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Autore: Nyssa    11/03/2008    11 recensioni
L'amore non è solo come una rosa che sboccia o una pesca delicata, l'amore è anche una mela selvatica dal sapore un po' asprigno che nasce al freddo e tra le spine.
L'amore è fatto di tante cose, anche di imprevisti, esattamente come quello che colpisce Draco Malfoy ed Hermione Granger durante una delle loro solite litigate, ma che cosa gli è capitato veramente? E quali sono i tanti misteri della Londra babbana (ma non troppo) che Hermione è più che mai decisa a scoprire? E quali sono gli altrettanto sconosciuti motivi che spingono (o costringono?) Draco Malfoy a seguirla?
Prima classificata al Never Ending Story Awards - Terzo Turno secondo la scelta del pubblico.
Vincitrice nelle categorie: Best Saga, Best Romance, Best Plot e Best Couple (Draco/Hermione)
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
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Draco sputò metà del cappuccino sul giornale che stava leggendo davanti, facendosi andare di traverso il restante

Draco sputò metà del cappuccino sul giornale che stava leggendo, facendosi andare di traverso il restante.

Abbassò circospetto i fogli stampati e guardò in faccia la grifondoro che gli sedeva davanti che stava addentando una brioches al cioccolato. L’espressione di lei sembrava stranamente divertita e fiduciosa, quella di lui probabilmente ricordava lo sguardo sconcertato di un padre alla fatidica notizia “papà sono incinta e non so chi sia il padre!”.

-          Tu cos’è che vorresti fare? – domandò per precauzione

La scena da capo di famiglia che legge il giornale al mattino s’intonava a stento con le sue sembianze da bambino

-          Mi sembra ovvio, voglio tornare alla Queen Victoria – dichiarò lei come se fosse la cosa più naturale del mondo, fermando con un dito il cioccolato che rischiava di scivolare giù dalla sfoglia fragrante e portandoselo alla bocca

-          Ma tu sei tutta pazza!

-          Voglio saperne di più su questa storia dei mangiamorte – si offese lei

-          Sì e già che ci sei vai da zia Bellatrix e chiedile se ti prende con lei e ti fa un corso accelerato

-          Non sei spiritoso

-          Neanche tu

-          Io non scherzavo! – protestò

-          Bello! Quindi tu sei seria quando parli così serena della tua prossima e molto dolorosa morte?

-          Sei un uccellaccio del malaugurio – bofonchiò lei oltre il bordo della tazza da tè che sorseggiava

-          E vorrei ricordarti che Silente ci ha gentilmente obbligati ad andare alla ricerca di un ONORE che i Black non hanno mai posseduto nella storia del mondo magico; dopotutto, è stato Castor Black a uccidere suo fratello gemello…

-          Ma io pensavo che questa storia fosse collegata con l’intrigo di Voldemort, sennò non ci avrebbe scritto così presto e come risposta alla nostra lettera… - merda, aveva ragione, ma cazzo, voleva proprio farsi ammazzare la signorina!

-          Smettila di pensare, impiega le tue energie in qualcos’altro come rendere intelligente Potty o bravo a Quidditch Weasel, credo sia molto più produttivo per la tua Casa

-          Lascia Harry e Ron furori da questa storia!

-          E tu non darmi tutta questa confidenza, Sfregiato potrebbe offendersi o peggio ancora preoccuparsi e venire a salvarti!

-          Lascia che ti dica due cose, sottospecie di furetto, innanzi tutto nessuno ti aveva dato l’autorizzazione per aprire la mia posta – lui parve completamente disinteressato al rimprovero, come se la cosa non lo toccasse minimamente – e cosa fondamentale, della mia vita faccio quello che voglio, quello che voglio IO, chiaro?

-          Cristallino.

-          Bene.

-          Sei lunatica

-          COSA?!

-          Ho detto che sei lunatica – ripeté senza timore lui nuovamente concentrato su giornale e tazza

-          E sentiamo, perché sono lunatica? – pareva esausta dopo quella conversazione, povera Granger, voleva tanto andare a farsi ammazzare, perché non accontentarla?

Mi sembra ovvio, perché io non ho voglia di farmi fare la pelle dopo essere rimasto vivo così tanto tempo! Puntualizzò a suo beneficio

-          Passi dal chiamarmi “Draco” a “Malfoy” per finire con un “Furetto” a seconda della giornata

-          Non è vero!

-          Ah no? Allora forse devi ricordare cosa mi dicevi ieri sera… o meglio, cosa non mi hai detto…

-          Se tu mi chiami per nome è ovvio che faccio lo stesso – sbuffò levandosi una ciocca di capelli dal viso

-          Davvero? Quindi se io ti chiamassi “Hermione” tu la smetteresti con questa storia del furetto?

-          Perché ti dà fastidio? – nessuna risposta – lo prendo per un assenso

-          Non lo prendi per un accidente! Io non ho detto nulla!

-          Bene, allora domani andiamo in biblioteca e cerchiamo di infiltrarci oltre la porta… peccato che oggi sia tutto chiuso sennò potevamo fare qualche perlustrazione

-          Ma tu sei suonata! Che cosa ti ha fatto fumare l’altro giorno Blaise?

-          Spiritoso… ad ogni modo ci servirà un bel po’ di roba

-          Io propendo per una dose massiccia di fortuna e follia

-          Oh, andiamo, me la sono cavata in guai peggiori assieme a Harry e Ron, perché questa volta dovrebbe essere diverso?

-          Cominciamo col dire che avevate sempre qualcuno a pararvi il culo, fosse Silente, Piton, la McGranitt o anche quello stupidotto di Paciock

-          Sei fine quanto un camionista

-          Non so cosa sia un camionista, ma farò finta che tu mi abbia detto che sono irresistibile

-          Assolutamente no! Non ho detto nessuna cosa del genere! Semmai l’esatto opposto!

-          La tua carriera da vecchia zitella acida sta progredendo… non sai neppure stare agli scherzi

-          I tuoi scherzi sono di pessimo gusto e qui c’è in gioco dell’altro

-          Tipo che non vuoi ammettere che sei follemente innamorata di me?

-          Credo che il mio amore per te rasenti quello che provo per il Volo

-          Infatti ami volare – celiò sarcastico lui

Lei sbuffò spazientita, ma intanto sapeva che lui l’avrebbe accompagnata: non poteva fare altrimenti.

