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Autore: whitesnow    07/09/2013    1 recensioni
One shot tratta da Wuthering Hearts.
"Io amo lui, e quel bacio è stato un errore..." Continuava a ripetere che amava Brian come un disco rotto, come una canzone stancante. Lo amava sul serio? CERTO! ma in quel momento ogni certezza sembrò cadere... Ancora più vicino.
"Lo credo anche io..." Sussurrò sottile, non frenando il suo passo.
"Bene, abbiamo chiarito quindi.." Dominique deglutì vedendo come le distanze si stavano riducendo.
"Abbiamo chiarito..." Confermò lui contraddicendosi con i gesti. Quelle mani così forti, calde, che profumavano del SUO profumo, si avventarono dietro la nuca e dietro la schiena. Le labbra sottili, ma perfette, soffiarono a poca distanza dal viso di Dominique che rimaneva paralizzata nella sua morsa come la preda di un ragno, incatenata dalla tela perfetta e quasi impercettibile agli occhi.
"Allora perché sei qui Dominique? Se ami il tuo ragazzo perché sei qui?"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Dominique Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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                                                                                                                                                          A Medy... Sempre, Ovunque e Comunque <3                               
Eyes...
 
Dominique strinse convulsamente quel piccolo pezzettino di pergamena tra le mani. Alzò lo sguardo ed incontrò la sua immagine riflessa nello specchio del bagno della sua stanza; si era barricata lì dentro non appena un piccolo gufo aveva picchiettato con il beccuccio contro la finestra della stanza, consegnandole poi la missiva. Le sue compagne di stanza dormivano ancora, Rose compresa, e Dominique aveva voluto evitare di svegliarle con qualche rumore di troppo. Slegato il piccolo foglietto dalla zampetta dell'animale era poi sgusciata in bagno e, con il cuore in gola, lesse le poche righe impresse sulla pergamena.

" Dobbiamo parlare! Alla Torre di Astronomia prima delle lezioni."

Il biglietto non era firmato e, nonostante quella scrittura non le fosse familiare, Dominque sapeva chi le aveva mandato quel biglietto anonimo. Solo lui poteva volerle parlare in privato senza nessuno sguardo curioso ad osservarli, perchè a nessuno sarebbe parso normale vedere proprio loro due parlarsi tranquillamente. Fino alla notte di Capodanno forse non l'aveva mai neanche salutato, nonostante se lo fosse ritrovato per sette anni davanti, anche se non frequentavano le stesse persone. Lei non l'aveva neanche mai notato, non in quel senso almeno; l'idea non le aveva mai sfiorato il cervello nemmeno per un solo singolo istante della sua vita. Non perchè lui fosse un brutto ragazzo, anzi, considerarlo tale sarebbe stato davvero assurdo, ma lei aveva avuto occhi sempre e solo per Brian per potersi anche solo minimamente accorgere di qualsiasi altro essere di sesso maschile appetibile. Fino allo scorso Capodanno ovvio! Da quella notte tutto era cambiato: tanti dubbi ma anche molte consapevolezze erano venute a galla, e Dominique non era neanche stata minimamente preparata a ciò. Non sapeva neanche come fosse potuta accadere una cosa simile; un attimo prima lanciava occhiate tra quella miriade di gente che affollava il Revenge sperando di scorgere Brian, ed un attimo dopo si ritrovava sul terrazzino del locale - fortunatamente deserto - a pomiciare con un tizio che aveva bellamente ignorato per tutti i suoi sette anni ad Hogwarts. Certo, le cose non erano andato propriamente così, non si era ritrovata di punto in bianco a sbaciucchiarsi con un quasi sconosciuto. 

