andò a sbattere contro le rocce e emise un forte grido di sofferenza, e cadde a terra intontito.

  
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