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Autore: EclecticFirst    08/09/2013    1 recensioni
[Dangan Ronpa]
[Attenzione: questa one-shot si svolge dopo la fine della storia, contiene SPOILER]
Cerco di ripulire, per quanto possibile, il caos che domina nella stanza, e alla fine ricavo un piccolo spazio in grado di ospitare una lettura. “Già, ma…cosa potrei chiedere ai Tarocchi?” In cerca di ispirazione, osservo nuovamente la stanza, finché non vedo un elemento che provoca in me una specie di epifania: una vecchia divisa scolastica, che deve aver visto giorni migliori.
E’ deciso: l’argomento della lettura saremo noi, i sedici ex studenti dell’Accademia Kibougamine che hanno partecipato al crudele “gioco” di Monokuma.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Definire disastrose le condizioni dell’appartamento in cui sono appena entrato sarebbe un eufemismo: mentre cammino con attenzione tra frammenti provenienti dagli oggetti più disparati, a stento riconosco , dalla forma, delle cornici per fotografie vuote, ricordi strappati all’ultimo istante dalla morsa della follia umana che ha pervaso il mondo, riempiendolo di odio. Lungo lo stretto corridoio, tra pezzi d’arredamento distrutti, calcinacci e mazze da baseball usate per chissà quali scopi (quello è...sangue?), intravedo una certa maschera bianca e nera, che mi fa rabbrividire. Affretto il passo, senza voltarmi indietro, nel timore di rivedere quel simbolo e cadere preda della disperazione. Procedo, alla ricerca di superstiti, ed arrivo infine in quella che sembra esser stata la camera di un adolescente: purtroppo, la devastazione non ha risparmiato neanche quest'area. T-shirts, jeans ed altri indumenti, provenienti da un armadio dalle ante distrutte, sono sparpagliati ovunque. Il contenuto dei cassetti di una scrivania è stato riversato senza cura sul pavimento: analizzandolo, cerco di ricostruire la storia di chi un tempo trascorreva ore in questa stanza, quando la vita era più semplice: qualche manga, una vecchia console portatile (purtroppo non funzionante), un libro di letteratura le cui pagine vengono sfogliate debolmente dal vento, visto che i vetri della finestra sono stati rotti, un piccolo robot, i cui colori sono leggermente sbiaditi. Mentre perdo tempo a giocar-ehm, esaminare quella action figure, che mi ricorda vagamente Justice Robo (brr), c’è qualcosa che, di punto in bianco, attira tutta la mia attenzione: è una piccola scatola di legno, priva di decorazioni, che stona con il resto dell’ambiente in quanto immacolata, e giace di fronte alla finestra, come se stesse aspettando qualcuno.
Aprendola, avvolto in un piccolo panno nero, trovo un mazzo di Tarocchi. Dei Rider-Waite, per la precisione. In un primo momento, vorrei rimetterli al loro posto (d’altronde, i mazzi sono estremamente personali), ma osservando attentamente, capisco che le carte che stringo tra le mani non sono mai state utilizzate. La sensazione che provo dopo poco è difficile da descrivere a parole, ma mi sembra quasi di sentire una voce proveniente da qualche parte, un lieve sussurro: “Ti prego, Yasuhiro…serviti di Noi”.
Trattengo a stento un urlo, mentre il cuore comincia a battermi all’impazzata; il corpo sembra non volermi obbedire, visto che non riesco a muovermi, le membra paralizzate per lo spavento improvviso. Dopo aver recuperato un minimo di calma, provo a chiedere:“Ehm, c’è nessuno? Sono qui per salvarvi!” Nessuna risposta. Provo nuovamente, stavolta usando un tono di voce maggiore, per capire se sono solo oppure no, ma inutilmente. Mentre sospiro sconsolato, il mio sguardo si posa quasi meccanicamente sulla mano destra, che ancora stringe i Tarocchi. E finalmente comprendo. Non so se ciò che ho percepito è stato solo un brutto scherzo della mia immaginazione, ma sento che leggere queste carte è la cosa giusta da fare. Me lo dice il mio intuito da Sciamano, che ha ragione addirittura nel 30% dei casi!
Cerco di ripulire, per quanto possibile, il caos che domina nella stanza, e alla fine ricavo un piccolo spazio in grado di ospitare una lettura. “Già, ma…cosa potrei chiedere ai Tarocchi?” In cerca di ispirazione, osservo nuovamente l'ambiente che mi circonda, finché non vedo un elemento che provoca in me una specie di epifania: una vecchia divisa scolastica, che deve aver visto giorni migliori.
E’ deciso: l’argomento della lettura saremo noi, i sedici ex studenti dell’Accademia Kibougamine che hanno partecipato al crudele “gioco” di Monokuma. Ognuno di noi ha rivestito un ruolo particolare, gettando le basi per il futuro che ci attende. Dopo aver posto sedici carte, estratte a caso dal mazzo, intorno a me, inspiro profondamente, e finalmente inizio a scoprirle una ad una in senso orario. Ognuna è lo specchio di un’anima ben precisa.

Il Matto.Il vaso di Pandora urla, mentre viene aperto, ma sul suo fondo non dimora alcuna speranza, trafitta dal pugnale del tradimento, che tu brandisti per prima contro chi aveva fiducia in te.

La Forza. Docile leonessa, vieni accarezzata da una donna di bianco vestita. Sei felice di donarle la tua forza, e la tua stessa vita, ma non noti le sue lunghe unghie affilate, che lentamente affondano nella tua carne, lance evocate per volere di una divinità capricciosa.