Dominique ricordava di aver bevuto un paio di drink fregati a Molly, che aveva riservato un intera scorta per il suo piano malefico di far ubriacare Albus e, da come Al rideva in maniera assolutamente ebete, il piano stava procedendo che era una meraviglia. Brian le aveva detto che avrebbe fatto tardi a causa della cena di famiglia che - con molte probabilità - si sarebbe protratta più del previsto, ma erano lì da quasi un ora e del suo ragazzo nemmeno l'ombra. Mandò giù un altro cicchetto di Whisky Incendiario, e sentendo un improvviso calore invaderla totalmente ed annebbiarle la vista e la mente, Dominique si trascinò ad una porta d'emergenza che dava su un piccolo terrazzino innevato. Ovviamente era deserto; quale essere sano di mente - a parte lei a quanto pareva - avrebbe lasciato il calore della sala interna per congelarsi le chiappe lì fuori. Visto che all'interno del locale c'era anche una zona fumatori neanche loro si prendevano il dusturbo di sfidare l'aria fredda di Dicembre. L'unica coraggiosa in quel caso era stata lei, ma in quel momento Dominique non sembrava nemmeno percepirlo tutto quel freddo; anzi, si sentiva le guance in fiamme come del resto ogni parte del suo corpo sembrava essere bollente. Indossando solo quello striminzito abito che aveva comprato con Lily, Dominique si avvicinò alla ringhiera in ferro del terrazzino, scostandosi i capelli dalle spalle madide di sudore ed ammirando la vista della Londra Babbana vista in lontananza. Appoggiò entrambe le mani alla ringhierra ed il contatto con il metallo freddo sembrò darle un pò di sollievo; la testa sembrava essere avvolta da una bolla d'aria, e Dominique chiuse gli occhi inspirando l'aria fredda e pungente della notte. Le orecchie le ronzavano ancora per la musica troppo alta del locale ed il silenzio, che invece avvolgeva quel piccolo posto riservato, fu un sollievo. Passarono secondi, o minuti e Dominique si beò di quella tranquillità che la stava avvolgendo e a cui si lasciò completamente andare. Il rumore della porta d'emergenza che veniva chiusa arrivò ovattato alle sue orecchie, ma fu abbastanza per far ridestare Dominique dai suoi pensieri. Si rese conto che evidentemente qualcun'altro aveva avuto la sua idea e si girò verso il nuovo arrivato. Ricordava della poca importanza data nel momento in cui aveva visto il suo viso. Bello, davvero, ma mai aveva pensato a lui come qualcuno a cui prestare attenzione o puntare lo sguardo alle labbra, inarcate in un espressione del tutto indecifrabile in quel momento. Dominique vedeva offuscato, non del tutto chiaro. Sentiva, al ricordo, ancora il freddo metallo della ringhiera sul quale aveva trovato appoggio, e il capo vorticare nel momento in cui aveva chiuso gli occhi. Troppo alcool, troppo malsano alcool che le mandava il cervello in panne. Barcollare non era mai stato sicuro, soprattutto se fatto ad un altezza notevole, e ricordare la sua presa farsi forte intorno al suo braccio esile rievocò quella sensazione che avrebbe preferito non sentire. Calore, contatto caldo e al contempo brividi quando i loro occhi si erano scontrati. Diamanti lucenti si erano scontrati e decisione aveva scorto in quelli di lui. In vino veritas, vecchio detto babbano e Dominique ne stava sentendo gli effetti. Verità nascoste potevano essere rievocate con fiumi di alcool, incontrollabili gesta, incontrollabili pensieri. Lui le aveva parlato, le aveva detto qualcosa di scottante e fastidioso, tanto da ridurre la loro distanza. Dominique era riuscita a divincolarsi ma rimanevano ancora centimetri a sfiorarsi. I suoi occhi che la scrutavano con luce bramosa, che mai prima di allora aveva potuto notare. Forse perché attenta ad altro, attenta al suo Brian che in quel momento ricordò essersi dissolto nei suoi pensieri. Un soffio, alito fresco che si mischiava al gelo invernale, le sue labbra, così pericolosamente vicine alle sue, e le mani caldi e forti, possenti non timorose ma desideriose di sentire sotto il tocco ogni centimetro di pelle calda. Un sorriso e una nuova voglia sconociuta, mai provata prima. Cedere senza controllo, cedere senza che potesse impedirselo. Sentiva ancora la sua voce: chiara, come quella notte. Sentiva ancora il sussurro caldo, sentiva ancora ogni singola attenzione e gesto; eppure quella notte non aveva avuto coraggio o forse la forza di lasciare che la ragione e quell'amore provato per anni potessero prendere il sopravvento e lasciarla scappare altrove. Ma c'era stato in quegli occhi una forza maggiore che l'aveva incatenata e bloccata totalmente. Paralizzata tra le braccia di lui, così sconosciuto fino a quando quelle labbra non si erano posate sulle sue, e lei non aveva appagato quel vorticare di pensieri, lasciando che anche le sue potessero danzare in comune accordo con quelle di lui.

