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Autore: Osaka    09/09/2013    4 recensioni
La prima volta che gli occhi azzurri di Isaac Lahey avevano incrociato quelli grigi di Karen Cohen, il cielo di Beacon Hills minacciava pioggia, e il muschio premeva sulle cortecce degli alberi del bosco per sbocciare.
La prima volta che Isaac aveva incantato Karen, erano seduti agli ultimi due banchi dell'aula di Chimica.
La prima volta che Isaac si era accorto di quanto Karen fosse realmente bella, la stava aspettando sotto casa, appoggiato alla Kawasaki azzurra con le braccia incrociate.
La prima volta che Isaac vide Karen piangere, erano sdraiati sul divano di casa McCall a vedere un film.
La prima volta che Karen aveva baciato Isaac, erano a casa di Derek Hale.
La prima volta che Isaac aveva baciato Karen, era notte fonda.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isaac Lahey, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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First Times 

 

 

La prima volta che gli occhi azzurri di Isaac Lahey avevano incrociato quelli grigi di Karen Cohen, il cielo di Beacon Hills minacciava pioggia, e il muschio premeva sulle cortecce degli alberi del bosco per sbocciare. Il ragazzo correva schivando gli alberi, gli occhi gialli brillavano nella luce fioca di quel pomeriggio. Si era seduto su un ramo quando la pioggerella aveva cominciato a bagnare le foglie secche che coprivano il suolo e i primi lampi avevano squarciato il cielo scuro, e in quel momento l'aveva sentito. Il battito accelerato del cuore di Karen. Aveva fiutato la paura e l'ansia ed era saltato giù dal suo riparo momentaneo. Da lì, non ci aveva messo molto prima di trovarla. Era rannicchiata ai piedi di un albero che aveva perso gran parte delle foglie, la felpa di due taglie più grande abbottonata fino al collo e i capelli bagnati per via della pioggia. Aveva chiuso gli occhi, e aveva respirato profondamente, calmando l'adrenalina che gli scorreva nelle vene. Le si era avvicinato camminando lentamente e con uno sguardo curioso. Sentendo lo scricchiolio delle foglie sotto le scarpe di tela bagnate del ragazzo, Karen alzò lo sguardo di scatto, sbarrando gli occhi e trattenendo il respiro.

<< Calma calma, non voglio farti del male! >> si affrettò a dirle, vedendola indietreggiare lentamente. << Ti va di spiegarmi che cos'è successo? >>.

Si sedette vicino a lei facendo scivolare la schiena sulla corteccia ruvida dell'albero e portò le ginocchia al petto, circondandole con le braccia.

***

La prima volta che Isaac aveva incantato Karen, erano seduti agli ultimi due banchi dell'aula di Chimica. Per la prima volta Karen non riusciva a stare dietro ai ragionamenti complessi della professoressa, troppo distratta dai movimenti lenti e calcolati del ragazzo. Alzava la mano e faceva passare le dita lunghe e affusolate tra i ricci che gli ricadevano sulla fronte, sfilava la matita da dietro l'orecchio e scarabocchiava qualcosa sul libro aperto davanti a lui su una pagina a caso. Talvolta si girava verso di lei, le sorrideva inclinando la testa interrogativo, e lei scuoteva il capo arrossendo leggermente.

 

La campanella suonò e Isaac si alzò facendo strisciare la sedia sul pavimento, si abbassò controvoglia per afferrare la tracolla e appoggiarla sulla spalla. Si girò verso Karen, che cercava di sistemare meglio i libri nella borsa, e la guardò sorridendo.

<< Senti un po' , hai pensato alla mia proposta? >> le chiese, mentre si incamminavano per il corridoio pieno di gente.

<< Uhm... cioè, non è che non mi vada eh... >> cominciò lei, torturandosi l'orlo delle maniche del maglione con le mani.

<< Ehi ehi, ferma un secondo. >> la bloccò, prima che potesse finire il discorso. La conosceva da poco tempo ma non aveva bisogno che continuasse a parlare per capire cosa in realtà ci fosse dietro al probabile rifiuto. << Non devi avere paura del giudizio dei miei amici, Karen. >> le disse, stranamente dolce.

Lei, in imbarazzo e perenne disagio, si guardò la punta delle scarpe e farfugliò qualcosa di incomprensibile.

<< Piacerai a tutti, ne sono sicuro. >> le confidò, allungando la testa nella sua direzione.

Sentì Scott chiamarlo dal fondo del corridoio. Mentre camminava si girò verso di lei, ormai qualche passo più lontana: << Ti passo a prendere io domani sera, niente storie. Ti divertirai! >>.

