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Autore: melancholia    14/03/2008    5 recensioni
Qualcosa è cambiato nella vita di Harry e lui non riesce ad accettarlo. Si sa i cambiamenti possono spaventare, soprattutto quando riguardano i sentimenti verso una persona. Ed Harry è terrorizzato dalla nuova realtà delle cose. C'è solo un modo per sconfiggere la paura: deve riuscire a lasciarsi andare.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa piccola storia è nata da una cosa che mi è successa qualche giorno fa.
Per riuscire ad andarne fuori senza impazzire mi sono messa a scrivere, mettendo nero su bianco sentimenti ed emozioni. Così so che non posso più scappare.

Non è una delle mie migliori storie, ma ho deciso di pubblicarla per il motivo per cui è nata.

Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno letto, leggono e leggeranno le mie storie.
Un ringraziamento e una dedica speciale lo rivolgo a chi mi ha fatto l’onore di  aggiungere le mie storie tra i loro preferiti e a chi ha lasciato un segno del suo passaggio regalandomi un piccolo commento.
Grazie di cuore davvero.


ORA NON HO PIÙ PAURA

Ancora adesso non riesco a rendermene conto, a dare un motivo, una spiegazione a quello che è successo. Se chiudo gli occhi ho ancora davanti a me nitido ciò che è accaduto poco fa.
Non posso fare a meno di chiedermi da quando provo queste cose.
Da quando il disprezzo, l’astio, l’odio si sono trasformati diventando l’opposto della  loro natura?
Non riesco a darmi una spiegazione. Non ancora. Adesso sento solamente il bisogno di metabolizzare questa nuova realtà e di razionalizzare il tutto. Lo devo fare perché altrimenti rischio di impazzire.
Una sola cosa riesco a riconoscere con certezza: l’esatto momento in cui ho scoperto e capito che tutto era cambiato, stravolto dalla nascita di qualcosa di nuovo.

Richiudo lentamente gli occhi e richiamo nella mia mente il ricordo di quanto successo. In realtà non riesco a pensare a nient’altro.

Io e Malfoy eravamo arrivati alle mani, come regolarmente succede da un po’ di tempo a questa parte. Non ricordo nemmeno il motivo che ha scatenato la nostra ennesima rissa.
In mente ho solo quei due occhi color tempesta che mi fissano con aria di sfida e dentro i quali ho perso le mie certezze…
Lì esattamente lì, dopo essere stato sbattuto spalle al muro, mi sono perso in quelle iridi d’argento e il cuore ha cominciato a battere furiosamente pompando sangue dritto al mio viso.
La mia mente si è annebbiata, il mio sguardo si è automaticamente spostato dai suoi occhi alle sue labbra, leggermente dischiuse a causa del respiro affannoso.
Mentre avrei dovuto pensare a come ribaltare la situazione, l’unico pensiero che occupava totalmente e completamente la mia mente era rivolto a come sarebbe stato coprire quelle labbra con le mie, a come sarebbe stato sentire le sue mani accarezzare la mia pelle, a come sarebbe stato stringere quel corpo al mio.
A questi pensieri il mio cuore ha cominciato a battere ancora più forte, riuscivo a sentirlo nettamente nella mia testa. Questo non so come mi ha riscosso e risvegliato, riportandomi alla realtà. Ho spinto via Malfoy con tutta la forza che mi rimaneva nel corpo e sono scappato.
Scappato dalle sue braccia forti, dalla sua bocca peccaminosa, dai suoi occhi irresistibili.
Scappato da lui, da quello che ho sentito, da quello che ho provato.

Ed eccomi qui. Disteso sul mio letto, incapace di togliermi dalla testa quell’attimo.
Le mie certezze, le mie sicurezze si sono sgretolate davanti a quegli occhi, davanti a quello sguardo.
Non so più niente. Anzi una cosa considero certa, solo una: non posso tornare indietro. La testa me lo dice, ma prima di lei me lo urla il cuore che ancora non accenna a calmarsi.
Dal momento in cui ho visto quegli occhi fissarmi così intensamente e così da vicino, ho avuto la consapevolezza che niente sarebbe più stato come prima.