Quegli occhi erano la sua maledizione, e lei non sembrava essere in grado di scamparvi. C'era qualcosa in quello sguardo che la soggiogava, l'ancorava a sè, come una calamita che irrimediabilmente esercitava un grande potere di attrazione su di lei. Dominique strinse maggiormente il piccolo pezzetto di pergamena nel pugno, e tornò a fissare il suo volto allo specchio: apparentemente era sempre la stessa di prima, come se si aspettasse che quello che aveva fatto quella notte fosse visibile sul suo volto. Era la sua mente ad essere cambiata, i suoi pensieri che non erano più unicamente rivolti a Brian, il suo cuore che non batteva più solo per il Grifondoro come aveva fatto per tanti anni. Amava Brian da quando aveva messo piede in quella scuola, da quando aveva scorto quel ragazzino biondo insieme ai gemelli Scamander e da quel momento Dominique aveva saputo che sarebbe stato quello giusto. Nessuno sguardo era stato più rivolto ad altri ragazzi, e nonostante ci fosse stato qualcuno di poca importanza, Dominique aveva sempre saputo che l'unico a cui avrebbe donato tutta se stessa era Brian. Ed ora che aveva ottenuto tutto quello che aveva sempre desiderato, che l'uomo che aveva sempre amato era pronto anche a morire per lei, aveva davvero intenzione di rovinare tutto? D'impulso la risposta era ovviamente un no secco, che aveva commesso quell'errore solo perchè spinta dall'alcool che circolava in quel momento nelle sue vene. Ma se era davvero così, se tutto era successo solo perchè non era stato in grado di controllare i suoi gesti, allora perchè non riusciva a toglierselo dalla testa? Ora che poteva definirsi perfettamente in possesso di tutte le sue capacità perchè Dominique pensava continuamente e sognava addirittura quella notte di Capodanno? Il ticchiettare contro la porta del bagno la ridestò dai suoi pensieri e Dominique - facendo evanescere il piccolo pezzettino di carta - si affrettò ad aprire la porta. Rose - con gli occhi ancora socchiusi - le diede il buongiorno sbadigliando e, sorpassandola, si richiuse a sua volta la porta del bagno alle spalle. Dominique non aspettò che sua cugina fosse pronta e, una volta vestitasi, scese con passo frettoloso le scale della Sala Comune, imboccando da sola il ritratto della Torre di Grifondoro. Camminava per i corridoi diretta in Sala Grande ma non vedeva nessuno realmente; le voci degli altri studenti erano un brusio indistinto che la circondavano e facevano da sottofondo ai pensieri rumorosi che martellavano la sua testa senza sosta. Ripensò ancora al biglietto, a quell'appuntamento a cui avrebbe dovuto presentarsi. Non doveva andarci, doveva stargli alla larga, dimenticare quanto era accaduto e andare avanti nella sua vita con Brian. Lui era l'uomo della sua vita, lo sapeva da quando aveva dodici anni e di certo un singolo errore non poteva bastare ad abbattere una simile convinzione. Dominique arrivò in prossimità della Sala Grande e, prima di varcarne la soglia, si fermò e si appoggiò ad un pilastro, socchiudendo gli occhi ed inspirando profondamente. Una presa salda da dietro le cinse la vita, e Dominique sobbalzò pensando per un attimo che potesse trattarsi di lui; ma il profumo familiare di Brian le invase le narici.

" Ehi Buongiorno..." Le bisbigliò all'orecchio posandole un tenero bacio tra i capelli.

"Buongiorno.." Biascicò tesa Dominique tentando di mimare un sorriso. Ormai anche i più semplici gesti le riuscivano difficili. 

" Non mi hai aspettato.." 

" Pensavo stessi ancora dormendo... io non volevo svegliarti" Nel pronunciare quell'ennesima bugia, Dominique avvertì nuovamente il peso dei sensi di colpa gravare sulla sua coscienza; Ogni volta che Brian le stava vicino, che le riservava un piccolo gesto di affetto, o addirittura quando facevano l'amore, quell'orribile sensazione si presentava puntuale a torturarla. E Dominique sapeva di meritarsela quella tortura o il tormento nel quale ormai viveva; aveva tradito l'uomo che e la amava e continuava a mentirgli e a prendersi gioco di lui. Si sentì nauseata da se stessa e da quello che stava facendo a Brian.

