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Autore: greenljght    06/09/2013    5 recensioni
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“vattene” iniziò ad urlare, ma le scritte continuarono ad aumentare mandandola in confusione, scorrendo lo sguardo tutto quello che riuscì a captare era quello che lui non l’avrebbe fatto.
“vattene” riordinò iniziando a passare le mani sul vetro, in mondo che non ci fosse più vapore acqueo sul quale scrivere, successivamente continuando a nominare la stessa parola, ritornò nelle fredde coperte.
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Genere: Romantico, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Vorrei essere la tua soluzione ad ogni problema.
Vorrei essere la tua persona da chiamare quando in piena notte ti svegli con un’idea folle da
raccontare o perché hai avuto un incubo e non vuoi rimanere da sola.
Vorrei esserci sempre, anche a distanza.
Vorrei asciugarti le lacrime interiori, quelle che nessun altro riuscirebbe a lavarti via.
Vorrei lasciar cadere le mie difese.
Ho sempre aggredito il mondo per paura che lui aggredisse me.
Con te voglio essere nudo, carne e paure.
Voglio raccontarti cosa sogno quando mi chiedono del mio domani.
Voglio poterti dire perché resto sveglio la notte.
Voglio guarire da tutti i disastri che mi sono capitati dentro.
Voglio che ci baciamo le ferite a vicenda,
finché non ci sarà un solo centimetro di pelle e anima che l'uno non conosca dell'altro.
Voglio poterti scoprire, ma sono dei 'voglio' irreazlizzabili.
»
 
 




La ragazza strinse il cuscino a se, affondò il viso in esso ed inspirò il profumo ancora fresco del ragazzo.
Non sarebbe dovuto finire tutto così disastrosamente, continuava a ripetersi la ragazza.
Ancora non accettava che lei era quella viva e lui quello assente.
Portò una mano sul lato destro del letto, quello dove si stendeva sempre lui, e iniziò come a massaggiare le coperte, ripensando a quale corpo era appartenuto.
Alcune lacrime si impadronirono del suo viso, rigandolo ripetutamente.
Le avevano riferito che erano riusciti a trovare un donatore, che presto tutta quella storia sarebbe finita.
Ma no, quella storia era appena iniziata.
Non poteva credere che a salvarla fosse stato lui, non riusciva e non voleva crederci.
Lui l’ha sempre amata, ma convivere con un amore impossibile, sbagliato, vietato era l’ultimo dei suoi desideri.
E’ un qualcosa così grande che è vietato dalla legge, illegale, non riconosciuto; aveva cercato di liberare la mente, ma ogni giorno più la vedeva e più gioiva, più guardava nei suoi occhi e più annegava, più la abbracciava e più si sentiva leggero, più le parlava e più si perdeva, più sorrideva e più si innamorava.
Aveva preferito mettere fine alla sua vita, più che convivere con lei.
Ogni giorno.
Ogni ora.
Ogni minuto.
Ogni secondo.
Se solo lei avesse saputo il perché di quel gesto, non glielo avrebbe mai lasciato fare.
Fermò la mano e si asciugò le lacrime, si rigirò dall’altra parte e guardò la finestra.
Il tempo al di fuori del vetro era di un nero grigiastro e le gocce d’acqua ormai da qualche ora cadevano imperterrite al suolo ormai fradicio.
Decise di alzarsi e guardare il temporale, lo trovava rilassante, forse le avrebbe fatto bene.
Si scostò le coperte di dosso e appoggiò la pianta dei piedi al gelido pavimento, la differenza di temperatura la fece rabbrividire, facendola stringere nelle spalle.
Gli era sempre piaciuto il ticchettio della pioggia, era come se scandiva il tempo che segnava ogni ora.
Qualche lampo illuminò la stanza rivelando qualche sagoma appartenuta ad oggetti coperti dal buio.
L’aveva sempre fatto, guardare i temporali, ma sempre con lui, e quella era la prima volta nella quale era da sola.
Questo pensiero le fecero riaffiorare le gocce salate sul viso, cercò di scacciarle in poco tempo, come se qualcuno la potesse vedere, ma sapeva bene che era non era così.
Guardò i vetri appannati della grande finestra in legno, il vapore acqueo era adagiato perfettamente su tutta la parte alta; guardò in basso, immacolata anche quella.
Ma dritto davanti a lei no, alcuni simboli erano disegnati, non era stata lei.
Assottigliò la vista, ma essendo senza occhiali non riuscì ad osservarli meglio.
Si girò verso il comodino notando la pesante montatura, si avvicinò per poi poggiarla sul piccolo naso.
Quei simboli non erano segni.
«non piangere» riportava la scritta.
Ma questo face aumentare solo il sintomo.
Pensò che se qualcuno sapeva che stava piangendo, qualcuno la stava anche guardando.
Decisi di palare invece di scrivere.
«chi sei?» chiese lei con voce tremolante, un «quello che occupa l’altra parte del letto» si dipinse sul vetro appannato.
Lei guardò la grande struttura in legno, non vide nessuno, naturalmente.
«sono qui, di fianco a te» continuò la scritta, la ragazza era confusa, si sentiva osservata, ma sapeva bene chi era.
“tu non sei vero” iniziò lei scacciando qualche lacrima.
«eppure sono qui, per proteggerti, per continuarti ad amare» a quelle parole ogni tentativo di asciugare il viso andò in fumo.
“vattene” iniziò ad urlare, ma le scritte continuarono ad aumentare mandandola in confusione; scorrendo lo sguardo tutto quello che riuscì a captare era la decisione con il quale il ragazzo non l'avrebbe mai lasicata sola.
“vattene” riordinò iniziando a passare le mani sul vetro, in mondo che non ci fosse più vapore acqueo sul quale scrivere, successivamente continuando a nominare la stessa parola, ritornò nelle fredde coperte.