Il Carro. Da un lato il perdono, dall’altro la vendetta. Due facce della stessa moneta. Auriga di un carro proiettato nel futuro, hai purtroppo scelto la strada di disperazione aperta dal Matto, immergendo le tue mani nel suo sangue.

Le Stelle. Hai consegnato la tua fiducia nelle mani di una Luna luminosa, senza riuscire a vederne il lato oscuro, e ne hai pagato il prezzo. Tuttavia, parte della tua anima sarà per sempre con noi, stella cometa in un mondo afflitto dalla disperazione.

La Luna. Le mille sfaccettature di un diamante non basterebbero a rappresentare i tuoi compagni, che hai voluto proteggere con una menzogna, in nome dell’onore di una promessa.

Il Sole. La tua disciplina, e l’estremo impegno che profondevi in ogni singola attività forse allontanavano le persone, ma una sfida con una persona completamente diversa ti ha permesso di aprirti, ottenendo un legame inscindibile.

L’Eremita. In certi momenti ti mostravi così fiero, come un eroe delle storie che amavi creare per divertire gli altri…ma la fantasia non ha impedito alla regina delle menzogne di usarti.

La Ruota della Fortuna. La regina delle carte che danzava con la fortuna.  Per tutta la vita hai ingannato chiunque, perfino te stessa, ma l’ultimo bluff nascondeva in sé la fiamma che ti ha divorato.

L’Appeso. Sei stata combattente suprema, dalla smisurata forza d’animo, capace di sostenere un terribile segreto: un patto diabolico, stretto per proteggere chi amavi, ha avuto come conseguenza l’estremo gesto, compiuto per riportare le pace tra le persone che ti  consideravano ormai una traditrice.

La Torre. Rovina. Distruzione. Tu, che hai ordito il terribile gioco che ha influenzato i destini di tutti noi, non bramavi altro che la disperazione, soprattutto per te stessa. Ironia della sorte, hai avuto ciò che desideravi, nel momento della morte, al prezzo del dolore di centinaia di vite.


Le carte scoperte finora hanno narrato, attraverso la mia voce, destini ormai conclusi. Ne restano solo sei, che osservo con un sorriso amaro. Ancora non riesco a capacitarmi di quanti nostri amici siano dovuti morire, per far sì che in noi potesse nascere una speranza talmente forte da sconfiggere la disperazione . Anzi, non è il caso di attribuirmi meriti che non mi appartengono. La persona a cui sto pensando, mentre scopro la prima delle sei carte, non si è mai arresa, superando diverse avversità e tradimenti.  Questa persona…
“Hagakure-san, sei ancora qui? Avanti, non abbiamo tempo da perdere!” La voce di Naegi mi riconduce bruscamente alla realtà.
“Oh, Naegs! Ehm, scusami, sai com’è, mi sono perso…guarda, per farmi perdonare, ecco un regalo per te!” Raccolgo velocemente i Tarocchi, e gli porgo la carta che ero in procinto di scoprire. Sembra sorpreso, mentre la guarda, e mi chiede “…sembra una di quelle carte usate per predire il futuro, ma…cosa significa? Sono numeri romani quelli che vedo? XXI? Cosa significa?”
“Come immaginavo…”. Mentre percorro la strada verso l’uscita, gli sorrido, dicendo “Non preoccuparti, te lo dirò più  tardi…” Nel corridoio, la maschera di Monokuma sembra fissarmi, come nel tentativo di instillare in me la disperazione che la sua ideatrice tanto amava…stavolta, non cedo alla paura, e passo davanti ad essa come se nulla fosse. Non è altro che una reliquia di un passato che noi sopravvissuti abbiamo deciso di superare, per creare un futuro luminoso.

Il Giudizio. Una persona assolutamente normale e quasi “anomala”, in un gruppo di individui apparentemente speciali…ma è stata proprio la mancanza di un talento specifico che ha portato Naegi ad acquisire, nel corso dell’incubo che abbiamo vissuto, una maggior consapevolezza di sé, e a perfezionare una determinata qualità, non da custodire gelosamente, bensì da condividere con tutti: la speranza.

 
 










Note dell’autore:

-“Rider-Waite”:  conosciuti anche come “Waite-Smith Tarot”, sono tra i Tarocchi più diffusi, al giorno d’oggi, la cui prima versione risale al 1909.

-Sugli abbinamenti  Arcano Maggiore – Personaggio: ho preferito non menzionare direttamente il nome del personaggio a cui Hagakure si riferisce, per dare un tocco di mistero, e non appesantire il testo con troppi nomi…inoltre, mi sembrava un’idea carina coinvolgere il lettore nella decifrazione delle brevi descrizioni…spero davvero che questo dettaglio non abbia reso la lettura più difficoltosa, perché le mie intenzioni erano delle migliori. Per ogni evenienza, ecco l’elenco dei personaggi (che si susseguono non in modo casuale, ma secondo l’ordine di morte nel gioco):  Sayaka Maizono – Mukuro Ikusaba – Leon Kuwata – Chihiro Fujisaki – Mondo Oowada – Kiyotaka Ishimaru –Hifumi Yamada – Celestia Ludenberg – Sakura Oogami – Junko Enoshima.

Salve a tutti! Visto che, tra le storie che ho scritto, la mia preferita è quella di Persona 3 legata ai Tarocchi, ho voluto fare questo esperimento, unendo questo mondo misterioso e i personaggi di Dangan Ronpa, servendomi di una guida d’eccezione: Hagakure! Non so cosa altro dire, spero che il risultato sia almeno accettabile, per qualunque critica/commento c’è lo spazio delle recensioni. Vi saluto, alla prossima.
-EclecticFirst
   
 
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