" La mia piccola, ti preoccupi sempre per me" Sussurrò Brian facendola voltare e poggiando le sua labbra su quelle di lei. Oh se solo avesse saputo, se solo fosse stato consapevole che nel momento in cui lei avrebbe dovuto ricordarsi e preoccuparsi di lui lo aveva totalmente rimosso dalla mente e dal cuore, ed aveva lasciato che un altro - anche se per soli pochissimi attimi - prendesse il posto che spettava a lui da sempre. Senza aggiungere altro Brian  le prese la mano e la guidò nella Sala Grande dove al tavolo di Grifondoro c'erano già Lysander e Lily ad aspettarli; poco dopo arrivarono anche Rose e Lorcan, ma Dominique lo notò appena. Aveva lo sguardo fisso nel suo piatto e non era minimamente intenzionata ad alzarlo; non voleva incrociare il suo sguardo, come non voleva fingere di stare bene con Brian. Maledì i suoi occhi ed il suo cuore quando, senza che potesse impedirlo, alzò lo sguardo verso la Sala Grande; ma non si voltò verso Brian. No, i suoi occhi traditori cercarono - tra quella folla di studenti - il suo sguardo, la sua bocca, il suo viso; cercarono lui. Non trovandolo il suo cuore iniziò a battere frenetico: forse era già alla Torre di Astronomia ad aspettarla? Quel pensiero la mise maggiormente in agitazione, e Dominique fu costretta a sopprimere con forza quella voglia di constatare se quel pensiero fosse vero. Ritornò a giocare con la sua colazione e ad estranearsi completamente da quanto le stava intorno. Una mano le venne sventolata davanti al volto ed una voce dolce le giunse alle orecchie.

"Cos'hai tesoro?" Rose la portò nuovamente alla realtà, e Dominique si girò verso la cugina che la guardava con preoccupazione.

"Non ho niente, ho solo dormito male... niente di cui preoccuparsi" Cercò di sorriderle ma fu un vano tentativo e Rose se ne accorse subito. Aveva raccontato tutto a lei e Lily, ed ora sua cugina sapeva benissimo il motivo di tale comportamento. Ma lei non voleva parlarne, non ancora; l'unica cosa che voleva era dimenticare, e la soluzione giusta era trattare la cosa come se non fosse mai esistita. Rose parlava, cercava di farla ragionare, di farle fare chiarezza nella sua mente e nel suo cuore e lei le rispondeva a monosillabi, ripentendole le stesse parole che ormai ribadiva anche a se stessa. Lei amava Brian da sempre, e quanto successo era stato uno stupido errore dettato dall'alcool; l'unico suo desiderio era quello di dimenticare e parlarne in continuazione non sembrava potesse aiutare.

"Devo andare in biblioteca a recuperare un libro prima delle lezioni.." Era stanca, di tutto e di tutti; voleva essere lasciata in pace, sola con i propri tomenti interiori. Si alzò di scatto dalla panca di legno, mettendosi in spalla la sua borsa. Rifiutò gentilmente l'offerta di Brian che aveva insistito nell'accompagnarla, e voltò le spalle a tutti, dirgendosi a passo di marcia fuori dalla Sala Grande. Nuovamente si ritrovò a vagare da sola per i corridoi del Castello senza una meta, visto che non aveva nessun libro da recuperare dalla Biblioteca. Doveva trovarsi solo un posto dove restarsene da sola in pace fino all'inizio delle lezioni. Pensò al bagno di Mirtilla, ma nelle condizioni in cui era si sarebbe di sicuro scagliata contro il fantasma che non faceva altro che piagnucolare e che, di sicuro, avrebbe solo peggiorato il suo umore tetro. Camminò ancora e ancora e, quando un pensiero le attraversò la mente, Dominique si bloccò di colpo. L'immagine di lui ritornò vigile nella sua testa; lui ed i suoi stramaledetti occhi, lui ed il suo calore, il suo tocco, le sua labbra... Si mosse in fretta senza più ragione e logica a guidare i suoi passi o i suoi pensieri; esattamente come quella notte. Salì in fretta le scale senza voler pensare a niente, perchè se solo lo avesse fatto di sicuro sarebbe ritornata sui suoi passi. In breve tempo si ritrovò dinanzi alla piccola porta in legno che portava alla Torre di Astronomia, e Dominique si fermò a riprendere fiato. Allungò la mano tremante verso il pomello della porta e lentamente la aprì; salì le scale con calma, quasi a non voler fare rumore. La stanza era vuota e Dominique si diede della sciocca nel sentirsi delusa per l'assenza di lui. Sospirò stanca e si lasciò cadere sul pavimento portandosi le gambe al petto. Un leggero vento freddo entrava dalla ringhiera in ferro che dava una splendida vista del parco di Hogwarts. Quello di sicuro era il posto ideale per perdersi nella contemplazione del paesaggio e lasciare spazio ai propri pensieri. Dominique si rannicchiò maggiormente e, con lo sguardo rivolto all'orizzonte, se ne restò lì con la mente per un attimo sgombra. Passarono i minuti ma non sembrava intenzionata a lasciare la sua postazione; se solo avesse potuto avrebbe anche saltato le lezioni. Si alzò rassegnata e si lisciò le pieghe della gonna della divisa. Raccolse la sua borsa dal pavimento e, proprio quando stava per andarsene, sentì la porta della stanza aprirsi. Dominique si voltò e si scontrò con quegli occhi che non facevano che assillarla ormai da settimane. La scrutavano senza alcuna ombra di intenzione. Non sapeva cosa volesse, ma in quel momento la teneva incatenata a lui come se fossero ipnotici e ammaliatori. Dominique tremava e sentiva il tremolio smuoverle le mani, farle cedere quasi le gambe e per poco non dovette trovare un appiglio. Si odiava per quei brividi e quelle paure, si odiava per le sue incertezze, si odiava perché si trovava lì e nuovamente non era riuscita a dire no a quell'incontro che l'avrebbe trascinata verso un baratro di odio per se stessa.

