Anime & Manga > Pandora Hearts
Ricorda la storia  |      
Autore: thyandra    06/09/2013    3 recensioni
Un uomo è quello che è grazie anche alle esperienze passate. Ma se gli si presentasse l'opportunità di cambiare il suo passato, esiterebbe di fronte alla possibilità di cancellare i suoi errori? E sarebbe sempre lo stesso uomo di prima?
[Kevin/Break centric]
Dal testo:
"Cosa vuoi da me?" chiese, ancora diffidente.
"So quel che hai fatto. Sei un peccatore, Kevin" il suo tono d'accusa lo scosse profondamente. Non c'era neanche un velo di dubbio nella sua voce.
Sono presenti possibili spoiler al capitolo 86 nelle ultime righe.
Genere: Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Xerxes Break
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Illusions reflected in a broken mirror
 
 
 
"Ciao, Kevin" salutò la figura in ombra.
"Come conosci il mio nome?" si allarmò il ragazzo.
"Conosco tante cose di te. Più di quante immagini" sorrise l'altro, enigmatico.
"Chi sei?"
"Che importanza ha la mia identità? Sono qui per darti un consiglio” ammiccò allo stranito interlocutore.
"Non ho tempo da perdere." Il ragazzo gli voltò le spalle, allontanandosi.
"Fossi in te, resterei ad ascoltare cos'ho da dire, Kevin" disse lo sconosciuto, in tono mellifluo. "Ti pentirai di non averlo fatto" aggiunse, abbandonando il tono scherzoso e facendosi serio.
Senza sapere bene perché, il giovane fu incuriosito da quel repentino mutamento.
"Cosa vuoi da me?" chiese, ancora diffidente.
"So quel che hai fatto. Sei un peccatore, Kevin" il suo tono d'accusa lo scosse profondamente. Non c'era neanche un velo di dubbio nella sua voce. Si arrischiò a negare.
"Non so di cosa parli."
"Non mentirmi. Io ti conosco meglio di chiunque altro. Quel sangue che macchia la tua coscienza non placherà il tuo egoismo."
Kevin assottigliò lo sguardo, tentando di riconoscere nella figura che aveva davanti un volto conosciuto.
"Se è vero che sai tutte queste cose di me, perché vieni a dirlo a me, anziché alle autorità competenti?"
"Diciamo che è anche nel mio interesse" rispose, enigmatico.
Il giovane contraente lo fissò, incerto se fidarsi o meno di quella figura che sembrava guardarlo dall’alto in basso.
"Tu non capisci. Io devo farlo. È mio dovere nei confronti del mio master" si giustificò, allargando le braccia sconsolato.
"Quanto sei ingenuo..." lo derise l'altro, con tono di chi la sapeva lunga. "Smettila di nasconderti dietro una facile illusione. Stai solo fuggendo dalle tue responsabilità." Il suo sguardo, adesso, era pieno di condanna. "E io non sopporto chi agisce da irresponsabile."
Cadde il silenzio.
Irresponsabile. Questa parola bruciava il suo orgoglio.
Aveva sopportato tutto quel sangue nella convinzione di fare la cosa giusta. Avrebbe riscritto il passato, avrebbe cancellato il suo fatale errore. Che senso aveva avuto tutto quello, se era stata una mera illusione?
"Cosa devo fare, allora?" chiese Kevin, nella voce più nessuna certezza.
"Devi scindere il contratto, finché sei ancora in tempo. Sangue innocente non coprirà la tua colpa."
"Ma... Questo significa..."
"Sì. Le profondità più oscure dell'abisso" continuò l'altro, in tono neutro.
Gli stava seriamente dicendo che l'unica soluzione era il suicidio?
Cadde in ginocchio.
"Io... Io non posso" sussurrò. "Io devo salvare il mio master. È morto per mia negligenza e io..." si interruppe, ben consapevole di non credere neanche lui nelle sue parole.
"Il passato non deve essere cambiato."
Kevin fu sorpreso dal peso che lesse in quelle parole. Lo sconosciuto gli nascondeva qualcosa.
"Hai detto non deve, quindi significa che può."
L'altro sorrise. "Sì. Ma una persona comune non deve mutare il corso degli eventi con leggerezza. E’ una pretesa da immaturi."
Sembrava non voler aggiungere altro. Perché quei segreti? Quell'uomo mai visto prima aveva messo a nudo la sua anima, scrutando laddove lui stesso non aveva mai provato ad avventurarsi. Meritava lo stesso trattamento.
"Qual è la tua storia?" gli chiese allora.
Lo sconosciuto esitò, poi si scostò dalla penombra, porgendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.
Kevin sgranò gli occhi, incredulo.
"Piacere, sono Xerxes Break, ma prima di questo nome, mi riconoscevano come Kevin Regnard."
Scartò una caramella e la portò alla bocca, sorridendo del suo stupore.
"Cosa significa, tutto questo?"
Break alzò le spalle, indifferente.
"Non so. Ma non lo trovi affascinante?" chiese, sorridendo gaio.
"Inquietante, piuttosto."
"Inquietantemente meraviglioso" convenne l'altro, ficcandosi un lecca lecca in bocca.
Kevin lo guardò stranito. Faticava a riconoscersi in quel pagliaccio, nonostante l’inconfondibile somiglianza;  per qualche motivo non riusciva a dubitare delle sue parole.
"Aspetta... Quel che hai appena fatto, se non mi stai prendendo in giro, non è modificare il passato?"
Non ci si raccapezzava più.
"Dubiti ancora di me, dopo aver visto la mia faccia?" scherzò Break, aprendo i bottoni della camicia. Sul suo petto era impresso un marchio ben familiare.
Kevin fece lo stesso. Il simbolo era uguale, ma ancora incompleto. Quando avesse compiuto la sua completa rivoluzione, sarebbe apparso esattamente come il suo stesso riflesso allo specchio. L'unica cosa che adesso li differenziava era proprio il tempo intercorso dalla loro scelta. Un orologio che segnava un tempo falsato dal momento del contratto illegale.
"Immagino che lei si stia prendendo gioco di me" riprese poi il pagliaccio, coprendosi. "Ha sempre avuto un senso dell'umorismo malsano" commentò, in un tono che non nascondeva vecchi rancori più o meno superati.
"Lei?"
"La volontà dell'abisso."
Si incupirono nel medesimo istante, ciascuno pensando al suo prossimo futuro, in quello stesso luogo.
"Quindi... Ti sta dando una seconda opportunità?" ipotizzò il giovane.
"Non vedo perché dovrebbe" si domandò l'altro.
"Sono stata io a chiederlo. Era il mio desiderio" disse una vocina. Si voltarono entrambi, riconoscendola.
"Lady Sinclair!" esclamò Break. Le lacrime gli salirono presto agli occhi, colpevoli.
"Ho fatto anch'io un contratto con un chain, dopo la morte di mio padre. Per disperazione" spiegò.
Break annuì. Conosceva già quella storia. Il casato Sinclair era annegato nel sangue di cui lui stesso era stato il primo a macchiarsi. Sorrise mesto.
"Che ironia, eh?" disse ad alta voce, ma parlando più che altro a se stesso.
 