***

La prima volta che Isaac si era accorto di quanto Karen fosse realmente bella, la stava aspettando sotto casa, appoggiato alla Kawasaki azzurra con le braccia incrociate. La vedeva dalla finestra saltellare da una parte all'altra della camera e pettinarsi compulsivamente i capelli rossicci con le dita. Quando la vide uscire dalla porta, Isaac trattenne il respiro. Non aveva niente di diverso dal solito, era vestita di scuro come tutti gli altri giorni, portava il braccialetto di stoffa che gli aveva rubato una mattina a scuola, e le solite All Star logorate ai piedi. Gli si avvicinò sorridendo appena, e per lui quello era più che abbastanza. La abbracciò come sempre, e le lasciò un bacio sulla fronte.

Lei arricciò il naso, alzandosi sulle punte per spettinargli un po' i capelli, e le lentiggini che le coloravano le guance le si annidarono intorno agli occhi.

Isaac, sentendo le sue braccia circondargli la schiena mentre metteva in moto, si ritrovò a pensare che Karen fosse bellissima nel suo essere così semplice.

 

Stiles si avvicinò a Karen, seduta ai lati delle piste da bowling, e le sorrise.

<< Non giochi più? >> le chiese.

<< Credo che Allison e Lydia possano cavarsela meglio senza di me in squadra. >>

<< A Lydia piaci, il che è raro>> cominciò, << per quanto riguarda Allison... è gelida perché sotto sotto ha una cotta per Isaac. Il suo cuore di ghiaccio si scioglierà con il tempo. >> aggiunse, sogghignando.

Karen spalancò gli occhi, guardò Allison scherzare con Scott e pensò di non avere alcuna possibilità in un ipotetico paragone. Aveva i capelli sempre a posto, i vestiti abbinati, il trucco impeccabile ogni volta che l'aveva vista per i corridoi della scuola e un equilibrio perfetto sui tacchi.

Stiles guardò Karen. Seguì il suo sguardo, che progressivamente si spegneva: << Woah woah Daredevil, hai capito male! >>

<< Daredevil? >> chiese lei confusa, ridacchiando appena.

<< Perché nessuno capisce mai le mie battute? >> mormorò sconsolato, tra sé e sé. << Tralasciando il fatto che Allison è la Lois di Scott... Isaac ha una cotta madornale per te, come fai a non vederlo? >>.

***

La prima volta che Isaac vide Karen piangere, erano sdraiati sul divano di casa McCall a vedere un film. Lei aveva sciolto il loro abbraccio ed era andata a preparare un thé caldo, stringendosi nella felpa dei Bears che usava come pigiama.

Quella sera, Isaac il temporale non l'aveva sentito arrivare fino a quando il primo tuono non fece saltare il segnale della televisione. Non collegò finché non sentì il rumore della ceramica che si infrangeva contro il pavimento e il grido strozzato di Karen al contatto dell'acqua bollente con il suo braccio.

<< Tranquilla Karen, è solo il temporale, tranquilla. >>

Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime pochi secondi dopo, quando un lampo illuminò la stanza. Isaac si accorse che non sopportava vedere Karen piangere, che gli faceva del male fisico. La circondò con le proprie braccia, e lei affondò il viso nella sua maglietta, tremante.

<< Shhh, respira, non è niente, respira... >> le ripeteva, quasi sussurrando << ci sono io. >>.

 

Il temporale si era calmato da poco, Karen era sdraiata sul divano abbracciata ad Isaac e con gli occhi chiusi.

<< Come stai Karen? >> le chiese, alzando il busto dal divano.

<< Scusami davvero, io non so cosa mi sia preso... insomma... >> farfugliò, giocando con le dita delle mani.

<< Lascia stare. >> tagliò corto lui, sorridendole. << Piuttosto, fammi vedere il braccio. >>

Lei alzo il braccio, sussultando quando lui tentò di spostare la manica della felpa. Alzò lo sguardo verso il viso di Karen come per chiederle scusa, e poi riprovò una seconda volta. Lei, dolorante, ritrasse il braccio verso il petto, scuotendo la testa.

<< Troppo male. >> mugugnò.

Entrambi alzarono il viso, ritrovandosi le labbra a pochi centimetri di distanza. Karen sentiva il respiro caldo di Isaac contro il suo viso e si perse nei suoi occhi azzurri. Sentì il ragazzo deglutire rumorosamente e poi alzarsi, porgendole la mano.

Karen guardò Isaac, che sembrava combattuto sul da farsi, alzare una mano ed appoggiarla completamente sul punto che le faceva più male. Il dolore cominciò ad affievolirsi piano piano. Karen stava per dire qualcosa, ma le parole le morirono in bocca quando i suoi occhi incontrarono quelli di Isaac, non più azzurri ma dorati.

<< Questo... immagino faccia parte delle “cose che non puoi ancora dirmi”. >> sussurrò, fissandolo negli occhi.

<< Lo faccio per il tuo bene, Karen. Un giorno ti dirò tutto. >>

 

 

La prima volta che Karen aveva baciato Isaac, erano a casa di Derek Hale. Quell'uomo la inquietava parecchio, ma sapeva con certezza che Scott e Isaac si fidavano di lui. Il corpo di Isaac era steso sul pavimento, l'addome era squarciato da un taglio che sembrava molto profondo, e tutti stavano aspettando l'arrivo del Dottor Deaton. Karen era inginocchiata al suo fianco, le sue ginocchia erano appoggiate in una pozza di sangue, si teneva la testa con le mani e respirava rumorosamente.