 

-          Visto che oggi non andiamo là, che si fa? – chiese poi lui, terminata la colazione e stiracchiandosi per la stanza

-          Beh, potremmo appostarci lì fuori e vedere se…

Un’occhiata sufficientemente eloquente la fece tacere prima della fine della frase.

-          Potresti sempre rimettere in ordine questo porcile che hai fatto in questa stanza, guarda! C’è roba tua ovunque!

-          Anche le tue cose sono sparpagliate in giro, perché devo pulire solo io?

-          Le mie cose non sono in giro!

-          Sì!

-          No!

-          Se tu non le rimetti a posto non lo faccio neppure io

-          Bene, allora non si fa neppure questo

-          Ottimo!

-          Bene!

Si guardarono in cagnesco.

-          Mi accompagni a trovare i miei genitori?

Draco si voltò di scatto e la guardò sbigottito mentre lei fingeva di occuparsi del polsino della maglia.

Fece per dire qualcosa, ma le parole gli morirono in gola quando gli occhi dorati e un po’ vacui di lei si sollevarono dal pavimento incontrando i suoi.

Richiuse la bocca, prese un respiro e disse semplicemente “D’accordo”.

 

*          *          *

 

-          Sei sicura di non esserti persa? – dichiarò un ragazzino biondo che teneva la mano ad una affascinante giovane donna camminando svelto per il marciapiede

-          Fidati, sono cresciuta tra questi quartieri, li conosco benissimo – ribadì lei per la trecentesima volta fermandosi ad ogni angolo per riassaporare il clima e gli odori degli isolati di quando era bambina, gesto erroneamente interpretato da lui come di insicurezza sulla via da percorrere.

Richmond upon Thames era dove sorgeva la villetta di quando era bambina e dove i suoi genitori abitavano ancora, anche se, per quanto la riguardava, ormai la sua casa era il mondo magico e Hogwarts.

Stare tra i babbani le piaceva ancora, ma il non poter usare la magia e compiere tutti quei piccoli gesti giornalieri che i maghi fanno quasi senza pensarci era terribile.

Sapeva che il suo posto non era né da una parte né dall’altra, né nel mondo magico né in quello babbano perché era una mezzosangue, come Malfoy sottolineava ad ogni parola, ma se avesse dovuto essere sincera, il suo posto sarebbe stato tra i maghi e le streghe.

 

Anche quando era bambina e se ne stava in disparte si sentiva sempre diversa dai suoi coetanei e coetanee, aveva voglia di conoscere e imparare tante cose, la maggior parte delle quali i bambini ignorano, oppure non vogliono sapere.

Quando era arrivata a Hogwarts aveva sentito di essere nel suo, ma, allo stesso tempo, c’era qualcosa di lei che stonava tra tutte quelle persone che avevano parenti o genitori maghi e lei aveva scoperto che esisteva quel mondo solo da pochi giorni.

Tanti erano i motivi che avevano contribuito a renderla la per fettina Granger-so-tutto-io oltre alla sua indole un po’ saccente e primo fra tutti era il desiderio di dimostrare agli altri maghi che era all’altezza, quasi avesse sempre paura che la potessero cacciare nel caso non fosse stata brava quanto loro. Come un bambino che ha sempre paura che gli tolgano dalle mani l’amato giocattolo, lei era uguale.

All’inizio aveva sperato di poter tornare a fare una vita comune al termine degli studi, da semplice essere umano, ma più trascorreva del tempo tra i maghi e più voleva fare la loro vita ed essere dei loro, per questo all’inizio lo sprezzo con cui la chiamava Mezzosangue la feriva tanto; adesso, dopo sei anni, sapeva che quell’insulto non rappresentava più nulla, soprattutto dopo quanto accaduto.

Avrebbe quasi detto che un poco Draco Malfoy la stimasse. Senz’altro non la voleva più offendere con quella parola, quello lo sapeva, la usava solo per darle sui nervi e, nonostante tutto, era una cosa che la faceva ridere e allo stesso tempo mandare in bestia.

 

Anche lui, però, alla fine si era dimostrato una persona molto diversa da come credeva.

Quando l’aveva conosciuto era un bambinetto snob, pieno di sé e di arie da intoccabile, adesso aveva una vita terribile, braccato da qualcuno che lo voleva uccidere, quel qualcuno che erano i suoi stessi parenti, la zia, lo zio.

Oltre a tutto questo, doveva mantenere un segreto pericoloso e portare quel peso da solo. Aveva brutti ricordi con cui fare i conti, amici infidi, poteri esagerati da poter gestire a cuor leggero e… una rompiscatole come lei a cui stare dietro che all’improvviso se ne usciva con la nostalgia di casa e gli chiedeva di accompagnarla a Richmond.

E ovviamente non disdegnava una certa propensione all’autolesionismo, chiaro.

 

Vide un autobus rosso attraversare la strada a velocità sostenuta, scarrozzando i turisti estasiati che scattavano foto dai finestrini.

Londra non sarebbe stata la stessa senza i bus a due piani e le cabine telefoniche caratteristiche… come la gente ricordava di Roma il Colosseo e di Parigi la Torre Eiffel, a Londra c’erano troppe cose e quindi si rammentavano dettagli e piccolezze; Buckingham Palace, la Torre di Londra, il Big Ben, il Ponte, la City, il Museo delle Cere e quello della Corona… forse qualcuno li poteva scordare momentaneamente, ma nessuno dimenticava la gita in autobus o una telefonata dalla cabina storica.

 

Ed era proprio verso una di queste che il biondastro si stava dirigendo, trascinandola per una mano con una certa impazienza.

-          Perché andiamo qui? Casa mia è da quella parte – e indicò la strada con le aiole dove, in una di queste, era piantato un cartello bianco che ricordava le città con cui il quartiere era gemellato.

-          Se vuoi dare spettacolo fa’ pure, ma io tra cinque secondi cambierò età e non ci tengo a rimanere in mutande per strada.

Decise di assecondarlo come si fa con un malato di mente, dopodiché chiuse la porta della cabina dietro di sé e guardò fuori nella speranza che non passasse nessuno di particolarmente curioso.

