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Autore: Cherie    14/03/2008    1 recensioni
"My only love comes from my only hate" non è capitato solo a Giulietta...anche Rose Weasley dovrà fare i conti con quello che prova per l'unica persona che il suo cuore non deve avere.
!Ambientato nel suo quarto anno a Hogwarts!
Dedicata a tutti coloro che provano, o hanno provato, cosa significa amare la persona "sbagliata"...
---la mia prima ff, spero vi piaccia!! recensite, mi raccomando!---
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Quando la campanella finalmente suonò, Rose si riscosse dal suo sogno a occhi aperti. Si rese conto di non essere minimamente riuscita ad ascoltare la lezione, e se ne stupì, lei che era sempre stata precisa e attenta come la madre. Mise il libro di pozioni nella borsa, proprio mentre il cugino si avvicinava a lei.
-Rosie...ma che hai oggi?- le chiese.
La ragazza lo guardò negli occhi. Era da sempre stato il suo migliore amico, ma non se la sentiva di raccontargli la verità...ma fu la sua compagna di banco a rispondere per lei.
-Rose è distratta oggi, Albus.- disse freddamente. -Mi avesse risposto solo una volta...-
Albus la guardò malissimo. -Forse non aveva voglia di confidarsi con te, Felicia?- le rispose, mettendo una mano sulla spalla della cugina.
Sicura che Felicia stesse per rispondere in modo velenoso, Rose la precedette: -No, no, non è questo...- tentò.
La giovane Corvonero la squadrò sospettosa. -E allora vuoi dirmi perché sei arrivata così tardi a lezione, oggi?-
Rosie cercò aiuto con lo sguardo, ma anche Albus sembrava interessato. Sospirò, non sapendo più che inventarsi. -Avevo da fare...-
-Questa non è una risposta!- sbottò Felicia. -Ma cosa ti succede?? Pensavo di essere una delle tue migliori amiche e invece...-
-Ora non mi va di parlare, ok?- disse innervosita la ragazza, sbattendo la borsa sul banco. Era vero che teneva molto alla sua amica, ma in quel momento non se la sentiva proprio di parlare di quello che provava. Al contrario di Felicia, Albus sembrava solo ferito, ma non disse una parola.
"Albus sa sempre rispettare la mia privacy, anche se gli costa. Ma perché Felicia deve essere sempre così impicciona?"
-Cosa succede qui?- la voce del professore giunse fino a loro mentre si avvicinava a passo lento, attirato dalla discussione. L'aula era quasi vuota, e procedeva tra i banchi senza difficoltà. -Vi conviene raggiungere in fretta la prossima aula di lezione, se non volete fare tardi...un'altra volta.- e guardò fisso negli occhi di Rose, per farle capire che il discorso valeva soprattutto per lei.
Felicia si mise la borsa in spalla e andò via velocemente, offesa, senza dire una parola.
Albus la guardò fisso negli occhi. Rosie sapeva di non poterlo sostenere e distolse lo sguardo, cercando qualsiasi altra cosa tranne che quegli occhi verdi che cercavano di estrapolarle la verità. Alla fine Albus sospirò, capendo che la ragazza voleva essere lasciata stare. -Se vuoi parlarmi, sai che sono qui.- le sussurrò, stringendole per un attimo una mano. Lei annuì, e Albus uscì dall'aula, voltandosi solo una volta per guardarla.
Il professore si avvicinò a Rose. -In caso non l'avesse capito, signorina Weasley, il discorso valeva soprattutto per lei. Si sbrighi a mettere a posto il suo set di Pozioni e esca da questa classe.- e si allontanò per tonare alla cattedra.
"Ma che gentile..." pensò Rosie, irritatissima, mentre sbatteva nella borsa le fiale e i coltellini. "Non bastavano Felicia e Albus, no...devono rendermi tutti la vita più difficile!" urtò con la mano la bilancia e la fece cadere. "Ti pareva...speriamo che non si sia..."
Una mano dalla pelle d'alabastro spuntò nel suo campo visivo proprio mentre lei si chinava e allungava la propria per prendere la bilancia dal pavimento. La mano fu più veloce di lei e con un guizzo riportò l'oggetto sul banco. Rosie alzò lo sguardò e incontrò il viso di Scorpius Malfoy.
-Oh.- riuscì solo a dire dallo stupore.
-Ho pensato ti servisse una mano.- disse il ragazzo, e Rosie si accorse di quanto la sua voce era dolce e chiara.
La ragazza boccheggiò un attimo, non sapendo che dire o che fare. -E' un gioco di parole?- chiese. "E' un gioco di parole???? Ma che ho detto???? Perché non riesco a rispondere grazie come tutte le persone normali??"
Scorpius sorrise. -Può darsi...dipende da come la vedi.-
Rose arrossì. -Già...beh...grazie.- riuscì finalmente a dire.
-Non c'è di che. Io sono Scorpius...tu sei la signorina Weasley, vero?-
La ragazza annuì. -Si. Mi chiamo Rose...ma tutti mi chiamano Rosie.-
-Piacere di poterti parlare, finalmente...Rosie. Posso?-
-Si, si...certo...è un piacere anche per me.- "E non sai nemmeno quanto!"
Rose restò un attimo a guardarlo, sorpresa dall'intensità dei suoi occhi azzurri. Non ne aveva mai visti di così belli.
-Credo che dovremmo andare, ora.- mormorò il ragazzo. -Il prof ci sta guardando male.- e accennò una risata a bassa voce.
La ragazza si unì a lui, scoprendo com'era facile, dopo aver rotto il ghiaccio. -Hai ragione, andiamo.-
Si diressero insieme verso la porta dell'aula, quando Scorpius si fermò. -Credo che dovremmo salutarci qui, Rosie.- mormorò.
-Co...?- incominciò a dire lei a bocca aperta.
Albus apparve sulla soglia, e istintivamente i due ragazzi si allontanarono l'uno dall'altro. Il Grifondoro strinse gli occhi nel vederli così vicini, ma non commentò.
-Andiamo?- chiese a Rose alzando un sopracciglio.
La ragazza annuì, e prese la mano che il cugino le offriva. Mentre uscivano, gettò un ultima occhiata a Scorpius, ma lui non la guardò.

   
 
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