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Autore: Acid Queen    07/09/2013    2 recensioni
Keith Moon era un pazzo, oltre che un grandissimo batterista. Leggendo la biografia degli Who sono rimasta colpita dal mondo in cui si presentò a Pete, a Roger e a John.
Questa fanfiction è dedicata a lui e alla sua entrata in scena negli Who. Buona lettura. (:
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pete stava rimettendo accuratamente la chitarra nel fodero quando Roger entrò nella piccola stanzetta dietro al palco.
Al suo arrivo, Pete alzò leggermente lo sguardo. Dietro di lui, John entrò senza fare il minimo rumore. Prese una birra dal tavolino e sprofondò in una poltrona. Il basso gli pendeva ancora da una spalla.
“E’ stato magnifico!” disse Roger. Sembrava stanco ma incredibilmente felice. Pete sbuffò.
“Che c’è?” Roger fissò il chitarrista improvvisamente accigliato.
“C’è che manca qualcosa.”rispose semplicemente Pete.
“Manca qualcosa?” sembrava stupito.
“Già. Non voglio dire che facciamo schifo, anzi, dico solo che potremmo fare anche meglio.”
“E cosa mancherebbe?” Roger scosse la sua capigliatura folta. I ricci andarono da tutte le parti. Pete pensò che assomigliava maledettamente ad un barboncino.
“E’ questo il problema: non ne ho idea.” Riprese il chitarrista sconsolato. Prese una birra dal tavolo e la passò al capellone. John se ne stava in silenzio nella poltrona. Sembrava perso nelle sue riflessioni mentre rimirava amorevolmente il suo basso ma Pete era certo che non si stesse perdendo una parola della conversazione. Uno strano silenzio ricco di pensieri calò nella stanza. L’unico rumore udibile era il vociare della folla in platea, attutito dalla porta chiusa del backstage. “Pete ha ragione. Manca qualcosa, noi possiamo fare molto meglio di così. Ma cosa?” Roger non lo sapeva.
 

Quando se ne andarono, la sala del concerto era ormai vuota. Pete percorse a grandi passi la platea diretto verso l’uscita, con la chitarra che sbatteva contro le cosce, quando una voce e dei passi affrettati lo fecero voltare. La persona che si trovò davanti era forse la più strana che avesse mai visto. Indossava dei pantaloni di tela color verde acido e una sbrindellata maglietta arancione. I capelli erano tinti di rosso e sembravano voler sfidare la forza di gravità. Da lontano si sarebbe potuto scambiare per un clown.
“Io suono meglio del vostro batterista!” urlò così forte che per poco John non fece cadere il suo basso. Era ubriaco a giudicare dalla puzza di alcool. Pete lo squadrò da capo a piedi. “Non ci serve un batterista, grazie.”
Troppo tardi. Il tizio era già salito sul palco e con un balzo era atterrato dietro alla batteria. Dalla tasca posteriore del pantaloni aveva tirato fuori un paio di bacchette. Pete provò a fermarlo “Ehi, tu! Ti ho detto che…”
Ma la furia del batterista era incontrollabile. Iniziò a picchiare così forte col pedale della grancassa che per poco non cadde dallo sgabello. Un assolo di batteria riempì la sala. Roger, rimasto indietro per recuperare le sue cose, accorse dal backstage. Urlava per sovrastare il volume dei colpi alla batteria. “Chi diavolo è questo??”
“Non lo so! E’ sbucato fuori dal nulla!” urlò Pete di rimando.
Roger rimase un attimo paralizzato. Si voltò per osservare il nuovo batterista che intanto pestava su un povero piatto con una velocità pazzesca, poi tornò a osservare Pete.
“E’ LUI!”
Il chitarrista lo guardò incuriosito. “Che cosa??”
Roger gesticolava concitato. Era al settimo cielo. “Ecco cosa mancava! LUI!”
Pete tornò a fissare il batterista spiritato. Picchiava ancora di brutto quando ad un certo punto si sentì chiaramente un crack! e il pedale della grancassa schizzò dall’altra parte della sala. Un altro crack! e la bacchetta di destra si ruppe sonoramente cadendo sul palco. Il batterista picchiò di nuovo su un piatto e ruppe anche la seconda bacchetta, poi si alzò e si inchinò teatralmente ai tre in platea. Aveva un gran sorriso dipinto sulla faccia. Roger si avvicinò. “Come ti chiami?”
“Keith. Keith Moon.”
Il cantante sorrise a sua volta poi si girò verso John e Pete.
“E’ quello che fa per noi.”
Con un ululato di gioia, Ketih diede un forte calcio a ciò che restava della sventurata grancassa. Quella rotolò giù dal palco e si schiantò sul pavimento. John , che fino a quel momento era stato zitto, avanzò verso il nuovo arrivato. “Benvenuto a bordo, amico. Spero che tu abbia una grancassa nuova perché io di certo non ce l’ho.” Keith scese dal palco. Ora sembrava molto meno fatto di prima. Roger sembrava sconcertato e al tempo stesso divertito. “Ci mancava proprio un distruttore nel gruppo.” L’unico che non aveva ancora detto niente era Pete. Sembrava stesse ragionando attentamente su cosa dire.
“Lo farai a tutti i concerti?” Pete accennò alla batteria.
“Solo se la cosa è di tuo gradimento.” disse Keith con aria di sfida.
“Ok, allora forse è meglio che ti troviamo un'altra batteria da maciullare.”

Gli Who erano definitivamente al completo.


Stanzetta Imbottita dell'Autrice:
salve gente, eccomi di ritorno dopo un lungo periodo senza storie. 
stavo lavorando ad una'altra idea quando, leggendo la storia degli Who, 
mi è venuta un'illuminazione. o quasi.
spero che vi sia piaciuta e in ogni caso vi invito a scrivere un commento per sapere che ne pensate.
buongiornoavvederci.

-Acid Queen.
 
  
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