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Autore: Ino chan    08/09/2013    4 recensioni
[Missing moment della serie "Ragnarök" ]
Bruce si lascia cadere seduto sul pavimento reggendolo fra le mani. Ricorda bene quando l’ha fatto per Noelle, ricorda bene la sua espressione sorpresa prima e poi quel sorriso radioso.
Per un semplice pezzo di carta.
Per un po’ di attenzione e nulla più.
[Bruce/Noelle]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie ' Ragnarǫk'
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Venezia è bella, ma non ci vivrei
© Elisabetta Belotti.

 

 

Parigi è davvero bella, ma non ci vivrei.
Non mi ricordo dove ho letto questa massima, ma chiunque l’abbia scritta  credo che  abbia vissuto il mio stesso trauma da cornetto pagato quanto un collier di diamanti. E non per cercare il pelo nella marmellata di albicocche, non era neanche così buono.
Non era la Francia la patria dei croissant o sono io che mi ricordo male ?
Ho sbirciato fra le vetrine, alla ricerca di un ricordino, un qualcosina da mettere sulla scrivania per ricordare questa trasferta  parigina sulle tracce di Magneto e che si è risolta in un week end stipendiato dallo SHIELD, ma non sono riuscita a trovare nulla che mi piaccia sotto i cento euro.
Sarò pure io ad avere gusti esosi, ma anche se trovo gli euro una moneta fottutamente divertente tutta colorata com’è, non ho la minima intenzione di buttarla per un porcellino di vetro grosso quanto il bussolotto di un ovetto Kinder.
-Che succede?-
-Parigi è fottutamente cara.-
Bruce appoggia i gomiti sul parapetto del ponte su cui sto rimuginando da un quarto d’ora buono e allunga il collo per guardare il batteux muche che passa sotto di noi - Parigi è bella, ma non ci vivrei.- sospira tornando a guardarmi.
-Sì, l’ho letta anche io questa massima.-
Arrotolo fra le mani la carta del cornetto che Bruce mi prende un momento prima che la strappi. La apre sulla balaustra, spianandola con le dita, e poi inizia a piegarla.
-Che fai?- chiede appoggiandomi di guancia alla sua spalla.
-Aspetta e vedrai.-
Dopo un paio di rapide piegature mi restituisce  la carta del cornetto piegata in modo da sembrare un uccellino - Un ricordo della prima volta che hai visto Parigi.-

 

DUE ANNI DOPO:

 

STARK TOWER.


Bruce  apre le ante dell’armadio, tira a sé i cassetti .  Due paia di pantaloni, due di maglioni, mutande. Non ha idea di dove andrà e come farà a lasciare New York ora che il Ragnarök si è scatenato, ma non può restare lì.
Non dopo quello che ha fatto.
Non con il sangue di Noelle sulle mani e la voce carica di risentimento di Tony a risuonargli nelle orecchie.
Chiude la sacca tirando a il laccio, se la butta sulla spalla.
Nel suo laboratorio,  arrotola il filo del caricabatterie del portatile attorno alla spina e  lo butta in borsa, imprecando si infila in quello di Noelle, dove la sensazione che  le Dieci Sorelle ce l’abbiano con lui lo fa fermare  per qualche istante a riprendere fiato .
Afferra il pc sul tavolo, non ha mai capito perché Noelle prenda il suo portatile per lavorare,   fa per uscire quando con la sacca colpisce una pila di  quaderni messi  in bilico sul bordo del tavolo da lavoro facendoli rovinare a terra.
Il rumore lo fa sussultare e gli fa stringere il groppo che sente serrargli la gola ad ogni respiro.
Dio, fa che non gli stia per venire un attacco di panico.
Si china a raccoglierli senza pensare poggiandoli sulle ginocchia.
Qualcosa però colpisce la sua attenzione.
Qualcosa di bianco sul pavimento. Carta stropicciata ripiegata più volte , un uccellino a cui manca un ala.
Bruce si lascia cadere seduto sul pavimento  reggendolo fra le mani. Ricorda bene quando l’ha fatto per Noelle, ricorda bene la sua espressione sorpresa prima e poi  quel sorriso radioso.
Per un semplice pezzo di carta.
Per un po’ di attenzione e nulla più.
-Che diavolo ho fatto?- singhiozza lasciando cadere la testa sul petto e premendo contro il petto  quel piccolo dono che Noelle ha conservato per anni e che lui aveva totalmente rimosso fino a qualche secondo prima.
Aveva tutto a portata di mano. La felicità, l’accettazione che tanto desidera e l’ha  spinta via fino a farle toccare i margini della sua vita. Ha ferito e strappato  qualcosa di più delicato  di quella carta che tiene premuto contro il petto.
Un cuore pieno d’amore.

   
 
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