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Autore: Demisia    07/09/2013    6 recensioni
I pensieri di un palloncino appena nato.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono nato appena qualche minuto fa, e sono già stanco.
Sono già stanco perché so quale destino mi aspetta, un destino uguale a quello di migliaia di altri come me.
So che sono solo un palloncino, e non dovrei aspettarmi più di tanto, ma non posso fare a meno di sperare in qualcos'altro.
Ho paura del mio futuro: se è quello che credo sarà una cosa a dir poco degradante.
Resterò attaccato tramite un filo (che m’impedisce di svuotarmi) al polso di qualche bambinetto che ha fatto i capricci per avere "un bel palloncino colorato" (e già questo mi fa soffrire: essere solo "un" palloncino; sarei potuto essere un qualsiasi altro palloncino, e non sarebbe cambiato assolutamente niente, a nessuno sarebbe importato comunque), a galleggiare a pochi metri dal suolo, seguendo il suddetto bambino come un fedele cane, trascinato, strozzato, ignorato. In seguito sarò portato a casa sua, dove mi lascerà volare fino al soffitto con il mio povero filo penzoloni, in maniera da potermi riacchiappare con un piccolo salto ogni qualvolta l'idea lo solleticasse. Così, giorno dopo giorno mi sgonfierò un po', scendendo sempre di più, fino a essere un ammasso gommoso raggrinzito e inutile, ancora più stanco di quando sono partito e desideroso di farla finita.
Non è esattamente una prospettiva allettante.
Però, so anche che ci sono dei palloncini fortunati che non sono costretti a queste umiliazioni.
So che ci sono dei palloncini che per decisione del fato, scivolano via dalle mani dei loro compratori, e mentre questi inutilmente si affannano per cercare di riafferrarli, volano via, fino a scomparire alla vista.
Tutti sappiamo cosa succede poi. I palloncini salgono e salgono ancora, senza doversi più preoccupare, perché loro sono riusciti a diventare liberi, fino a che non raggiungono un punto in cui l'aria ha una pressione troppo diversa da quella che è dentro di loro ed esplodono.
Non è una bella fine, però? Io preferirei infinitamente questa.
Preferirei quella vita breve ma luminosa, in cui ogni singolo istante dalla liberazione sarebbe vissuto appieno, coscientemente, e, seppur con la consapevolezza di avere il tempo contato, anche con quella di avere veramente volato, senza vincoli.
Preferirei sapere di stare andando verso il sole, sempre più in alto, convinto, nell'estasi, di essere più grandioso che qualsiasi altro palloncino mai esistito.
Adesso posso solo sperare. Vorrei davvero poter sentire quella sensazione, prima della fine. Magari, se ci provo abbastanza, ci riuscirò.
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Salve persone!
Non so cosa dire di questa storia. Deliri diurni misti a notturni.
Alla fine questa flashfic HA ANCHE UN SENSO! Yay.
Cioè, forse.
Vabbe', addio! u3u
  
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