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Autore: Shin83    08/09/2013    3 recensioni
Come Blaine e Sebastian rischiavano di lasciarsi ogni qual volta dovevano decidere cosa guardare in tv.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                 Questa One Shot partecipa all'iniziativa domeniche a tema organizzata dal gruppo Seblaine Events.
 
 
Come Blaine e Sebastian rischiavano di lasciarsi ogni qual volta
dovevano decidere cosa guardare in tv.
 
 
La vita da studenti in un piccolo monolocale è difficile. Se poi lo condividi con il tuo ragazzo lo è addirittura di più.
Per non parlare poi, di quando suddetto fidanzato si ammala e monopolizza televisore e divano letto.
 
***
 
Sebastian e Blaine condividevano un piccolo appartamento in piena Manhattan a pochi passi dalla NYU, dove frequentavano uno legge e l’altro grafica pubblicitaria.
Grazie a Sebastian avrebbero potuto permettersi un qualsiasi loft supermoderno sulla Quinta Strada ma Blaine aveva insistito a voler contribuire alle spese, quindi avevano optato per una sistemazione più modesta che non pesasse esageratamente sulle tasche del ragazzo.
L’appartamento, seppur piccolo, era tenuto bene e disponeva di tutto ciò di cui avessero bisogno.
In primis la tv via cavo con qualsiasi genere di canale, che troneggiava su una parete dell’ampio spazio che faceva da sala da pranzo , cucina e camera da letto.
 
I due ragazzi battibeccavano spesso sulle piccole cose, per esempio su come spremere il dentifricio o come piegare le mutande, ma la cosa per cui litigavano più spesso era su chi avesse diritto di veto su quello che Sebastian chiamava “lo scettro del potere”, ovvero il telecomando.
Blaine era drogato di tutti i programmi di cucina e di tutti gli show trash che passava Real Time, come Pazzi per la Spesa, Quattro Matrimoni e, soprattutto, Breaking Amish. Per quest’ultimo programma aveva sviluppato una vera e propria ossessione e aveva addirittura un gruppo di “visione” con alcuni amici dell’università su Whatsapp, dove commentavano ogni puntata. Al mercoledì sera non voleva sentire storie, Sebastian poteva anche corromperlo con le proposte più indecenti, ma non cedeva per nulla al mondo.
Dal canto suo, anche Sebastian aveva la sua fissazione ovvero DMax e i suoi programmi spericolati, in particolare, non si perdeva neanche una puntata di Man vs. Food.
Fortunatamente, i due programmi non andavano in onda contemporaneamente, così che, dopo varie discussioni, raggiunsero l’accordo di fare i turni.
 
***
 
Quella settimana scoppiò però il dramma.
Blaine si beccò l’influenza e rimase bloccato a letto, o meglio, sul divano letto in soggiorno, passando le giornate a guardare la televisione.
Sebastian non riusciva a fargliela spegnere neanche quando si appisolava: non appena provava a spegnerla o a cambiare canale, si svegliava immediatamente ed iniziava a brontolare di non azzardarsi a fare qualunque cosa avesse in mente.
Così era spesso costretto a studiare sentendo Gordon Ramsay urlare contro qualche ristoratore incapace o sciropparsi un’intera serata le ossessioni di psicopatici fidanzati con la propria moto o ghiotti di gommapiuma, il tutto mentre Blaine ronfava della grossa.
 
