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Autore: Falling_for_your_eyes    08/09/2013    1 recensioni
"Dovrei odiarti, ma che lo voglia o no, ti amo"
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Bondage
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YOU SHOULD BE WITH ME

 

"a volte hai solo bisogno di qualcuno che non ti giudichi" le aveva detto calum quel giorno prima di andare ad un appuntamento.

Si, lei ne aveva bisogno. Ma non aveva solo bisogno di qualcuno, no. Lei aveva bisogno di lui. Certo, ma lui aveva altro da fare, tipo andare ai suoi appuntamenti. Lei si sentiva morire ogni volta che scompariva con una ragazza che, pur avendo un nome, chiunque fosse, per lei erano sempre tutte troie. Perchè quando si ama è così, si è gelosi. Lei si sentiva male, le veniva da vomitare ogni volta che gli sentiva pronunciare 'stasera esco, non aspettarmi'. Lei voleva che lui restasse, voleva che le facesse le coccole, voleva assaporare le sue labbra, così morbide, voleva sentire il calore della sua pelle bronzea, voleva che lui le sussurrasse 'ti amo' all'orecchio mentre facevano l'amore, voleva tante cose. Ad esempio, voleva sentirsi dire che era 'bella', ma non per sfizio, piuttosto perchè voleva sentirsi, per una volta, importante per qualcuno. Perchè lei si era sempre sentita sbagliata, ovunque. Ma non con Calum. Quando era con lui era come se fosse completa, e il suo cuore stava bene, i suoi occhi sorridevano, e le si vedevano le fossette quando rideva.

Il problema era quando andava via.

Ora lui era tornato, e sebbene le avesse detto di non aspettarlo anche quella volta, lei lo aveva fatto. Era in camera sua, con la porta chiusa a chiave e le cuffie alle orecchie. Lui bussava forte, ma lei faceva finta che il volume dell'ipod fosse troppo alto per sentire tutto ciò che ne era al di fuori. Lui sapeva che lei, questa volta, si era davvero sentita troppo sola, troppo abbandonata da lui.

"se non apri questa cazzo di porta, ti giuro che la sfondo!" aveva ringhiato calum dall'altra parte. Andai davanti alla porta, mi asciugai le lacrime e tirai un respiro profondo, poi girai la chiave e cal entrò come un uragano.

"ma che cazzo c'hai, oh! Mi hai fatto preoccupare!" disse quasi come per sgridarmi.

"strano ma vero" risposi acida. Lui mi guardò in modo strano.

"ma mi spieghi che cosa ti passa per la testa??" chiese lui.

"cosa mi passa per la testa...? mi passa che ti odio!" risposi spingendolo un pochino e lui fece una faccia interrogativa.

"mi odi?" disse sul punto di piangere.

"si cal, ti odio. Ti odio per il semplice fatto che mi dici che ti preoccupi per me, ma non ti fai nessun problema a lasciarmi sola in casa, pur sapendo che soffro la solitudine. Ti odio quando lasci i vestiti a giro. Ti odio quando chiami gli altri 3 cretini, fate festa, e poi tocca a me rimettere a posto. Ti odio quando mi svegli alle 6 del mattino, pur sapendo che mi devo svegliare un'ora dopo per andare a scuola, solo perchè hai una carenza di coccole, oppure hai bisogno di un fottuto abbraccio, o semplicemente perchè hai fame!" dissi alzando un pò la voce.

"ti odio perchè esci con tutte quelle troie che probabilmente ti vogliono solo perchè sei famoso, quando a casa ci sono io che ti amo più di qualsiasi altra persona. Ma forse non sono abbastanza per te. E infine, ti odio, ma che lo voglia o no, ti amo." dissi con l'ultimo filo di voce che avevo.

Mentre le lacrime scendevano veloci sul mio viso, calum uscì dalla stanza, chiudendo la porta delicatamente. Cercai di dormire, ma quella notte fu la più lunga della mia vita.

Quando aprii gli occhi sentivo accarezzarmi il viso, così mi girai e vidi lui, il ragazzo che mi aveva chiuso il suo cuore proprio la sera prima.

"so che mi odi, e che sono un coglione." iniziò, poi sospirò.

"ma questo coglione ti ama" disse indicandosi.

Io non sapevo siceramente cosa dire, non mi ero preparata a quello, ma ci pensò calum, dandomi un lento e dolce bacio. Poggiò la testa sulla mia fronte guardandomi negli occhi. I suoi, neri, erano lucidi, pieni di lacrime.

"ti prego, dì qualcosa, mi stai uccidendo" mi pregò chiudendo gli occhi.

"cal" lo richiamai alla realtà e lui riaprì gli occhi.

"si, sei un coglione" continuai, strappandogli un piccolo sorriso.

"e si, ti amo anche io" finii baciandolo.

E per una volta, nella vita, mi ero sentita felice.

Veramente felice.

  
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