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Autore: Sasuke_Uchiha_    06/09/2013    0 recensioni
Questa fan fiction parla di una ragazza che è rimasta da sola con un sogno: quello di incontrare i propri idoli. Li conosce per caso e da quando li ha conosciuti diventano tutto il suo mondo e la aiutano ad andare avanti. Col suo amico intraprenderanno un viaggio per mezzo mondo e poi lei si innamorerà.
Spero di avervi incuriosito almeno un pochino, spero che vi mettiate a leggere e che sia di vostro gradimento.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

 
Splash! Venni investita da un’ondata di fango e acqua, di nuovo e in più mi si erano bagnati il telefono e la maggior parte della legna.  La gente che guidava non stava attenta né a dove andava né alle persone che passeggiavano sul marciapiede. So che non è poi così normale passeggiare sul marciapiede alle dieci di sera, a novembre, quando piove e per di più in Canada, ma ero solo andata a prendere la legna dal signor Dain che me le dava a quell’ora perché almeno non c’era nessuno e potevo o pagarla meno o non pagarla affatto .
Quell’uomo era sempre stato gentile con me e mio fratello...già mio fratello, la persona a cui volevo più bene a questo mondo se n’era andato a vivere chissà dove da ormai quattro anni con la sua squallidissima ragazza, una rossa rifatta e molto ma molto oca.
Si, mio fratello mi aveva lasciata a vivere sola; visto che i nostri genitori non c’erano più io e lui abitavamo insieme. Da quanto mi aveva raccontato e da quanto avevo sentito, i miei erano morti in un incendio nella vecchia casa, che io non avevo mai visto.
Non voglio ripensare ai miei, non mi va di consumarmi le labbra, ancora. Io quando sono nervosa o provo emozioni negative troppo forti mi mordo le labbra che sono diventate violacee e screpolate.
Eccomi arrivata davanti al vialetto che porta a casa; ho freddo, ho sonno, ho fame e ripensandoci mi manca mio fratello. Non so perché ancora ricordo il suo nome anche se mi ero ripromessa che l’avrei cancellato dalla mente. Si chiama Wolf.
Anche se sono solo io in casa, mi piace tenere pulito ed in ordine quindi prima di entrare mi tolgo le scarpe che sono fradice come i miei vestiti.
Accendo la luce e  mi muovo velocemente verso il camino che è spento, prendo un po’ di legna e accendo. Nel mentre che la stanza si riscalda è meglio che faccia una doccia; così vado in camera e prendo il pigiama, poi vado in bagno e faccio la doccia. Finita la doccia mi asciugo i capelli e torno nel grande salone. I miei genitori avevano comprato un’altra casa molto grande per lasciarla a me a mio fratello ed altri eventuali figli per fare feste o invitare amici.
Sono in piedi davanti al camino; adoro stare in piedi davanti al camino, mi rilassa.
Prendo la mia cena che consiste in una scatoletta di tonno e un po’ di insalata, non mangio molto. Dopo cena come tutte le sere prendo il mio diario e inizio a descrivere la giornata appena passata: ‘Caro diario,                                                                                                                                                                ancora una volta stamani non sono andata a scuola, non avevo voglia. Mi sono alzata presto comunque e sono andata a correre, mi piace molto correre la mattina presto: non c’è nessuno ed in più c’è l’aria fresca. Non so ancora come mi è nata questa passione però tanto fare attività fisica fa bene e poi non duro nemmeno molta fatica perché ho le cuffiette e la musica dei miei idoli sparata al massimo. Dopo la corsa di circa un’oretta sono tornata a casa e ho fatto la doccia, dopodiché ho fatto colazione. Dopo essermi rilassata una mezz’oretta sul divano mi sono messa a pulire, odio trovare la casa sporca ed in disordine. Dopo pranzo sono andata in città a piedi, tanto non avevo niente da fare e ho comprato qualche scatoletta di tonno e un pezzo di pane e poi sono tornata a casa con calma. Ho sistemato le cose in cucina e mi sono messa a sistemare il giardino; finito mi sono cambiata di nuovo e sono tornata in città e sono andata dal signor Dain ma aveva gente e così ho aspettato per un’ora circa e dopo mi ha regalato qualche legna. Mentre tornavo a casa ha iniziato a piovere così ho preso l’ultimo pullman e sono scesa alla fermata ma dopo neanche duecento metri una macchina mi ha bagnata e dopo cinque minuti un’altra macchina mi ha fatto rifare il bagno. L’aria fuori la sera è pungente e così mi sono sbrigata a tornare. Ora vado a letto che domattina devo proprio andare a scuola,
buonanotte Arah.’
Finito di scrivere mi cade di mano il diario e mi si apre alla pagina in cui mi ero descritta e avevo descritto mio fratello.
‘Caro diario,
come va? Io sto molto bene e anche Wolf sta bene. Siamo entrambi molto felici perché finalmente ha trovato lavoro così possiamo mangiare più che una scatoletta di tonno e dell’insalata. Stasera voglio raccontarti di come siamo io e mio fratello, almeno ti puoi fare una certa idea di noi. Prima descrivo Wolf per educazione: è alto, magro, è abbastanza muscoloso, ha i capelli rossi e corti, un po’ mossi, gli occhi color ghiaccio, una faccia angelica. Wolf è dolce, premuroso, simpatico, gentile, divertente, solare e tante altre belle cose. Lo adoro e non penso che potrei mai passare la vita senza lui. Per quanto riguarda me: sono anch’io alta, magra ma non troppo, ho i capelli color caramello con delle ciocche rosse, sono lisci e lunghi, i miei occhi sono marroni scuri ma al bordo sono verdi che vanno a sfumare e la mia faccia non mi piace. Sono una persona abbastanza fredda, tendo a restare molto sola, con gli adulti mi comporto educatamente e non sono molto socievole, infatti a scuola non ho molti amici, meglio pochi ma buoni, no?!
Bene per stasera penso di averti detto tutto,
buonanotte Arah’
Mi sono salite le lacrime agli occhi, questo era successo un sacco di tempo fa all’incirca un mese prima che Wolf se ne andasse di casa e non mi era ancora andata giù la questione.
Riposi il diario nel posto dove lo mettevo e andai a letto.
 