Ora l’unica cosa che posso fare è evitarlo. Non posso correre il rischio di trovarmi ancora a stretto contatto con lui come poco fa. Se dovessi ritrovarmi ancora il suo corpo contro il mio, le sue mani che forti stringono le mie spalle, la sua bocca che pericolosa tenta la mia con la sua vicinanza e con il suo respiro che si infrange sul mio viso, non credo che riuscirei a trattenere il mio istinto. Anzi, con certezza so che non ce la farei.

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Sono passati diversi giorni da quel momento. Sono diventato bravo ad evitare quel maledetto Serpeverde. Quando scorgo la sua testolina bionda o quando sento la sua voce avvicinarsi, immediatamente cambio strada. Quando mi rivolge una delle sue battutine, una delle sue sfrecciatine o una delle sue provocazioni, me ne vado senza degnarlo di una minima risposta.

Da un paio di giorni non mi rivolge più nemmeno la parola. Evidentemente senza ricevere risposta non ha senso per lui continuare a provocarmi. Meglio così. Almeno non devo più scappare.
Ogni tanto sento il suo sguardo su di me, come se volesse studiarmi, capire cosa sto tramando.
Mi dispiace Malfoy, non ti darò la soddisfazione di vedermi alzare lo sguardo su di te, non posso permettermelo.

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Sono passate due settimane ormai.
Sto camminando in un corridoio, cercando di raggiungere la biblioteca per tentare di finire un maledetto tema di Pozioni.
All’improvviso sento una mano afferrarmi il petto, un’altra posata sulla bocca per impedirmi di gridare.
Vengo trascinato in un’aula deserta.
Sento la porta chiudersi, poi…

“Adesso mi spieghi che cazzo sta succedendo! Cosa diavolo hai in mente, Potter?”.
Quella voce. La riconoscerei ovunque, anche tra mille altre ci riuscirei. Sono 15 giorni che la evito.

“Non sono affari che ti riguardano Malfoy”.

“Ti sbagli Sfregiato. Mi riguardano eccome, dal momento che l’unica persona che stai evitando negli ultimi giorni sono io”. Il suo tono è duro. Non ammette repliche.

“Non ti preoccupare furetto. Non ho in mente nessun piano diabolico contro la tua nobile persona. Voglio semplicemente essere lasciato in pace. Da te, essenzialmente” ribatto altrettanto duramente. Non posso mostrarmi fragile, non con lui.

Resta in silenzio per un tempo indefinito. Sembra riflettere su ciò che ho appena detto. Vorrei guardarlo per capire a cosa sta pensando e cosa sta provando in questo momento,ma so che non posso farlo. Il rischio per me sarebbe troppo grande. La paura mi paralizza e faccio fatica anche a compiere un semplice e qualsiasi movimento.

Alla fine decide di rompere il silenzio che sta opprimendo la stanza, ponendomi l’unica domanda che non avrei voluto sentire.

“Perché sei scappato l’ultima volta che ci siamo scontrati?”

“Perché me lo chiedi?” . Cerco di prendere tempo, non ho nessuna risposta da dargli.

“Devo saperlo Potter. Non tollero non riuscire a capire quello che succede attorno a me. Non lo sopporto, soprattutto se quello che succede riguarda me.”

“Ero stanco Malfoy, stanco di litigare, di rispondere alla tue battute, alle tue provocazioni, di picchiarmi con te al minimo gesto di uno dei due. Stanco”. Decido di usare la versione ufficiale che ho ripetuto infinite volte a tutti coloro che mi hanno chiesto spiegazioni sul mio comportamento di questi giorni. Loro se la sono bevuta. Riesco ad essere molto convincente quando voglio.
Chissà se funziona anche con lui.

Sembra riflettere attentamente sulla mia risposta.

“Non ti credo Potter. C’è qualcos’altro. Lo sento. C’è qualcosa che nascondi, ma non riesco a capire cosa. È così non è vero?”