 

La consueta luce sgargiante si sprigionò dal corpo di lui avvolgendolo completamente; la ragazza si parò gli occhi mentre il fascio abbagliante invadeva la cabina e si propagava anche all’esterno. Grazie al cielo la porta era sigillata e comunque i passanti avrebbero creduto che si stesse trattando di un tecnico del telefono che sistemava l’illuminazione notturna: ne ricordava parecchi quando era bambina perché i balordi che uscivano ubriachi dal pub in fondo alla strada si divertivano con qualche piccolo atto vandalico, roba di poco conto perché i poliziotti a quell’ora erano sempre in giro a controllare visto che il quartiere ospitava persone piuttosto facoltose e benestanti, però spesso qualche vicino si accorgeva della scomparsa di due o tre nani da guardino, un paio di vasi di sempreverdi, sparivano gli elenchi del telefono e si spaccavano le lampadine della cabina oppure qualcuno si divertiva a scarabocchiare i cartelli stradali con scritte oscene.

Per questo raramente qualcuno ci avrebbe fatto caso.

Si voltò verso il biondo vedendo la luce sagomarsi fino a formare una figura più adulta rispetto a quella precedente.

Cacciò quasi un grido quando si accorse di un mezzo centimetro di pelle scoperta del torace di lui a cui, chiaramente, ormai gli abiti stavano piuttosto stretti. Repentinamente si girò schiacciando il viso contro il vetro come fanno i bambini mentre si annoiano e si tormentò nervosa i capelli in attesa che lui aggiustasse i vestiti e potesse coprirsi.

-          Te lo assicuro, tu mi preoccupi… - quanta considerazione da parte di Malfoy che, dal tono delle sue parole, era un misto di incredulità dal suo comportamento esageratamente pudico e di derisione per lo stesso motivo.

Ad essere onesti, ormai avrebbe dovuto perdere quegli atteggiamenti da un po’, tra quella volta che l’aveva toccata in accappatoio, ciò che era quasi avvenuto la sera precedente e tutte le volte che lui aveva la brutta abitudine di girovagare con la camicia aperta per casa… ma si sa, le brutte abitudini sono dure a morire, le sue, poi, erano come gli Highlander.

Con ogni probabilità qualunque altra ragazza di Hogwarts l’avrebbe picchiata a sangue per il falso disinteresse che mostrava nei confronti del Principe degli Slytherin, sia perché aveva quella fortuna immeritata e sia perché non ne approfittava.

Beh, ammetteva che non si sentiva più così disinteressata dal fascino del Serpeverde, ma da lì ad “approfittarne” ci passava la Fossa delle Marianne!

Sospirò mesta lanciando occhiate dietro le sue spalle nella speranza di trovarlo vestito, ma a quanto pare alle serpi piaceva sempre prendersela comoda.

Neppure il tempo di rigirarsi che sentì arrivare il cambiamento d’età anche per lei.

La solita fortuna… e dire che voleva solo fare una visitina veloce nella speranza che i ladri non fossero entrati in casa mentre i suoi genitori erano troppo occupati tra congressi, studio, cellulari e cene di lavoro…

Chiuse gli occhi e aspettò che terminasse il fenomeno.

 

Quando anche la seconda luce fu scomparsa, si guardò seccata la maglia e la camicia che le andavano ormai un po’ larghe, le aggiustò con un colpo di bacchetta e la nascose nuovamente nella borsa.

Un’occhiata al biondastro che sembrava in condizioni presentabili e si concesse di sboccare la porta a vetri.

-          Dovresti avvertirmi un po’ prima! – protestò asciutta, per niente contenta che esistesse la possibilità che un passante avesse adocchiato il fenomeno

-          Sì, come no! La prossima volta ti faccio un cartello – sbuffò la serpe, comunque felice di essere tornata alla sua età naturale.

-          E se qualcuno ci avesse visto? – dichiarò lei ad alta voce aprendo l’uscio verso l’esterno

-          Ma chi vuoi che ci abbia visto? – ribatté sistemando la camicia dentro i pantaloni neri e passandosi una mano nei capelli.

Si arrestò visto che la grifondoro si era fermata in mezzo al marciapiedi intralciandogli il passo, apparentemente senza una ragione.

Alzò gli occhi che prima erano impegnati ad abbottonare la camicia e notò quattro figure sbigottite ferme davanti a lei.

-          Hermione? – chiese una di queste con una coda di cavallo fermata da un elastico viola di paillettes particolarmente vistoso

-          Jenny?

Draco spostò alternativamente lo sguardo dalla mezzosangue alla sconosciuta e poi anche alle altre tre impalate in mezzo alla strada: tutte e cinque sembravano conoscersi.

Cazzo, se avevano sentito quello che si erano detti avrebbero potuto fraintendere…

Lanciò un’occhiata alla Caposcuola sbigottita che sembrava non aver ancora colto il pericolo della loro innocente discussione. L’altra di fronte a lei, invece, l’aveva capito benissimo visto che continuava a spostare gli occhi su di lui e su di lei con incertezza.

Cercando di ricomporsi “Jenny” tossì falsamente, si stampò un sorriso sulle labbra e lanciò in avanti le braccia per stringere la sua vecchia amica.

Non era proprio certo che la Granger avrebbe usato lo stesso termine, soprattutto visto il barlume di rabbia che brillava nelle sue iridi dorate.

Usò la legilimanzia nei confronti della sua compagna, vana speranza di riuscire a capire qualcosa, soprattutto chi fossero le quattro statuine, i suoi pensieri, però, erano criptati meglio della cassaforte della Gringott; spostò l’attenzione sull’altra, ciò che poteva capire del flusso di pensieri di lei era pressappoco “Caspita se Hermione è cambiata! E chi l’avrebbe detto che… in mezzo alla strada, poi, una come lei…”.

Trovando qualcosa e qualcuno con cui divertirsi, Draco sorrise mellifluo e il suo ghigno sardonico non sfuggì alla grifoncina che si affrettò a comunicargli telepaticamente che non avrebbe dovuto usare la legilimanzia con i babbani e dal tic nervoso dell’occhio comprese che ciò che anche lei aveva sentito non le piaceva per niente. Le concesse un’alzata di spalle mentale tornando a concentrare l’attenzione sulle altre quattro.

Non avevano un’espressione molto acuta e vestivano quegli osceni abiti fatti in serie così di moda tra i babbani, esseri decisamente privi di gusto. Discutibile era anche l’ombretto madreperlato e particolarmente vistoso che sfoggiavano tutte e quattro, più o meno intonato all’abbigliamento. Non gli piacevano.

