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Autore: grenouille    07/09/2013    1 recensioni
Rose pensava di aver perso il suo unico e vero amore per sempre, ma alla fine si rende conto che è ancora lì, e potranno sempre vivere felici e contenti insieme - se solo quel tipo, il Dottore, non continuasse a mettersi in mezzo.
Crack!fic
Genere: Commedia, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Doctor - 10, Jack Harkness, Rose Tyler
Note: AU, OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Rose stava singhiozzando di nuovo.  Aveva singhiozzato senza interruzioni per 34 settimane, 5 giorni e 51 minuti. Essere orribilmente infelice e con il cuore frantumato in due pezzi ventiquattr’ore su ventiquattro non era facile, ovviamente, (e non lo era nemmeno tenere un conto così preciso quando vivi in una macchina del tempo), ma era orgogliosa del fatto che adesso ci stava prendendo la mano. Aveva anche fatto una ‘’Lista delle Cose da Fare’’ attaccata al frigo del TARDIS, con scritto:
 
-Svegliarsi in un mare di lacrime.
-Andare in bagno, fare la doccia, lavarsi i denti con qualche singhiozzo occasionale.
-Piangere violentemente durante la colazione.
-Passare la mattinata a disperarsi. Alcuni singhiozzi.
-Pausa per il tè.
-Ricominciare a piangere.
-Usare i sensi di colpa per convincere il Ragazzo A Cui Non Posso Pensare Senza Diventare Davvero Sconvolta a fermarsi al Superdrug per altre 47 scatole di fazzoletti.
-Altro tè. Altra infelicità.
-Un’altra fermata per lasciare la spazzatura a Clee’Nexya, il Pianeta dei Fazzoletti Usati (quello con cui Jack era misteriosamente familiare).
-Ricordarsi che Jack è OHMIODIO PROPRIO MORTO-MORTO SUL SERIO e diventare tutta sentimentale di nuovo.
-Singhiozzi continui e lamenti, qualche digrignamento di denti.
-Cena.
-Piangere fino ad addormentarsi.
-Ripetere fino alla morte.
 
Aveva pensato a chiedere al Ragazzo A Cui Non Poteva Pensare Senza Diventare Davvero Sconvolta di riportarla a casa, ma dopo qualche riflessione, aveva deciso di non farlo. Da una parte, c’era una disperata semi-vita spesa nel tormento che distruggeva la sua anima e le consumava il suo stesso essere, e dall’altra parte, c’era il pensiero di vivere con sua madre. Sapeva qual era la cosa che preferiva.
 
Il Dottore, nel frattempo, stava avendo qualche problema. Certo, non gli ci era voluto molto a scegliere nuovi vestiti e scarpe che stessero bene con il suo nuovo corpo (l’abbigliamento da cameriera francese birichina era stato solo un inoffensivo contrattempo) ma stava ancora cercando di selezionare qualche caratteristica personale per ravvivare quest’incarnazione. Stava anche cercando di essere rispettoso nei confronti di Rose in quel difficile periodo di adattamento, ma doveva ammetterlo, la sua pazienza stava finendo. Ultimamente, aveva tentato di usare qualche tattica sottile, come scrivere qualche suggerimento sulla sua Lista delle Cose da Fare. Queste comprendevano “Pensa a cose felici, come gattini e coniglietti”, “Mangia deliziosi fagioli sul pane”, e ultimamente con un po’ di irritazione, “Tirati su il fottuto morale”, ma lei cancellava tutto violentemente con un pennarello nero. Inoltre, lo aveva informato bruscamente, stava pensando di farsi tatuare la lista nell’interno delle palpebre, per essere sicura di non dimenticarla.
 