Baby you light up my world like nobody else
The way that you flip your hair gets me overwhelmed
But when you smile at the ground it ain’t hard to tell
You don’t know oh oh
You don’t know you’re beautiful
                           
 
È appena suonata la sveglia, sono le sei di mattina e sono molto stanca, non ho voglia di andare a scuola ma prima di lasciarla devono essere stati fatti tutti i preparativi per lasciare il Canada. Lascio il Canada perché vorrei esplorare un po’ tutto il mondo e in particolare vorrei andare a Londra. I soldi li sto risparmiando da un bel po’ e ne ho a sufficienza per comprare il biglietto aereo e per stare in un hotel una settimana. I miei hanno lasciato un po’ di soldi che ci siamo divisi fra me e mio fratello, però quando se ne è andato ha deciso la sua parte di lasciarla a me (intelligentemente).
La canzone con cui mi sveglio la cantano i miei idoli: gli One Direction. Si, ho diciassette anni e ho degli idoli, non ci trovo niente di male. Chi sono gli One Direction? Sono una boyband anglo-irlandese affermatasi con il programma ‘X-Factor’. Ho conosciuto la band grazie al signor Dain che mi ha regalato i giornalini e i poster di sua figlia che da un certo punto in poi li ha iniziati ad odiare. Collego il mio cellulare, che sono riuscita a salvare nonostante avesse fatto il bagno la sera precedente, al mio piccolo stereo rosso che tengo sulla mensola sopra la testiera del mio letto. Regolo il volume più o meno al massimo e parte il primo cd degli One Direction: Up All Night; è fantastico, lo amo e soprattutto amo loro.
A ritmo delle svariate canzoni contenute nel cd mi preparo per un’altra giornata di scuola: mi metto l’odiosa divisa della scuola, un po’ di matita e stop, non amo sembrare una maschera di carnevale quindi non mi trucco molto. La divisa della scuola è un orribile completo camicia, maglione, gonna, calze e perfino scarpe blu con lo stemma; nessuno indosserebbe quella roba.
Devo preparare la cartella e mi metto a cercare i libri dopodiché li metto nello zaino e scendo per fare colazione: una tazza di caffèlatte e una fetta di pane. Non mi piacciono molto le marmellate e poi costano troppo, non posso permettermele.
Finito di sparecchiare vado in bagno a lavarmi i denti e a vedere se sono in ordine, saluto i ragazzi che sono sull'unico poster che ho e poi esco di casa.
L’aria questa mattina è tremendamente gelida, più del solito e la mia piccola sciarpa non riesce a coprirmi del tutto ed in più quando arriverò alla fermata del pullman mi toccherà aspettare. Perché sono partita prima e perché mi alzo così presto? Perché non mi piace essere in ritardo e poi non sai mai realmente quando il pullman passi; meglio aspettare che..perdere il pullman!
Mi ci vogliono dieci minuti buoni per arrivare alla fermata che si trova a circa trenta kilometri da St.John’s , la capitale della provincia di Terranova e Labrador.
Di solito alla fermata non c’è quasi nessuno e in più se c’è qualcuno molte volte non lo conosco anche se stamani ho un buon presentimento.
Sono appena arrivata e mi sento chiamare, mi giro e mi trovo Jake davanti, è sempre un piacere vederlo. Jake è mio amico dalle elementari e poi siamo sempre stati in classe insieme, anche al liceo. Jake non sa che partirò per Londra però è meglio che glielo dica anche se ci starà male.
-Buongiorno Jake- dissi
-Buongiorno Arah, come va?- rispose grattandosi la testa, forse aveva capito che c’era qualcosa che non andava.
-Bene … te?- domandai con aria un po’ triste
-Bene, che succede?- chiese deciso
-Jake..io..beh vedi..- balbettai
-Tu cosa??- mi intimò
-Io parto per Londra!- dissi tutto d’un fiato
-Tu cosa??- chiese con una faccia tra lo stupito ed il perplesso
-Jake mi dispiace non avertelo detto prima ma non ero sicurissima di voler partire prima, però ora ne sono convinta, scusa..- affermai tremendamente mortificata
-Arah come parti per Londra, ed io?- chiese con una faccia tenerissima
-Tu..tu puoi venire con me se vuoi- risposi senza rendermene conto; non che io non ce lo volessi ma magari non poteva venire e poi si sarebbe sentito molto infelice.
-Davvero?? Posso??- chiese incredulo
-Certo- sorrisi
-Okay sentirò i miei, a quando la partenza?- chiese eccitato
-Fra due settimane circa- gli risposi
-Penso possa andar più che bene! Oh ecco il pullman, su andiamo!- disse tutto contento
-Oh yeah- gli feci l’occhiolino.


Spazio autrice
Ciao a tutti, questa è la seconda fan fiction che pubblico in contemporanea a 'Possessive' che invece di essere sui ragazzi è su Justin. 
In questo periodo mi sento ispirata moltissimo, lol quindi spero e credo di poter farcela a scrivere due ff contemporaneamente.
Beh volevo sapere che ne pensate come primo capitolo, se dovrei continuare o no quindi recensite! ;)
Spero di trovare molti pareri così che possa aggiornare in fretta.

Ciao a tutti, S.

 
  
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