-          Sono anni che non ci vediamo! – stava intanto ciarlando Jenny mentre la Granger rispondeva in maniera telegrafica e lanciava occhiate d’odio che rasentavano quelle che rivolgeva a Nott o a Goyle, una cosa comprensibile se si considerava anche il senso di superiorità che invadeva qualunque essere umano al cospetto dell’anello mancante dell’evoluzione – l’ultima volta eravamo… Amanda, quando è stato? – continuò imperterrita Jenny-fiocco-viola

“Amanda” l’interpellata si puntò un dito con le unghie laccate di giallo al mento e ripensò intensamente, probabilmente l’operazione stava assorbendo tutte le sue energie visto che era immobile come una statua

-          Credo che fosse quella volta che eravamo ancora alle medie – concluse infine come un congressista termina la sua relazione

Dimmi che non sono loro trasmise telepaticamente alla mezzosangue, divertendosi sempre di più.

Loro chi? Rispose lei fingendo di non comprendere quando, invece, aveva inteso alla perfezione.

Già, erano proprio loro… quelle… quelle famose persone che l’avevano portata nella “Casa degli Innamorati” per la prima volta.

-          E non ci hai ancora presentato il tuo ragazzo! – squittì una ragazzina minuta che dimostrava quindici anni dai capelli biondi liscissimi tutta euforica

Draco ghignò, probabilmente in quel momento la Granger era in preda ai conati di vomito, anche se non si sarebbe dovuta lamentare così tanto, c’era la fila per essere falsamente spacciata per la sua ragazza, fosse anche per un misero e involontario sbaglio.

-          Ah, ecco… - Hermione sembrava stranamente a disagio e piuttosto preoccupata delle conseguenze.

 

Se fosse stata un’altra, considerò Malfoy, avrebbe dovuto davvero preoccuparsi per la sua sadica vendetta a causa di un errore innocente, ma per una volta le avrebbe retto il gioco, fosse solo per farsi un po’ di ridere dietro alle quattro oche.

-          Dolcezza, chi sono queste? Le tue amiche? – intervenne prontamente con tono suadente che fece arrossire due delle sconosciute, di cui al momento ignorava il nome, e la sua pseudo-ragazza.

-          Sì, Draco, sono loro – rispose con la voce gelida di un iceberg pizzicandogli dolorosamente la mano che stava vagando decisamente troppo libera sulla sua schiena – lascia che te le presenti! – cinguettò ancora più fasulla

Le quattro si schierarono sorridenti sfoderando la dentatura perfetta di una Barbie e facendo ondeggiare i capelli e gli orecchini

-          Lei è Jenny – iniziò additando la ragazza col fiocco viola che aveva nominato all’inizio – Amanda – unghie-gialle fece ciao ciao con la manina mettendo in mostra lo smalto che, ad un esame più attento, non era tutto giallo ma a pois bianchi – questa è Simone – e la bionda dai capelli lisci sorrise senza riuscire a staccare gli occhi di dosso al fusto accanto alla sua ex compagna di scuola – e per finire Cynthia – subito ribattezzata azzurro-in-toto.

Era mai possibile che una come la Granger avesse avuto delle amiche simili?

In verità lei sembrava dire tutto il contrario, ma le quattro Signorine-Arcobaleno si stavano comportando come se fossero grandi confidenti.

-          Lui è Draco – aggiunse con voce piatta allontanando nuovamente la mano di lui in discesa libera verso il suo fondoschiena

La solita scena, pensò la serpe studiando i volti da esposizione a radiazione luminosa delle quattro babbane, sembravano un gruppo di ebeti trapiantati su un marciapiede.

-          Herm, cosa ci fai a Londra? Credevo che non tornassi a casa per Natale – chiese una delle quattro

-          Sono venuta solo a trovare i miei genitori – rispose sbrigativa

-          Allora puoi passare il pomeriggio con noi! – cinguettò Azzurro-in-toto giubilante avvicinandosi strategicamente al biondo

-          Veramente… - veramente loro dovevano ancora vederli i signori Granger

-          È una splendida idea, perché non le accompagniamo? – la sollecitò Draco stringendole possessivamente la vita prima che unghie-gialle riuscisse ad arpionare il suo braccio

Probabilmente in quel momento la Granger stava riversando su di lui il suo vernacolo di parolacce; non che ci fosse da preoccuparsi, visto che di sicuro non ne conosceva più di quelle che Potty stesso gli aveva affettuosamente rivolto, ma sembrava molto, molto scocciata dalla cosa e di certo non condivideva il suo desiderio di divertirsi.

Questa me la paghi, furetto! Gli fece gentilmente presente con la legilimanzia, lui ghignò ancora

Ma come, non volevi vendicarti di quando ti hanno portato in quel postaccio?

Non so di cosa parli

Io lo so fin troppo bene, quel posto che i babbani chiamano “Casa degli innamorati”

Non sono loro!

E io sono Biancaneve il disappunto della mezzosangue era evidente e, sfortunatamente, non le intenzioni di lui

Avanti, hai l’occasione di fargliela pagare con gli interessi, che cosa ti costa?

Non mi abbasserò al loro livello!

Non fare sempre la Sanata Immacolata Hermione Granger… cosa te ne viene in tasca? Hai l’opportunità di dimostrare loro di stare con un ragazzo ricco, affascinante, praticamente perfetto…

…E molto modesto aggiunse

Anche. E’ un’occasione unica della vita, vuoi mettere presentargli me al posto di Lenticchia?

Ron non ha niente da invidiarti

Su questo ne discutiamo quando arriviamo a casa, nel frattempo…

Non avrebbe dovuto, ma le aveva messo la pulce nell’orecchio per divertirsi un po’ e sapeva che in quel momento pensieri vendicativi assai poco consoni ad una virtuosa Gryffindor stavano solleticando la fantasia della sua piccola Mezzosangue.

E sapeva che avrebbe capitolato.

Perché se c’era una e un’unica cosa che loro due avevano in comune era un orgoglio sfrenato e quelle quattro oche avevano osato ferire quello della Granger tanto da farle ricordare l’episodio avvenuto quasi cinque anni prima indelebilmente.

Non l’avrebbe lasciate correre, non questa volta.

Se la conosceva anche solo un pochino, le avrebbe umiliate fino a farle vergognare di averle fatto un tiro così mancino.

E lui si sarebbe divertito un mondo perché era un lato del carattere della mudblood che si riusciva a scorgere di rado e che dava il meglio di sé solo quando entrava con competizione con lui.

Cosa sarebbe successo se avesse, per una volta, sbaragliato liberamente il campo, sfogandosi su qualcun altro che si era permesso altrettanta perfidia, ritrovando così la sua pace mentale?

Non lo sapeva, ma voleva vederlo.