<< Perché diavolo non guarisce? >> grugnì, passando una mano sulla fronte imperlata di sudore di Isaac, che boccheggiava alla ricerca di aria fresca.

<< La ferita è molto profonda, in più è stata inferta da un Alpha. Questo vuol dire che il processo di guarigione sarà più lungo del normale. Solo... non capisco perché non cominci a riprendersi. >> le spiegò Derek, aggrottando le sopracciglia.

<< Andiamo Lahey... >> bisbigliò Karen, stringendo la mano ad Isaac e soffocando un singhiozzo.

Isaac girò piano la testa verso Scott, e lo fissò. Karen pensò che fosse un sguardo di intesa, sembrava stessero parlando con gli occhi. Vide l'espressione delle persone nella stanza mutare in uno sguardo intenerito quando Scott posò la mano sulla spalla di Isaac, lasciandoli due pacche di comprensione.

<< Karen... credo che sia meglio che tu vada a casa adesso. >> le disse Scott, alzando il viso verso di lei.

<< Cos- no! No io... non posso... Isaac... >>

<< Key, quando arriverà Deaton non sarà un bello spettacolo. Isaac non vuole che tu veda. >>

cercò di spiegarle Allison, avvicinandosi a lei e mettendole una mano sulla spalla.

<< Ti accompagno a casa. >>

Lei sembrò formulare una serie di strani pensieri, prima di chinarsi sul viso di Isaac e baciargli le labbra.

<< Non morire Isaac, ok? >>.

***

La prima volta che Isaac aveva baciato Karen, era notte fonda. Era ancora dolorante, ma riusciva a muoversi tranquillamente e senza provare troppo male. Pensò a quel pomeriggio e alle labbra di Karen sulle sue, a quel momento di pace nonostante il dolore allucinante all'addome. Camminava verso casa sua, voleva vederla e voleva che lei lo vedesse, in piedi, che si muoveva come sempre. Non l'avrebbe lasciata, non sarebbe morto e questo lei doveva saperlo.

 

Isaac aprì la finestra di casa Cohen che dava sulla camera di Karen e la vide dormire rannicchiata sotto al piumone. Le si avvicinò intenerito, e si sedette sul letto. Allungò la mano e le sfiorò la fronte, sorridendo alla visione di lei che si stropicciava gli occhi.

<< Isaac? >> sussurò. Lui annuì quasi divertito. La vide spalancare gli occhi, che le pizzicavano leggermente. Gli si fiondò tra le braccia, allentando la presa quando lo sentì gemere.

<< Scusami... come stai? Stai bene? Starai bene? >> la voce angosciata della ragazza lo fece sorridere ancora di più mentre scioglieva l'abbraccio per guardarla negli occhi.

<< Oddio che fai, piangi? >> le disse quando si accorse degli occhi lucidi della ragazza. << Dai Karen guardami, sto bene! >>.

<< Sei sicuro? >> gli chiese, con un filo di voce.

Lui alzò la maglia e le fece vedere la ferita quasi del tutto rimarginata, picchiettando la mano sugli addominali.

<< Isaac! Ma cosa stai facendo?! Lascia stare scemo, ti fai male! >> farfugliò lei togliendogli le mani dalla ferita.

Karen aveva le mani di Isaac tra le sue, tenendole lontane dal corpo e stringendole il più possibile. Isaac allungò il viso fino a far sfiorare i loro nasi, e la guardò negli occhi, improvvisamente serio. Fece combaciare le loro labbra senza darle il tempo di fare nulla, baciandola con tutto il desiderio che aveva accumulato in quei mesi. Ricambiando il bacio, Karen lasciò andare lentamente le mani di Isaac, che non indugiarono a posarsi sul suo collo, sui suoi fianchi, tra i suoi capelli e sulle sue gambe.

Ci sarebbe sempre stato, Isaac. Karen lo sapeva con certezza. 






Angolo autrice: 
Eh sì, mi sono lasciata anche io trasportare dal fascino di Isaac Lahey. Non credo di essere l'unica ahah. 
Navigando ho notato che ci sono davvero poche fanfiction con protagonista Isaac nella nostra lingua, la maggior parte è in inglese. Quindi dopo averne lette una tonnellata ho deciso di scrivere anche io una one shot senza pretese per dare sfogo ai miei werewolf-feelings ahah. :)
L'ho scritta in un'ora e non mi andava di disturbare la mia beta perché nei prossimi giorni ha un esame, quindi sicuramente ci saranno degli errori, vi prego di passarci sopra. 

Vi ringrazio infinitamente per aver letto, mi piacerebbe se mi lasciaste un commento! :)

Un bacione, Cara. 

 

 

 

  
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