Ti sei mai sentita sola? O meglio, hai mai sentito il forte bisogno di qualcuno?
Ecco, io sono Sara, e ho bisogno di sentire i miei 'ragazzi' prima di dormire, prima di uscire e prima di sorridere.
I miei ragazzi mi danno felicità.
Mi bastano delle cuffie, play, ed ecco.
Click.
Partono le loro voci cosi...perfette, e tutto va bene.
Io sono Sara, mi chiamo anch'io così.
Mai sentiti? Dovresti. Ti sdrai sul letto e li ascolti.
Li ascolti e non senti più i problemi.
Viene quel sorriso sulla faccia o le lacrime agli occhi, e ti scordi tutto. Tutti.
Le loro voci sono la felicità.
I miei ragazzi mi danno felicità.
Mi bastano delle cuffie, play, ed ecco.
Click.
Partono le loro voci cosi...perfette, e tutto va bene.
Io sono Sara, mi chiamo anch'io così.
Mai sentiti? Dovresti. Ti sdrai sul letto e li ascolti.
Li ascolti e non senti più i problemi.
Viene quel sorriso sulla faccia o le lacrime agli occhi, e ti scordi tutto. Tutti.
Le loro voci sono la felicità.
Roma, 11 settembre 2012.
Primo giorno di scuola.
Inferno.
Mi faccio largo tra gli studenti e salgo le scale. Quattro piani.
Arrivata mi siedo al primo posto libero.
Mi giro ed eccola. Mora, riccia, occhi color miele, insomma una ragazza tanto bella da togliere il fiato.
Mi guarda e con un sorriso innocente mi porge la mano: ‘Ciao! Sono Sara.’
Non potevo crederci. Gli stringo la mano e dico ‘Piacere, anch’io mi chiamo Sara’.
Ridiamo imbarazzate.
Esco di casa e mi avvio verso quella noiosa e terribile scuola.
Corro in classe ma trovo libero solo un banco, vuoto.
Poi arriva lei, una ragazza bionda, con due occhi profondi color nocciola. Per impulso le tendo la mano e lei mi risponde con un sorriso.
Appena ci presentiamo scoppiamo in una sonora risata.
E’ da li che cominciò tutto. I nostri sogni, le nostre speranze, la nostra amicizia, le nostre cazzate, i nostri idoli.