Il vento ulula impazzito, scaraventando con divina rabbia le acque contro gli 
scogli, infrangendole, spezzandole in mille gocce danzanti. Poseidone deve 
tutta la sua potenza ad Eolo, in fondo. Il suo grido violento, libero, domina 
tutto, in quella spiaggia deserta. Melissa compresa. Sembra volerle strappare 
di dosso la bianca veste di lino, spogliarla, accarezzare quel corpo 
perfetto. Gioca con i suoi rossi capelli che, come fuoco, fremono al suo 
impeto, in una danza sinuosa e selvaggia. Osservo tutto questo da lontano, 
assordato da quella danza orgiastica. Cerco di chiamare Melissa, ma il vento 
me lo impedisce. Quello stesso vento che, dolcemente, mi prende per mano, 
accompagnandomi verso di lei...