Inazuma Eleven, 'I guess I just lost my balance.' di nutellah su EFP Fanfiction

autrice: nutellah_ - miki
titolo: I guess I just lost my balance.
personaggi: akana yamana; midori seto; kariya masaki -nominato-
paring: accenno masaka
rating: giallo
avvertimenti: crack!paring
genere: sentimentale; triste
parole: 609, secondo word
note: ...taylor swift, again. e sempre i knew you were trouble. volevo celebrare (?) la fine dell'estate -dafuq.- e... volevo scrivere su taylor, quindi la coppia è venuta da sola, così come la shot. sto usando il nuovo editor, sperando sia meglio di quell'altro che uso io lol. e.. buh, niente, spero vi piaccia, dopotutto questa è la prima volta che scrivo su questa otp, amateli together.
desclaimer: I personaggi di questa storia non mi appartengono, purtroppo. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

«I think–I think when it’s all over, It just comes back in flashes, you know?
It’s like a kaleidoscope of memories. It just all comes back. But he never does.
I think part of me knew the second I saw him that this would happen.
It’s not really anything he said or anything he did, it was the feeling that came along with it.
And the crazy thing is I don’t know if I’m ever gonna feel that way again.
But I don’t know if I should. I knew his world moved too fast and burned too bright.
But I just thought, how can the devil be pulling you toward someone who
looks so much like an angel when he smiles at you?
Maybe he knew that when he saw me. I guess I just lost my balance.
I think that the worst part of it all wasn’t losing him. It was losing me.»

Il cielo grigio pullulante di grigi nuvoloni che lasciavano pensare ad un imminente temporale sembrava quasi essere uno specchio, per Akane. Rifletteva perfettamente il suo umore al momento.
Gli occhi violetti colmi di lacrime erano fissi sul display della sua adorata macchina fotografica, dove scorrevano immagini scattate in passato da lei della squadra durante gli allenamenti, delle sue amiche Midori ed Aoi, ed anche di… lui. Kariya Masaki. Il difensore dallo sguardo oro della Raimon, che poco prima le aveva prima rubato e poi distrutto il cuore.
La ragazza percepì la tristezza mischiarsi con la rabbia; era uno strano sentimento. Quasi quanto quello che provò non appena incontrò lui. Imbarazzo, allegria, desiderio di fondersi con il muro, improvvisa voglia di farsi notare… tutto causato da un suo sorriso.
La cosa strana era che lei era innamorata di Shindou, solo con lui aveva provato quell’emozione; ogni volta che gli era vicino o gli scattava una foto, la provava. Cos’aveva quel ragazzo che la faceva sentire nello stesso modo?
Non riusciva a spiegarselo nemmeno lei. E neppure alla fine di quella che dovrebbe essere considerata come “loro relazione”, lo aveva capito. Forse era stato il suo sorriso. O il suo sguardo. O…
«Akane, basta! Non pensarci più!» tuonò la voce della sua amica, che era in camera con lei ma fino ad allora non aveva mostrato la sua presenza. Era strano come una ragazza così “rumorosa” come Midori, fosse rimasta in silenzio per così tanto tempo.
Akane sobbalzò nell’udire il tono brusco dell’amica, la macchina fotografica le cadde a terra. Abbassò il volto per guardarla, e dal suo volto le lacrime amare caddero e sfiorarono il pavimento.
«Akane, smettila, non pensarlo!» riprese Midori. «Non sei più quella che conosco da quando lui ti ha tradita con-»
«Non nominarla.» sibilò a denti stretti la castana, abbassandosi per raccogliere macchina fotografica.
«Devi affrontare la realtà. Lui è stato uno stronzo, è vero, ma tu non puoi ridurti così a causa sua. Dov’è finita la mia adorata Akane? Quella che scattava foto, che era sempre con me…? Non sei più tu!» esclamò la rossa.
L’altra alzò lo sguardo. Gli occhi erano rossi a causa del pianto, il volto contratto dalla rabbia.
«Sai una cosa? Hai ragione. Non gli darò mai più retta. Non gli sorriderò.» sussurrò affranta. Midori sorrise.
«Dopotutto…la parte peggiore di tutto…» riprese Akane alzandosi da terra. «Non è stata perdere lui, no! È stata, come hai detto tu… perdere il mio vero carattere, il mio sorriso, i miei hobby. Il mio tutto. Me stessa.»
«Finalmente lo hai capito.» sbuffò Midori alzando gli occhi al cielo. «Ed ora vieni andiamo a comprarti una nuova macchina fotografica, non voglio che tu abbia questa qui che si è rotta.»