 

-          Ragazze – intervenne il biondastro con un sorriso da fotomodello – che ne dite di quel locale in centro? Non è molto lontano e molto carino… avete presente, quello dove vanno tutti…

-          Intendi la Casa degli Innamorati? – rispose euforica fiocco-viola

-          Ecco, sì, proprio quello! Io non sono molto pratico di Londra…

-          Certo, è un posto fantastico! – continuò capelli-lisci

 

Il piccolo gruppetto s’incamminò all’indirizzo della prima stazione della metropolitana.

Lui la trascinava come se la sua opinione fosse già stata espressa, anche se neppure una parola era stata ancora pronunciata.

Non avevo ancora deciso puntualizzò la Caposcuola mettendo il broncio per le scale e rifiutandosi di proseguire oltre, sperando ancora di essere in grado di trattenersi dal volersi davvero vendicare; le sorrise, abbassando il volto e avvicinando piano le labbra all’orecchio della Granger, le scostò uno dei soliti riccioli ribelli

-          Non si dicono le bugie, piccola mezzosangue… - le sussurrò sottovoce facendole venire un brivido, dopodiché la condusse ancora intontita lungo le scale che scendevano fino ai binari, probabilmente senza avere coscienza del piccolo piano che lui stava elaborando mentre procedevano e che avrebbe presto visto il piccolo trionfo dell’orgoglio mortificato molti anni prima di una ragazza.

 

In un battibaleno, altri avevano deciso per lei che NON era giusto che NON si vendicasse.

Ogni tanto si domandava perché tutto aveva cominciato a girare all’incontrario, nei film erano sempre gli amici a dire al protagonista di non vendicarsi, qui, invece, aveva una specie di serpe infida che forse era sua amica e forse no, che perorava il suo divertimento personale spronandola a mettere in imbarazzo le sue ex compagne.

Perché Draco Malfoy non poteva semplicemente fare come l’amico di tutti i film? Dirle che non doveva vendicarsi sollecitandola a continuare per la sua strada?

Perché Draco Malfoy è un bastardo sadico, puntualizzò lui infiltrandosi tra le sue riflessioni con una verità inconfutabile.

Il problema, però, era che aveva una voglia matta di dimostrare a quelle quattro che non era una scarpa da buttare, anche se, momentaneamente, ancora senza ragazzo come ai vecchi tempi.

Con un grosso sforzo di volontà, forse sarebbe riuscita a controllarsi dal non prenderle a schiaffi per come si erano comportate, ma se ci metteva pure Malferret i suoi propositi da brava bambina andavano a rotoli…

 

*          *          *

 

La sala da tè era come l’aveva lasciata la sera prima: di pessimo gusto.

Indirizzò la sua fortunata compagna verso un divanetto ad angolo proprio sotto una pianta tropicale che faceva ondeggiale le foglie lanceolate.

Le quattro Signorine-Arcobaleno furono costrette a prendere posto di fronte a loro e a invidiare terribilmente in braccio fasciato nella camicia bianca che cingeva protettivamente le spalle della mora, imbarazzandola.

-          Hai detto che non sei di Londra? – gli si rivolse capelli-lisci sorseggiando un bicchierone di cocktail analcolico alla frutta

Draco sollevò gli occhi dalla sua degustazione e li posò in quelli della ragazza facendola indietreggiare con tanto di bicchiere tra le mani

-          No

-          E come hai conosciuto Hermione? – domandò Azzurro-in-toto, esaltata come se si fosse appena fatta una canna e bevuta tre Black Russian.

-          Ci siamo incontrati a scuola – rispose fredda lei sorseggiando il tè distaccata, ancora un poco incerta se stesse davvero facendo la cosa giusta perché una brava Caposcuola non avrebbe dovuto indulgere nella ripicca di un episodio accaduto secoli prima.

-          Il bello delle scuole private – cinguettò

-          Dopotutto, Hermione è sempre stata la più brava della classe fin da quando frequentava la scuola con noi…

Draco non aveva dubbi.

L’intelligenza di quelle quattro mezze assieme non avrebbe raggiunto neppure quella di Weasel; se tutte le studentesse babbane erano così, non dubitava affatto che la Granger fosse una cima tra loro…

-          Hermione è molto brava anche da noi – annunciò al mondo con orgoglio, accantonando momentaneamente il nomignolo da so-tutto-io-Granger – è la studentessa più brava di tutto il corso!

-          Ma anche tu devi essere molto bravo – sottolineò allusiva unghie-gialle; Draco la guardò quasi con compassione, le mancava solo la divisa di Hogwarts e poi poteva aggiungerla alla sua lista di “ragazze senza la minima speranza”

-          Siamo molto contente per te – annuì fiocco-viola melliflua e falsa quanto una vipera, la migliore amica di Milicent Bulstrode

-          Siete invidiose come la rana del bove – disse pianissimo la Granger al bordo della tazzina, ma non sufficientemente sottovoce perché lui non potesse ascoltarla

Trascorse un attimo di silenzio imbarazzato tra loro.

-          Questo posto è molto carino – commentò il Principe delle Serpi guardandosi orripilato attorno

-          Già, è vero! – annuirono in coro le ragazze

Sei nauseante lo rimbeccò invece Hermione troppo occupata dalla scorza del limone per rispondere giubilante come le altre, lui finse di non aver sentito.

Il cactus alla porta non mi piace rispose lui, perfettamente conscio che aveva sviato il discorso per farla infuriare. Però, effettivamente, quel cactus era bruttissimo.

Sollevando gli occhi al cielo, lei sospirò, come se avesse a che fare con un bambino capriccioso.

-          Qualcosa non va? – le domandò Amanda-unghie-gialle

-          Probabilmente Hermione e il suo ragazzo preferivano trascorrere il pomeriggio da soli – fece presente Cynthia-azzurro-in-toto

-          Oh… - Jenny-elastico-viola fu colpita dall’effettiva probabilità di quelle parole

-          Non preoccupatevi, io e Draco – e pronunciò il nome di lui con la durezza di chi sapeva che gliel’avrebbe fatta pagare presto – non avevamo particolari progetti…

-          Non essere timida – le rispose capelli-lisci-Simone – fate pure come se noi non ci fossimo

-          Beh, in quel caso… - questo era Malfoy che chiaramente non si lasciava scappare occasione per farsi del ridere sull’imbarazzo altrui, anche se al momento le sfuggiva se fosse più ridicolo il suo ingenuo rossore o quello che probabilmente avrebbe scatenato nelle poverette di fronte.

