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Autore: Phai___    09/09/2013    1 recensioni
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Ferito e deluso per l'ennesima volta - e forse più di tutte le altre - si spogliò, preparandosi per andare a dormire con le lacrime agli occhi. Quella sera sperava davvero di poter passare del tempo con Seunghyun. Nonostante tutto, lo amava e voleva sentirlo vicino almeno con il corpo, se non con la mente o con il cuore. Voleva smetterla di immaginare soltanto il suo tocco sulla sua pelle o la sua voce nella sua testa, voleva che tutto ciò fosse di nuovo reale. Con questi pensieri in mente, si preparò a dormire in quel letto troppo grande e nuovamente vuoto. Si strinse tra le coperte come a tenere insieme i pezzi del suo cuore pensando a quanto gli fosse effettivamente mancata la presenza di Seunghyun nella sua vita e rifletté sul fatto che gli sarebbe mancata anche quella notte nella quale sicuramente non avrebbe dormito.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Daesung, G-Dragon, T.O.P.
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I’m gonna find a way to make it without you
 
 
 



 
Pensava, sperava più che altro, che almeno quella sera avrebbe mantenuto una delle tante promesse e sarebbe tornato a casa da lui per passare almeno una notte nelle braccia della persona che aveva ribadito di amare pochi giorni prima. Dopo tutte le volte che aveva visto le sue speranze crollare e distruggersi una ad una, non riusciva ad avere certezze su Seunghyun, non riusciva a credere alle sue parole anche se il suo cuore continuava a farlo di nascosto rimanendo deluso e spezzandosi ogni volta. Rassicurato, però, da una chiamata ricevuta il giorno prima in cui Seunghyun gli ricordava quello che sarebbe stato un appuntamento, Jiyong lo aspettò tutta la sera e buona parte della notte, smettendo di sperare in un suo arrivo verso le tre. Osservò le ore passare mandando messaggi che non ebbero risposta e chiamando una persona che continuava ad ignorarlo.
Ferito e deluso per l'ennesima volta - e forse più di tutte le altre - si spogliò, preparandosi per andare a dormire con le lacrime agli occhi. Quella sera sperava davvero di poter passare del tempo con Seunghyun. Nonostante tutto, lo amava e voleva sentirlo vicino almeno con il corpo, se non con la mente o con il cuore. Voleva smetterla di immaginare soltanto il suo tocco sulla sua pelle o la sua voce nella sua testa, voleva che tutto ciò fosse di nuovo reale. Con questi pensieri in mente, si preparò a dormire in quel letto troppo grande e nuovamente vuoto. Si strinse tra le coperte come a tenere insieme i pezzi del suo cuore pensando a quanto gli fosse effettivamente mancata la presenza di Seunghyun nella sua vita e rifletté sul fatto che gli sarebbe mancata anche quella notte nella quale sicuramente non avrebbe dormito.
Andava avanti da qualche tempo ormai, ma il sonno continuava con persistenza a evitarlo e l'assenza del suo Seunghyun non lo aiutava per niente. Si posò un braccio sulla fronte, passandosi poi una mano sugli occhi, stropicciandoseli e l'occhio gli cadde sul braccialetto di perle blu. Le lacrime gli offuscarono la vista di nuovo e alcune caddero, bagnandogli il volto mentre il rintocco dell'orologio scandiva il tempo che passava senza di lui e le immagini di Seunghyun stretto tra le braccia di qualcun altro gli riempivano la mente, tormentandolo e facendolo soffrire anche fisicamente. Si contorse un po' tra le lenzuola, mentre quelle visioni non volevano abbandonarlo.
