06/09/2013
3 recensioniDal libro.
Mi siedo sul basamento del minuscolo focolare, scaldando i attorno al fuoco e aspettando Gale.
Il tempo che passa prima che lui compaia è sorprendentemente breve. Un arco a tracolla, le spoglie di un tacchino in cui dev'essersi imbattuto lungo la strada gli pendono dalla cintura. Resta fermo sulla soglia, come per valutare se entrare o no. Tiene in mano la borsa del cibo ancora chiusa, la borraccia, i guanti di Cinna. Regali che non accetterà, per la rabbia che prova nei miei confronti. So esattamente come si sente. Non ho fatto lo stesso, con mia madre? Lo guardo negli occhi. La sua collera non maschera del tutto il dolore, la sensazione di tradimento per il mio fidanzamento con Peeta. Questa è l'ultima occasione che mi resta, questo incontro di oggi, per non perdere Gale per sempre. Potrei impiegare ore a cercare di spiegarmi, e farmi comunque respingere da lui. Invece vado al nocciolo della mia tesi difensiva.
-Il presidente Snow in persona ha minacciato di farti uccidere- dico.
Gale inarca leggermente le sopracciglia, ma non da segno di paura o stupore. -E oltre a me?
-Be', non è che mi abbia fornito una copia della lista. Ma sono quasi certa che comprenda le nostre due famiglie- dico.
Questo basta a portarlo vicino al fuoco. Si accovaccia davanti al focolare e si riscalda. -A meno che?
-A meno che niente, ormai- replico. Evidentemente questo richiede più di una spiegazione, ma non so proprio da dove cominciare, quindi me ne resto seduta lì a fissare cupa il fuoco. Dopo circa un minuto, Gale rompe il silenzio. -Be' grazie per l'avvertimento.
Mi giro verso di lui pronta a scattare, ma colgo la luce che gli brilla negli occhi. Mi odio per il mio sorriso. Non è un momento divertente, questo, ma credo che lui sia stato un bel colpo. E comunque, che importanza ha? Verremo eliminati tutti. -Io ho un piano, sai?
-Già. Scommetto che è una bomba- dice. Mi getta i guanti in grembo. -Prendi. Non voglio i guanti vecchi del tuo fidanzato.
-Non è il mio fidanzato. Fa solo parte della recita. E questi non sono i suoi guanti. Erano di Cinna- ribatto.
-Allora ridammeli- dice. Si infila i guanti, flette le dita e annuisce con aria approvazione. -Almeno morirò comodo.
-Interpretazione ottimistica. Tu non sai cos'è successo- dico.
-Dimmelo tu- replica.
Decido di iniziare dalla sera in cui io è Peeta fummo incoronati vincitori degli Hunger Games e Haymitch mi avvisò della collera di Capitol City. Gli racconto dell'inquietudine che mi perseguita da quando sono tornata a casa, della visita del presidente Snow [...].
-Ho sentito abbastanza, per adesso. Passiamo direttamente al tuo piano.
Faccio un respiro profondo. -Scappiamo.
-Cosa?- chiede. Questo l'ha proprio colto di sorpresa.
-Prendiamo per i boschi e c'è la diamo a gambe- dico. [...]
Fa un passo avanti e mi sento sollevare da terra. La stanza gira e devo stringere forte le braccia intorno al collo di Gale per tenermi. Sta ridendo, felice.
-Ehi! - protesto. Ma sto ridendo anch'io.
Gale mi rimette giù, ma senza allentare la stretta. -D'accordo scappiamo- [...]
-Sei sicuro?- dico. -Perché sarà dura, coi bambini e tutto il resto. Non voglio addentrarmi nel bosco e poi tu...
-Sono sicuro. Pienamente, totalmente, al cento per cento sicuro. -
China la fronte appoggiandola alla mia e stringendomi più forte. [...]
La sua voce mi sussurra. -Ti amo.
Io lo stringo e gli sussurro in un orecchio -Ti voglio bene.
Sento che trattiene un gemito e poi mi dice, con voce normale - Be', stasera dovrò convincere mia madre ma credo che accetterà vista la situazione.
-Anche io devo convincere mia madre, Peeta e Haymitch.- gli rispondo.