 

Un’occhiata raggelante della Granger fu comunque sufficiente ad arrestare un millimetro in più l’avvicinarsi imminente della testa bionda.

Il ghigno made-in-malfoy si dipinse sulle labbra sottili, la Granger era furiosa e quegli occhi avrebbero congelato perfino un vulcano in eruzione, ma dopotutto, era o non era il possessore del Fuoco che brucia in eterno?

 

Vedendo che il ragazzo continuava ad avvicinarsi, un po’ spavaldo e sempre sicuro di sé, Hermione si ritrasse un poco

-          Ti odio – disse appena prima che le labbra s’incontrassero

-          Se questo è il tuo odio – sottolineò lo Slytherin quando le concesse di riprendere fiato – ne sono affascinato, vorrei che non provassi nient’altro nei miei confronti, anche se questa mattina hai così spontaneamente confessato di trovarmi affascinante e irresistibile

-          Te lo dico chiaramente – continuò lei a bassa voce, piantandogli l’unghia dell’indice a metà del petto – nessuno riesce a oltraggiarmi e farmi arrabbiare come te!

-          Una virtù di pochi… ne sono lusingato

 

Esasperante.

Riusciva a pensare solo a quell’aggettivo in quel momento.

Draco Malfoy era una persona tremendamente e maledettamente esasperante.

Primo perché si ostinava a voler fare tutto di testa sua, facendole poi credere che fosse lei a volerle avere sempre tutte vinte.

Secondo perché non le piaceva dover sempre fare la vittima sacrificale perché il signorino potesse divertirsi a modo suo.

E terzo perché non la lasciava respirare! Sarebbe morta per mancanza d’ossigeno, lo sentiva…

 

Se non la smetteva immediatamente di baciarla, niente e nessuno l’avrebbe trattenuta dallo stampargli un sonoro e quantomai meritato schiaffo sul suo bel viso perfetto: cinque dita che spiccassero sulla pelle liscia e bianca.

Nessuno!

…a parte forse gli occhi inebetiti delle sue ex compagne di scuola che seguivano lo svolgersi degli eventi come di fronte ad una soap-opera.

Probabilmente non avevano ancora afferrato che tra lei e l’altro Caposcuola non passava certo idilliaco amore  ma puro e semplice odio.

Veramente doveva fare una revisione a quel pensierino, ma al momento non era decisamente il caso, era troppo occupata a riprendere fiato e a cercare un modo di levare quel maledetto sorriso soddisfatto che la serpe sfoggiava.

 

Quando finalmente riuscì a rassettarsi la camicia storta e i capelli, le sue quattro amiche erano basite nei loro posti, gli occhi ancora fissi su di lei, increduli.

E leggeva loro in faccia che si sentivano terribilmente insignificanti.

Questo però era tutto merito del serpeverde.

Probabilmente non avevano e non avrebbero mai creduto che Hermione Granger potesse fare qualcosa del genere.

E facevano bene!

Perché non era da lei comportarsi in quel modo, infatti non l’aveva mai fatto con un ragazzo, se ne avesse mai avuto uno.

Era solo che Malfoy riusciva a tirare fuori il peggio di lei.

 

Il biondastro, dal canto suo, gongolava soddisfatto sul divanetto, come se non fosse accaduto nulla per lui.

 

Draco fece finta di non notare l’odio che brillava tra le iridi.

Vendetta riuscita, che aveva da lamentarsi?

Ok, lo ammetteva, si era lasciato prendere la mano come suo solito, ma non gli era sembrato che lei fosse così schifata… aveva un insospettabile lato passionale nascosto sullo gli strati di tonache e veli da suora.

Spostò gli occhi sulle altre che sfoggiavano l’espressione alla Dobby-elfo-domestico, perfetto, probabilmente quello era il livello d’intelligenza più alto a cui riuscissero ad aspirare.

 

Povera piccola mezzosangue…

 

*          *          *

 

All’imbrunire finalmente poterono liberarsi delle quattro sanguisughe colorate.

Le strade erano ormai scure, le vetrine illuminate e i lampioni accesi.

 

Hermione Granger camminava spedita con il classico incedere da Jurassic Park che la caratterizzava quando era particolarmente seccata.

 

Draco Malfoy la seguiva, non riuscendo quasi a tenerle dietro neppure col suo passo veloce; le mani erano affondate nelle tasche del cappotto scuro, i capelli scompigliati dal vento invernale.

E si stava casualmente divertendo un mondo.

 

La mezzosangue era stata fantastica con quelle quattro oche, anche se nel privato della sua mente probabilmente lui era diventato il bersaglio dei corpi speciali che gli stavano procurando una sofferente e agonizzante morte.

 

La guardò di soppiatto e lei si fermò in mezzo alla strada, aspettandolo; le braccia erano piegate sui fianchi, le sopracciglia pericolosamente abbassate e l’aria da Regina delle Amazzoni.

In quel momento avrebbe travolto un panzer.

Lo aspettò finchè non la raggiunse

-          Ti sei divertito, oggi? – domandò con aria fintamente dolce

-          Abbastanza – una risposta come un’altra per dire che, sì, si era divertito a prendere per il culo quelle quattro stupide che avevano osato infrangere il sacro onore di una strega come Hermione Granger

-          Ne sono felice, adesso che hai avuto la tua vendetta sono sicura che sarai più soddisfatto

Bisbetica e irascibile, ma anche tremendamente sensuale

-          Credevo che la vendetta fosse la tua

-          Mi pareva quasi che fosse il tuo orgoglio ad essere stato ferito… - pigolò come se non si fosse accorta di ciò che lui aveva detto. Clpito e affondato

-          Facciamo finta che fosse così, anche se dubito che qualcuno riuscirebbe a far sentire insignificante Draco Malfoy

-          D’accordo… dunque penso che PER DOMANI non ci siano problemi, VERO?

-          Domani? – chiese come se si trattasse di un appuntamento dimenticato

-          Alla Queen Victoria, ricordi? – rispose lei, sibilando, ma il sorrisetto beffardo lasciava presagire il peggio se, dopo quelle piccole libertà che si era preso nel pomeriggio, le avesse detto di no: non che avesse avuto da preoccuparsi, ma intanto sapeva come sarebbe finita… decise di rimanere in silenzio, l’unica arma che lei non gli aveva ancora distrutto e che nessuno avrebbe potuto levargli

-          Lo prenderò per un assenso

Continuarono a camminare, questa volta con più calma

-          L’hai fatto solo per costringermi a portarti là? – le chiese un poco dubbioso, riflettendo su quanto accaduto

Lei si voltò, le mani intrecciate dietro la schiena, un bel sorriso sulle labbra e i capelli che imprigionavano i fiocchi di neve che cadevano dal cielo

-          Elementare, Draco. Elementare.