 

 
Break aprì gli occhi, frastornato. La sua iride spenta non gli rimandò indietro nessuna immagine, ma sapeva dove si trovava. Accanto a lui sedeva Sharon, preoccupata per il suo momentaneo svenimento. Sorrise senza felicità. Era stato un sogno, dunque.
Il suo stesso sangue gli macchiava le labbra e il viso, dopo l’evocazione di Mad Hatter.
Aveva perso il conto delle volte cui era ricorso al suo potere. Doveva essere molto vicino alla fine, ormai. Ma non avrebbe gettato la spugna tanto facilmente.
Il passato non doveva essere cambiato, ma il futuro sì.







Angolo dell'autrice: Ringrazio tutti coloro che si sono spinti a leggere fin quaggiù. E' la prima volta che scrivo su questo fandom. Recentemente ho ripreso questo meraviglioso manga e mi è venuta voglia di scriverci qualcosa su. La fiction è nata di getto e la posto così com'è. Mi rendo conto che può sembrare un po' oscura e magari totalmente no-sense, ma vabbé. 
L'ultima scena fa riferimento al capitolo 86, comunque. Lo specifico nel caso non fosse chiaro >.< 
Ringrazio anticipatamente chiunque leggerà questa fiction e colgo l'occasione per invitarvi cortesemente a lasciarmi un commento, per farmi sapere le vostre impressioni. Anche le critiche, se costruttive, sono bene accette!
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pandora Hearts / Vai alla pagina dell'autore: thyandra