Rose stava passando un’altra notte insonne vagando senza riposo nei corridoi del TARDIS, fermandosi solo momentaneamente per sbattere la testa contro il pannello esagonale sul muro e gemere “Perché? Perché? Perché?”, quando si trovò improvvisamente nella stanza del guardaroba. Le era piuttosto familiare, ormai. Le trecento felpe rosa, le duecento paia di pantaloni militari, i quattrocento tubetti di mascara e l’enorme pila di eccentrica biancheria elastica (trattenne un singhiozzo al pensiero di Jack), e la mezza dozzina di paia di sciatte sneaker che erano una delle cose più sconvolgenti della nuova sconvolgente incarnazione del Ragazzo A Cui Non Poteva Pensare Senza Diventare Davvero Sconvolta.
 
E poi, la vide. Ci fu un’esplosione di luce scintillante, un suono come di voci celestiali che cantavano un milione di armonie- o quelle, o una ballata smielata di un film popolare della metà del 1980 (Rose non era un’esperta in musica).
 
“Lo sapevo,” mormorò in adorazione. “Sapevo che tu eri da qualche parte, aspettandomi. Adesso potremmo stare insieme, come siamo destinate”.
 
La giacca di pelle non disse nulla, ma restò distesa sul pavimento in un modo così pelloso e giaccoso che le parole non erano necessarie.
 
*
 
Il Dottore entrò in cucina e si rese immediatamente conto che c’era qualcosa di diverso. Per iniziare, il pavimento non era coperto di fazzoletti usati, e la porta del frigorifero era decisamente libera da liste deprimenti. Rose era seduta al tavolo della colazione, ed incredibilmente, non stava piangendo come una pazza e addirittura guardò verso di lui quando entrò nella stanza.
 
“Ho appena realizzato qualcosa,” disse, sorridendo radiosa. “Pensavo di aver perso una cosa incredibilmente perfetta e meravigliosa, e che non l’avrei più riavuta indietro, e ho appena realizzato che è stata qui per tutto il tempo.”
 
“L’hai capito? ROCK AND ROOOOOOLLLLLLLLLL!!” Cominciò a saltare su e giù con energia, facendo entusiasticamente delle corna nell’aria. Continuò per un paio di minuti fino a quando non si rese conto che Rose lo stava fissando come se fosse diventato completamente pazzo.
 
“Sto solo provando una nuova mania,” spiegò allegramente. “E una specie di tradizione, avere qualche eccentricità per ogni rigenerazione. Ho pensato che questa poteva essere la mia nuova fissazione, capisci.”
 
Rose lo guardò con disprezzo. “Quindi la tradizione questa volta è quella di sembrare uno sfigato totale?”
 
Il Dottore sospirò. “Va bene, forse non avrò questo qui. Ma, Rose, sono così felice! Lo sapevo che l’avresti capito. Sapevo che ti saresti resa conto che ti voglio ancora bene e…”
 
Lei lo guardò senza mostrare alcuna espressione. “Tu? Chi mai ti ha menzionato?”
 
A quel punto lui si rese conto della sua vecchia giacca di pelle posata sulla sedia accanto a lei. “Uhm… Rose… ovviamente non stai parlando di…”
 
Lei prese teneramente in mano la manica della giacca distesa sulla sedia accanto a lei. “Sì, lo sto facendo. Non eri tu, era la tua giacca, per tutto questo tempo”.
 
“Ma io pensavo che tu ti stessi affliggendo per me. Il vecchio me, intendo. Quello sexy e con le orecchie grandi. Hai presente?”
 
Rose sembrò disorientata. “Perché dovrei volere un falso uomo del Nord quando posso stare pelle contro pelle con questo sexy pezzo di pelle di mucca? E penso che dovresti saperlo, abbiamo appena passato una notte davvero speciale. Riavviando la nostra relazione, riscoprendo le nostre parti intime, leccando le jelly-baby coperte di sporcizia…”
 
“NON LO VOGLIO SAPERE!!!” gridò il Dottore, più forte di quanto avesse voluto.
 
Rose lo guardò in cagnesco. “Va bene, va bene, non ti darò i dettagli. Ma penso che tu potresti almeno provare ad essere felice per noi”.
 