Non era una certezza il fatto che il suo compagno - se era possibile chiamarlo ancora così - stesse con qualcun altro, ma lo sentiva sotto pelle come quel brivido che si percepisce prima che accada qualcosa di veramente spiacevole. Lo sentiva e non poteva non chiedersi con chi, delle tante persone con cui lo aveva tradito, fosse in quel momento. Gli venivano in mente così tanti nomi che il tormento e le lacrime aumentarono. Non riusciva a sopportare quel pensiero ed era arrivato al punto in cui non poteva - non era proprio in grado - sopportare quella situazione, quel sentimento di abbandono e di delusione continua che lo faceva stare male ogni giorno, aggiungendo stress a quello che lo opprimeva normalmente, rendendolo doppiamente stanco, ma impedendogli ostinatamente di dormire.
Jiyong aveva già realizzato che non poteva andare avanti così, che avrebbe dovuto amare maggiormente se stesso e cercare il modo di non soffrire più a causa sua. Avrebbe dovuto smettere di farsi illudere, smettere di aspettarlo e di cedere ogni volta che gli rivolgeva parole dolci e tocchi mirati, gesti accurati, che sapeva l'avrebbero fatto sciogliere. Doveva fargli capire che lui non sarebbe stato lì per lui in eterno.
Mentre sdraiato, continuava a fissare il braccialetto, Jiyong era indeciso sul da farsi: lo amava, come aveva sempre fatto e continuava a fare, - non avrebbe smesso mai di farlo: lui era l'unico -, e solo per questo avrebbe potuto continuare a sopportare tutto quello, solo per sentire di nuovo le sue labbra sulle sue, su di lui, avrebbe potuto continuare ad accettare quel suo comportamento, ma proprio a causa di quest'ultimo era tentato di prendere una decisione drastica e di allontanarsi una volta per tutte da Seunghyun.
Il suo sguardo, seppur perso e pensieroso, era ancora fisso sul braccialetto che condividevano e che Jiyong, al contrario dell'altro, continuava fedelmente a portare come agli inizi, come a dire silenziosamente al più grande che lui ci credeva ancora. Pensò che, se davvero era sicuro della sua decisione, doveva trovare un modo per dimostrarlo, per fargli capire che era troppo tardi per altre promesse, che non l'avrebbe accolto più a braccia aperte e con il cuore in mano, pronto per essere calpestato di nuovo. Con esitazione lo sfilò quel braccialetto blu così importante dal polso posandolo sul comodino, poi si voltò su un fianco, non allontanando mai lo sguardo: non lo aveva mai tolto con l'intenzione di non indossarlo più. Se lo sfilava quando doveva farsi la doccia, ma subito dopo lo rimetteva come se avesse bisogno di quella presenza. Era strano non sentirlo più pesare sul suo polso...
Ma era necessario che lui se ne separasse e nonostante avesse voglia di rimetterlo ed accarezzare quelle perle per ricordare i tempi in cui tra loro i problemi ancora non esistevano, si limitò, sopprimendo l'impulso di afferrarlo. Voltò le spalle a quel simbolo e chiuse gli occhi: doveva dormire almeno un paio d'ore o altrimenti nei giorni seguenti non sarebbe stato in grado di dare il suo meglio per i VIP che sarebbero venuti a sostenerli e ad amarli.
Mentre forzava la sua mente a svuotarsi di tutti quei pensieri e quelle preoccupazioni, ripeté un paio di volte a bassa voce il suo proposito di mettere della distanza sia sentimentale che fisica tra loro e decise che non avrebbe indossato il loro braccialetto né al concerto, né in altri momenti.