"Credo che dovremmo finirla! Abbiamo stabilito che quel bacio è stato uno stupido errore.." Ritrovò le parole in fondo alla gola tremolanti, incerte, eppure riuscì a pronunciarle. Lui si mosse con passo calmo, tenendo le mani nelle tasche del calzoni a sigaretta e la scrutava con attenzione, in cerca di qualche frecciatina abbastanza acuminata da poterla trafiggere e magari smuovere altre colpe in lei.

"Lo so, ed infatti ti ho voluta qui per parlare di questo" Sempre autoritario e deciso, anche nell'esporre un semplice pensiero. Si muoveva sinuoso, con calma, come se stesse valutado l'attacco - l'ennesimo - da sferrare. Dominique si ritrovò appoggiata contro la ringhiera in ferro e sentì il freddo vento carezzarle i capelli. Fuggire non l'avrebbe aiutata, e farlo non avrebbe cancellato i fantasmi delle sue colpe.

"Ottimo, parliamone e diamoci un taglio...." Perché non darlo netto? Continuavano a fissarsi, indecisi se andare via e cercar di cancellare o ricalcare su quello sbaglio.

"A me piace un altra..."

"Io sono innamorata del mio ragazzo" Silenzio, ancora. Lui si passò una mano tra i capelli e riprese a camminare verso di lei.

"Ho sempre guardato lei, mai te.." 

"Io amo lui, e quel bacio è stato un errore..." Continuava a ripetere che amava Brian come un disco rotto, come una canzone stancante. Lo amava sul serio? CERTO! ma in quel momento ogni certezza sembrò cadere... Ancora più vicino.

"Lo credo anche io..." Sussurrò sottile, non frenando il suo passo.

"Bene, abbiamo chiarito quindi.." Dominique deglutì vedendo come le distanze si stavano riducendo.

"Abbiamo chiarito..." Confermò lui contraddicendosi con i gesti. Quelle mani così forti, calde, che profumavano del SUO profumo, si avventarono dietro la nuca e dietro la schiena. Le labbra sottili, ma perfette, soffiarono a poca distanza dal viso di Dominique che rimaneva paralizzata nella sua morsa come la preda di un ragno, incatenata dalla tela perfetta e quasi impercettibile agli occhi.

"Allora perché sei qui Dominique? Se ami il tuo ragazzo perché sei qui?" Non c'era alcuna riposta ovvia a quella domanda detta quasi rabbiosa. Il pollice sfiorò le sue labbra trovandone la morbidezza sotto il suo tocco. La voleva, Dominique lo leggeva nei suoi occhi pericolosi e ammaliatori.

"Infatti... voglio andare via." Ma continuava a rimanere paralizzata al suo posto con il cuore che martellava con foga, che si scontrava con le costole, il petto, il respiro mancante e le gambe molli. Tutto ciò lo aveva provato e voleva provarlo solo con Brian; ma quello che le stringeva la vita, che le scrutava le labbra, che ricercava in quelle parole la conferma che in realtà non lo voleva lontano da sè non era Brian.

