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Autore: KellyWatchTheStars    08/09/2013    2 recensioni
Ellis ha 17 anni, frequenta la terza superiore ed è il classico sfigato che non ne combina una giusta. Ma qualcosa sta per cambiare...
Dall'ultimo capitolo:
"Non appena iniziamo a leggere sposto il braccio fino a sfiorare quello di Alicia. Tutto quello che devo fare adesso è tirare fuori una frase, una frase tra tutte le cazzate e le mode e le cose serie del mondo, che come la volta scorsa le dia lo spunto per cominciare a parlare con me. Una frase come: “Ho sentito questa cosa sulla figlia di Madonna”, oppure “Penso che la Kardashian ha proprio un gran bel culo”, ma forse non è quella giusta. Probabilmente solo un decimo di un decimo di un diciassettesimo delle cose lo è."
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 TUTTO QUELLO CHE VOGLIO

CAPITOLO UNO
Alle 8.40 in punto di un normalissimo lunedì mattina, con il sole già alto nel cielo e una piacevole brezza primaverile che entra dalla finestra lasciata aperta, l’aula è viva e luminosa. Il professor Baker, che insegna matematica, è in cattedra: completamente calvo, con sproporzionati baffi neri che è solito lisciarsi quando è  in preda alla noia o al nervosismo, si ostina ad indossare delle terribili camicie a quadri che abbina a pantaloni in velluto dai colori più improponibili. E’ intento a compilare il registro di classe, e fra circa trenta secondi farà l’appello.                                                                
Alla mia destra c’è Rebecca Rolan, una delle ragazze più popolari della scuola nonché ragazza più carina della classe. Eccola mentre si pavoneggia, raccontando alla migliore amica Anne, che sta proprio dietro di lei ed è la seconda più carina della classe, i dettagli più sexy del suo finesettimana tutto sesso, droga e rock n’ roll. Ovviamente, mentre parla con l’amica, fa in modo che anche il resto della classe senta ogni minimo particolare. 
« E poi eravamo a casa di Mick seduti vicini sul divano, ci siamo sfiorati ed è stato come se tra noi passasse una corrente elettrica, capisci? Bzz bzzz… »
« Ma Mick non era il tipo con cui uscivi? »
« Oddio sì, ma era così appiccicoso e alla fine l’ho lasciato, e poi non sapeva tenere le mani a posto. »
« Ah… »
« Così ora Josh mi ha invitata ad uscire sabato prossimo. Mi piace da impazzire, Annie! »
« Oh Becky, sono cosììì felice per te tesoro! »
Rebecca ed Anne adorano parlare insieme e uscire insieme e mangiare insieme e guardare film insieme, quasi a rafforzare il fatto che Rebecca è la più carina della classe ed Anne la seconda più carina. Le ragazze sono molto attente alle gerarchie. Il dialogo fra le due prosegue intervallato da risolini e urletti isterici ogni dieci secondi, mentre io do un’occhiata alle altre attività nel resto dell’aula. Davanti a me Aaron Lowell si sta rollando una canna, incurante del fatto che sia al primo banco e il prof si trovi a soli 20 centimetri di distanza; Jenna Dillon, come ogni mattina, consulta l’oroscopo “ ma solo quello di OnlyGirls, perché ci prende sai? ” cerca di giustificarsi ogni volta; Mark Jackson gioca ossessivamente con il suo inseparabile nintendo; Mike  Dillinger copia un problema di matematica dalla secchiona che gli sta davanti, allungando il collo più di quanto sia umanamente possibile e sporgendosi dalla sedia con disinvoltura. Appena due file dietro di me c’è Nathan Young*, che si è autoeletto da ormai tre anni a questa parte, cioè più o meno da quando è iniziato il liceo, mio aguzzino personale. Sta parlando, o più probabilmente importunando, con Ashley, che sta seduta proprio di fianco a lui e rispecchia alla perfezione il classico stereotipo della bionda tutta tette e zero cervello. Ma a giudicare da come Nathan le sta fissando le già citate tette, non credo gli importi poi molto che la suddetta ragazza sia una completa idiota.
« Ehm ehm » il professor Baker si schiarisce la gola, cercando di attirare l’attenzione della classe con scarsi risultati. « Bene ragazzi, facciamo l’appello. »
« Adams »
« Presente »
« Alcott »
« Presente »
« Andrews »
Mi alzo in piedi.
« Presente »
Eccomi qui, Ellis Andrews. Lo sfigato della classe. Non è tanto l’aspetto, non sono così brutto, è piuttosto una questione di atteggiamento. Non sono esattamente il classico ragazzo che viene considerato figo, non sono quello con cui tutte le ragazze vorrebbero uscire, non sono neanche l’amico di quello figo…quello un po’ bruttino ma simpatico avete presente?                                      
Faccio per sedermi ma qualcosa mi colpisce la nuca. Mi giro seccato e vedo Nathan che ride. Chi altro poteva essere d’altronde?
« Buongiorno bellezza! » grida.
Se non ci fosse Nathan probabilmente mi annoierei a morte, insomma sarebbe tutto troppo semplice per me senza quel coglione che ogni fottuto giorno cerca i modi più assurdi per tormentarmi. Dopo tre interi anni di umiliazioni, dal chiudermi per tutta la mattinata nel bagno delle ragazze al farmi disegni osceni in faccia con il pennarello indelebile, posso dire con orgoglio di essermi meritato un posto d’onore nel suo cuore. Tre anni di sopportazione sono valsi a qualcosa, e infatti io e Nathan ora siamo, come dire, amici. Bé, il nostro è un rapporto di amore/odio, più odio da parte sua penso, ma comunque è sincero e se non altro Nate mi dice chiaramente quello che pensa di me. Anche troppo chiaramente. Coglione. Bastardo. Frocio. Rotto in culo. Mentre cerco di ricordare l’infinità di affettuosi nomignoli che il mio nemico/amico mi ha affibbiato nel corso di questi tre lunghi anni, torno a sedermi rassegnato.
« Bailey »
Oh eccola. Alicia Bailey, seduta al primo banco, il mio grande amore non ricambiato. Dalla mia postazione posso ammirarla mentre si alza dalla sedia per rispondere al professore, e per me sono cinque secondi interminabili. Indossa dei jeans chiari e una magliettina verde. I capelli castani e lisci ondeggiano dolcemente, accompagnando ogni suo movimento. Alicia assomiglia a tutte quelle attricette carine conosciute più per il loro aspetto che per il loro talento, quelle che compaiono sulle copertine dei giornali una settimana si e l’altra pure, solo che loro sono ritoccate con il Photoshop mentre Alicia no. E’ così bella e meravigliosa e semplice e dolce. Forse è un po’ piccolina ma è sexy.
« Presente »
Alicia torna a sedersi. Questi cinque secondi saranno decisamente i migliori dell’intera giornata.                                                    
 
NOTE:                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       
*piccolo omaggio al mio personaggio preferito di quella meravigliosa serie TV che era Misfits.
Che altro dire? Spero che vi piaccia e che continuerete a seguirla! Al prossimo aggiornamento,
Kriss.
  
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