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Autore: RobynODriscoll    05/09/2013    2 recensioni
Le persone ferite dovrebbero avere la possibilità di ricominciare. Se lo meritano. Ce lo meritiamo.
Ma ecco il punto. Lei non è più ferita.
Lui l'ha guarita, il suo tocco l'ha resa di nuovo bianca. L'ha resa...Biancaneve.
Intanto il dolore mette radici dentro di me, più a fondo, con più forza. L'ho già detto, il dolore mi rende la persona che sono. Mi rende Brontolo.
Lo vedi? Alla fine, abbiamo trovato tutti e due quella cosa unica che ci rende completi.
Non è vero, sorella?
Non è vero, amore mio?
*
Guardo David e penso: lui mi troverà sempre.
E quando non vorrò essere trovata? E i silenzi che non vorrò condividere, e le parole che vorrò tenere per me? Non mi sta chiedendo troppo, no. Solo tutto quello che sono, ogni singolo pensiero che attraversa la mia mente, ogni più piccolo solletico dell'anima.
E' questo che fa la gente innamorata. E' questo che credevo di volere.
E' questo che voglio, naturalmente.
Solo, mi chiedo...
Il Vero Amore è davvero senza macchia?
[Snow White/Grumpy]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Leroy/Brontolo, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Snowy

I. Cambiamenti

 

Detesto vivere a palazzo.

E quando detesto qualcosa, generalmente, non sono di buon umore.

Quando poi quel qualcosa si prolunga per un tempo indefinito, divento di umore pessimo.

Gongolo dice che non c'è differenza, che sono tale e quale a quando vivevamo nella miniera. Ma cosa può saperne lui, che giuggiola per un nonnulla e si sveglia alla mattina con un sorriso largo così tra orecchio e orecchio. Io sono quello che sono.

E' vero, c'è stato un tempo in cui mi chiamavano Sognolo, e in quel tempo guardavo al mondo con fiducia e credevo di poter fare qualsiasi cosa: se potevo sognarlo, potevo averlo. Qualcosa deve essere andato storto alla mia nascita, non so, forse c'entra il fatto che il mio uovo si è schiuso prima del previsto. Ora sono rientrato in carreggiata. Ora vedo la vita – la mia, quella degli altri – come dovrebbe essere. E so che sognare non basta per ottenere. Sorridere troppo è un buon modo per invitare la vita a colpirti nei denti. Nel dubbio, lo faccio il meno possibile.

D'accordo, la vita a palazzo non migliora il mio umore, e forse non avrei dovuto acconsentire a trasferirci qui. La verità è che, quando Biancaneve e Azzurro ci hanno chiesto di servire nella guardia reale, lì per lì non me la sono sentita di dire di no. La guerra contro la Regina Cattiva è stata lunga e logorante, avevamo bisogno di un premio. Qualcosa che ci ricordasse che avevamo lottato per cambiare le nostre vite e quelle degli altri. Le cose non possono tornare come erano prima, dopo una guerra. Alcuni pezzi di te sono andati persi strada facendo, versati con il sangue e lasciati indietro con le persone che non ci sono più - il primo sorso di ogni boccale sarà sempre alla memoria di Svicolo, ma il tempo non torna indietro. Le ferite non si cancellano. Quello che siamo oggi non sarà mai quello che siamo stati.

E allora ho pensato: va bene, adattiamoci a questa nuova vita. Lontani dalle miniere, lontani da quello che dovrebbe essere il destino di un nano. In mezzo agli umani, dividendone gli oneri e gli onori, adeguando la nostra vita semplice alla loro, dannatamente complicata. Facciamolo per lei, per starle accanto. Perché quando ce l'ha chiesto i suoi occhi verdi erano grandi e trasparenti, spaventati come quelli di una bambina. Perché dice che ha bisogno di noi, per intraprendere il difficile cammino di regina. Perché ci ha chiesto di non lasciarla sola, e adesso più che mai vuole avere accanto la sua famiglia.

Facciamolo perché le abbiamo promesso che saremo al suo fianco. Sempre.

Tecnicamente, siamo al suo fianco molto spesso. Seduti intorno a una tavola rotonda, teniamo consigli di guerra, consigli politici, consigli su consigli. Ci riuniamo con gli altri alfieri delle loro Maestà Azzurre – una lupa mannara con il mantello rosso, la sua vecchia che fa la calza, un grillo palloso, un falegname con un accento atroce e un ragazzino di legno - e tutto quello che facciamo è discutere allo sfinimento. Mi accapiglio spesso e volentieri con il nanerottolo verde, vorrebbe tutte le cose fatte in maniera pulita. Certo, accapigliarsi per due come noi è solo un modo di dire: io non ho un pelo in testa, e lui...bleah, non mi è mai interessato controllare cosa cresca sulla capoccia verde di un grillo. Ma insomma, avete capito il concetto.

