(I cinquantasettesimi Hunger Games)
PROEMIO
La fortuna aiuta gli audaci
∞
Il clangore metallico di due spade che cozzano violentemente una contro l'altra. L'odore acre e pungente del sangue che riempie l'aria. Ventitré giovani vite di tributi spezzate, l'arduo prezzo da pagare per raggiungere la vittoria.
La paura di morire, l'ansia che li precede, l'adrenalina. La presenza di volontari o, più spesso, la loro assenza*. Tutto questo rende gli Hunger Games uno spettacolo unico nel suo genere, a Capitol City. Ma non nei distretti, costretti a vedere annualmente i propri figli andare al macello. Impotenti davanti alla morte, che si presenta loro adornata di lustrini e carica di vassoi contenenti pietanze prelibate.
Ogni anno tutti si chiedono chi saranno i ragazzi costretti ad abbandonare la propria vita e i propri cari per trasformarsi in stupide pedine nelle mani della capitale. Le madri di tutta Panem nascondono il viso nelle pieghe della gonna e chiedono a Dio di far scampare gli affetti familiari dalla sete di sangue di Capitol City.
Ma non si può fare nulla contro la sorte, si può solo sperare. Sperare di venire graziati per un altro anno. Sperare che un giorno le cose cambino. Sperare che la scintilla della rivoluzione torni a splendere, e nel frattempo sfilare come marionette al cospetto della morte.
Mentre il mondo resterà a guardare. |
L'angolino di Cashmere.
Cash.
*Tratta da "The Hunger Games"