Gli sorrise, dolcemente.

E lui seppe che non ci aveva minimamente pensato.

Fino al momento in cui glielo aveva chiesto.

 

Qualcuno diceva che Hermione Granger era una persona piatta ed ordinaria, ma lui non si sarebbe stancato di continuare a vedere cosa si sarebbe inventata.

Era una ragazza che cercava di prevedere l’imprevedibile, ma che non conosceva nulla della cattiveria dell’uomo, di quanto potessero essere subdole le azioni di qualcuno. Capiva perché Silente gli avesse chiesto di proteggerla. Lei non era abituata a pensare in termini di tornaconto, non avrebbe mai tenuto in considerazione il fare qualcosa per ottenere dell’altro, come ricatto; la maggior parte della gente, invece, non pensava ad altro.

Lei non ne era capace perché la sua anima era ancora bianca e pura.

 

E la stimava per questo, per essere riuscita a rimanere tale in un mondo tanto marcio.

La invidiava per non aver mai dovuto fare i conti con i Male che l’avrebbe irrimediabilmente sporcata.

La voleva vicina perché la forza di lei era tutta nella sua volontà di rimanere sempre dalla parte del giusto, del bene.

 

E poi c’erano momenti in cui voleva trascinarla all’inferno con lui.

Macchiarla senza pietà, tingere quel bianco finchè non fosse diventato nero.

 

Ma l’unica cosa che desiderava davvero, sempre e comunque, era poterla avere.

In modo che anche nella sua anima dannata ci fosse un pezzettino di bianco e in quella di lei uno nero, perché vedendo il Bene, lui avrebbe potuto abbracciarlo e seguirlo: con l’immagine di lei, stare dalla parte di Potty sarebbe stato molto più facile e conoscendo il Male lei avrebbe saputo combatterlo, anche tramite quel puntino chiaro nel nero del suo spirito.

E lei ci sarebbe riuscita, con o senza di lui.

Lui, però, voleva essere con lei.

Perché non aveva conosciuto nessun’altra persona nella sua esistenza che avesse voluto così tanto accanto.

Sempre.

Sempre.

Forse era per quello che alla fine aveva ceduto alla tentazione e le aveva raccontato tutta la storia.

Egoisticamente.

Lei però non ne era rimasta orripilata, neppure da quel senso di possesso che lui aveva manifestato nei suoi confronti, anzi, il loro rapporto si era stranamente rafforzato e adesso LEI SI FIDAVA, una cosa che non aveva mai fatto nessuno.

Lui, lo sapeva, lei, almeno lei, non lo avrebbe tradito. Mai.

 

Alla fine lei era e sarebbe rimasta una tipa imprevedibile, nonostante tutte le maldicenze degli altri.

La guardò mentre camminava.

Avrebbe voluto essere la persona giusta per lei, ma sapeva di non esserlo.

Sarebbe stato solo un bel sogno.

Perché una come lei poteva aspirare, ma soprattutto, volere, qualcuno di molto, molto meglio.

Che cosa aveva da darle?

Non molto di ciò che lei avrebbe potuto volere.

Solo una storia terribile, ricordi ancora più strazianti, poteri che non voleva.

 

E una missione.

 

Lei DOVEVA avere qualcosa di meglio.

Qualcuno meglio di lui.

 

…eppure non riusciva a farsene una ragione… e forse non ci sarebbe riuscito perché, onestamente, non voleva abbandonare quel piccolo sogno.

Il sogno di qualcuno che lo accettasse per quello che era davvero.

 

*          *          *

 

Spazio autrice: ciao a tutti!!!

Ecco qui il nuovo aggiornamento…

Come era già avvenuto per le Relazioni, anche qui non ho saputo trattenermi dall’infarcire la fic di un piccolo capitolo quasi inutile alla narrazione, ma che mi è particolarmente piaciuto scrivere.

Poiché ho ricevuto un sacco di minacce di morte contro le ragazze che avevano fatto entrare Hermione nella casa degli innamorati, ho preso spunto da queste e ci ho scritto una breve avventura sopra che coinvolgesse i personaggi mentre sono a Londra.

Per quanto concerne la vicenda principale (segreti e misteri ancora da svelare) questo capitolo non c’entra niente, per quanto però riguarda i personaggi, dà qualche aggiunta alle sfaccettature del carattere di questi due che, insomma, diciamocela tutta, non è che si odino poi così tanto… (“,)

Spero che il post vi sia comunque piaciuto,

ci vediamo presto! Un grande bacio!

Nyssa

 

Killkenny: poiché le figure dei mangiamorte ormai sono comparse in tutte le salse nella maggior parte delle fic ho decis di utilizzare un personaggio che viene nominato poco e così Grindewald faceva al caso mio, anche se ci ho romanzato sopra tutta una storiella da far accapponare la pelle alla povera zia Row

Confesso che i sicari che gli hai mandato contro spero che lo abbiano torturato perbene perché l’ho reso un autentico bastardo e io tendo sempre ad odiare visceralmente i cattivi che tratteggio. Ringraziali da parte mia.

La corrispondenza è stata un’idea un po’ fuori posto, quindi non mi stupisce che sembri strana… spero che comunque questo capitolo ti piaccia, aspetto di sapere, ciao!

Nyssa

 

Herm83: coraggio, sentiamo questa mezza idea su quello che potrebbe essere il nipote si Silente, sono curiosa di sapere che cosa ho indotto a credere… sfortunatamente non posso sbilanciarmi con gli aiuti, ma dico solamente che “non è ciò che si potrebbe pensare” il che dice tutto e niente, cioè un indizio inutile, ma io lo metto ugualmente nella speranza che a qualcuno torni utile.

Dopo un paio di cappy dove il rapporto tra questi due era stato leggermente sacrificato nei confronti della narrazione dei misteri del passato di Silente, sono tornata a parlare di loro con un aggiornamento un po’ ironico e del tutto strampalato che ha come tema fondamentale la sacralità dell’amicizia. Per questo non è a caso il disprezzo che ho messo nel descrivere le quattro oche ex amiche di Herm

Ci sentiamo quando torni! Un bacio,

Nyssa

 

Luana1985: non parlarmi di studiare che martedì prossimo la mia prof ha deciso in un rastrellamento e quindi nel week-end devo fare il topo da matematica, uffi… concentrazione: inesistente.