"Vai, sei capace di andar via.. vai..." Sapeva che non si sarebbe mossa di un solo passo. Sapeva che sarebbe rimasta lì, paralizzata e vulnerabile. Le sue labbra le accarezzarono il sottile collo per poi passare ai lobi.

"Ho sempre desiderato avere un altra persona tra le mie braccia. Ma ora è come se mi fossi sbagliato per anni..." Dominique sentì il corpo cadere in uno stato paralizzante. Si irrigidì e lasciò che la percorresse ancora con le labbra le guance, che arrossirono sotto al tocco leggero delle labbra.

"Io... amo Brian" Lo sussurrò a se stessa, ma fu come l'ennesima certezza andare in pezzi. Ormai era soggiogata e persa, e sentire le sue labbra premere con forza e decisione sulle sue non l'aiutò a stabilire se realmente il suo posto fosse lì o altrove. Sentì la lingua di lui accarezzarle il contorno delle labbra, e istintivamente si aggrappò alle sue spalle forti. Sentì le mani esperte accarezzarle la schiena, affondare nei capelli, e lei tastò con desiderio il corpo perfetto protetto dalla divisa invernale. Le mani - quasi sconosciute al suo corpo - osarono varcare la sottile linea dell'intimità, passando sotto la gonna e sollecitando l'interno coscia. Dominique avrebbe desiderato il supporto della ragione, ma non riuscì a fare altro che assecondarlo. Passò il tocco alla cravatta che fu allentata, lasciando scoperto il collo esile e diafano e, distaccandosi dalle sue labbra, si lasciò ardere in quella passione proibita; lo morse, assaporando il profumo dolce della sua pelle. Lui la distaccò dal suo collo gettandogli il capo all'indietro e notando come il desiderio passasse nei suoi occhi. Quel desiderio che offuscava le colpe.

"Non sembra tanto sbagliato adesso..." Quel ghigno rovinò tutto e Dominique sentì le lacrime salire colpevoli. Vide il volto di Brian sorriderle, e quell'amore - desiderato per anni - divenire qualcosa di pesante e insostenibile; divenire qualcosa di tanto bugiardo da soffocarla.

"Basta..." Lui si accigliò e la vide sgusciare via, allontanarsi da lui come se avesse di fronte un mostro. Il volto accaldato, le labbra imbronciate, gli occhi ceruli inumiditi ma comunque la fierezza che non abbandonava il suo spirito Grifondoro la rendeva ancora più bella.

"E' tutto sbagliato, amo Brian e... deve finirla qui" Era più decisa, più desiderosa di mettere fine a quella situazione che non trovava una concretezza. Lui si appoggiò - ghignante - con le spalle alla parete in pietra e la scrutò con boriosità nello sguardo.

"Sei così convinta di amarlo che speri e soprattutto credi di poter dimenticare questo?" Dominique non riusciva a guardarlo, eppure non poteva abbassare lo sguardo. Doveva affrontare le sue colpe.

"Si..." Era decisa nella voce ma, se solo avesse notato, anche lui si sarebbe reso conto di quel tremolio che l'avrebbe tradita.

"Ottimo..." Si distaccò dalla sua postazione e, continuando a guardarla dall'alto delle sue sicurezze, la sorpassò non chiedendole altro. Ma prima di uscire di scena si voltò nuovamente.

"Mi verrai a cercare ancora, e questo lo sai anche tu.." Dominique non rispose ma sentì solo la porta sbattere e lei cadde completamente.. Cadde in quella confusione che l'avrebbe distrutta e avrebbe distrutto quel lieve sogno coltivato con tanto amore.



"Per mille volte cercò gli occhi di lei, e per mille volte lei trovò i suoi. Era una specie di triste danza, segreta e impotente."
(Alessandro Baricco)



 
Piccola One Shot su Dominique... ho pensato di spiegare da parte la sua situazione ed approfondire meglio questa laison segreta. Bhe, che dire, spero vi sia piaciuta e colgo l'occasione per salutarvi. Starò via una settimana per la mia tanto sospirata e attesa vacanza =P Appena torno però mi metterò subito all'opera con il prossimo capitolo di Wuthering Hearts!! Un bacio a tutti voiii ciaoooo <3 
 
  
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