 
***

Non era sicuro della strada che aveva percorso per arrivare in quel bar, non sapeva neanche il nome di quel locale e in quel momento la sua mente era ancora troppo lucida per i suoi gusti, per preoccuparsi di altro se non di ciò che aveva fatto per l'ennesima volta, quella colpa che non lo lasciava in pace. Si era seduto al bancone, stanco e tormentato, chiedendo al barista il drink più forte che avevano. Lo mandò giù come se fosse acqua e il suo cuore si sentì immediatamente meglio, avvolto e risanato dal calore dell'alcol, mentre la mente cominciava ad appannarsi. Ma Seunghyun reggeva meglio di quanto tutti credevano e per questo era ancora troppo lucido, sveglio; stava ancora troppo bene e lui voleva stare male, voleva provare almeno un po' del dolore, della confusione, che aveva arrecato a quelle due persone tanto importanti per lui. Così ordinò un altro drink sentendosi soddisfatto quando la sua gola si infiammò e gli occhi divennero lucidi. Ne prese un altro e un altro ancora fino a quando il suo inconscio smise di riproporgli le immagini di quella sera e di tutti gli altri momenti in cui aveva tradito il suo Jiyong.
Se l'era ripromesso, dopo l'ultima volta, dopo l'ultima donna senza nome e significato che si era avvinghiata al suo corpo senza problemi, ma non era riuscito a mantenere neanche quella promessa. Si era ripromesso di non ferirlo ancora, di esserci quando Ji aveva bisogno di lui, di non tradirlo più, ma poi Daesung l'aveva invitato in camera sua la sera prima della partenza.
Non sapeva cosa gli prendeva quando era lontano da Jiyong, con Dae o con qualunque altra persona, non riusciva a controllarsi, o almeno questa era la scusa che si ripeteva la notte prima di andare a dormire. Nel profondo sapeva di essere solo un essere umano troppo bisognoso di contatto continuo e, ogni volta che si lasciava andare con Daesung, con qualcun altro che non fosse Jiyong, volontariamente rilegava, rinchiudeva, i sensi di colpa in una parte nascosta della sua mente. E la distanza che per molti motivi si era formata tra di loro non aiutava a rimanergli fedele.
Quella sera in cui la gioia e l'emozione di tornare a casa era tanta, il vocalist lo aveva chiamato, invitandolo in camera sua dato che non riusciva a dormire. Non si aspettava di certo, come infondo neanche Seunghyun faceva, che la serata si evolvesse in quel modo. Non aveva previsto, all'inizio di tutto, di ritrovarsi steso sotto di lui con le gambe avvinghiate ai fianchi del più grande, né quest'ultimo di ritrovarsi a spingere con foga nel più piccolo godendo dei suoi gemiti acuti e innocenti.
Concluso l'amplesso aspettò che Daesung si addormentasse, cercando, in preda ai sensi di colpa, di mettere distanza tra i loro colpi e non rivolgendogli neanche uno sguardo. Sentì il suo scrutarlo, ma non ebbe il coraggio e la forza di smettere di fissare la parete e ricambiare. Il più piccolo non provò neanche a chiamarlo - aveva vissuto altre volte quella scena e ognuna di queste apriva una ferita nel suo cuore -, Seunghyun lo sentì allontanarsi un po' e avvolgersi nelle coperte. Per un momento gli ricordò Jiyong e lo vide nella sua mente ricompiere quel gesto nel loro letto. Gli si annebbiò la vista a causa delle lacrime, ma si trattenne fino a quando Daesung non prese sonno. Poi si liberò delle lenzuola e rivestendosi in fretta si diresse quasi di corsa, disperatamente in colpa e bisognoso di alcol, in un bar vicino all'hotel.
In un momento di lucidità, prima di mandare giù il drink che lo avrebbe reso ubriaco, prese il telefono e chiamò il suo hyung, Dongwook, - che sarebbe partito poco dopo di loro per tornare in Corea -, dicendogli di venirlo a prendere e spiegandogli con parole strascicate dove fosse il bar in cui si trovava. Non ci furono bisogno di parole tra loro due: Dongwook lo aveva visto più volte ridotto in quello stato e sapeva benissimo il motivo. Senza dire nulla - cosa che si sarebbe rivelata inutile -, pagò il conto al barista e lo riportò di peso in albergo.
Seunghyun, non del tutto cosciente, durante il tragitto continuava a ripetere come lamentandosi: "Jiyong, perdonami" e Dongwook si sentiva così inutile in quei momenti: non poteva fare o dire nulla per farlo stare meglio, quindi si limitò a passargli una mano nei capelli corti e neri cercando di tranquillizzarlo. Arrivati nella camera di Seunghyun, il più grande lo spogliò, facendolo poi stendere sotto le coperte; lo seguì poco dopo, sdraiandosi accanto a lui, stringendolo a sé
Mentre piano piano il più piccolo si calmava e si addormentava, Dongwook si chiedeva, rattristato da ciò che aveva visto, che cosa fosse successo al suo migliore amico per farlo comportare di nuovo in quel modo, si chiese perché si fosse perso quella fase di questo cambiamento così significativo e dove fosse mentre lui diventava l'uomo che era adesso e che non aveva mai voluto diventare.
Si colpevolizzò, pensando che forse avrebbe potuto fare qualcosa per lui, fino a che si addormentò anche lui con quei pensieri in mente.
 
 
 
 
 
 

 
 
 
NdA
 
Questa fanfic l’ho scritta mesi e mesi fa, ma ero in hiatus e non mi andava per niente di postare qua su EFP (anche perché è diventato lunghissimo e ci metto una vita D:)… Poi una mia amica, Nihal_Ainwen, mi ha convinto a postarle x°
Mi dispiace tanto per l’angst, ma ultimamente è l’unica cosa che mi viene da scrivere quando si parla di GTOP *si abbraccia la sua OTP e piange* Anyway, il titolo è preso dalla canzone di Alicia Keys “Try sleeping with a broken heart” çwç Amo questa canzone e credo che ci stia perfettamente con la situazione che volevo descrivere.
 
Enjoy!
 
Phai___
   
 
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