“Senti Malfoy, sono essenzialmente affari tuoi se non vuoi credermi. Libero di farlo o meno. Non mi interessa. Io le mie risposte te le ho date. Tu piuttosto perché tutte queste domande? Non credo che la tua sia semplice curiosità da soddisfare. In fondo dovresti essere felice di non avermi più tra i piedi”. Cerco disperatamente di sviare il discorso verso di lui. Non so quanto riuscirò ancora a resistere. Sto seriamente rischiando di impazzire.
L’ultima constatazione che ha fatto mi ha fatto capire che è troppo vicino alla verità.
L’ansia mi sta lentamente soffocando il petto.

“Non crederai davvero che io risponda alla tua domanda…”

“Fa’ come credi furetto. Chi se ne frega. Posso andare ora?”. Mentalmente lo prego di lasciarmi andare. Non ce la faccio più.

“No, c’è un’ultima cosa.”
Sospiro pesantemente. Cosa vorrà sapere ancora?

“Avanti, spara Malfoy. Prima finisci, prima me ne posso andare.”

“Perché non mi guardi?”

“Eh?”. Rimango spiazzato dalla domanda. Decisamente non mi aspettavo che lo notasse.

“Sì Potter. Mentre abbiamo parlato hai guardato ovunque, hai fissato il tuo sguardo su qualsiasi cosa, ma non hai mai incrociato i miei occhi. Perché?”

“Stai farneticando Malfoy. Ora se non ti spiace toglierei il disturbo”.
Ora che ha notato questa cosa non posso rimanere qui un secondo di più. Devo scappare, devo uscire da questa stanza.

Faccio per andarmene, ma con una mano stringe il mio polso, bloccandomi e impedendomi di uscire.

“Non darmi del visionario sfregiato. So quello che vedo. Rispondimi. Perché non mi guardi?”

Strattono via il braccio, liberandomi dalla sua presa e marcio spedito e deciso verso la porta.
Lui però è più veloce. Mi trattiene e mi sbatte con forza contro la parete dietro di me, piantando il suo viso di fronte al mio.
Vicino. Troppo vicino. Non posso più fuggire adesso. Sono definitivamente in trappola.

“Rispondi Potter. Devo saperlo, ho bisogno di saperlo.”

Istintivamente serro gli occhi. Non devo cedere.

“Avanti Potter. Rispondi!”. Il suo tono si sta alzando. Sta per perdere la pazienza, lo sento.

Non ce la faccio. Sento che sto per esplodere. La testa mi sta scoppiando, il cuore batte furiosamente nel petto, anche respirare mi risulta quasi impossibile.

“Rispondi, maledizione!”. Ora ha urlato. Questo mi porta al limite.

“Perché ho paura Malfoy. Sono terrorizzato all’idea di guardarti negli occhi!” grido esasperato.
Ormai non posso più nascondermi. Non ne ho più la forza.

“Paura?!”

“Sì Malfoy, paura. Paura perché so che se incrocerò ancora i tuoi occhi come l’ultima volta, avrò la certezza di quello che provo per te e non potrò più raccontarmi balle. Sarò costretto ad ammetterlo a me stesso. E da quel momento il mio mondo crollerà perché avrò la consapevolezza che quei sentimenti non saranno mai ricambiati. È per questo che non ti guardo. Perché mi perderei ancora dentro quelle iridi d’argento e so che non riuscirei più a tornare indietro. Perché so che la certezza dei miei sentimenti per te mi porterà solo dolore e non ne posso più. Voglio essere felice Malfoy e se guardassi i tuoi occhi so che non potrei più esserlo.”

L’ho detto. Finalmente l’ho detto. Mi fanno male gli occhi da quanto intensamente li sto tenendo chiusi.

Sento la sua presa allentarsi. Credo di averlo spiazzato. Di certo non si aspettava una dichiarazione del genere. Non da me. Non da Harry Potter.

Mi lascia le spalle. Si allontana da me. Ora sono libero d’andarmene.
Lentamente riapro gli occhi. Lo vedo darmi le spalle.
Mi incammino verso la porta. Ora come ora desidero solamente uscire di qui.
Mi sento svuotato, privo di qualsiasi energia.