Il Dottore sentì un’improvvisa scarica di panico. “Be’, tutto quello che vuoi, Rose, certo, ma, voglio dire… sicuramente riuscirò ad adattarmi in questo? Ehi, posso fare cose sporche, davvero. Vedi questa cravatta? Potresti farci davvero molte cose, se ci pensi. Ci saranno centinaia di scenari bondage che potresti fare con questo cattivo ragazzo”.
 
Rose esaminò la cravatta con occhio critico per qualche momento, poi la buttò sul pavimento ed uscì, trascinando maliziosamente la giacca dietro di lei. “Non c’è niente di sexy nel poliestere al cento per cento,” urlò nel corridoio, senza nemmeno voltarsi.
 
*
 
Un paio di giorni dopo, come trascinato da qualche gentile istinto intergalattico, Capitan Jack arrivò. “Scusate il ritardo,” disse. “Ma sono resuscitato dai morti e sono riuscito a scappare dal Satellite 5 solo caricando l’estrapolatore macrocinetico ondiforme, usando come fonte di energia il mio stesso magnetismo sessuale. Sfortunatamente, mi ha accidentalmente spedito dalla parte opposta dell’universo, e mi ci è voluto un po’ per tornare indietro facendo sess- oooops, volevo dire, per tornare indietro facendo l’autostop.” Le sue cosce muscolose fremevano già di felicità al pensiero che i due veri amori della sua epica ed avventurosa vita amorosa erano ancora insieme e in attesa di lui.
 
“È fantastico vederti di nuovo,” gemette Jack mentre faceva scorrere le labbra sul bavero della giacca.
 
“Ciao Jack!” disse il Dottore con allegria. “Scommetto che ti stai chiedendo chi sono.”
 
“Vabbè,” borbottò Jack, e iniziò a baciare le asole in un modo piuttosto osceno.
 
“Dio, ci siete mancati così tanto!” gridò Rose, allungando le braccia attorno alle cosce di Jack e strofinando il naso contro i pantaloni.
 
“Per l’amor del cielo!” disse il Dottore con indignazione. “Ha portato quei pantaloni solo per due minuti. E li ha presi sul Satellite 5, quindi sono probabilmente una maligna tecnologia aliena o qualcosa del genere. Per quanto ne sapete, potrebbero essere pantaloni di un capo Dalek, pronti a prendere possesso dell’universo…”
 
“Non  mi importa cosa vogliano fare,” disse Rose. “Sono così dannatamente sexy che possono prendere quello che vogliono. E comunque, noi tre siamo destinati a stare insieme.”
 
“Noi tre?”
 
“Me, la giacca e i pantaloni di Jack. E forse anche Jack, se ha voglia di unirsi a noi.”
 
“Quindi Jack ha il permesso di stare nei suoi vestiti mentre quelle cose hanno luogo, eh? Perché lui può partecipare e io no?”
 
“Be’, lui è un po’ più flessibile di te.”
 
Io posso essere flessibile! Questo nuovo corpo è molto elastico, sai. L’altro giorno ho scoperto che posso piegarmi all’indietro, mettere la testa tra le ginocchia e riesco ancora a mettere la bocca attorno al mio…”
 
Rose smise di baciare la coscia di Jack per alzare gli occhi al cielo con aria disgustata. “Troppe informazioni!” disse, prima di tornare alla sua attività interrotta così maleducatamente.
 
“Oh, per Rassilion…”, si lamentò il Dottore, e iniziò a cercare sulla console il pulsante per il mobile delle bibite d’emergenza.
 
“Dov’è il tipo dal grosso naso che stava qui in giro?” chiese Jack, e iniziò un atto sessuale piuttosto ambizioso e molto comunque le 51 esimo secolo, ma per il quale il 21 esimo secolo non aveva ancora inventato una parola.
 
“Non ne ho idea,” disse Rose scrollando le spalle, e iniziò a fare qualcosa leggermente più facile da descrivere ma comunque così avventuroso che l’aveva visto fare da qualcuno in un autobus di Peckham.
 
“Mmm… uhm… giusto… bene. Sapete, pensò che andrò in libreria, o nello stanzino delle scope, o nel club di lapdance o in un qualunque altro posto dove non andiamo mai,” disse il Dottore, lasciando la stanza con tre bottiglie di ipervodka e un largo calice.
 