Neve presiede queste sedute, ascolta tutti con serietà. Valuta i nostri pensieri, e quando alla fine prende una decisione lo fa in modo tale che sembra abbia assorbito il meglio di ognuno di noi dentro di sé. Sarà una grande regnante, ed è già chiaro chi tra lei e il suo futuro marito porta i pantaloni. Lui è un ragazzo in gamba, per carità. Niente male con la spada. Ma è lei che ha le redini, del trono, della coppia, di ogni situazione.

E' lei ad essere speciale.

Mi ricordo la prima notte in cui ci siamo conosciuti. L'ho vista in lacrime, mentre si allontanava dal palazzo di re George. Io l'avevo liberata dalla cella e lei mi aveva salvato la vita. Avreste dovuto vederla, la forza con cui aveva minacciato le guardie di mandare a fuoco le stalle in cui ci trovavamo se non mi avessero lasciato andare. E solo poche ore dopo la trovavo a strascicare i piedi sul sentiero, spezzata a metà, soltanto l'ombra della ragazza che avevo incontrato poco prima.

Anche io e i miei fratelli eravamo spezzati, quella notte. Avevamo perso Svicolo, eravamo solo in sette adesso. Biancaneve era sul nostro stesso sentiero, era persa e triste. Mi è venuto spontaneo prenderle la mano e portarla con me...

...con noi. A casa. A riempire il vuoto lasciato dal nostro fratello morto.

Ma Biancaneve non è tipo da accontentarsi. Si è presa molto di più.

 

Anche oggi, ci ha mandati a chiamare. Ogni volta che lo fa noi corriamo, come animaletti ammaestrati.

«Credo che i più la chiamino amicizia, fratello.»

Dotto mi sorride, aggiustandosi gli occhiali sul naso. La mia bocca si torce in una smorfia.

«Come vuoi» mormoro, e i miei passi risuonano più pesanti nei corridoi. Indovinate un po'? Detesto anche i corridoi. Sono spaventosamente alti, quando ci cammino l'eco del mio respiro si trasforma nel rantolo di un orso che muore di fame.

Be', io sono un nano, gente. Mi piace avere un soffitto basso e roccioso sulla mia grossa testa pelata. Mi fa sentire sicuro. Tutta questa mania di grandezza mi spiazza. Non è cosa mia.

I miei fratelli sembrano a loro agio, comunque. L'unica cosa che importa, per loro, è che Biancaneve li ha mandati a chiamare. Vuole vederci per un affare urgente, della massima importanza, che non potrebbe assolutamente sbrigare senza di noi.

«Strano, sembra che sbrighi molte cose senza di noi, ultimamente» borbotto di nuovo.

«E' impegnata con i-i...itchù!» Eolo e il suo dannato raffreddore perenne. Si asciuga il naso con la manica. «I preparativi. Dobbiamo capirla.»

«Io l'avrei aiutata volentieri!» cinguetta Mammolo, rigirando uno di quei fiorellini che gli piacciono tanto tra le dita. «Ci saranno così tante decorazioni, e il salone sarà pieno di fiori!»

Alla sola menzione di quelle quintalate di polline, Eolo starnutisce di nuovo. Sulla mia nuca.

«Sta' un po' attento, fratello!» mi tolgo il cappellaccio e lo scuoto nell'aria. Come se servisse a qualcosa. Chi lo indossa più, adesso? Me lo caccio in tasca con un grugnito.

«I preparativi saranno finiti molto presto» Gongolo batte le mani, e ci manca poco che saltelli sul posto. « Ci credete? Il matrimonio è domani!»

Sbuffo attraverso le narici, e il suono si spande tutto intorno come se un drago con il mal di stomaco dormisse nel fondo del corridoio. «Odio i matrimoni.»

Cucciolo mi guarda con i suoi grandi occhioni, e si stringe nelle spalle. Come a dire: c'è qualcosa che non odii? Pisolo invece non commenta, se non con un sonoro sbadiglio. Da quando siamo diventati guardie di palazzo, ha ancora più sonno del solito.

Ecco, siamo davanti alla porta di Biancaneve. Impegnato com'ero in questa deliziosa conversazione, non me ne ero accorto.

Entriamo nelle stanze, e non c'è nessuno ad accoglierci. Nemmeno un servitore, una cameriera. Solo una voce che emerge da dietro un paravento intagliato – uno dei mobili che Geppetto ha regalato agli Azzurro per le nozze imminenti.

«Solo un momento e sono pronta! Chiudete gli occhi.»

Nemmeno a dirlo, i miei fratelli ubbidiscono senza fiatare. Io incrocio le braccia al petto.

«Smettila con i giochetti, sorella» sbotto. «Sei una quasi regina, comportati da persona matura.»

Una risata, da dietro il pannello di legno. «Chiudi gli occhi anche tu, Brontolo. Oppure la tua quasi-regina ti taglia le provviste di birra.»