Sono quasi arrivato, allungo la mano verso la maniglia…
“Mi manchi Potter”

La mia mano si blocca a mezz’aria.

“Cosa?”

“È per questo che ti ho trascinato qui e ti ho fatto quelle domande. Mi manchi.”

“Beh penso che non ti sarà difficile trovare qualcun altro su cui sfogarti Malfoy. Hai ben 7 annate di studenti da torturare.”

“Non capisci. Non mi serve qualcun altro. Non mi mancano le liti, le azzuffate, le battutine, le provocazioni. Mi manca avere tutte queste cose con te. Mi manchi tu Potter. La tua presenza nella mia vita è una costante, una delle poche certezze che ho e non posso permettermi di perderla. Non posso permettermi di perderti. Queste settimane sono state un inferno. La tua indifferenza mi ha fatto uscire di testa.”

Si gira verso di me. D’istinto volto lo sguardo.

“Guardami Harry”.
Il mio cuore perde un battito. Ha pronunciato il mio nome.

Si avvicina lentamente. Non so cosa fare, non riesco più a formulare un pensiero sensato. La sua presenza e la sua vicinanza mi scombussolano la mente, il cuore, l’anima.
Non c’è più bisogno di guardarlo. Ora so con certezza quello che provo. Non posso più nascondermi dietro a un muro fatto di bugie e finzione. Lo sento dal battere furioso del mio cuore e dal mio corpo che desidera solo sentire su di sé il tocco dell’altro.

“Guardami…”

Cerca di girare il mio volto con una mano.
Scosto la testa con decisione. Non posso. Ora che ho la consapevolezza di ciò che provo, la paura che mi assale è un’altra.

“Non posso Malfoy. Se ora ti guardassi e vedessi odio o disprezzo nei tuoi occhi non riuscirei a sopportarlo. Ne morirei.”

Il rifiuto. C’è qualcosa che spaventa di più una persona innamorata? Io non credo.

“Harry, non devi aver paura…guardami”

Dolcemente  mi prende il mento con una mano e volge il mio viso verso il suo.
Non oppongo resistenza.

“Apri gli occhi…ti prego”

Coraggio Harry. Non puoi fuggire in eterno. È arrivato il momento della verità.

Lentamente apro gli occhi.
Appena lo faccio, lo vedo sorridere e posare immediatamente le sue labbra sulle mie. Sono esattamente come le avevo immaginate: morbide e calde.
È un bacio dolce, lento, intenso.
Le mie mani si intrecciano tra i suoi capelli, mentre le sue scorrono lievi sulla mia schiena, per poi afferrare con decisione i miei fianchi e tirarmi verso di sé, aumentando così il contatto tra i nostri corpi.

Quando ci stacchiamo, lui mi abbraccia e mi stringe forte a sé come se avesse paura di vedermi scappare. Posa due lievi baci sulle mie palpebre ancora chiuse.
Apro gli occhi e subito i nostri sguardi s’incatenano.

Non vedo disprezzo. Non vedo odio.
Vedo sorpresa, emozione. Vedo passione, desiderio. Vedo dolcezza, tenerezza.
Vedo felicità.

Finalmente sorrido. Non ricordo nemmeno da quanto non lo facevo.

“Hai ancora paura, Harry?”

“Non credo di averne più motivo”

“Allora non staccare più gli occhi da me…Voglio che il tuo sguardo sia solo per me. Voglio vedere questi occhi meravigliosi splendere quando incontrano i miei. Non volgere mai il tuo sguardo altrove, perché il mio d’ora in poi sarà sempre su di te”

A queste parole il mio sorriso si allarga ancora di più
Mi accingo a baciare nuovamente quelle splendide labbra, lasciando che ciò che provo esploda dentro di me con tutta la sua potenza, inondandomi di felicità.

“Te lo prometto”

E mentre riscopro ancora una volta il sapore di quella bocca meravigliosa, lo penso.
No Draco, ora davvero non ho più paura.



FINE



   
 
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