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Autore: tagliarsi_con_gli_origami    08/09/2013    6 recensioni
Harry a Los Angeles, Louis a Glasgow.
C'è il sole a L.A, in Scozia si gela. Fa freddo ovunque, quando non puoi essere dove vuoi. Nel posto che ti appartiene. Appena un passo dietro la linea di campo.
"E vorrei dirti che sono fiero di te, perché corri sempre, sempre, non importa perché.
E vorrei dirti che mi manchi, che tutto questo sole io non lo sopporto nemmeno, se non ci sei tu.
Che non me ne frega niente del fuso orario, e me ne sbatto delle foto, dei tweet e dei manager. E quello che hai lasciato precipitare sul campo assieme alla bile e la stanchezza, e la frustrazione, e la voglia di rivalsa, ero io, eravamo noi, sempre noi.
Mi viene in mente quando dicevi che il mio odore ti faceva venire fame. "
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solo il fischio delle tue ginocchia sul prato.

You have always worn
your flaws upon your sleeve
And I have always buried
them deep beneath the ground
Dig them up;
let’s finish what we’ve started
Dig them up,
so nothing’s left untouched


Quando cambio bagnoschiuma, mi viene sempre in mente la tua faccia quando dicevi che l'odore che avevo ti faceva venire fame.
Ti infilavi sempre in bagno dopo che ero uscito, e mi parlavi da dietro la porta socchiusa, trafficando con la cera per capelli, lo spazzolino da denti e la schiuma da barba. Poi rinunciavi alla barba, perché sapevi che mi piaceva la consistenza sotto le dita. E piaceva anche a te, perché di sembrare un ragazzino nelle medie ne avevi le palle piene, cito testualmente. E hai avuto sempre una cazzo di testa dura, se vuoi saperlo, una testa di cazzo davvero. 
E vorrei dirtelo, adesso, che devi smetterla di correre da una parte all'altra come una fottutissima cavalletta. Perché non sei una cavalletta, sei un ragazzino con troppe costole e troppe clavicole, e quelle spalle minuscole che sporgono dalla divisa a strisce bianche e verdi. 
Mi incazzerei, seduto sul quel seggiolino di plastica gelido che mi farebbe diventare le chiappe quadrate. E fischierei all'idiota che ti ha falciato, anche se so che a malapena ti ha sfiorato, perché eri in area di rigore e speravi in un calcio di punizione.
Perché conosco il modo in cui le tue ginocchia fischiano sul prato, e l'inclinazione delle tue sopracciglia quando soffri, e quando fingi, e quando sogni. E quando ami.
E vorrei dirti che sono fiero di te, perché corri sempre, sempre, non importa perché.
E vorrei dirti che mi manchi, che tutto questo sole io non lo sopporto nemmeno, se non ci sei tu.
Che non me ne frega niente del fuso orario, e me ne sbatto delle foto, dei tweet e dei manager. E lo so che quello che hai lasciato precipitare sul campo assieme alla bile e la stanchezza, e la frustrazione, e la voglia di rivalsa, ero io, eravamo noi, sempre noi. 
Mi viene in mente quando dicevi che il mio odore ti faceva venire fame. 

There’s a hole in my soul
I can’t fill it I can’t fill it
There’s a hole in my soul
Can you fill it? Can you fill it?


Vorrei urlare che fai schifo da bordo campo, e prenderti in giro, e fare finta di niente, anche se le tue occhiaie, e i tuoi fianchi che si perdono nei jeans mi sbattono sulla retina e contro lo sterno, e le caviglie che sporgono dai tuoi pantaloni arrotolati sono tutte ossa e spigoli. 
Vorrei scavalcare un Oceano, otto ore di fuso orario, lo schermo scalcinato di questa televisione preistorica, le parole, la china sotto la pelle, le palle che raccontiamo, le foto che non facciamo, le persone che non amiamo e i silenzi che non possiamo riempire, e prenderti a cazzotti in faccia, te, Louis Tomlinson di 'stocazzo, che non smetti mai di correre anche quando le ginocchia smettono di fischiare, e semplicemente cedono.
Ma i nostri difetti li abbiamo dipinti addosso, e calcati a forza sotto la pelle, fra sangue e inchiostro di tatuaggi che grattano ovunque, fin nelle ossa, e non siamo niente senza le cazzate stupide che ci fanno volare lontano anche se vorremmo solo restare - resistere e restare – correre a occhi chiusi, senza ascoltare i polmoni che implorano ossigeno, e far finta di dimenticare che si spalanca solo un buco nero a bordocampo invece della sagoma dei miei capelli ricci incasinati. Il mio odore, un flacone di shampoo spremuto e abbandonato sul pavimento della doccia, il mio odore sulle federe dei cuscini, fra i nostri vestiti sparsi sulle sedie e in bilico sui mobili. Il mio odore e la tua fame, di tutto. 
Avere fame, Louis, fame.

All of your flaws and all of my flaws,
When they have been exhumed
We’ll see that we need them to be who we are
Without them we’d be doomed...
(Flaws, Bastille)









Note: avevo promesso una OS fluff, ma quello che è capitato oggi mi ha scosso non poco. Mi spiace per Lou, per l'affaticamento, per tutto. Mi spiace che Harry sia via, e che continui a twittare cose random quando io so, ne sono convinto, non vorrebbe essere lì.
E niente, so che c'è frustrazione e tristezza anche in voi, e spero che queste stupide poche parole possano farvi sentire un po' meno tristi. A me si, ecco, un pochino sì^^
Le dediche sono superflue, ma oggi ho un consiglio di lettura. Questo è il primo capitolo di una long Larry che io ho amato alla follia, Get Home...amatela anche voi^^

 
   
 
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