“E' possibile che in voi non ci sia più nulla di umano?!”
Forse no, in effetti.
Solo il coltello sa esattamente che fine ha fatto la nostra umanità.

Si muove veloce, la mano, non ancora abituata ad uccidere giganti ma solo esseri umani, a tagliar loro la vita e a prendersi ciò che vuole.
Trema un poco mentre esegue il lavoro sul petto dell'uomo che l'ha tirato via dalla strada, che gli ha dato un motivo per esistere. Un modo pulito ed onesto di usare le sue abilità, a servizio dell'umanità intera.
Una lieve diminuzione della pressione sulla pelle pallida del petto di Irvin segna la fine del movimento di Rivaille su di lui.
“Ecco.”
Un dito di Irvin sfiora quel taglio impreciso, frutto di una promessa assurda che gli ha strappato nel bel mezzo della notte, in un letto troppo piccolo per contenerli entrambi.
"Grazie.”
Si abbassa per toccargli il viso, sporcandolo un poco di sangue, mentre Rivaille fascia la ferita.
“Spero ti vada bene così.”
Annuisce, tracciando una lunga linea rossa che parte dalla guancia fino al petto di Rivaille, dove dietro una serie di fasciature si nasconde la gemella della sua cicatrice, uguale per forma e per motivazione di esistere.
“Si, è perfetto.”
E il silenzio cala tra loro mentre Rivaille sistema la fasciatura, perché di parole ne sono state pronunciate fin troppe e adesso non ce n'è bisogno.
Parole che hanno strappato un voto, materializzato in un semplice gesto.

“Voglio una cicatrice, Rivaille.”
“Non ti bastano quelle fatte dai Giganti?”
“Non capisci. Questa sarà diversa.”
“Perché?”
“Voglio che sia tu a farla.”
“... Sei impazzito del tutto o cosa?”
“Devi farmela sul cuore, Rivaille, una x su di esso.”
“Ma perché!”
“Perché devo perdere la mia umanità. E lo stesso tu.”
“Che diav...”
“Dobbiamo perderla, se vogliamo vincere. Ma... Questo non significa che voglio gettarla via.”
“Non riesco a capirti, Irvin. Spiegati.”
“Voglio affidartela, Rivaille. E voglio proteggere la tua.”
“Perché una cosa del genere?”
“Per non dimenticare di essere umani.”
Né ora né mai.

Note.
Tutto ciò non nasce solo dalla mia fantasia. Grazie a monobear, che mi ha gentilmente concesso di scrivere questa fic in realtà ideata a due mani (un po' io un po' lei).