Prologo.
1 anno prima.
-Justin!-esclamai appena entrai nella sua stanza.
-Amy..- disse esitante distogliendo lo sguardo dal quaderno che teneva in mano.
-che leggi?- chiesi avvicinandomi al suo letto.
Appena fui accanto a lui, richiuse il quaderno e lo buttò con noncuranza in un punto indefinito della stanza.
Oh, assomigliava tanto al mio diario!
-umh..- si grattò la nuca. -appunti.- si lasciò sfuggire un sospiro.
-c'è qualcosa che non va?- domandai appoggiando la testa sul suo cuscino. Sdraiarci sul letto e parlare per ore stando l'uno accanto all'altra era ormai una tradizione. Lo facevamo quando eravamo piccoli ed era una cosa che ci piaceva così tanto che avevamo deciso di continuare a farla.
-Amy, devo dirti una cosa.- pronunciò appena.
-dimmi.- mi girai verso di lui. Sapevo che c'era qualcosa che non andava. L'avevo capito dal suo tono di voce.
Respirò rumorosamente, poi prese coraggio ed iniziò a parlare.
-lo sai che ti voglio bene e che sei la mia migliore amica praticamente da quando sono nato.- disse. Un groppo mi si formò nella gola. -ma tra me e te non può esserci altro se non una semplice amicizia.- Subito scattai in piedi.
-che stai cercando di dire Justin?- chiesi.
-mi dispiace Amy, tu per me sei solo un'amica.-
Quello non assomigliava al mio diario, quello era il mio diario!
Andai dall'altra parte della stanza per raccoglierlo mentre mi imponevo mentalmente di non piangere. Aprii la prima pagina e vidi che non mi sbagliavo. Girai pagina dopo pagina e, mentre sentivo le lacrime bruciarmi sul viso, mi promisi di distruggerlo.
-perché l'hai tu?- mi girai verso Justin che, a quella vista, si alzò dal letto.
-l'ho preso per sbaglio ieri. ha la stessa copertina del mio quaderno di fisica.- disse.
-e chi ti ha dato il diritto di leggerlo?- alzai il tono di voce.
-Amy, io non volevo..- disse.
-ma l'hai fatto!- urlai in preda alla rabbia. -non dovevi, Justin, non dovevi.-
-mi dispiace.- disse avvicinandosi, ma lo scansai.
-no che non ti dispiace. se ti fosse dispiaciuto non saresti nemmeno arrivato alla seconda pagina, cosa che, evidentemente non hai fatto.-
-e tu perché non mi hai detto che ti piacevo?- chiese.
-per questo.- dissi indicandoci. - doveva restare un mio segreto, perché ti sei intromesso?-
-cosa?- alzò il tono di voce. -per quanto tempo ancora avevi intenzione di tenermelo nascosto?- chiese.
-per tutta la vita.- dissi per poi girarmi. Volevo andare via.
-dove vai adesso?-
Scossi la testa mentre mettevo in borsa il quaderno e uscivo, come al solito, dalla finestra.
-non puoi andartene.- disse Justin seguendomi.
-chi me lo impedisce?-
-io!-
-mi dispiace Justin.- dissi mentre le lacrime scorrevano veloci.
-non puoi andartene così.- urlò mentre attraversavo la strada.
Non risposi.
-farò finta di niente.-
Come se fosse possibile.
-Amy, non andare.- lo sentivo dal suo tono di voce, stava piangendo.
Non mi girai.
Se l'avessi fatto sarei tornata indietro, e non dovevo.
Corsi a perdifiato verso casa e, appena arrivata, preparai le valigie.
Era arrivata l'ora di andare.
**
Eccomi qui con una nuova fanfiction.
Cercavo un'idea per una nuova storia ed eccola qui.
Che ve ne pare?
Cercavo un'idea per una nuova storia ed eccola qui.
Che ve ne pare?