La ragazza ha degli argomenti convincenti dalla sua. Serro gli occhi.

...ma uno lo apro, appena un po'. Giusto perché detesto le sorprese.

E quando lei esce da quel paravento quasi volteggiando, in un abito di piume che danzano nell'aria a ogni suo minimo movimento, sembra un cigno. Un fiocco di neve. Qualcosa di leggero e inafferrabile.

Ride, e mi afferra il polso. «Ecco qualcuno che resterà sobrio per le prossime due settimane! Lo sapevo che avresti sbirciato.»

Devo costringermi a dire qualcosa adesso. Devo.

Invece resto a bocca appena dischiusa, con un'espressione idiota che non riesco a togliermi dalla faccia. Biancaneve mi guarda con dolcezza – troppa. Lascia la stretta sul mio braccio. Si rivolge agli altri.

«Potete aprire gli occhi.»

Le loro espressioni sono ancora più imbambolate della mia. Lei sembra compiaciuta. Va da Cucciolo, e gentilmente, con la mano guantata di raso, gli fa chiudere la mascella. «Che ne pensate?» sorride.

Dotto si asciuga una lacrima sotto le lenti. «Davvero stupenda.»

«Neve, sei incantevole!» squittisce Mammolo.

«Sembri così felice!» saltella Gongolo.

«Be-etciù!-ellissima!» starnutisce Eolo.

Pisolo si stropiccia le palpebre con i pugni. «Un sogno!»

Cucciolo ha i lucciconi, così si limita ad abbracciarla. Subito, i miei fratelli si uniscono all'abbraccio, e Biancaneve li ricambia con calore.

Io li guardo, e penso...

...a nulla.

Lei alza gli occhi su di me.

«E tu, Brontolo? Non dici niente?»

Che sciocca, sa già che qualsiasi cosa dirò non sarà piacevole.

Allora decido di sorprenderla.

«Dico che sei splendida.»

Il nodo alla gola non mi consente di aggiungere altro. Ma sorrido. Il migliore sorriso che possa improvvisare uno che non è molto allenato a farne.

Gli occhi di Neve si dilatano. Verdi come una foglia. Verdi come la foresta in cui si è nascosta per tanto tempo. Verdi come uno smeraldo, di quelli che ho scavato insieme ai diamanti per tutta una vita. Non quelli limpidi, lavorati, sfaccettati. Smeraldi grezzi, che non hanno ancora perso niente di sé, che sono belli proprio perché possono ancora essere tutto.

Abbozza ad un sorriso. Esita un attimo, prima di tendermi la mano.

Ed io la prendo. Ma non mi unisco all'abbraccio collettivo.

Invece, stringo le sue dita per un momento, prima di lasciarle andare.

Adesso tutto mi è chiaro.

Nessuno di noi è perso. Sappiamo bene qual è la nostra strada. La sua è quella della perfetta felicità. La mia...la nostra...è quella di osservarla da lontano, e togliere gli ostacoli su questa strada, passo dopo passo.

E' vero, a volte non mi sento al mio posto qui, a palazzo.

Ma dopo tutto, il mio posto è quello in cui mi trovo oggi, no? Domani mi sposterò e avrò un altro posto. Domani cambierà tutto.

Domani Neve sposerà Azzurro.

E io...? Io cambierò pelle, troverò un modo per sopravvivere di nuovo. Dopo la prima volta ci fai l'abitudine.

Qualcuno una volta mi ha detto che l'amore ci dà speranza. Ma non è vero. L'amore ci dà soltanto ferite. Le ferite però aiutano a rafforzare la pelle, a cambiare, a diventare nuovi noi stessi.

Il mio sentiero è quello del cambiamento. E domani, mentre lei sposa il suo Vero Amore, io la guarderò con un sorriso che nessuno ha mai visto sulle labbra di Brontolo. Perché i nani non sono capaci di amare, e questo nano vuole soltanto restare un passo dietro di lei, per proteggere la sua felicità.




NdBlackFool:
Salve! Sono nuova della sezione, e dopo un po' di ripensamenti ho deciso di proporvi il mio primo esperimento su Once. La crack pairing è molto insolita, lo so...ma devo ammettere che non vado pazza per Charming/Azzurro, e dopo aver rivisto la puntata 1x10 in cui viene mostrato il primo incontro tra Biancaneve e Brontolo sono rimasta così conquistata da quest'ultimo che non ho potuto non provare a scrivere sulla coppia. Sarà una storia composta di pochi capitoli, massimo cinque e forse anche meno. Il progetto è nato grazie all'incoraggiamento della mia cara amica Yoan Seiyryu, che si è unita a me su questa improbabile Snowy ship...vediamo dove ci porta! :)
Grazie per essere passati di qui, e se vi va fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo ai vostri pareri! ^_^

BlackFool
   
 
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