*
 
Il Dottore iniziò a sentirsi come un tassista. Tutto ciò che gli sembrava di fare in quei giorni era portare Rose, Jack e la giacca a giro per l’universo, lasciandoli ad eccitanti avventure con pochi vestiti e riprenderli di nuovo successivamente, occasionalmente fermandosi a negozi d’angolo per comprare sigarette e spray per la protezione della giacca. Certo, questo gli lasciava un sacco di tempo per lavorare sulle eccentricità di questa nuova incarnazione (aveva quasi definitivamente deciso di aggiungere il lancio di nani ed il mangiare formaggio alla sua lista di interessi), ma gli mancava la compagnia ed era particolarmente irritato dai fluidi corporei lasciati sul pavimento, che lo rendevano scivoloso.
 
I pantaloni di pelle di Jack risultarono non essere cattivi, ma si ruppero piuttosto velocemente, probabilmente a causa della combinazione di scadente manodopera e l’enorme sforzo sulle cuciture. La cosa più preoccupante era che Jack sembrava non trovare il tempo di indossare qualcos’altro. Il TARDIS, nel frattempo, si era ridecorato cos’ che la console era coperta di nodose parti in lattice nero e rifiniture leopardate, e c’erano specchi sul soffitto e un’enorme lampada di lava dove un tempo stava il Rotore Temporale. C’era anche uno strano e quasi costante rumore, che il Dottore identificò con le più grandi hit di Barry White ripetute all’infinito.
 
Inoltre non poteva evitare di notare che ovunque andassero, la giacca aveva iniziato ad acquisire una specie di reputazione. Anche negli angoli più remoti dell’universo, era assalita da cercatori di autografi, paparazzi e persone che volevano toccare i bottoni come portafortuna. Ancora più preoccupante, notò alcune note a piè pagina in delle vecchie leggende popolari, che si riferivano ad esse come ‘’La Giacca Imminente’’.
 
Una mattina, il Dottore entrò in cucina e trovò la giacca da sola, appesa allo schienale di una sedia e piuttosto consumata. Aveva numerose macchie misteriose, e le asole stavano iniziando a sembrare sospettosamente allargate.
 
“Dovresti vergognarti di te stessa,” disse il Dottore.
 
Avrebbe potuto essere solo la sua immaginazione, ma la giacca sembrò un po’ imbarazzata, a quel punto.
 
*
 
Per qualche settimana il Dottore fece ulteriori sforzi senza speranza per attrarre l’attenzione dei suoi compagni sempre più capricciosi, ma sospettò che ormai non ci fosse più niente da fare quando provò ad andare a giro per cinque giorni senza indossare niente a parte un copriteiera strategicamente posizionato e nessuno batté ciglio.
 
Come ultima speranza, li aveva anche portati sul pianeta di Inkomtax, dove una volta aveva sgominato la moltitudine di corvi degli Ordi Marini Emergenti che stavano infestando la sacra scalinata che portava alla montagna santa di Revvy Noo. In suo onore, i grati Inkomtaxiani avevano scolpito la luna del loro pianeta in una statua del Dottore, completa di una gigantesca scritta sopra la sua testa con scritto ‘’Ave al Dottore, il Liberatore della Scalinata!” in lettere rosa a neon, alte cinque miglia. Era una vista piuttosto memorabile, anche se il Dottore se lo diceva da solo, e aveva creduto fermamente che i suoi amici non avrebbero potuto non restarne impressionati… ma come al solito, si era sbagliato.
 