Mi fanno molto piacere tutti i complimenti che mi hai fatto, grazie mille! Mi fai diventare un’autrice orgogliosa, prima o poi diventerò un insopportabile pallone gonfiato che continui a viziarmi a questo modo!

Ad ogni modo, sono felice che la storia non sia banale, temevo di aver pescato troppo dai doni della morte o di aver fatto il mio solito macello (se non si fosse notato, sono una persona che vive con la testa tra le nuvole, quindi piuttosto distratta).

Io mi auguro che ti piaccia anche questo nuovo aggiornamento! Aspetto di sapere, ciao e un grandissimo bacio! Nyssa

 

Falalula: non dirlo a me, anche io sono rimasta delusa dall’ultimo libro, non tanto come storia perché si congiungeva abbastanza bene con gli altri (però mi hanno ammazzato un sacco di personaggi che adoravo, maledetti!!!) ma più che altro sulle accoppiate… ci stava la Harry/Ginny perché era scontata e posso dire che la Ron/Herm era DECISAMENTE troppo scontata… insomma, un bel colpo di scena e fidanzarmi Herm con Draco? Non credo che si sarebbero schifati più di tanto… vabbè, meglio sorvolare sennò mi torna la tentazione di strappare le ultime venti pagine e riscriverle da capo.

Il Silente che immagino io è un personaggio che è diventato saggio e pacioso solo dopo un bel po’, dopo molta esperienza ed aver visto molte cose, inoltre è talmente bravo che non posso non credere che da giovane fosse modesto come ora, soprattutto se si pensa che proviene da una famiglia purosangue ecc ecc.

Minerva, per quanto mi riguarda, è la sua controparte perfetta, quindi devo sfatare il mito che ha creato la zia row di Silente Gay (mai! Come fa a stare con Minerva, sennò?).

Harry… Harry è un Harry un po’ meno babbeo, anche se si ostina a pararsi come cavaliere della giustizia, ma in fondo è un essere umano.

Spero ti piaccia anche il nuovo aggiornamento, aspetto di leggere la tua opinione! Ciao e un bacione! Nyssa

 

Crici_82: sono contenta che il piccolo intermezzo comico della posta del cuore di Hermione ti abbia divertita, effettivamente è una delle mie solite uscite di testa XP spero che ti piaccia anche questo quattordicesimo capitolo, a presto! Nyssa

 

Vavva: mi lusinga sapere che avresti letto così spesso la mia storia! Personalmente non ho niente con i Promessi se non una pomposità un po’ eccessiva e un piagnisteo continuo di quella Lucia che sta sempre a frignare… ma sono comunque felice che tu abbia detto ciò! Grazie mille!

Sono felice che il precedente capitolo non abbia distrutto le tue aspettative, spero che il compito non tocchi a questo… aspetto comunque di sapere la tua opinione sulla mia follia dilagante! Un bacio! Nyssa

 

Lord Martiya: probabilmente hai ragione, in realtà mentre leggevo il volume ero un po’ distratta da altro che pensare a dove si trovasse l’altra Scuola e, tuttavia, io me la sono sempre immaginata in Russia, sarà che ho una fantasia distorta, sarà che per quanto mi riguarda la sede è rappresentata come un monastero greco-ortodosso però in Germania ce lo vedo così così… ma senz’altro tu eri più attento di me mentre leggevi.

In verità la tua passione per certe cose non mi sorprende più di tanto perché ciascuno ha le sue passioni, quindi è normale che si facciano puntualizzazioni e correzioni, se qualcuno mi venisse a dire che dichiara una funzione void in javascript penso che gli taglierei seduta stante i capelli…

Ad ogni modo, fai finta che sia tutta una rivisitazione dell’originale come ho fatto con la vita di Silente…

Ti ringrazio comunque per le precisazioni, probabilmente avrei continuato la mia vita ignorando tutto questo se non me lo avessi fatto notare.

Sono felice che il capitolo sia risultato interessante, spero solo che non caschi il mito con l’ennesima follia che la mia mente malata è riuscita a partorire XP.

Ciao e a presto! Nyssa

 

Potterina_88_: credo che una storia di Silente simile sia davvero come gli elefanti che volano perché è un bel po’ strana, anche se, come ho già detto, Silente è un mago troppo bravo e troppo coscienzioso per non aver avuto un passato turbolento. Insomma, per sapere tante cose deve averne viste almeno la metà, no? Alla fine il caro Albus non è altro che un filosofo di prima categoria che sparge i suoi insegnamenti di vita a Harry & co e dove può aver imparato cose tanto importanti se non dal suo passato e dalla sua esperienza? Eppoi, francamente, ero stufa del preside che ha fatto la vita in panciolle, volevo rendergli un bel passato torbido che stonasse con la sua figura attuale.

Perché Minerva e Albus non si confessano? Beh, immagino sia perché lei sta ancora aspettando qualcosa da lui e lui… è ancora oppresso dal senso di colpa. Lui Sa che lei l’ha perdonato, ma visto che non comprende come ha potuto farlo non riesce a liberarsi a sua volta di quel peso sulla coscienza… è un rapporto un po’ contorto, ma credo che lo spiegherò più avanti.

Draco ed Herm sono sempre loro in ogni frangente, nel precedente come in questo cappy che spero ti piaccia nonostante sia parecchio cascato come le zucche dal cielo… dimmi che cosa ne pensi, ciao e un bacione! Nyssa

 

Shavanna: ehehe, come ricorderai sono maestra negli intrighi del passato e in questa vicenda non poteva non esserci un bell’intrallazzo avvenuto qualche decennio prima dell’inizio della storia.

Chiaramente tutto non sarà lineare come dovrebbe, ma la solita ingarbugliata matassa di lana da sbrogliare cappy dopo cappy (se continuo così sembrerò una pubblicità, ma vabbè… >_>).

Sono felice che la storia del vecchio Albus ti sia piaciuta, non credo di essere un genio ad averla pensata, ma mi fa comunque piacere sentire tutti i complimenti di cui mi ricopri ogni volta ^^ Grazie!

L’onore dei Black tornerà, o meglio, arriverà presto, nel frattempo spero ti piaccia anche il nuovo aggiornamento! Un bacione! Nyssa

 

 

 

   
 
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