La vera catastrofe, però, avvenne quando Real Time decise di mandare in onda una puntata speciale di Breaking Amish allo stesso orario di programmazione di Man vs. Food.
Al 39 di Mercer Street si era molto vicini allo scoppio della Terza Guerra Mondiale, col rischio di bombardamento biologico a causa delle condizioni in cui versava Blaine.
“Stazera ci digono se Abe e Rebecca zi beddono assiebe, quindi Ban bersus Food per guesta bolta buò fare a beno di de!” Proclamò solennemente Blaine dall’alto del suo 38,5 di febbre e nonostante la sua voce da naso chiuso e il suo aspetto tutt’alto che imponente. Era seduto in mezzo al divano aperto, avvolto in una copertina di lana col piumone che lo copriva quasi fino al collo, i ricci tutti scompigliati, naso irritatissimo con tanto di candela che gli veniva giù perennemente. Sebastian, però, non si fece ammorbidire da quello spettacolo a metà strada tra il ridicolo e il tenero.
Gli porse il vassoio col suo brodino di pollo ed un piattino di purè di patate e gli rispose fermamente: “Non se ne parla.”
Blaine alzò la testa per provare a guardarlo dritto negli occhi, “Ba Zebasdian!”
Il ragazzo evitò accuratamente di incrociare il suo sguardo, perché quei maledetti occhi ambrati, con la giusta espressione, sapevano farlo capitolare in un secondo netto già in condizioni normali, figuriamoci in quel momento che aveva dalla sua anche l’aspetto del malatino bisognoso di coccole.
“No, Blaine. Sono quattro giorni che mi sorbisco vestiti da sposa, torte, malati mentali, stylist che si vestono peggio di chi dovrebbero sistemare e Gordon Ramsay che bestemmia peggio di uno scaricatore di porto. Stasera voglio vedere Adam Richman che fa fuori un taco da due chili e il discorso si chiude qui.” Disse tutto d’un fiato, mentre portava anche il suo pasto sul divano, per cenare accanto al suo ragazzo.
Blaine lo seguì con gli occhi, con la speranza che Sebastian lo guardasse e di conseguenza cedesse.
“E non mi fissare, Anderson, lo so che mi stai puntando i puppy eyes addosso per farmi arrendere, ma stavolta non mi freghi.”
Intanto, da fuori, iniziava a sentirsi sempre più insistente il rumore della pioggia, con qualche tuono di tanto in tanto.
“Zebasdian, ba non cabisci, io debo bedere se Abe e Rebecca si beddono assieme e dornano al billaggio Abish!” Disse sbuffando, mentre prendeva la prima cucchiaiata di brodo.
“E io devo vedere se Richman riesce a finire il suo taco!” Rispose piccato Sebastian, con la bocca piena del suo tramezzino.
Battibeccarono ancora fino alla fine della loro cena frugale, quando Sebastian portò via il suo piatto e il vassoio di Blaine. Intanto che il ragazzo caricava la lavastoviglie, Blaine pensò bene di nascondere il telecomando dietro la schiena, così da far desistere, secondo lui, Sebastian dal voler guardare il suo stupido programma su DMax.
Quando Sebastian tornò al divano letto si mise a cercare il telecomando; ricordava perfettamente che fosse sulle coperte accanto a Blaine, il quale se la stava ridendo sotto i baffi.
Alzò un paio di cuscini, guardò sotto le lenzuola, niente, sembrava si fosse volatilizzato.
“Blaine, tira fuori il telecomando.” Ordinò parecchio scocciato il ragazzo.
L’altro fece finta di cadere dalle nuvole e guardò con aria interrogativa il suo fidanzato: “Ghe c’è, Zebasdian?”
“Dammi il telecomando.” Continuò minaccioso, tendendo una mano verso Blaine.
“Non ho il delegomando.”
“Piantala di fare il ragazzino delle medie e tira fuori quel coso!” Disse sempre più accigliato.
Blaine, a quella frase, scoppiò a ridere: “Le zozzerie le faggiamo dobo Breaking Abish.”
Sebastian si rese conto dopo che la sua affermazione poteva essere interpretata molto maliziosamente e si lasciò sfuggire un sorriso, ma si ricompose subito. “Blaine Anderson, mi stai facendo perdere la pazienza!”
Sebastian non finì di dire la frase che un tuono più forte degli altri fece quasi tremare i vetri delle finestre, come a sottolineare l’irritazione del ragazzo.
Visto che Blaine non sembrava intenzionato a cedere, Sebastian decise di prendere il telecomando da sé, quindi iniziò a fare il solletico al fidanzato e a mettergli le mani dappertutto.
Blaine rideva come un pazzo ai tocchi di Sebastian e lo rimproverò scherzosamente: “Zebasdian, ber de è zembre una zcusa ber bedderbi le bani addosso!”.
In effetti, oltre a cercare il famoso scettro del potere, Sebastian stava approfittando della situazione per palpare il suo fidanzato, visto che erano almeno quattro giorni che andava in bianco a causa dell’influenza.
Per cercare di farlo cedere più facilmente, Sebastian prese a baciarlo sul collo, ma Blaine sembrava irremovibile: non si spostò neanche di un millimetro.
A quel punto,  Sebastian capì dove il suo fidanzato avesse nascosto il telecomando ed infilò una mano tra la schiena del ragazzo e il divano.
Blaine cercò di bloccargli il braccio schiacciandoglielo contro lo schienale per impedirgli di afferrare l’aggeggio, ma Sebastian gli intimò con un ghigno: “Non ci provare, Anderson!”
Riuscì ad agguantare l’oggetto e con un forte strattone si divincolò dalla trappola.
“Ho vinto! Lo scettro è mio!” Proclamò soddisfatto, tirandolo su a mo’ di trofeo.
Blaine si adombrò e incrociò le braccia al petto, offeso: “Zei uno sdronzo!”
Ma l’entusiasmo di Sebastian ebbe vita breve: due secondi dopo aver cambiato canale, cadde un fulmine così pesante che fece saltare la corrente elettrica di tutto il palazzo.
Brontolii di disappunto arrivarono da Sebastian, che si era alzato per andare a cercare una torcia facendosi luce col cellulare che, fortunatamente, era a portata di mano. Blaine rimase seduto a sghignazzare soddisfatto. “Di sda bene!”
“Zitto tu!” Gli disse Sebastian, quando, dopo alcuni tentativi, trovò la pila e gliela puntò addosso.
“Ora dobbiamo trovare qualcosa per occupare il tempo finché non torna la luce.” Disse suadente, mentre tornava a sedersi accanto al suo ragazzo.
“Ba Zebasdian, se boi di gondagio?”
“Non fa niente, almeno non avrai più scuse per non farmi vedere la televisione quando mi spetta!”
I due scoppiarono a ridere ed occuparono la serata alla vecchia maniera, come quando la tv ancora non era stata inventata.

 
Prompt: Real Time/Dmax

Rieccomi a scrivere per la Seblaine!Sunday.
Non sarà un capolavoro, ma questa mi sono proprio divertita a scriverla. Ce li vedo questi due a litigarsi il telecomando.

Grazie immenso alla Marti per il betaggio. <3
 
  
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