Invece di osservare con stupore il maestoso capolavoro, loro si erano semplicemente ritirati nel bar ruotante situato nella narice sinistra della statua e avevano improvvisato uno spettacolo sul pavimento che comprendeva una selezione di snack del bar dalla forma interessante e un capiente piatto di guacamole. In seguito ad un’enorme controversia tra i giornali, un processo per atti osceni e un’enorme ondata di supporto pubblico, Jack, Rose e la giacca furono infine salutati come guardiani intergalattici della democrazia e della libertà d’espressione, e gli Inkomtaxiani decisero di riscolpire l’asteroide in loro onore, per rappresentare il punto massimo della loro performance controversa ma artistica, e le lettere a neon giganti furono risistemate in modo da formare “Azione piccante dei tre,  ringrazia il Signore!” Anche se gli Inkomtaxiani furono sia molto dispiaciuti che molto orgogliosi dell’aumento del 450 per cento del turismo nel loro sistema, il Dottore, non poteva evitare di sentirsi piuttosto seccato per l’intero episodio.
 
*
 
il Dottore seppe che avevano raggiunto la fine del viaggio quando un piccolo bottone color malva si illuminò ed iniziò a far lampeggiare le parole “INCIDENTE DI METACRISI IN CORSO”.  In quel momento, Rose, Jack e la giacca entrarono nella sala, esponendo le proprie parti intime.
 
“Penso che si riferisca a noi,” disse Rose. “Vedi, abbiamo appena ricevuto una chiamata dal dipartimento di serie televisive della BBC. Hanno dato una serie alla giacca. Purtroppo questo significa che ce ne stiamo andando. Il sistema di postmodernismo automatico è stato attivato e ci sta portando dritti sul nostro lussuoso camper sul set.”
 
Il Dottore ansimò. “Be’, se pensate di prendere il TARDIS con voi, dovete pensarci di nuovo. È mio, tutto mio!”
 
“Oh, non essere così possessivo,” sospirò Rose. “Non abbiamo bisogno di questa ferraglia arrugginita, comunque. I nostri agenti dicono che le science-fiction sono COSI' arretrate. In realtà ci hanno dato i ruoli principali in una nuova serie poliziesca, con il titolo provvisorio di I Detective dal Culo Scoperto. Ci trasferiremo tutti in un pittoresco villaggio Gallese con un tasso di omicidi ridicolmente alto, che poi potremmo risolvere.”
 
“Tra varie scene di sesso esplicito disponibili solo per gli utenti della TV a pagamento,” aggiunse Jack.
 
La giacca non disse nulla, ma sembrava incredibilmente orgogliosa.
 
Il Dottore fece del suo meglio per sembrare allegro e intoccato. “Be’, posso trovare nuovi compagni, sapete. Ci sono altri pesci nel flusso del tempo! C’è un sacco di competizione per questo tipo di lavoro. Vi devo fare sapere che sono in contatto con Paris Hilton! E anche con il suo cagnolino!”
 
“Davvero? Be’, buona fortuna con lei,” disse Rose. Quindi si voltò e mormorò a Jack, “Lei lo distruggerà sicuramente.”
 
E mentre il Dottore continuava a mormorare vanti senza troppa convinzione, i tre si voltarono e camminarono via, lentamente ma definitivamente, fuori dalla sua vita.
 
*
 
 
Epilogo: Dove Sono Adesso?
 
-I Detective dal Culo Scoperto ha iniziato la venticinquesima stagione. La giacca guadagna 7 trilioni di cybercrediti per episodio con un patto per delle maniche dorate. Tuttavia, molti fan sono dell’opinione che lo show ha iniziato a diventare più scadente quando la quattordicesima serie di spin-off, BND: l’Effetto del Camoscio, è stata lanciata.
-Il Decimo Dottore partecipa a Ooooops, Dov’è Il Mio TARDIS? Al Teatro Reale, a Wolverhampton. Prende delle pillole per i nervi.
-Paris Hilton e il suo cane robot 10K-Bell partecipano a The Simple Life 3000: Cacciatori di Taglie Intergalattici.
 
FINE

 
Note
Come al solito, se avete qualche correzione da fare, basta scriverlo in un messaggio/recensione! :)
Questa storia è geniale. Vero?
La prima volta che l'ho letta era notte (come sempre, quando leggo fanfiction...) e mi sono quasi strozzata tentando di trattenere le risate.
Ora devo scappare,
a presto,
Martina :)
  
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