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Autore: EleRigoletto    06/09/2013    2 recensioni
Se avete un gatto in casa, o anche più di uno, sapete per certo che si andrà a nascondere negli spazi più ignoti di tutti i tempi e non uscirà allo scoperto finché non sarà ora di cena.
Mi sento in dovere di raccontarvi questo fatto poco carino che è accaduto in una giornata di Agosto.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AAA.( AIUTO)  CERCASI GATTA SCOMPARSA!

Salve a tutti, oggi voglio raccontarvi un fatto che è accaduto veramente, spiegando i miei stati d’animo e anche quelli dei miei “compagni”di quest’avventura.
Se avete un gatto in casa, o anche più di uno,  sapete per certo che si andrà a nascondere negli spazi più ignoti di tutti i tempi e non uscirà allo scoperto finché non sarà ora di cena.
Mi sento in dovere di raccontarvi questo fatto poco carino che è accaduto in una giornata di Agosto.
Ero appena tornata a casa, posai le chiavi e mi sedetti sul divano ad osservare mia madre al computer.
Mi scrutò con i suoi occhi luccicanti, abbaglianti come i lampioni sotto casa.
La salutai con un gesto della mano e me ne andai di là a posare la borsa.
Andai in camera di mia sorella per vedere se c’era Trilly, la mia gatta, ma non la trovai, guardai sotto il letto e non c’era, andai in camera dei miei genitori e non aveva lasciato tracce.
Prima di andare  in panico controllai come una psicopatica da tutte le parti e, mi dispiace ammetterlo, perfino nei cassetti.
Nulla, zero assoluto.
Andai in sala da mia madre e la guardai con aria stranita.
Notando che la stavo fissando in piedi come un ebete, mi chiese:”Ele, cosa c’è?”
Io mi agitai un po’, gesticolando come sempre.
“Non riesco a trovare la micia.” Dissi, cercando di non apparire irritata.
“Come non la trovi? Sarà da qualche parte a pisolare.”
Disse con aria superiore.
“No, non c’è.”
Allora lei posò il computer, si sistemò sul bracciolo del divano e con aria sicura, disse:
“Hai provato a guardare nelle stanze?”
Ecco, non so voi, ma quando mi fanno domande di questo genere mi incavolo come una iena.
Se ho detto che non la trovo da nessuna parte, vuol dire che ho controllato ogni stanza, no?
Ma no, devono sempre farti apparire come uno stupido patentato.
 
“Sì e non l’ho trovata!” Mi innervosii.
“Sicura che non la trovi?”
Ecco un’altra domanda del cavolo!
“Sì, sicura come non mai!”
Si alzò e andammo a ricontrollare ogni singolo centimetro del nostro appartamento.
Sapete, quelle domeniche d’ agosto non cade la neve, ma cascano le irritazioni della mia famiglia!
Ci fermammo in camera mia e ci sedemmo sul letto,  pensando a dove potesse essere andata.
“Adesso chiamo tuo padre e gli racconto tutto.”
Mi alzai in piedi bruscamente e la fermai.
“No, non sei costretta a dirglielo.
Prima cerchiamo soluzioni plausibili e poi chiamiamo papà.”
Si mise una mano sulla fronte, un gesto teatrale per simulare il dispiacere o il forte dolore.
“Ho un’idea buona!” Continuò eccitata.
“Dimmi, dimmi.”
Ero curiosa di sapere che idea si sarebbe inventata.
“Possiamo andare a vivere in Spagna e ucciderci con le telenovele!”
“Per fortuna che doveva essere un’idea geniale …”
Accipicchia, povera madre che non ha mai avuto tempo per parlarmi delle sue epiche idee.
“Emh. Mi dispiace dirtelo, ma dovremmo pensare a ritrovare la gatta o non rivedremo più la luce del sole.”
“Cosa credi che stia facendo?”
Oh. Scusa se non interpreto la tua idee come un ‘salvataggio’ dalla nostra situazione!
Non fraintendetemi, adoro mia madre e credo sia una delle persone più intelligenti che conosca, ma in quel momento pensavo solamente a ritrovare la mia povera gatta.
Restammo in silenzio per qualche minuto, in attesa che ad una di noi due venisse un’altra idea.
Arrivò, però questa volta da me.
“Controlliamo negli armadi!”
“Negli armadi? Cosa te lo fa pensare?”
“Mamma, mamma, mamma, ti devo spiegare tutto io?”
“Eh?”
“L’armadio è un posto perfetto per dormire in tutta tranquillità e senza essere disturbati.”
Mi scrutò con aria investigativa.
Quando lo fa non promette nulla di buono!
“Come fai ad esserne sicura? Per caso ci dormi dentro anche tu?”
I suoi occhi chiusi in due fessure.
Alzai le spalle e trattenni la mia risata unita ad un misto di compatimento e dissi:”Mi dispiace deluderti, ma  lo so perché spesso c’è scritto in alcuni articoli per gli animali.”
Fece per ribattere, ma sapeva che avevo ragione in tutti i casi.
Controllai nel mio armadio, c’erano vestiti, magliette, borse, ma di Trilly non c’era traccia.
Ci alzammo e andammo nella stanza dei miei genitori e controllai nell’armadio di mio padre.
Non l’avessi mai fatto!
Sorrisi alla visione pazzesca.
Mia madre mi guardò con uno sguardo interrogativo.
“Perché sorridi?” Chiese, avvicinandosi dalla mia parte.
Non dissi nulla, le feci vedere con i suoi occhi cosa c’era.
Davanti a noi, no anzi, in basso a noi, c’era la gatta tutta accoccolata tra i pantaloni.
Per poco mia madre non tentò di buttarsi dal balcone.
Avevamo passato un’ora a cercare quel mostro di micio e alla fine era nel posto meno improbabile di tutti.
Inutile dirvi che la tirammo fuori di lì, stando bene attente a chiudere a chiave le ante dell’armadio.
Passammo la serata a controllarla, ma dell’accaduto non ne parlammo con  nessuno.
Da quel giorno  in poi promisi solennemente di controllare  subito l’armadio, senza girare per la casa e rovinare una giornata.
 
Ciao a tutti, come state?
Chiedo venia in anticipo se ci sono errori, ma non ho avuto tempo di rileggerlo.
Dedico questa storia alla mia gatta che è sempre pigrona e si nasconde ovunque lei voglia.
Se vi ho strappato un sorriso, almeno uno piccolo, recensite per farmi sapere com’è.
Ci tengo a sapere le vostre opinioni.
Grazie in anticipo ai pochi che lo faranno, se lo faranno.
Un bacio, Ele! ;)
  
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