-Ah, non avevo capito che nel gruppo fossero compresi anche loro due. Forse non sono più così convinto. E se Peeta si volesse portare con sé la sua famiglia? Che cosa faresti?-
Non so rispondere. Ma Gale deve venire. Altrimenti moriremo. Così faccio una delle cose più orribili che posso fare: lo bacio. Non dovrei perché così lo illudo e basta e lo sto facendo per convincerlo a fare qualcosa. Ma appena le mie labbra toccano le sue sento di nuovo la fame di baci che provai nella grotta dell'arena con Peeta. Le sue labbra sono morbide e delicate. Mi chiedo se è il suo primo bacio. Poi mi levo l'idea dalla mente vista la quantità di ragazze che gli vanno dietro. Ci baciamo ancora e ancora finché io non smetto e lui subito mi dice - Verrò e possono venire Peeta ed Haymitch. Ma dobbiamo partire tra poco, domani forse. Ho visto che stanno arrivando un sacco di nuovi pacificatori. Stasera verrò da te per parlare di come riuscire a scappare. Dobbiamo portarci parecchia roba dietro, compreso un po' di cibo per i primi giorni, compreso lui- e da un colpetto al tacchino selvatico che ha appeso alla cintura.
Si mette in piedi per andare via ma prima mi da un altro bacio. Poi va.
Ho combinato un disastro sentimentale ma almeno ne risolto un altro vitale. Non so se ritenermi soddisfatta. So solo che ora ho molto da fare. Prendo ciò che è rimasto nella casetta e spengo le braci.
Come prima cosa vado a casa di Peeta e lo porto per strada con la scusa di fare una passeggiata per paura che in casa ci siano delle telecamere.
Anche con lui passo subito al sodo.
-Peeta, non abbiamo convinto il presidente. Ci ucciderà. Dobbiamo scappare, scappare nei boschi. Verrai con me?
Il suo sguardo si incupisce un attimo poi dice - Certo che verrò, ma dobbiamo convincere anche Haymitch. E oltre a noi verrà qualcun altro?
-Sì, Gale e la sua famiglia, oltre alla mia ovviamente.
Il suo sguardo si rabbuia e fa un piccolo sbuffo.
-Be', Peeta non posso lasciare Gale indietro!- mi difendo.
-Va bene, va bene. Verrò. Andiamo da Haymitch?
Ci incamminiamo verso casa di Haymitch e ci accorgiamo che, stranamente, non è neanche molto ubriaco. Un po' brillo forse.
Gli parliamo, lo aduliamo, gli diamo un po' più da bere, gli ripetiamo che se non verrà lo uccideranno e finalmente accetta.
-Va bene. Il fatto di essere un gruppo numeroso sarà un vantaggio e uno svantaggio ma va bene. Quanti saremo in tutto dolcezza?
- Dieci.-
-Molti, ma almeno sarà più facile fare la guardia.
Ci offre di rimanere ancora ma Peeta deve andare via e in realtà anche io dovrei andare a casa, così salutiamo Haymitch e gli dico che domani mattina lo aggiornerò.
Io è Peeta ci abbracciamo e poi ci separiamo. Una volta arrivata a casa, con la zuppa fumante davanti mi sembra difficile trovare un modo per dire che dobbiamo abbandonare tutto questo per vivere nei boschi. Aspetto la fine della cena e a quel punto decido di chiedere a mia madre se le va di andare un attimo fuori. Lei, un po' sorpresa da questa domanda, mi segue nel vialino.
-Mamma, ti devo dire una cosa. Ti sorprenderà ma giurami che mi ascolterai. Per tutto il tempo.-
Lei fa un cenno di assenso, un po' spaventata.
Le parlo della storia delle bacche, delle minacce di Snow e della mia continua preoccupazione finché non giungo al mio piano.
-Scappiamo nei boschi. Scappiamo con Gale, la sua famiglia, Peeta ed Haymitch. Ti prego mamma accetta. Ne va della mia vita. Della tua. E di quella di Prim. Per favore.-
Lei rimane in silenzio per due, tre, cinque minuti. Poi dice -Lo farò. Per amore delle mie due bambine.- Apre le braccia e mi abbraccia. Io ricambio e sento una lacrima bollente sulla mia guancia. Sono stremata.
Gale arriva quando sono in pigiama pronta per andare a letto, ma ancora sveglia ad aspettarlo.
-Sono appena riuscito a convincere mia madre, scappiamo.-
ANGOLO DELL'AUTRICE
Spero tanto che questa storia piaccia. :) Mi sono sempre chiesta cosa sarebbe successo se fossero scappati, perciò ho provato a scriverlo. Spero che recensiate per qualche consiglio. <3
ANGOLO DELL'AUTRICE
Spero tanto che questa storia piaccia. :) Mi sono sempre chiesta cosa sarebbe successo se fossero scappati, perciò ho provato a scriverlo. Spero che recensiate per qualche consiglio. <3