 
**

“buonanotte tesoro” disse dolcemente la madre chiudendosi la porta alle proprie spalle.
La ragazza si mise in una posizione comoda per affrontare la notte e si tirò le coperte fin sopra le orecchie, il freddo inverno la stava letteralmente mangiando.
Cercò di chiudere gli occhi e abbandonarsi tra le braccia di Morfeo, ma l’evento di ieri sera ripiombava nella sua mente e questa la fece avvicinare alla finestra.
Posò una mano su di essa, lasciandone l’impronta e poco dopo un più grande, con lunghe dita affusolate si posizionò di fianco alla sua.
Sorrise involontariamente, lui era li.
Doveva accettarlo, anche se lei voleva che se ne andasse, che la lasciasse in pace senza farle riemergere il pensiero che lui ormai era dall’altra parte, in quel luogo oscuro.
Un linea si formò sopra alle loro mani, come se volesse evidenziare qualcosa.
Si avvicinò ulteriormente al vetro e abbassandosi, notò un scritta sbiadita, come quelle che ritrovi incise sui finestrini delle macchine un giorno di pioggia e ti accorgi che l’avevi disegnato molto tempo prima.
Lo lesse ad alta voce.
«non lo farò» citava la scritta.
Si riferiva al comportamento della notte precendendo della ragazza e in quel momento si sentì così stupida.
Non poteva, non poteva scacciare via dalla sua vita suo fratello con così tanta semplicità, come quando scrolli la tovaglia dalle briciole di pane adagiate sopra.
Disegnò un cuore sulla superficie, intorno a quelle parole; lui lo riempì, togliendo tutto l’appanno da dentro di esso, rendendolo più visibile, poi disegnò una freccia.
Lei la squadrò per poi seguire la direzione in cui puntava.
Le coperte del letto erano sollevate, segno che voleva che andasse a dormire.
Riluttante si intrufolò nelle fredde coperte pesanti e si girò dalla parte vuota del materasso.
Un peso, come se qualcuno si fosse sdraiato, si adagiò di fianco a lei e sentì come un vento freddo sfiorarli la guancia.
“Buonanotte Ashton” sussurrò con un sornione sorriso.
Dalla finestra che padroneggiava sul muro affianco una scritta dalle curvature dolci affiorò sul vetro.
«Lascia che mi prenda cura di te» e subito sotto un “buonanotte” era impresso.
Lei lo avrebbe fatto, si sarebbe fatta curare da lui, dal suo amore proibito.








Sono gratis c:
Allora, partirei dal fatto che se vi fa schifo, date colpa alla notte insonne che ha dato vita a questa lettura AHAHA.
Poi questa è la mia prima os, di solito o scrivo tanto e diventa ff oppure scrivo poco e non mi conviscono.
Ho fatto leggere queste obrobrio a una mai amica e quando ha detto che si stava per mettere a piangere sono rimasta quasi sconvolta, paingere?
Io non volevo farla piangere, è un qualcosa venuto in pace HAHAH.
Comunque Ashton mi inspira fratellanza e solidarietà quindi ho pensato di scrivere qualcosa si triste, ma anche molto sentimentale, infatti ho voluto che ci fosse qualcosa che scombussolasse un po' tutto, cioè la sua morte.
Adesso mi dissolvo, spero che vi sia piaciuta c:
Se vi va recensite, mi piacerebbe sapere quello che pensate c:
-il Bradipo
  
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